L’Università Magna Graecia allarga i suoi orizzonti con l’Uganda e l’Ucraina

Gli anni della pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina, bloccano il mondo intero, ma non totalmente alcuni sistemi, fra i quali quelli di carattere didattico.

Su iniziativa dei professori Carlo Torti e Ludovico Abenavoli, docenti presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, infatti, circa tre anni fa, viene avviato il Programma Erasmus+Ka107 “International Credit Mobility” Call 2020. Il Programma promuove la mobilità tra l’Europa e i Paesi non europei.

Specificamente il Programma Erasmus+Ka107 ha come scopo quello di mettere in contatto docenti e studenti, con le comunità degli Atenei partner, affinché la formazione assuma un carattere innovativo, dinamico in un contesto in cui tutte le Università coinvolte possono vantare delle eccellenze.

L’Università “Magna Graecia” di Catanzaro ha preso parte a questo progetto attivando un partenariato con l’Ateneo ugandese di Makerere e con l’Ateneo ucraino Taras Shevchenko di Kyiv.

Malgrado il conflitto bellico scoppiato in Ucraina nel febbraio 2022, l’Umg è riuscita ad ospitare tre studenti iscritti alla facoltà di Medicina dell’Università di Taras Shevchenko (Ucraina) ed un team di docenti.
La presenza di una parte della comunità accademica ucraina ha visto quest’ultimi partecipare con entusiasmo ed attivamente alle iniziative didattiche organizzate dall’Ateneo catanzarese, fra i quali numerosi meeting di carattere scientifico e didattico nell’ambito del corso di laurea di Medicina e Chirurgia, delle scuole di specializzazione e dei dottorati di ricerca.

Inoltre numerose sono state anche le attività di carattere sociale realizzate sul territorio che hanno coinvolto i docenti e gli studenti ucraini insieme al personale accademico dell’UMG, permettendo così una integrazione che non fosse solo scientifica.

Il 6 luglio scorso la professoressa Tetiana Falaleeva, coordinatrice del progetto da parte ucraina, e che ha svolto presso l’Ateneo di Catanzaro per due anni accademici consecutivi attività didattica, nel corso di una conferenza aperta ha espresso gratitudine e soddisfazione verso i risultati ottenuti da questa esperienza, possibile grazie anche al professore Ludovico Abenavoli, coordinatore da parte italiana del progetto.

Nell’ambito dell’Erasmus+Ka107 Call 2020 è stato realizzato anche un ulteriore partenariato curato dal professore Carlo Torti, coordinatore dell’accordo bilaterale con l’Ateneo ugandese di Makerere.

L’UMG ha ospitato degli studenti di Medicina e Chirurgia provenienti dalla University of Makerere (Uganda).
L’Università ugandese ha accolto invece un team di medici in formazione specialistica provenienti dalla Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali della Magna Graecia, i Dottori Riccardo Serraino, Vincenzo Olivadese e la Dottoressa Helen Linda Morrone.

Gli studenti ugandesi hanno avuto la possibilità di svolgere un periodo formativo di tre mesi presso l’Area Medica e l’Area Chirurgica dell’Umg; hanno inoltre effettuato parte del tirocinio nel reparto di Malattie Infettive e Tropicali fronteggiando anche l’emergenza Covid – 19.

I medici specializzandi Umg hanno invece svolto attività formativa presso il Mulago Hospital e il Kiruddu Hospital operando nei reparti di Malattie Infettive e di Medicina d’Emergenza.

Nel corso del Progetto Erasmus+Ka107 il partenariato fra Umg e Makerere ha coinvolto anche Enrico Marica Trecarichi docente presso l’Università di Catanzaro il quale ha svolto attività didattica per diversi mesi nell’Università ospitante.

Le lezioni hanno riguardato numerose tematiche tra cui: i principi di terapia antiretrovirale, la diffusione dei germi multiresistenti e le novità sulla vaccinazione contro il SARS-CoV-2.

Durante questa permanenza presso l’University of Makerere il Professore della Magna Graecia ha potuto confrontarsi con i colleghi ugandesi ponendo così le basi per una futura collazione nell’ambito della ricerca.

Sempre legato all’ambito dell’interscambio delle docenze al progetto ugandese nell’aprile di quest’anno si sono tenute delle lezioni per gli studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e per i medici in formazione specialistica dell’UMG, su argomenti di particolare interesse fra cui malaria e febbre emorragica.

