Tirocinanti calabresi, Orrico (M5S): Governo dia avvio ai concorsi

La deputata del Movimento 5 StelleAnna Laura Orrico, ha depositato un’interrogazione parlamentare indirizzata al ministero per la Pubblica amministrazione ed a quello della Cultura «per capire se e quando partiranno le selezioni pubbliche in modo da non lasciare sguarniti gli uffici pubblici ed al contempo garantire una continuità lavorativa ai tirocinanti».

«Diversi luoghi della cultura calabresi – ha spiegato Orrico – come il Parco Archeologico di Sibari e la Galleria Nazionale di Cosenza hanno dovuto interrompere servizi ed attività per mancanza di personale, vicenda raccontata e denunciata da più organi di stampa».

«Questo perché – ha proseguito –, ormai da anni, il personale di queste strutture è corroborato e supportato dall’indispensabile attività dei cosiddetti ‘tirocinanti’ il cui contratto presso le sedi locali del Ministero della Cultura è scaduto lo scorso 31 dicembre. Una vicenda per cui mi ero spesa quando, da sottosegretario ai Beni culturali, avevo avviato interlocuzioni sia con i sindacati che rappresentavano i tirocinanti che con i dirigenti dell’allora Mibact».

«Purtroppo – ha detto ancora – la questione dei tirocinanti, che svolgono importanti attività all’interno delle pubbliche amministrazioni con corrispettivi economici non adeguati attraverso i quali, fra l’altro, spesso sostengono nuclei familiari fragili, va avanti da troppo tempo fra proroghe e precarietà».

«Tuttavia – ha detto ancora – l’art.50-ter del decreto-legge 73/2021 convertito, con modificazioni, dalla legge 106/2021, prevede l’assegnazione di personale da assegnare ai ministeri della Cultura, dell’Istruzione e della Giustizia nelle regioni, fra cui la Calabria, individuate nel solco dell’obiettivo europeo ‘Convergenza’. In particolare, il comma 1 del citato art. 50-ter autorizza il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri a bandire procedure selettive per l’accesso a forme contrattuali a tempo determinato e a tempo parziale alle quali sono prioritariamente ammessi proprio i soggetti inquadrati come tirocinanti presso i tre ministeri richiamati». (rp)

I Tirocinanti calabresi: Tardano ad arrivare risposte sul nostro futuro lavorativo

Continua, purtroppo, la terribile vertenza dei tirocinanti calabresi, 7 mila madri e padri di famiglie che, ancora oggi, attendono risposte concrete per il loro futuro lavorativo, «nonostante i continui interventi che sono intercorsi nei mesi scorsi e in cui l’attuale Presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto e il suo collega Francesco Cannizzaro sembravano riusciti nell’impresa miracolosa di risolvere positivamente “questa vertenza” che si trascina da anni».

«Pertanto – hanno scritto – si arriverà ad una soluzione in ottica lavoro entro questo anno per i circa 7.000 tirocinanti calabresi oppure i passi in avanti fatti nei mesi scorsi sono stati pura e semplice propaganda elettorale sulla pelle di questi madri e padri di famiglia e molti dei quali ultra 50enni?».

«Visto che allo stato attuale ciò che predomina è puro silenzio – hanno concluso – possiamo rispondere a questo quesito riprendendo un verso della celebre “Con il nastro rosa” cioè che lo scopriremo solo vivendo. Ma credete davvero che vivere in una tale situazione d’incertezza non sia realmente nociva per la salute dei circa 7.000 tirocinanti calabresi?». (rcz)

I tirocinanti calabresi: Ingannati dall’attuale giunta regionale e ignorati dalle Istituzioni

È un altro grido disperato, quello dei tirocinanti calabresi, che si sentono «ingannati dall’attuale classe politica regionale calabrese e ancora ignorati dalle istituzioni».

