Al via il corso di formazione sul Turismo delle Radici di Sdi Confcommercio e Unical

Ha preso il via il corso di formazione sul Turismo delle Radici, organizzato da Sdi Confcommercio e Unical e patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri, che partirà a gennaio prossimo.

 Il fenomeno del turismo delle radici oggi interessa potenzialmente un bacino stimato tra i 60 e 80 milioni di discendenti degli emigrati italiani nel mondo, che risiedono soprattutto nelle Americhe, in Sud-Africa, in Australia e nei Paesi europei. Non si tratta di semplici viaggiatori: il turista delle radici è soprattutto un investitore e un “ambasciatore” dei territori che ama e custodisce nella sua storia familiare.

Il corso nasce a causa del crescente interesse verso questa forma di turismo, ma al contempo della scarsa conoscenza e formazione in materia. Si rivolge a diverse figure professionali, quali: operatori turistici, guide ed accompagnatori turistici, strutture ricettive, fornitori di servizi di accoglienza, transfer, amministratori pubblici, associazioni, ristoratori e pubblici esercizi, operatori pubblici. La partecipazione è aperta a tutti ed è a pagamento.

Il corso si prefigge di fornire conoscenze e competenze sul fenomeno del turismo delle radici, strumenti adeguati e strategie efficaci per poter attirare questo specifico segmento di mercato e soddisfare al meglio le sue esigenze ed attese in termini di servizi offerti. Complessivamente avrà una durata di 50 ore (2 mesi) suddivise in 2 lezioni settimanali e sarà svolto interamente online, per dare la possibilità anche a chi risiede fuori dai confini regionali di seguirlo.

Fra i docenti Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera, autrici del Primo rapporto sul turismo delle radici in Italia, volume che racchiude i risultati di un’ampia ricerca sul tema realizzata lo scorso anno grazie ad un contributo del Ministero degli Esteri. (rcs)

Calabria terra dei padri: è attivo il sito web del progetto di turismo del ritorno

È attivo sulla rete il sito www.terradeipadricalabria.it che si inserisce nel progetto più ampio nato con l’obiettivo di stimolare la conoscenza dell’identità di appartenenza attraverso un turismo di ritorno, un turismo delle radici.

“Calabria Terra dei Padri” nasce, infatti con l’idea di innescare nelle nuove generazioni di calabresi all’estero quel desiderio di riscoprire il legame con la propria terra di origine, accompagnato dalla volontà di restituire a quella terra un rinnovato valore economico e sociale attraverso la promozione turistica che rappresenta uno degli asset principali per il riposizionamento della Calabria nel sistema italiano ed internazionale.

Pertanto, dopo il recente sviluppo del progetto strategico di promozione territoriale “Calabria Straordinaria”, la Regione Calabria, con questa iniziativa gestita da Fincalabra, punta su una nuova forma di turismo che ha come mission quella di richiamare nella propria terra i calabresi sparsi nel mondo, che attualmente risultano essere 430mila quelli residenti all’estero e iscritti all’AIRE.

“Vogliamo parlare ai calabresi sparsi in tutto il mondo – ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo e Marketing territoriale Fausto Orsomarso – e lo faremo attraverso una serie di azioni di comunicazione, di eventi culturali e  spettacolo che possano far rinascere il senso di appartenenza nei calabresi sparsi in Italia e nel mondo, riportandoli in contatto con la Terra dei Padri. Uno storytelling innovativo che sarà presentato con eventi di promozione anche oltre i confini nazionali. Un modo di riannodare presente e passato, tale da riposizionare l’immagine della Calabria in tutto il mondo”.

Il concept della campagna, che da oggi trova spazio per la sua narrazione anche nel portale www.terradeipadricalabria.it, è focalizzato sulla valorizzazione del senso di identità e di appartenenza e si pone come obiettivo la riscoperta delle bellezze e delle peculiarità che rendono unica la Calabria, aumentando di conseguenza i flussi turistici destagionalizzati provenienti dall’estero e portando così nuove risorse al tessuto sociale e all’economia locale.

La strategia di comunicazione del progetto prevede anche una serie di eventi, che si svolgeranno nelle cinque province della Calabria durante il mese di ottobre, messe in campo con il coinvolgimento dei cittadini, delle istituzioni, delle associazioni territoriali e anche delle imprese. Saranno infatti l’occasione per costruire partnership tra i Comuni che intendono supportare il progetto e per creare una rete di imprese del settore agroalimentare in ottica internazionale.