Come testimoniato da tutti i partecipanti questa esperienza ha rappresentato un momento di notevole arricchimento reciproco sotto ogni aspetto, medico-scientifico, culturale ed umano, e che è stata possibile grazie anche alla fattiva collaborazione con le strutture amministrative, all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, sempre attenta a fornire ai propri studenti opportunità di arricchimento e di spessore. (rcz)

Conclusa in Italia la prima sperimentazione clinica a livello internazionale di un inibitore di microRna in pazienti oncologici

Le terapie basate su Rna rappresentano una delle più promettenti strategie della medicina e dell’oncologia contemporanea. I risultati di un progetto condotto interamente presso l’Università della Magna Graecia (UMG) e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro aprono una nuova frontiera nella terapia delle neoplasie umane.

I dati di uno studio di Fase 1, appena pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Hematology & Oncology, hanno dimostrato la sicurezza e l’attività biologica e clinica dell’inibitore del microRna-221, Lna-i-miR-221, in un campione di pazienti portatori di neoplasie avanzate.

«Siamo partiti una decina di anni fa con l’idea di identificare e correggere la regolazione alterata di microRNA oncogenici, ossia piccoli RNA non-codificanti, caratterizzati, in condizioni normali, da importanti funzioni di regolazione dell’espressione di geni. Dopo aver individuato uno dei microRna candidati e progettato uno specifico agente terapeutico, abbiamo percorso tutte le fasi di sviluppo preclinico avanzato, seguendo le procedure regolatorie internazionali e nazionali per l’approvazione dei farmaci. Abbiamo quindi ottenuto un prodotto finale pronto per uso clinico sperimentale per la prima volta negli esseri umani», ha affermato il Prof. Pierfrancesco Tassone, ordinario di Oncologia Medica dell’Umg, e coordinatore di uno dei Programmi Speciali approvati nell’ambito del bando “Molecular Clinical Oncology 5 per mille” di Airc.

I risultati di questa sperimentazione di Fase 1, che rappresenta il primo gradino dello sviluppo clinico di un farmaco ed è sottoposta a rigidissime regole di monitoraggio, hanno dimostrato che il farmaco sperimentale è pronto per le successive fasi di sperimentazioni di Fase 2 e 3.

«È la realizzazione di un progetto ambizioso, portato a termine esclusivamente con il contributo di Airc e dei suoi sostenitori, e che testimonia la possibilità di portare a termine un percorso di ricerca traslazionale indipendente, partendo da un’idea e dal laboratorio, sviluppando un farmaco, rendendolo disponibile in formulazione farmaceutica, per arrivare al trattamento dei pazienti. Un percorso che nel nostro Paese è prevalentemente industriale e raramente accademico e indipendente, soprattutto nelle fasi di sviluppo e caratterizzazione del nuovo farmaco».

La dimostrazione della sicurezza e delle prime evidenze di attività di questo farmaco first-in-class stimolerà la comunità internazionale a investire risorse umane e finanziarie nell’ottica dello sviluppo di nuovi scenari terapeutici.

Conclude il Prof. Tassone: «Il risultato non è ovviamente solo personale, ma condiviso innanzitutto con il Prof. Pierosandro Tagliaferri, ordinario di Oncologia Medica della stessa Umg, che ha contribuito alle varie fasi di questa lunga e complessa storia. Soprattutto il risultato è di tutto il Team dei nostri clinici e giovani ricercatori sostenuti da Airc, che hanno permesso di realizzare concretamente la visione di integrazione dei saperi, che il compianto Rettore Salvatore Venuta aveva posto alla base della missione del nostro Ateneo. Non un punto di arrivo quindi ma una partenza verso uno scenario promettente, che speriamo si traduca presto in trattamenti sempre più efficaci per i nostri pazienti».

«Oggi restituiamo alla collettività un esempio concreto dell’impatto che la ricerca scientifica d’eccellenza ha sulla cura dei pazienti – dichiara il professor Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico di Fondazione Airc – Siamo orgogliosi di avere contribuito a questo importante traguardo raggiunto dal Professor Pierfrancesco Tassone e dal suo gruppo che Airc sostiene in maniera continuativo da oltre quindici anni. Sappiamo bene che la ricerca non si improvvisa ma si costruisce nel tempo con rigore e metodo. Per questo è fondamentale poter offrire ai migliori scienziati stabilità finanziaria su progetti di lungo respiro proprio come accade con i programmi speciali “5 per mille” che Airc ha potuto progettare e sostenere nel corso degli anni grazie alla fiducia milioni di cittadini». (rcz)

L’Umg insieme a stakeholders di Enti pubblici e privati per definire nuovi corsi

L’Università Magna Graecia di Catanzaro, per favorire l’incrocio tra la domanda e l’offerta formativa, ha organizzato un incontro coinvolgendo i principali stakeholders di Enti pubblici e privati, per stimolare la definizione di nuovi corsi, interpretando le esigenze formative del territorio e delle realtà coinvolte.