«Come vi sentireste – hanno scritto i tirocinanti – se vi trovaste ingabbiati in un sistema che, anziché garantire quella prospettiva concreta e agognata di lavoro, di cui ogni singolo essere umano ha bisogno per poter sopravvivere dignitosamente, e si traducesse nel più becero sfruttamento e schiavismo e tutto ciò si perpetuasse per anni? È quello che sta accadendo ai tirocinanti calabresi che operano presso Enti Pubblici e Privati e presso Ministeri, che vivono con 500 € e senza alcun diritto spettante al lavoratore in termini contributivi e previdenziali».

«Si sono svolte manifestazioni di protesta e altre se ne avranno a difesa dei diritti di queste persone – hanno proseguito – ma la sostanza, finora, non è cambiata perché allo stato attuale per queste persone non c’è nulla tranne le promesse elettorali di cui l’attuale giunta regionale di Centro-Destra ha fatto propaganda per non chiudere la partita perché cercano il consenso elettorale per poi infischiarsene allegramente dei problemi attuali e concreti come quello dei tirocinanti calabresi».

«Ma tutto ciò è veramente vergognoso – hanno aggiunto – perché non si gioca con le vite delle persone, soprattutto se si tratta di madri e padri di famiglia e di persone con età anagrafica altamente veneranda! Pertanto, allo stato attuale come sempre il nulla alberga per i tirocinanti calabresi con il benestare della classe politica in primis e sindacale dopo, perché anziché risolvere questa vertenza che riguarda i tirocinanti calabresi in ottica contrattualizzazione e volendo ne hanno anche tutti gli strumenti, preferiscono fare sterili proclami di ancorato impegno che come nuvole si dissolvono nel nulla, il motivo? Senz’altro per puro masochismo!». (rrm)

Tirocinanti, domani il vertice interministeriale per rendere operativo emendamento Cannizzaro-Occhiuto

È convocato per domani pomeriggio, martedì 21 settembre, il tavolo tecnico interministeriale dedicato ai tirocinanti calabresi, con l’obiettivo di dare seguito al Decreto Legge, formalizzando i numeri e gli impegni assunti dalle diverse amministrazioni coinvolte rispetto alla stabilizzazione. A quel punto verrà avviato l’iter per dare attuazione al Dpcm da proporre in conferenza Stato-Regioni ed al Mef.

Lo ha reso noto il deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, co-firmatario, insieme a Roberto Occhiuto, dell’emendamento al Dl Sostegni Bis con cui sono stati vincolati 60 milioni di euro per i tirocinanti, spiegando che, con la lettera firmata da Marcello Fiore, capo Dipartimento Funzione Pubblica, convocati i rappresentanti di Regione Calabria, Ministero dell’economia e delle finanze, Ragioneria generale dello Stato, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministero della giustizia, Ministero della cultura, Ministero dell’istruzione. 

«Dovremmo essere alle battute finali – ha dichiarato Cannizzaro –. Il condizionale è d’obbligo, perché le decisioni devono essere assunte di comune accordo da tutti i ministeri, e non è cosa da poco – chiarisce Cannizzaro. La riunione romana sarà l’occasione per intervenire anche sull’altra tipologia di lavoratori tirocinanti: “parallelamente, stiamo vagliando ogni strada possibile per regolarizzare i Tis, per i quali siamo già riusciti ad ottenere proroga e aumento dell’indennità grazie agli ulteriori 25 milioni previsti».

«Ma siamo consapevoli che questo non basta, non deve bastare – ha precisato il deputato – infatti, l’impegno e l’attenzione che ho visto dedicare da Roberto Occhiuto alla questione non hanno precedenti. Da Governatore della Calabria sono certo che avrà la responsabilità e la forza di portare a termine questo gravoso impegno preso il 26 aprile in Piazza del popolo a Reggio Calabria».