L’inaugurazione del nuovo sito internet sarà inoltre accompagnata dalla testimonianza di una rosa di ambassador d’eccezione, scelti per le loro storie di successo e di riscatto. Queste personalità calabresi diffonderanno i valori di questa terra, racconteranno in prima persona, in una serie di interviste disponibili sul sito Terra dei Padri , quanto queste “tracce di Calabria” abbiano fatto la differenza nel loro percorso.

È online il nuovo sito sul Turismo delle Radici

È online Terradeipadricalabria, il sito sul turismo delle Radici, che si inserisce nel progetto più ampio nato con l’obiettivo di stimolare la conoscenza dell’identità di appartenenza attraverso un turismo di ritorno.

Calabria Terra dei Padri nasce, infatti con l’idea di innescare nelle nuove generazioni di calabresi all’estero quel desiderio di riscoprire il legame con la propria terra di origine, accompagnato dalla volontà di restituire a quella terra un rinnovato valore economico e sociale attraverso la promozione turistica che rappresenta uno degli asset principali per il riposizionamento della Calabria nel sistema italiano ed internazionale.

Pertanto, dopo il recente sviluppo del progetto strategico di promozione territoriale “Calabria Straordinaria”, la Regione Calabria, con questa iniziativa gestita da Fincalabra, punta su una nuova forma di turismo che ha come mission quella di richiamare nella propria terra i calabresi sparsi nel mondo, che attualmente risultano essere 430mila quelli residenti all’estero e iscritti all’Aire.

«Vogliamo parlare ai calabresi sparsi in tutto il mondo – ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo e Marketing territoriale, Fausto Orsomarso – e lo faremo attraverso una serie di azioni di comunicazione, di eventi culturali e  spettacolo che possano far rinascere il senso di appartenenza nei calabresi sparsi in Italia e nel mondo, riportandoli in contatto con la Terra dei Padri. Uno storytelling innovativo che sarà presentato con eventi di promozione anche oltre i confini nazionali. Un modo di riannodare presente e passato, tale da riposizionare l’immagine della Calabria in tutto il mondo».

Il concept della campagna, che da oggi trova spazio per la sua narrazione anche nel portale www.terradeipadricalabria.it, è focalizzato sulla valorizzazione del senso di identità e di appartenenza e si pone come obiettivo la riscoperta delle bellezze e delle peculiarità che rendono unica la Calabria, aumentando di conseguenza i flussi turistici destagionalizzati provenienti dall’estero e portando così nuove risorse al tessuto sociale e all’economia locale.

La strategia di comunicazione del progetto prevede anche una serie di eventi, che si svolgeranno nelle cinque province della Calabria durante il mese di ottobre, messe in campo con il coinvolgimento dei cittadini, delle istituzioni, delle associazioni territoriali e anche delle imprese. Saranno infatti l’occasione per costruire partnership tra i Comuni che intendono supportare il progetto e per creare una rete di imprese del settore agroalimentare in ottica internazionale.

L’inaugurazione del nuovo sito internet sarà inoltre accompagnata dalla testimonianza di una rosa di ambassador d’eccezione, scelti per le loro storie di successo e di riscatto. Queste personalità calabresi diffonderanno i valori di questa terra, racconteranno in prima persona, in una serie di interviste disponibili sul sito Terra dei Padri , quanto queste “tracce di Calabria” abbiano fatto la differenza nel loro percorso. (rcz)

A San Lucido i “Viaggi delle radici tra memoria e identità”

Nella suggestiva Piazzetta delle Stelle di San Lucido, si sono percorsi “I viaggi delle radici tra memoria e identità”, un importante convegno dedicato proprio al Turismo delle Radici.

Il convegno, dunque, è stata l’occasione per presentare il Primo Rapporto sul Turismo delle Radici in Italia” uno studio curato dalla professoressa Unical Sonia Ferrari e dalla dottoressa Tiziana Nicotera, entrambe impegnate da anni in questo filone di ricerca. Dopo l’introduzione di Valeria Pizzuti, capogruppo di maggioranza con delega al marketing territoriale, sviluppo, eventi e comunicazione del Comune di San Lucido, i saluti del Sindaco Cosimo De Tommaso e l’Assessore alla cultura Floriana Chiappetta, le due autrici hanno illustrato i punti salienti emersi dalla ricerca, la quale ha dimostrato che i turisti delle radici (coloro che tornano alla ricerca delle radici familiari, discendenti degli emigrati ad esempio nelle Americhe) mostrano molto interesse per le destinazioni minori, di conseguenza conoscere il fenomeno, consentirà anche alle piccole realtà territoriali di emergere nei mercati internazionali.