L’obiettivo dell’Ateneo e della Scuola di Alta Formazione, diretta dal prof. Stefano Alcaro, infatti, è quello di «crescere per il territorio e insieme al territorio». Tra l’altro, la Scuola di Alta formazione ha lanciato una campagna di proposizione di nuovi corsi che scadrà il prossimo 18 giugno.

Alessandro Gallo e Silvana Castagnaro, della segreteria della SAF, hanno illustrato il percorso della Scuola di Alta Formazione e i risultati importanti conseguiti in questi anni ma anche la volontà di continuare a crescere.
E’ intervenuta la vicepresidente della Regione Calabria con delega alle Attività Formative, Giuseppina Princi, esprimendo un plauso per l’iniziativa promossa dall’Umg di Catanzaro, “perché – ha dichiarato – l’università si deve aprire sul territorio e mi auguro che anche gli altri atenei della Calabria seguano l’esempio del capoluogo”.
A rispondere all’invito e a prendere parola sono stati: Vincenzo Agosto, presidente Ordine Avvocati di Catanzaro, Gerlando Cuffaro, presidente Ordine Ingegneri Catanzaro, Marinella Giordano e Donatella Monteverdi, rispettivamente assessore con delega al Personale e ai Rapporti con l’Università del Comune di Catanzaro, Antonio Guerra, presidente sezione di Catanzaro della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale); Francesco Lucia, dirigente del Settore Prevenzione e Sanità Pubblica del Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Socio Sanitari della Regione Calabria, Ivan Maimone, direttore della Croce Rossa Italiana di Catanzaro. Tutti entusiasti dell’azione mossa dalla SAF, manifestando uno spirito propositivo e collaborativo.
Ai presenti è stato consegnato un questionario di rilevazione delle esigenze formative. Successivamente, giorno 12 giugno, si terrà un webinar per un ulteriore confronto.
A conclusione di tutti gli interventi, ha preso la parola il professore Rocco Reina che, nel porgere i saluti del Rettore Giovambattista De Sarro, ha commentato con soddisfazione tutti gli stimoli scaturiti dal dibattito: «Grazie all’offerta formativa che stiamo proponendo, e che andrà sempre a migliorare con questi presupposti, garantiremo ai nostri ragazzi la possibilità di professionalizzarsi nella propria terra. Dobbiamo saper guardare alla tradizione ma anche all’innovazione per proiettarci verso il futuro. Per fare questo dobbiamo stimolare la capacità ad avere una visione e trasmetterla alle nuove generazioni».
Durante l’incontro è stato annunciata la prossima attivazione di un modulo di cine-didattica che sarà svolto mensilmente nella sala del Lucernario della SAF, organizzato dalle associazioni studentesche Eureka e Artù, che abbraccerà le facoltà di medicina, farmacia, giurisprudenza economia e sociologia.
Ad illustrare l’iniziativa sono stati gli studenti Daria Mirante Marini, Deila Arturi e Niccolò Ruscelli: «Ci tenevamo a far partire il progetto nel cuore della città. Partiremo il 16 giugno. Affronteremo tematiche che riguardano le nostre materie di studio e, subito dopo la proiezione, daremo spazio al dibattito che riteniamo fondamentale per sviluppare la nostra coscienza critica». (rcz)

Il Miur accredita le scuole di specializzazione di area sanitaria all’Università Magna Graecia

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha accreditato tutte e 30 le scuole di specializzazione, di area sanitaria, richieste dall’Università Magna Graecia di Catanzaro. Lo riporta l’Ansa.

Grande soddisfazione è stata espressa da Giovambattista De Sarro, Rettore dell’Umg, sottolineando che «si tratta di un eccellente risultato che testimonia il grande lavoro svolto dall’Ateneo per consolidare la propria missione di unico centro universitario per la formazione medica in Calabria».