«E – ha ricordato il parlamentare forzista – mai nessuno, prima di noi, si è occupato di queste persone in ben 11 anni. Insieme ci battiamo da settimane per rendere operativi i 60 (+25) milioni di euro dell’emendamento Cannizzaro-Occhiuto, dando una prospettiva stabile a tutti i lavoratori, senza esclusioni. Ribadisco, non lasciamo indietro nessuno! Ci vuole solo il tempo necessario alla burocrazia di fare il suo corso». (rrm)

 

Aumentato di 12 mesi il contratto dei tirocinanti calabresi

Arriva uno spiraglio di luce per i 4.500 tirocinanti calabresi d’inclusione sociale negli Enti locali e in realtà private: è arrivata la proroga di 12 mesi, grazie alla pubblicazione della manifestazione d’interesse per la presentazione di percorsi di politiche attive nei confronti di disoccupati ex percettori di mobilità in deroga, come ha riferito la Gazzetta del Sud, in un articolo a firma di Antonio Ricchio.

«Grazie ai fondi messi a disposizione dal governo (circa 23 milioni) e a quelli resi disponibili dalla Regione (16 milioni) – si legge ancora – aumenterà anche l’indennità mensile dei lavoratori. Da 500 a poco meno di 700 euro al mese».

«Si apre uno spiraglio concreto – ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro, Fausto Orsomarso – per i 4.670 lavoratori che svolgono tirocini di inclusione sociale nei Comuni, inseriti in una situazione più complessa, che andava affrontata in una norma che prevedesse anche per loro la contrattualizzazione a 18 ore per 30 mesi come primo viatico per dare diritti e dignità a chi, fino a oggi, ha svolto un lavoro subordinato e senza diritti all’interno della pubblica amministrazione».

«Possiamo dire – ha detto ancora – di essere riusciti a dare una risposta puntuale e seria sul piano istituzionale ad una vertenza che viene da lontano, estremamente complesso e di cui nessuno, fino a oggi,  si era realmente occupato». (rrm)

 

I tirocinanti calabresi chiariscono la questione sulla loro vertenza

I tirocinanti calabresi hanno voluto chiarire la questione in merito alla loro vertenza.

«In Calabria ci sono circa 7.000 tirocinanti calabresi che prestano (è bene puntualizzare che alcuni tirocinanti hanno terminato il proprio percorso da mesi) annosamente servizio presso Enti Pubblici e Privati e presso Ministeri (Giustizia, Miur, Mibact) svolgendo (come più volte denunciato) quella manovalanza (in questo caso specializzata) che è pertinenza dei dipendenti pubblici con l’unica eccezione che ai circa 7.000 tirocinanti calabresi non è stato mai riconosciuto alcun diritto spettante a qualsiasi lavoratore in termini contributivi e previdenziali» si legge in una nota.

«Allo stato attuale – prosegue la nota – si parla dei due emendamenti inclusi nel DL Sostegni Bis e che prevedono una ulteriore proroga di 12 mesi per tirocinanti degli Enti Pubblici e Privati e una procedura concorsuale da bandire e rimessa al Formez per una eventuale contrattualizzazione a tempo determinato per i tirocinanti Ministeriali».

«Bisogna puntualizzare – è stato detto – che le promesse iniziali (da parte dell’assessore al lavoro calabrese Fausto Orsomarso) erano di una contrattualizzazione per l’intera categoria dei circa 7.000 tirocinanti calabresi a tempo determinato a 18 ore. Pertanto, quanto attualmente ottenuto per i circa 7.000 tirocinanti calabresi non soddisfano per nulla le richieste iniziali di contrattualizzazione diretta e immediata dell’intera categoria precedentemente promessa». (rrm)

Russo (Cisl Calabria): Serve tavolo regionale per individuare altre risorse per i tirocinanti inclusione sociale

Il segretario generale della Cisl CalabriaTonino Russo, ha chiesto la convocazione urgente di un tavolo regionale di «confronto per individuare altre risorse, storicizzare le somme stanziate ed avviare percorsi di lavoro contrattualizzati e dignitosi per tutti», per i tirocinanti inclusione sociale.

Questo perché «gli emendamenti al decreto Sostegni bis approvati dalla Commissione Bilancio della Camera a favore dei tirocinanti calabresi – ha spiegato Russo – fanno intravedere una prospettiva di stabilizzazione per i tirocinanti ministeriali. Ma per i tis, i tirocinanti inclusione sociale, impegnati nei comuni, si tratta della proroga di un anno e di un aumento della loro magra indennità, senza contrattualizzazione e senza garanzie sul futuro».