A seguire gli interventi di Pasquale Guaglianone, giornalista di Rai International, che ha incantato la platea con i suoi racconti sul tema del ritorno alle origini, e di Debora Calomino,  giornalista sanlucidana che ha partecipato al volume sul turismo delle radici con un paragrafo dedicato alla relazione che intercorre tra radici familiari e turismo matrimoniale.

A chiudere l’incontro molto partecipato Giovanni Maria De Vita,Consigliere d’ambasciata e coordinatore per il Turismo delle Radici presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il quale ha parlato di progetti futuri per la valorizzazione dei borghi nell’ottica del turismo di ritorno. (rcs)

Il 3 maggio all’Unical la presentazione del primo rapporto sul Turismo delle Radici in Italia

di FRANCO BARTUCCIIl progetto di ricerca sul turismo delle radici (quel turismo generato da emigrati o loro discendenti che tornano in vacanza nel paese di origine proprio o dei propri avi), portato avanti da anni dalla prof.ssa Sonia Ferrari e dalla dott.ssa Tiziana Nicotera dell’Unical, ritorna per essere illustrato ad un’ampia platea di  soggetti interessati laddove è nato, nel campus universitario di Arcavacata, ovvero nella fucina da cui sono partite le prime indagini a giovani studenti, figli e nipoti di calabresi nel mondo. 

Dopo la presentazione ufficiale a novembre del 2021 alla Farnesina,seguita da interventi al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati, il progetto sarà oggetto di un convegno in Calabria il prossimo 3 maggio, alle ore 9:30 presso l’aula Caldora dell’Università della Calabria, con il contributo della Camera di Commercio di Cosenza.

Tutti gli studi effettuati sono confluiti in tre volumi dell’Egea, in lingua italiana, spagnola e inglese. Nella versione italiana a stampa il titolo è Primo Rapporto sul Turismo delle Radici in Italia, in cui le due autrici, in collaborazione con altre università (Mar del Plata, Torino, Bari, Messina) e altri soggetti istituzionali ed esperti vari descrivono un fenomeno così importante eppure sottovalutato, dalle grandi potenzialità per lo sviluppo dei territori italiani, specie per quelli del Mezzogiorno come la Calabria.

Si tratta di un’opera ambiziosa e pioneristica che esamina e approfondisce le caratteristiche della domanda, in termini di aspettative, bisogni, livelli di soddisfazione, ma anche i requisiti di un’offerta efficace, fino ad arrivare ad aspetti della comunicazione digitale, nodo cruciale per raggiungere il bacino stimato di 80 milioni di oriundi italiani. La ricerca ha fornito linee guida per gli operatori del settore e ha stimolato la nascita di diverse iniziative concrete per attirare questo target che ha esigenze specifiche, diverse dai turisti internazionali. 

A conferire un valore aggiunto alla presentazione del lavoro di Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera si succederanno i contributi di importanti personalità. Dopo i saluti istituzionali di Anna Lasso come Dipartimento DISCAG dell’Unical e di Rosaria Succurro in qualità di neo Presidente della Provincia di Cosenza, sarà dato spazio al consigliere De Vita del Maeci, che dal 2018 si occupa attivamente di turismo delle radici e che ha sostenuto il progetto di ricerca dell’Unical; l’on Sollazzo rappresenterà la Confederazione degli Italiani nel Mondo, la più grande organizzazione di italiani nel mondo, che ha 34 sedi nei paesi esteri e raggruppa oltre 200 associazioni; da Mar del Plata si collegherà la prof.ssa Biasone, parte integrante della ricerca accademica per il focus sull’Argentina come secondo Paese di attuale residenza di italiani all’estero; come università saranno presenti, inoltre, il prof Santamato dell’Università di Bari che ha condotto, parallelamente all’indagine sui comuni calabresi, un’analoga indagine in Puglia, nonché il prof Grasso dell’Università di Messina, autore di un caso studio su un comune siciliano e, infine, il prof Serricchio di Unimol, con cui si attiverà una summer school dedicata a giovani discendenti di emigrati italiani.