«È una notizia che ci inorgoglisce  – ha aggiunto De Sarro all’Ansa – che ci sprona ad andare avanti sulla strada intrapresa, e che premia la tenacia e il gioco di squadra vincente che coinvolge tutta la nostra comunità accademica».

Le Scuole accreditate sono: Anestesia Rianimazione, Terapia Intensiva e del dolore, Cardiochirurgia, Chirurgia Generale, Chirurgia Toracica, Dermatologia e venereologia, Endocrinologia e malattie del metabolismo, Farmacologia e Tossicologia Clinica, Genetica medica, Geriatria, Ginecologia ed Ostetricia, Igiene e medicina preventiva, Malattie Infettive e Tropicali, Malattie dell’apparato cardiovascolare, Malattie dell’apparato digerente, Malattie dell’apparato respiratorio, Medicina fisica e riabilitativa, Medicina interna, Medicina legale, Microbiologia e virologia, Nefrologia, Neurologia, Oftalmologia, Oncologia medica, Ortopedia e traumatologia, Patologia Clinica e Biochimica Clinica, Pediatria, Psichiatria, Radiodiagnostica, Scienza dell’alimentazione, Urologia.

«La valutazione di tutte le proposte che abbiamo avanzato – ha spiegato De Sarro – è stata ampiamente positiva ed ha superato gli standard previsti dai parametri ministeriali per l’accreditamento delle singole strutture che compongono la rete formativa delle scuole specializzazione, possedendo tutti i requisiti generali e quelli più specifici, strutturali, organizzativi e disciplinari, di idoneità. Un risultato importante, quindi, anche per le possibilità occupazionale dei giovani medici neolaureati, andando ad arricchire così l’offerta sanitaria specialistica dell’Università Magna Graecia».

«Le novità rispetto allo scorso anno accademico – ha concluso – riguardano la nuova scuola di specializzazione accreditata in Psichiatria, e l’attivazione con sede amministrativa a Catanzaro della scuola in Genetica medica». (rcz)

Intesa tra Camera della Moda Artigiana Calabria e l’Università Magna Graecia

Protocollo d’intesa tra la Camera della Moda Artigiana Calabria e il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, con l’obiettivo di svolgere attività che rientrano nella Terza Missione dell’Ateneo, il cui obiettivo è quello di promuovere la crescita economica e sociale del territorio.

Il protocollo è stato firmato dal presidente della Camera della Moda Artigiana, Pietro Marino, e il direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Giuseppe Viglietto, che hanno convenuto nel promuovere ed attuare la ricerca, lo studio dei fenomeni di sviluppo produttivo artigianale, programmi e progetti di formazione per le start-up aziendali, esposizioni e mostre dedicate alla divulgazione della cultura tecnico-scientifica, progetti di ricerca su nuovi sistemi produttivi, attività didattiche e formative, la diffusione dei risultati della ricerca attraverso pubblicazioni scientifiche e non, simposi, conferenze e congressi.

Lo scopo e gli obiettivi comuni sono quelli di conseguire la valorizzazione e lo sviluppo del sistema produttivo, sociale ed economico locale, inquadrato in particolare nell’espansione del settore della moda, di ricorrere alle rispettive competenze scientifiche, per redigere e proporre progetti di formazione e aggiornamento degli artigiani; svolgere attività di ricerca e di divulgazione scientifica su diversi livelli. 

Infine, la Camera Artigiana ha indicato quale proprio responsabile della collaborazione il presidente, l’avvocato Pietro Marino, mentre il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, la prof.ssa Marianna Mauro, professore associato di Economia Aziendale. (rcz)

In copertina, Pietro MarinoMarianna Mauro

L’UMG di Catanzaro partecipa alla rete di ricerca internazionale dell’Harvard School

È motivo di grande orgoglio e soddisfazione la partecipazione dell’Università Magna Graecia di Catanzaro alla rete internazionale di ricerca coordinata dalla Harvard Medical School.

4CE – Consortium for Clinical Characterization of COVID-19 by EHR”, è una rete collaborativa internazionale che coinvolge 342 ospedali e policlinici universitari in Europa, Stati Uniti e Asia, per lo studio del COVID-19 tramite tecniche di Intelligenza Artificiale e Data Science applicate ai dati delle cartelle cliniche elettroniche.