«Per i tirocinanti nei Ministeri della Giustizia, dei Beni Culturali e dell’Istruzione – ha proseguito Russo – si punta giustamente, come noi sosteniamo, a valorizzare le competenze maturate da un personale impegnato da tempo in quelle amministrazioni. Nella riorganizzazione della PA, quindi, si apre, nel rispetto delle procedure, una prospettiva di lavoro dignitoso e stabile».

«Per i tirocinanti impegnati nei Comuni, invece – ha aggiunto – non si parla di contratti. La proroga di un anno è già qualcosa ed è sicuramente positiva, ma si rischia di spostare nel tempo il problema del loro futuro, senza mettere in moto soluzioni definitive. Anche l’aumento del contributo da 500 euro mensili a circa 900, pur significativo, rischia paradossalmente di creare un danno, perché può portare ad una tassazione sul reddito; su un reddito che, tra l’altro, non prevede il versamento di contributi previdenziali».

«Siamo in una fase – ha proseguito – in cui è possibile mettere mano seriamente alla soluzione dei problemi di tutte le diverse forme di precariato in Calabria e di riqualificare la Pubblica Amministrazione, offrendo così servizi efficienti ai cittadini che per questi servizi pagano le tasse. C’è la possibilità di attingere a risorse che possono garantire un lavoro stabile e dignitoso che dia respiro ai lavoratori precari e alle loro famiglie».

«Questo tempo – ha concluso – il segretario generale della Cisl calabrese – non deve trascorrere invano. Lo ribadisco: serve subito un tavolo regionale per affrontare i problemi di tutti i precari della nostra regione, dando finalmente un’accelerazione verso soluzioni invocate e attese da anni». (rcz)

Occhiuto (FI): Dl Sostegni Bis, approvato emendamento per tirocinanti calabresi

Il deputato di Forza Italia e candidato alla presidenza della Regione, Roberto Occhiuto, ha reso noto che «la Commissione Bilancio della Camera dei deputati ha approvato l’emendamento di Forza Italia sui tirocinanti calabresi».

Con gli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio, fondi del Governo pari a 60 milioni di euro vengono destinati alla risoluzione del problema tirocinanti calabresi, divisi in tis e cosiddetti “ministeriali”. Per questi ultimi è stato già avviato il processo di stabilizzazione tramite concorsi predisposti ad hoc. Per quanto riguarda la restante parte di lavoratori, la più numerosa,  intanto ci sarà la proroga per un altro anno ed al contempo si è provveduto ad incrementare quanto già percepito dai lavoratori, aumentando notevolmente l’indennità, il che permetterà loro un cammino meno ripido fino alla stabilizzazione. Per rendere possibile ciò, sono stati stanziati in extremis ulteriori 25 milioni di euro vincolati esclusivamente ai tis, per i quali nel frattempo si continuerà a battagliare per arrivare ad una soluzione definitiva.

«Volevamo dare risposte concrete e una prospettiva di futuro a tanti giovani precari – ha aggiunto –. Adesso, con questo intervento, il decreto Sostegni bis stanzierà 60 milioni di euro, e migliaia di lavoratori avranno un contratto vero con i Ministeri della Giustizia, dei Beni culturali e dell’Istruzione».

«In queste settimane – ha spiegato Occhiuto – ho lavorato in silenzio e sottotraccia, e grazie al mio ruolo di capogruppo ho avuto modo di dialogare con funzionari, con ministri, con parlamentari di diversi partiti, con dirigenti sindacali, con membri della giunta regionale calabrese. Il risultato raggiunto oggi per la Calabria mi riempie di orgoglio».

«Ecco – ha concluso – cosa vuol dire avere una posizione chiave a livello nazionale e saperla usare positivamente per aiutare la propria terra».