Pasquale Guaglianone arricchirà la sessione grazie alla grande esperienza sul campo attraverso i suoi servizi per “L’Italia con voi” di Rai Italia; si parlerà anche di PNRR con riferimento a borghi e forme di turismo sostenibili come il turismo delle radici insieme all’arch. Maida della Provincia di Vibo; tra le iniziative appena avviate per cogliere le opportunità di questo turismo vi è l’APS “Energie per le Radici” rappresentata dal vicepresidente Coia; le conclusioni saranno poi affidate a Klaus Algieri, Vice Presidente di Unioncamere. La partecipazione all’evento è aperta a tutti gli interessati. (fb)1

Al Senato un incontro-dibattito su “La via del Turismo delle radici”

di FRANCO BARTUCCI – Su iniziativa del sen. Gianluca Castaldi si è svolto  a Roma, presso la sala Capitolare  di Palazzo Minerva del Senato della Repubblica, un incontro dibattito sul tema: La via del turismo delle radici (o di ritorno), avendo come obiettivo il modo come rigenerare le comunità attraverso la formazione.

Un incontro incentrato sulla presentazione del lavoro di ricerca sul “turismo delle radici” predisposto all’Università della Calabria, su iniziativa della prof.ssa Sonia Ferrari, docente di Marketing Turistico, con la ricercatrice Tiziana Nicotera, cultore  della materia, che nell’arco di tre anni di lavoro sono riusciti a coinvolgere in un rapporto di collaborazione altri  ricercatori di università italiane e straniere.

Hanno partecipato all’incontro romano, moderato da Orazio di Stefano, presidente dell’Associazione Nazionale dei Sociologi Abruzzo, oltre al senatore Gianluca Castaldi, già Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche Angelo Sollazzo, presidente della Confederazione degli Italiani nel mondo, e Pietro Zocconali, presidente dell’associazione nazionale sociologi. 

I risultati della ricerca, finanziata dal Ministero degli Esteri e coordinata da Sonia Ferrari, come noto, sono confluiti in un volume pubblicato dalla Egea-Bocconi in italiano, inglese e spagnolo. Racchiude importanti informazioni e linee guida per la futura programmazione strategica di marketing per lo sviluppo del turismo delle radici in Italia. 

Per la coordinatrice del progetto, prof.ssa Sonia Ferrari, alla luce dell’accordo stipulato fra i Ministeri degli Esteri e della cultura, il dibattito ha messo in luce come l’uso delle risorse del Pnrr può favorire gli investimenti in questo settore.  

«Sembra che il segmento del turismo di ritorno – ha dichiarato la coordinatrice del progetto – abbia finalmente ottenuto l’attenzione che è giusto che sia riservato dal una porzione così importante, anche in termini potenziali, del settore turistico. La ricerca dell’Università della Calabria presentata già a novembre scorso presso il Ministero degli Esteri, prima in Italia, ha certamente contribuito ad accrescere la consapevolezza degli operatori e degli enti pubblici sull’importanza dei visitatori di origini italiane e dei loro discendenti in termini turistici».

Le istituzioni e i territori sono ormai pronti a lavorare per favorire il turismo delle radici. Come è stato sottolineato in vari interventi, esso potrebbe essere un efficacissimo strumento per rivitalizzare i borghi italiani, spesso isolato e spopolati, che non potrebbero altrimenti aspirare a diventare destinazioni turistiche. Le persone di origini italiane nel mondo sono milioni. Sono desiderose dì supportare  la propria patria dì origine, agendo come testimonials per territori e prodotti locali. Spesso possiedono una seconda casa, soggiornano in loco per lunghi periodi e desiderano fare investimenti in italia. 

«Lamentano però una scarsa e distratta attenzione – ha concluso la prof.ssa Sonia Ferrari – da parte della propria terra dì origine. Anche grazie agli sforzi della Farnesina e del responsabile del turismo delle radici, il consigliere Giovanni Maria de Vita, la situazione sta cambiando e gli sforzi in questa direzione saranno numerosi nel prossimo futuro».

Un ruolo significativo specifico per intensificare e vivacizzare questo rapporto tra le persone interessate a conoscere le terre di origine dei propri genitori e le comunità residenti in questi territori deve trovare una particolare sensibilità ed attenzione da parte degli Enti locali, delle associazioni e dei Sindaci in modo da stimolare quanto necessario in termini di conoscenza, socializzazione  e diffusione culturale parte integrante di un turismo diffuso e consapevole. (fb)

In copertina, Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera

Turismo delle Radici, a Maida presentato il progetto “Casa Italia 2023”

È stato presentato, nei giorni scorsi, a Maida, dal prof. Tullio Romita, il progetto pilota Casa Italia 2023, che sarà presentato al Ministero e che vede come obiettivo la progettazione e gestione del “Viaggio delle radici”.