In via preliminare, sono stati recentemente pubblicati i primi risultati scientifici di uno studio multicentrico internazionale, retrospettivo osservazionale, sulle caratteristiche della popolazione affetta COVID-19. L’obiettivo della ricerca è poter confrontare, a livello internazionale, le traiettorie dei principali valori di laboratorio di pazienti ospedalizzati con COVID-19 che sviluppano una forma grave della malattia e identificare i tempi ottimali della raccolta dei valori di laboratorio per prevedere la gravità tra ospedali e regioni.

Lo studio è basato su dati aggregati e anonimizzati riguardanti circa 36.500 pazienti COVID-19 raccolti nei 342 ospedali della rete 4CE. I pazienti sono stati classificati in due sottoinsiemi (“sempre gravi” o “mai gravi”) utilizzando criteri di severità validati. Sono stati esaminati diciotto test di laboratorio e alcuni di essi sono stati riscontrati come predittivi del livello di gravità.

In particolare, il 43,7% dei pazienti sono stati classificati come sempre gravi. La maggior parte dei pazienti (78,7%) aveva 50 anni o più ed era di sesso maschile (60,5%). Le traiettorie longitudinali di proteina C-reattiva, albumina, LDH, conta dei neutrofili, D-dimero e procalcitonina, hanno mostrato associazione con la gravità della malattia. Sono state riscontrate differenze significative dei valori di laboratorio al momento del ricovero tra i due gruppi. Ad eccezione del D-dimero, la discriminazione predittiva dei valori di laboratorio non è incrementata dopo il ricovero. L’analisi dei sottogruppi utilizzando età, D-dimero, proteina C-reattiva e conta dei linfociti come predittivi di gravità al ricovero, ha mostrato una discriminazione simile a quella di altri lavori in letteratura (AUC = 0,88 e 0,91, rispettivamente). In media, non è stata trovata alcuna differenza nella previsione della gravità tra i siti nordamericani ed europei.

In definitiva, lo studio ha dimostrato che i valori dei test di laboratorio al momento del ricovero possono essere utilizzati per prevedere la gravità nei pazienti con COVID-19 e ha evidenziato la necessità di sviluppare nuovi modelli predittivi da applicare durante l’intero corso della malattia nei pazienti ospedalizzati.

Il progetto 4CE è un esempio di condivisione intelligente dei dati delle cartelle cliniche elettroniche sotto forma di Big Data che, tramite opportuni algoritmi di Intelligenza Artificiale e Data Science, permette di comprendere meglio le differenti tipologie di gravità dei pazienti COVID-19 e di offrire un’arma in più per combattere il COVID-19.

Nello specifico, l’Università di Catanzaro e il Policlinico Universitario “Mater Domini” partecipano alla rete 4CE tramite l’Unità Operativa di “Malattie Infettive e Tropicali” diretta dal Prof. Carlo Torti e il Centro di Ricerca “Data Analytics” – Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, diretto dal Prof. Mario Cannataro, confermando l’impegno dell’Ateneo nella lotta contro il COVID-19.

I professori Torti e Cannataro ringraziano i numerosi colleghi che hanno contribuito al progetto ed in particolare il Magnifico Rettore, prof. Giovambattista De Sarro, che ha coordinato la partecipazione dell’Ateneo alla rete 4CE, il prof. Pietrantonio Ricci, che ha seguito l’approvazione dello studio presso il Comitato Etico della Regione Calabria, ed i componenti dell’Unità Operativa di “Malattie Infettive e Tropicali” e del Centro di Ricerca “Data Analytics”.

Fruttuosa collaborazione di Unical e UMG per il “Dulbecco Institute“

Delineate le linee di ricerca per i progetti del Renato Dulbecco Institute di Lamezia. Su convocazione del rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro prof. Giovambattista De Sarro si è riunito presso la sala del Rettorato un comitato misto del CTS cui hanno partecipato qualificati docenti degli Atenei di Cosenza e di Catanzaro. Presenti per l’Unical il prof. Sebastiano Andò, già preside della Facoltà di Farmacia da oltre vent’anni, il prof. Massimo La Deda, nanotecnologo di fama internazionale, e la prof.ssa Anna Mastroberardino, allieva del prof. Giancarlo Susinno del Dipartimento di Fisica, il quale fa parte del Consiglio Scientifico Internazionale. Presenti per l’UMG di Catanzaro, oltre al Magnifico Rettore, i proff.  Pierfrancesco Tassone, Piersandro Tagliaferri, Mino Pelaia, Enzo Mollace, presidente della Nutramed dell’Univetrsità di Catanzaro e il prof. Stefacno ALcaro, direttore della Chimica Farmaceutica, già in diretto contatto con il prof. Crea.