Soddisfazione è stata espressa dal deputato Francesco Cannizzaro: «Come detto in diverse occasioni, non lasciamo indietro nessuno, e sfido chiunque a dire che altri (di destra e di sinistra) in 11 anni abbiano fatto tanto, in così poco tempo, e con questi risultati per le circa 7 mila persone che abbiamo aiutato oggi. Insieme a Roberto abbiamo segnato una pagina del tutto nuova per i lavoratori tirocinanti… e la segneremo per la tutta la Calabria!». (rp)

I Tirocinanti calabresi rifiutano nuove proposte di proroghe alla loro vertenza

Prosegue la vertenza dei 7 mila tirocinanti calabresi, che chiedono «a gran voce dignità al lavoro e una regolarizzazione della loro annosa e precaria condizione lavorativa rifiutando nuove proposte di proroghe peraltro illegali e perseguibili dinanzi la Corte europea dei diritti dell’uomo».

«La regione Calabria da terra di eccellenze e di tradizioni è passata – si legge in una nota – da quanto evidenziato dalla più recente cronaca, a “immeritata protagonista per la vicenda dei circa 7.000 tirocinanti calabresi, madri e padri di famiglia che da anni con lo status infamante di “tirocinante” prestano servizio in qualità di veri e propri dipendenti pubblici ma senza alcun diritto spettante a qualsiasi lavoratore in termini contributivi e previdenziali».

«È un fatto alquanto grave e ingiustificato – continua la nota – la maniera in cui è stata lesa la dignità di queste persone che hanno soltanto la colpa di essersi trovati ingabbiati in un percorso di sfruttamento e di umiliazione nei loro confronti che continua fino ai giorni nostri e che non ha mai trovato regolarizzazione da parte della classe politica calabrese e non. Scorretta è stata la pratica di utilizzo di queste persone che però sono state sottese per anni da promesse illusorie in termini di garanzie lavorative vere e proprie da parte di sedicenti aggregati appartenenti alle più svariate etnie politiche per finalità puramente elettorali e clientelari». (rrm)

LA VERGOGNA DEI TIROCINANTI CALABRIA
BISOGNA SANARE SUBITO IL PRECARIATO

di PIETRO AMENDOLA – La situazione relativa ai tirocinanti in Calabria torna a far rumore. Oltre 7 mila lavoratori precari, “anomali”, continuano a non avere tutele previdenziali e retributive, in una condizione di incertezza che si protrae da parecchi anni. Negli ultimi giorni il tema è tornato di grande attualità, soprattutto in seguito ad alcune manifestazioni popolari di piazza.

La sede calabrese dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha pubblicato il 18 Giugno un comunicato ufficiale, nel quale viene evidenziata la preoccupazione per l’urgente questione relativa ai tirocinanti.  Per approfondire meglio l’argomento, abbiamo parlato con il presidente dell’Anci Calabria, Franco Candia, che ha tracciato il quadro attuale della situazione nella Regione.

Franco Candia
Il presidente ff. Anci Calabria Franco Candia

«Ci sono oltre 7000 tirocinanti che non hanno tutele e lavorano traendo reddito in forma parziale. Più di 5 mila sono impegnati nei Tirocini di Inclusione Sociale nei Comuni. In questo momento, evidenziamo nel nostro comunicato una carenza di personale. Noi, ancora, non abbiamo ultimato l’operazione di stabilizzazione dei lavoratori Lsu (Lavori Socialmente Utili ndr). Questa stabilizzazione porterà ad un abbassamento delle ore lavorative anche per questi ultimi, che venivano da un contratto a tempo determinato da 26 ore settimanali. Per inserire tutti i lavoratori nel percorso di stabilizzazione, si è scesi a 18 ore. Di conseguenza, ci sarà anche un abbassamento dei redditi per questi dipendenti e i Comuni registreranno una diminuzione della forza-lavoro. La nostra richiesta di poter studiare una contrattualizzazione per i tirocinanti va dunque incontro anche alla carenza di personale negli enti pubblici».