Un progetto che si pone come obiettivo quello di creare una rete tra comuni sul tema del turismo delle radici e intercettare fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza con particolare riferimento alla misura destinata proprio a questa forma di turismo.

Un incontro molto partecipato quello che si è tenuto sabato scorso a Maida che ha registrato la presenza della rappresentanza di diversi borghi calabresi ed associazioni di categorie. Presenti il sindaco di Maida, Salvatore Paone, il sindaco di San Marco Argentano, Virginia Mariotti; il vicesindaco di Acri, prof. Mario Bonacci, l’assessore delegata del comune di Cervicati Maria Francesca D’Ambrosio; il sindaco di Soveria Mannelli, Michele Chiodo; il sindaco di Motta Santa Lucia, Ivano Egeo.

Intervenuti – collegati in remoto – i comuni di Orsomarso con l’assessore delegato Francesca Sarubbi, Francavilla Marittima con il delegato Michele Apolito. Hanno preso parte all’incontro in quanto soggetti aderenti Confesercenti, rappresentata da Vincenzo Farina e Unindustria Calabria settore turismo rappresentata da Demetrio Metallo e Confartigianato. Presenti e partner del progetto  il presidente di Casa Calabria International Enrico Mazzone e Maria Assunta Anania in rappresentanza dell’associazione locale “Tra Chjiazza Rughi e Carriari” la quale opera su tale tema nel comprensorio di Maida da diversi mesi sensibilizzando su tale argomento gli abitanti di Maida e  le imprese del territorio.

Gli intervenuti in presenza hanno ringraziato l’amministrazione comunale di Maida per l’organizzazione dell’evento e per l’invito ricevuto e sottolineato come scopo comune è quello di creare una rete tra i comuni e mettere insieme in un unico progetto le tante esperienze locali per intercettare i fondi del Pnrr, in particolare la misura destinata al turismo delle radici. Si  effettueranno una serie di incontri nella fase di progettazione ed in termini rapidi si costituirà una ATS “Casa Calabria 2023”, la quale  vedrà il comune di Maida capofila.

L’obiettivo è partire il prima possibile con questo avvincente progetto che vedrà la Calabria concorrere sui tavoli nazionali sul tema del Turismo delle Radici con le altre regioni italiane. (rcz)

Turismo delle Radici, a Maida riunione dei sindaci del comitato promotore del progetto “Casa Calabria 2023”

Domani mattina, a Maida, alle 10, nella Sala del Consiglio comunale, il prof. Tullio Romita, associato dell’università della Calabria e direttore del primo master internazionale “Esperto in organizzazione e gestione del turismo delle radici”, illustrerà l’idea progettuale Casa Calabria 2023. Progettazione e gestione del viaggio delle radici.

Il progetto vede Maida Comune capofila in collaborazione con l’Università della Calabria , prevede la costituzione di un ATS insieme ai comuni aderenti Diamante, Acri, San Marco Argentano, Motta Santa Lucia, Soveria Mannelli, San Mango d’Aquino, Cervicati, Orsomarso e associazioni quali Confesercenti, Confartigianato e Unindustria Calabria settore Turismo.

Sarà presente anche l’associazione Casa Calabria International con il presidente Enrico Mazzone e il vicepresidente Innocenza Giannuzzi.

L’obiettivo è quello di arrivare a presentare un progetto operativo pilota da portare all’approvazione del Maeci sfruttando l’ambito degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), l’investimento 2.1 “attrattività dei borghi”, la cui titolarità è del Ministero della Cultura. Uno spazio specifico l’investimento lo riserva alla valorizzazione del “turismo delle radici”, con una dotazione finanziaria pari a 20 milioni di euro e con soggetto attuatore il Ministero degli Affari e della Cooperazione Internazionale (Maeci).

«Il progetto pilota è frutto di una sinergia tra istituzioni comunali, mondo universitario, associazioni produttive e alcune delle più importanti associazioni di italiani nel mondo – ha voluto sottolineare il sindaco di Maida, Salvatore Paone –. Un’idea ambiziosa quanto realistica, se pensiamo alla forte attrattività della nostra regione e in particolare al grande attaccamento dei tanti calabresi nel mondo di seconda e terza generazione».