In particolare, Tassone e Tagliaferri, oncologi di fam ainternazionale,  che già svolgono attività di ricerca sugli anticorpi monoclonali e su Car-T e Car-NK contro il cancro e vari tipi di leucemia. Dopo la caratterizzazione di questi nuovi agenti terapeutici, si procederà secondo standard GMP allo sviluppo preclinico di tali prodotti e delle pronectine e successivamente si approderà alla fase I presso il Policlinico di Germaneto. L’originalità di tali ricerche consentirà di poter accedere con successo a risorse finanziarie regionali, nazionali ed europee.

A tali progetti guidati dal prof. Crea contribuiranno il prof. La Deda e il prof. Andò. In particolare, La Deda assicurerà il suo contributo usando le nanotecnologie più avanzate, le quali consentono a nanoparticelle metalliche di localizzarsi elettivamente nei tessuti alterati (cancro, aree cerebrali in neurodegenerazione) laddove possono essere attivate e agire da pallottole magiche capaci di distruggere i tessuti malati. Inoltre, le nanoparticelle possono agire da carrier per farmaci, anticorpi monoclonali e pronectine, consentendo loro di raggiungere il tessuto alterato ed esplicare la massima efficacia terapeutica senza colpire i tessuti sani.

Il prof. Andò, da anni, svolge ricerche di avanguardia in collaborazione con il prestigioso Istituto oncologico di Aviano diretto dal prof. Gustavo Baldassare con ricerche volte allo sviluppo e produzione di frammenti di mab verso bersagli noti e si collegherà alle ricerche di Crea con lo studio di pronectine per la terapia molecolare personalizzata di tumori solidi (cancro della mammella e dell’ovaio).

Prezioso sarà il contributo della prof.ssa Anna Mastroberardino, il cui Dipartimento è particolarmente specializzato in ricerche in ambito radioprotezionistico. Difatti, i ricercatori sono in grado di determinare le dosi di radiazioni che arrivano alla popolazione esposta e, anche grazie a un dispositivo innovativo, di valutare la contaminazione interna dell’individuo, dell’ambiente e anche di prodotti alimentari. Pertanto, si sono stabilite proficue interazioni con i laboratori del prof. Vincenzo Mollace, molto esperto nel campo della tossicologia ambientale, essendo stato, tra l’altro, presidente dell’Arpacal in Calabria.

Particolarmente importante sarà l’interazione fra il prof. La Deda e il prof. Robert Nisticò dell’Università di Roma Tor Vergata, Principal Investigator presso l’EBRI Rita Levi Montalcini, nel campo della malattia di Alzheimer. Nello specifico, si potranno valutare gli effetti delle pronectine veicolate con nanoparticelle che consentono di superare la barriera emato-encefalica e raggiungere le aree dell’ippocampo responsabili del controllo dell’apprendimento e della memoria. In collaborazione con il prof. Antonino Cattaneo, presidente dell’EBRI,  e i suoi ricercatori si potrà studiare per la prima volta al mondo se le pronectine o anticorpi monoclonali saranno in grado di neutralizzare dei frammenti di beta-amiloide responsabili della morte cellulare e, pertanto, migliorare il quadro clinico di questa terribile malattia.

Altri progetti  in via di definizione, quello del prof. Mino Pelaia, in collaborazione con sir Salvador Moncada,  riguarda lo studio dei meccanismi patogenetici alla base delle malattie dell’apparato respiratorio da coronavirus, quello del prof. Lillo Bonina (virologo di fama internazionale dell’Università di Messina) e del prof. Alfredo Focà, già direttore della Microbiologia dell’UMG, si occuperà del ruolo delle pronectine nel controllo in vitro delle alterazioni da coronavirus.

Infine, le ricerche sulle lesioni dell’apparato cardiovascolare indotte da coronavirus e lo sviluppo di nuovi farmaci saranno condotte dal gruppo del prof. Enzo Mollace dell’UMG e dal prof. Franco Romeo del Policlinico Tor Vergata di Roma.