– Dopo la riammissione di alcuni emendamenti per il decreto “Sostegni bis”, la problematica dei tirocinanti dovrà essere necessariamente affrontata con un confronto a livello nazionale. Il consigliere regionale Antonio De Caprio ha parlato di una discussione anche con il Governo, e ha evidenziato l’ottimo lavoro degli onorevoli Francesco Cannizzaro e Roberto Occhiuto, che hanno permesso la riammissione degli emendamenti e la riapertura del dialogo sul problema tirocinanti.

«Noi ci rivolgiamo alle forze parlamentari e al Governo per iniziative che possano risolvere determinate situazioni. Un confronto può essere utile per individuare nuove soluzioni e per chiarire i ruoli. All’inizio gli emendamenti del decreto “Sostegni bis” erano stati bloccati per un problema di pertinenza con il tema del provvedimento. Noi abbiamo richiesto anche una proroga di alcuni tirocini, per evitare una paralisi delle occupazioni dei lavoratori e delle attività negli enti pubblici. Con queste continue proroghe c’è il rischio di rendere questi tirocini eterni? È chiaro che questa situazione incancrenita sia presente. È importante avere un occhio per chi ha meno possibilità lavorative, come giovani e donne. Il concorso pubblico è essenziale per le occupazioni nelle pubbliche amministrazioni, ma negli ultimi anni c’è stato un blocco del turnover generazionale nei posti di lavoro. Inoltre, i servizi principali negli enti erano garantiti dai bacini dei dipendenti anomali, coloro che non sono stati tutelati per molti anni».

– La nota dell’Anci Calabria evidenzia anche le richieste e le possibili soluzioni per arginare questi problemi. In particolare lei, Presidente Candia, parla dell’importanza della distribuzione delle risorse.

«Auspichiamo una distribuzione più equa delle risorse a livello nazionale, che al momento sfavorisce la regione Calabria. Questa avveniva in proporzione alla spesa storica recente. È, invece, necessario basarsi sul fabbisogno effettivo di servizi sul territorio per comprendere meglio come attuare una distribuzione più equa. È anche una questione di buon senso e solidarismo. Per un periodo potrebbe esserci un trattamento diverso tra le regioni, ma sicuramente cruciale per compensare le evidenti problematiche in alcune zone del nostro paese. Si tratta di una soluzione, sostenuta dall’Anci, che avrebbe sviluppi positivi per tutta l’Italia. Fare dei tagli alle risorse o utilizzare il commissariamento sono due manovre che non potranno mai portare all’abbassamento del debito storico o alla risoluzione delle crisi occupazionali».

– Il Comune di Rende, guidato dal sindaco Marcello Manna, ha mandato una lettera al Premier Mario Draghi, ricevuta anche dall’Anci, per segnalare nuovamente la situazione complessa per i 7000 tirocinanti.

«Anche noi dell’Anci abbiamo ricevuto la lettera di Manna, che è membro del direttivo. Abbiamo avuto una serie di deliberazione dai comuni, chiamate dai sindaci e richieste da parte dei lavoratori. Noi non ci siamo concentrati nel comunicato sui singoli casi, perché la situazione è simile un po’ ovunque. Le testimonianze delle difficoltà sono numerose».

• Come commenta, infine, i segnali degli ultimi giorni, nei quali si sta tornando a parlare dei lavoratori anomali anche sul piano nazionale?

«Noi guardiamo, con fiducia, l’impegno dei parlamentari calabresi, che si spendono per fare luce sulle questioni concernenti la Regione. Se si mobilitassero tutti, ci sarebbe un’incidenza maggiore sulle azioni del governo. In questi giorni si è mosso qualcosa, anche in seguito alla segnalazione di Anci Calabria. Si sono registrate prese di posizione molto determinate da parte di lavoratori e gruppi sindacali, che hanno portato ad agitazioni in piazza. Se i tirocini restano fine a se stessi e non offrono effettivi sbocchi occupazionali, con gli attuali tirocinanti che non vengono contrattualizzati, prevarrà un senso di sconforto con danni sociali. Invece occorre offrire una prospettiva utile ai lavoratori e agli enti ospitanti, quindi alle comunità che beneficiano dei loro servizi». (pa)