«L’intento – ha spiegato – è quello di valorizzare i borghi, coinvolgendo le nostre comunità all’estero, individuando le migliori strategie per creare un’offerta turistica adeguata, combinare il fascino del viaggio con la curiosità per le origini della propria famiglia.  Al nostro viaggiatore interessa visitare i luoghi, ma è pronto anche a conoscere la cultura, a vivere le tradizioni e ad assaggiare i prodotti tipici».

«Un ramo turistico importante – valorizzato anche dal fatto che una specifica misura dei fondi Pnrr sono dedicati proprio al turismo delle radici. Noi ci crediamo e siamo pronti a creare tutte le condizioni per raggiungere l’obiettivo». (rcz)

Turismo delle radici, le proposte del prof. Tullio Romita al Comune di Cosenza

Il prof. Tullio Romita, coordinatore del Corso di laurea in Scienze Turistiche dell’Università della Calabria, ha sottoposto una serie di proposte all’Amministrazione comunale di Cosenza, guidata dal sindaco Franz Caruso, per cogliere le opportunità offerte alla città dal turismo delle radici, affinché siano messi a punto strategie e programmi finalizzati ad una sua più radicata strutturazione sul territorio.

Ad invitare il prof.Romita a Palazzo dei Bruzi è stata la Commissione cultura del Comune di Cosenza, presieduta dal consigliere comunale Mimmo Frammartino. Nella titolarità della commissione, che conta deleghe piuttosto ampie ed estese, c’è, infatti, anche il turismo. Il Presidente Frammartino nel suo intervento introduttivo (accanto a lui anche il vice presidente dell’organismo consiliare Francesco Luberto) si è soffermato sulla necessità di ben strutturare anche nella città di Cosenza questa forma particolare di turismo che attiene alla conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti «che – ha sottolineato Frammartino – rappresentano, secondo le ultime stime, un bacino d’utenza di quasi 80 milioni di persone in tutto il mondo».

«Una crescita esponenziale quella dei cosìddetti “turisti delle radici” che dal 1997 – ha evidenziato il presidente Frammartino – ha fatto registrare dati numerici in costante ascesa, passando dai 5,8 milioni di viaggiatori che visitavano il nostro Paese, ai 10 milioni del 2018, con una crescita del 72,5% e con un flusso economico in entrata, sempre riferito al 2018, pari a circa 4 miliardi di euro. I calabresi all’estero sono la colonna portante di un’economia particolarmente significativa. Ecco che, quindi, valorizzare questo segmento particolare del turismo anche per il nostro comune diventa una opportunità che non può non essere colta al volo».

Resta da capire con quali modalità. Di qui il contributo del prof. Romita che ha parlato nella duplice veste di ricercatore e di Presidente del corso di studi di Scienze Turistiche dell’Università della Calabria.

«Il turismo delle radici – ha detto Romita – rappresenta una grande opportunità, ma su questo segmento del turismo occorre riflettere con maggiore attenzione, affinché ci sia un corretto approccio, tecnico e metodologico. In passato – ha aggiunto il docente dell’Unical – avevamo posto, in diverse occasioni, all’attenzione della governance pubblica, il turismo delle radici, ma senza successo. Bisogna, invece, creare le condizioni perché diventi una forma di turismo molto più attenzionata di quanto non sia attualmente».

E Romita ha chiesto che Cosenza dia dei segnali in questa direzione.

«Sta tornando forte – ha aggiunto – la voglia di recuperare le radici italiane, tant’è che la Farnesina (il Ministero degli affari esteri) ha, già 4 anni fa, iniziato la promozione di questa forma di turismo per favorirne il rilancio. Nel PNRR una consistente fetta delle risorse stanziate, 20 milioni di euro, sono destinate proprio all’intervento “Turismo delle radici” il cui soggetto attuatore è proprio il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale».

Perché questi buoni propositi si concretizzino il prof.Romita ha dato delle indicazioni di massima: anzitutto dar vita ad un sistema informativo territoriale, offrendo un servizio che certifichi la qualità delle informazioni; procedere, poi, all’attivazione anche di un sistema di monitoraggio della domanda, adeguando i servizi di cui si dispone. Romita ha lanciato l’idea, che è molto piaciuta al Presidente della commissione cultura Mimmo Frammartino, di fare in modo che gli studenti universitari impegnati nel suo corso di studi siano autorizzati a seguire degli stages all’interno del Comune di Cosenza per essere utilizzati, in virtù di un’apposita convenzione, in 10 punti informativi la cui dislocazione sarà individuata sulla base dei luoghi-chiave per l’utilità del viaggiatore.