Il prof. Pino Nisticò ha comunicato, inoltre, che mentre si procede alla preparazione dei progetti scientifici definitivi, nel contempo si stanno valutando, sotto la direzione del prof. Crea, le eventuali modifiche dei laboratori della Fondazione Mediterranea Terina, tenendo conto delle esigenze funzionali del Renato Dulbecco Institute.

Infine, si sta finalizzando anche il project financing cui è particolarmente interessato il sindaco di Lamezia Terme, avv. Paolo Mascaro, il quale ha già convocato con ammirevole tempismo una riunione con i suoi esperti nel campo economico e finanziario.

Ampia soddisfazione è stata espressa dalla Presidente Jole Santelli della notizia pubblicata dal Sole 24 Ore che riferisce dell’importante iniziativa della realizzazione del Renato Dulbecco Institute a Lamezia Terme.

È ovvio che il progetto – ha precisato Pino Nisticò – dovrebbe essere ribattezzato “progetto Santelli”, in quanto grazie al suo entusiasmo e sensibilità sta favorendo il rientro di Crea dalla California dopo circa 40 anni. Trattasi, infatti, di un progetto internazionale e multidisciplinare che soltanto il Presidente della Regione può seguire in maniera integrata per le sue implicazioni non solo nella ricerca di avanguardia, ma anche nel trattamento di malattie ancora incurabili, come pure nel campo industriale e della Bioeconomia.

Il progetto era stato già lanciato nel 2019 da lui  (denominato “Progetto Calabria Silicon Valley”) insieme con l’on. Lorenzo Cesa, il quale ha assicurato di mettere a disposizione della Fondazione Renato Dulbecco il suo lungo e profondo know how dei meccanismi per l’impiego dei fondi dell’Unione Europea.

Università, i Rettori si confrontano sull’educazione e la formazione del domani

È in programma, per domani pomeriggio, alle 14.00, il webinar organizzato dall’Università Magna Graecia di Catanzaro e che vede riunirsi i Rettori di tanti Atenei italiani per discutere e confrontarsi sulle «emergenze e le questioni metodologiche inerenti la didattica, la valutazione e l’inclusione, in questo periodo di emergenza scandita dal coronavirus».

Patrocinata dalla Società Italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale (Sirem) e dalla Società Italiana di Pedagogia Speciale (Sipes), l’iniziativa vede la partecipazione di Giovambattista De Sarro, Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, del prof. Santo Marcello Zimbone, Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e presidente del Coruc, del Prof. Nicola Leone, Rettore dell’Università della Calabria, della Prof.ssa Maria Zompo, Rettore dell’Università di Cagliari, del prof. Edoardo Alesse, Rettore dell’Università dell’Aquila, del prof. Francesco Adornato, Rettore Università di Macerata, del prof. Salvatore Cuzzocrea Rettore dell’Università di Messina, del prof. Giovanni Puglisi Rettore Università di Enna”Kore”, del prof. Pierpaolo Limone Rettore Università di Foggia e del prof. Agostino Gnasso, Prorettore alla Didattica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Pier Giuseppe Rossi, presidente Sirem e del coordinatore Nazionale Direttori dei Corsi di Specializzazione Insegnamenti di Sostegno, prof. Luigi D’Alonzo.

Il webinar sarà diviso in due sessioni: la prima, dedicata alla didattica a distanza nell’Università, mentre la seconda sull’inclusione sociale degli studenti con disabilità nel contesto della DAD, sulla sfida inerente la formazione degli insegnanti e le opportunità tecnologiche, sul nuovo rapporto da definire tra scuola e territorio.

«L’attuale emergenza sanitaria da Covid-19 – si legge in una nota – ha posto il mondo della formazione inclusa l’Università e le scuole di ogni ordine e grado a dover pensare ad una didattica on line cambiando e mutando le tradizionali modalità del sapere ma ha anche messo la scuola ed università di fronte a nuove responsabilità sociali ed educative, prima ancora che formative. Non è soltanto l’uso della tecnologia ma la forte richiesta di capire come fare e cosa fare».

«La giornata del 9 giugno per l’Umg – conclude la nota – vuole essere un confronto di esperienze nato ed imposto da un momento di difficoltà ma dal quale è scaturito anche un nuovo modo di concepire la didattica con l’uso della tecnologia, al quale ormai sembra quasi impossibile, non servirsi di strumenti digitali nella didattica corrente, ma che presenta vantaggi e svantaggi a cui gli illustri cattedratici daranno risposte e suggerimenti per percorrere la strada dell’educazione e della formazione del domani». (mp)