Quanto alle risorse previste dal Pnrr, Romita ha ricordato anche la necessità di non farsi trovare impreparati e di essere pronti a lavorare sulla progettazione, utilizzando adeguate competenze. Nel corso del suo intervento, il docente dell’Unical ha distinto il turismo delle radici da altre forme di turismo con le quali spesso viene indicato, come il turismo di ritorno, quello genealogico, quello delle origini.

«Il turismo delle radici – ha specificato Romita – è dato da quel movimento di persone che trascorrono soggiorni turistici in località in cui essi stessi e/o i propri familiari sono nati ed in cui hanno vissuto fino a prima di emigrare in luoghi che, nel tempo, sono diventati quelli in cui oggi vivono stabilmente. In questa definizione si ricomprendono sia gli emigrati che sono nati o hanno vissuto una parte della loro vita nel luogo d’origine, che i loro figli, nipoti e familiari che sono nati e cresciuti altrove, ma che avvertono, comunque, un forte legame con la terra dove si trovano le radici della famiglia d’origine».

Tra le altre proposte, Romita ha indicato, inoltre, la previsione di una rete tra comuni, l’istituzione di associazioni temporanee di scopo che distribuiscano tra loro i diversi e molteplici compiti, a cominciare dalle attività di ricezione dei turisti per proseguire con il loro accompagnamento nelle diverse fasi del viaggio e, ancora, la creazione di una piattaforma per lo studio e il monitoraggio del turismo delle radici e per la conoscenza dei territori. Altre azioni importanti sono state indicate: facilitare la ricerca di documenti negli archivi degli uffici di stato civile e anagrafe per le ricerche storico-familiari che il turista delle radici voglia compiere, creare itinerari cui abbinare esperienze personalizzate, anche nel settore dell’enogastronomia, potenziare la rete dei musei dell’emigrazione, creare un passaporto delle radici che funga da carta sconto per gli italo-discendenti che chiedono servizi turistici in Italia. Un pacchetto di cose da fare in vista dell’anno delle Radici Italiane che cadrà nel 2024.

«Il Comune di Cosenza – ha concluso Romita – potrebbe avere il ruolo di leader e capofila, con funzioni di coordinamento nei confronti dei comuni limitrofi».

Le proposte del prof.Romita sono state ritenute interessanti anche dagli altri consiglieri comunali intervenuti subito dopo. Chiara Penna ha condiviso la proposta di sottoscrivere con il Comune il protocollo d’intesa per far svolgere agli studenti gli stages finalizzati ad incrementare in città il turismo delle radici. Apprezzamento per l’inaugurazione di un nuovo metodo è stata poi espressa dalla consigliera Bianca Rende.

«Un metodo – ha detto – che mette in connessione e in collaborazione il governo cittadino con la produzione letteraria e scientifica dell’Università della Calabria e che coglie il valore della nostra Università che paradossalmente è riconosciuto dappertutto, ma è misconosciuto sul nostro territorio. Una collaborazione che va accolta di buon grado anche in presenza del dissesto economico-finanziario dell’Ente che rende opportuna l’attivazione di sinergie istituzionali tra la direzione politica locale e quella accademica dell’Università».

«Nessuna occasione – ha ribadito Rende – deve essere perduta. C’è la necessità – ha aggiunto – di attingere ad altri contesti per sviluppare una progettazione competitiva, attesa la carenza di risorse interne al Comune, se si eccettuano le 4 unità inviate dal Ministero per lo sviluppo che potrebbero occuparsi dell’intervento messo a bando dal Ministero per gli affari esteri, nell’ambito del Pnrr».

Dalla consigliera Rende è venuto l’invito al sindaco Franz Caruso a dar corso al protocollo d’intesa per porre il Comune nella condizione di cogliere l’opportunità offerta dal turismo delle radici e quindi di utilizzare gli studenti per gli stages previsti dal loro corso di studi. Il turismo delle radici per Bianca Rende «rappresenta una risorsa per ritrovare la nostra identità. Recuperare questa forma di turismo significa ricreare quel melting pot in grado di farci ritrovare quelle specificità che sono andate perdute. Coltivare la memoria è importante. Proviamo a dare un cronoprogramma alle nostre intenzioni».

E ha dato appuntamento tra 20 giorni per avere riscontri sull’accoglimento delle proposte. La serie degli interventi è proseguita poi con il consigliere Aldo Trecroci che, nell’accogliere favorevolmente le proposte del prof. Romita, ha suggerito un accordo tra il comune di Cosenza e i comuni dell’hinterland che contano un alto numero di emigrati, come, ad esempio, i comuni della Valle del Savuto «dove fortissima – ha detto Trecroci – è l’appartenenza al territorio d’origine».

Il consigliere ha aggiunto anche la proposta di allargare il sistema informativo in costruzione anche al territorio. «Il Comune di Cosenza deve fungere da raccordo. Dobbiamo essere i suggeritori di uno sviluppo del nostro territorio». Anche la consigliera Alessandra Bresciani ha espresso condivisione chiudendo, con il suo intervento, la seduta di commissione. (rcs)

Presentato a Roma il primo rapporto sul Turismo delle Radici in Italia di Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera

di FRANCO BARTUCCI –  Per molti piccoli comuni italiani, soprattutto in Calabria e Puglia, il turismo delle radici può rappresentare oltre il 50% degli arrivi e il settore ha delle potenzialità enormi, che il nostro Paese deve sfruttare. Il ministero degli Esteri punta quindi su questo particolare segmento dell’offerta turistica costituito dagli italiani all’estero e dagli italo-discendenti, con la pubblicazione del Primo rapporto sul turismo delle radici in Italia.

Il volume, presentato il 17 novembre 2021 alla Farnesina ,è stato realizzato con il contributo del Ministero degli Esteri e curato da Sonia Ferrari, docente di marketing del turismo e di marketing territoriale presso l’Università della Calabria, e Tiziana Nicotera, cultore della materia presso la stessa università. 

Da questo volume emerge che il viaggio delle radici non è ancora riconoscibile come fenomeno a sé stante, e che sarebbe importante definire un lessico univoco con cui parlare dei viaggi delle radici, che deve tradursi in politiche di branding e di prodotto riconoscibili.

Il rapporto colma un gap nella letteratura internazionale e, soprattutto, italiana sul tema del turismo delle radici. In particolare, mira a superare la carenza di studi con un approccio di marketing territoriale e turistico al fenomeno.

Lo stile della comunicazione – auspica il rapporto – dovrebbe essere improntato al racconto di esperienze autentiche, anche affidate a testimonial, e l’attività di sensibilizzazione va effettuata anche sulla domanda, non solo sull’offerta. Da non trascurare poi la fase del post-viaggio per promuovere la produzione di contenuti da parte di chi ha già fatto questo tipo di esperienze, anche perché – rileva la ricerca – il grado di soddisfazione di chi compie un viaggio delle radici è enorme.

Le proposte che emergono dal volume sono molteplici: inserire la ricerca genealogica come parte integrante dell’esperienza di viaggio, con una maggiore e più strutturata attività di collaborazione con gli archivi di stato e altri soggetti preposti al reperimento di documenti e certificati, e coinvolgere tour operator, agenzie e operatori turistici specializzati, professionisti della genealogia.

La ricerca investiga vari aspetti del comportamento del turista delle radici (attese, preferenze, ecc.) e raccoglie una serie di indagini svolte negli ultimi anni da vari studiosi sul tema, tra cui le professoresse Ana Biasone dell’Università di Mar Del Plata (Argentina) e Anna Lo Presti dell’Università di Torino. 

«Il turismo delle radici può essere e sempre più diventare un volano importante per il turismo in generale, ma le scelte vanno fatte sulla base di conoscenza e dati, non solo di un’intuizione», ha affermato il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova

Un settore incluso anche nel Pnrr, «che prevede uno specifico stanziamento gestito dal ministero degli Esteri per promuovere il turismo delle radici presso le nostre collettività», ha spiegato Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero della Farnesina.

A rendere più completa e interessante la ricerca, è stata la scelta di adottare un insieme di differenti metodologie, una scelta impegnativa in termini di tempo e di risorse, ma molto potente nell’ottenere punti di vista nuovi. Il volume offre un focus su un Paese che storicamente è stato una delle mete principali per gli emigrati italiani: l’Argentina, dove è stata effettuata un’ampia indagine quali-quantitativa.

Come sottolineano le autrici, questa ricerca non rappresenta un punto di arrivo ma un punto di partenza e necessiterà di approfondimenti continui e costanti nel tempo per produrre risultati concreti d’interesse per il nostro Paese e per i vari territori in cui esso è articolato. (fb)