REGGIO – Settimana della mediazione all’Università Mediterranea

Si rinnova l’appuntamento con l’Adr Spring Course – Settimana della Mediazione organizzata da Adrmedlab di Digies ed Ismed Group con il patrocinio dell’Università Mediterranea, della Rete delle Università Italiane per la Pace (Runipace), del Coa di Reggio Calabria e del Comitato Pari Opportunità del Coa Rc.

Per cinque giorni docenti e professionisti si confronteranno sulle novità e sulle prospettive della mediazione e della risoluzione negoziale dei conflitti in ambito familiare, civile, commerciale, internazionale e penale, con particolare attenzione, nella realtà nazionale, alle recenti modifiche della riforma del sistema della giustizia civile e penale.

Con un approccio interdisciplinare e la partecipazione di diversi componenti dei gruppi di lavoro della Rete delle Università Italiane per la Pace e con il contributo di diversi professionisti della mediazione e di formatori accreditati presso il Ministero della Giustizia, i seminari vogliono non soltanto offrire un quadro attuale delle potenzialità della mediazione e, più in generale, dell’utilizzo delle Adr per la risoluzione del conflitti, ma altresì creare un dialogo tra le diverse professionalità e gli studenti dei corsi del Digies.

Nella giornata di apertura dedicata alla mediazione familiare interverrà l’on. Elena Bonetti già Ministra per le pari opportunità e la Famiglia, mentre nella sessione del 22 giugno dedicata alla mediazione civile e commerciale parteciperà ai lavori il Sottosegretario di Stato e viceministro Francesco Paolo Sisto.

I seminari delle singole giornate si terranno presso i locali del Digies presso Palazzo Zani da lunedì 19 a venerdì 23 con inizio alle ore 15.00 o in modalità telematica.

Per la partecipazione ai seminari sono riconosciuti n. 12 crediti ai fini della formazione continua degli avvocati e n. 1 cfu per gli studenti del Digies. Le prenotazioni su segreteria@adrmedlab.it. (rrc)

Alla Mediterranea la seconda edizione del Calabria Design Talk

Domani all’Università Mediterranea di Reggio Calabria si terrà la seconda edizione del Calabria Design Talk, il format di Adi Calabria che mira a raccontare il valore culturale e strategico del design e della progettualità nei territori e per i territori. L’appuntamento è dalle 15 all’Aula Magna “Ludovico Quaroni”.

L’evento è realizzato in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Reggio Calabria, il Dipartimento PAU dell’Università Mediterranea, l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e con il patrocinio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, di Confindustria Giovani Reggio Calabria, di InArch Calabria e dell’Ordine degli Architetti di Crotone.

Dopo la prima edizione, del 2022, dal titolo “Design: chiave strategica dell’impresa contemporanea”, Calabria Design Talk affronta il tema del rapporto tra globale e territoriale nella professione e nell’insegnamento del design. L’obiettivo è raccontare la necessità di formare progettisti dallo sguardo globale, ma in grado di riconoscere e gestire l’unicità e le esigenze specifiche del proprio territorio, seguendo il modello dei “1300 chilometri di design made in Italy” promosso da Adi.

Il programma prevede – dopo un’introduzione di Francesco Alati, presidente di Adi Calabria, e di Francesco Armato – i saluti di Giuseppe Zimbalatti, rettore dell’Università di Reggio Calabria, Carmelo Versace, sindaco facente funzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Tommaso Manfredi, direttore del Dipartimento PAU, Pietro Sacchetti, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, e Ilario Tassone, presidente dell’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria.

Seguono, con la conduzione di Caterina Scandurra, Adi Calabria, il presidente di Adi Luciano Galimberti, Andrea Bartoli, fondatore di Farm Cultural Park, Lucia Giuliano, direttrice dell’Accademia Abadir, e Angelo Minisci, docente presso la Laba di Firenze.

Intervengono infine, Giuseppina Scamardì, coordinatrice CdS Design presso l’Università Mediterranea, Alberto De Capua, vicecoordinatore CdS Design presso l’Università Mediterranea, Giulia Romiti, docente all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, e Salvo Presentino, presidente Confindustria Giovani RC. Concludono Caterina Scandurra, Francesco Armato e Francesco Alati. (rrc)

Successo alla Mediterranea per il corso formativo su “Comunicazione empatica per il benessere lavorativo”

Lo scorso 26 maggio all’Università Mediterranea di Reggio Calabria si è svolto il corso di formazione sul tema Comunicazione empatica per il benessere lavorativo, organizzato e promosso dal Comitato Unico di Garanzia della Mediterranea in sinergia con l’Amministrazione dell’Ateneo.

Il corso era rivolto a tutto il personale tecnico amministrativo e bibliotecario dell’Ateneo, tenuto dalla dott.ssa Anna Maria Carbone, facilitatrice, consulente e formatrice sulle dinamiche relazionali per la gestione dei conflitti e la mediazione. Il corso ha visto un’ampia partecipazione del personale. 

«Il corso – ha  dichiarato la prof.ssa Daniela Porcino, Presidente del Cug dell’Ateneo reggino – si propone di avviare un percorso di promozione del benessere lavorativo, tematica cui il Comitato Unico di Garanzia guarda con particolare attenzione. la “comunicazione empatica” si rivela un utile ed efficace strumento per migliorare la qualità delle relazioni interpersonali e sociali nell’ambiente di lavoro e non solo». (rrc)

REGGIO – Ad Agraria la proiezione del documentario “Figli del Minotauro”

Domani mattina, alle 10, al Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, si terrà la proiezione del documentario Figli del Minotauro/ Storie di Uomini e Animali di Eugenio Attanasio.

Parteciperanno il rettore dell’UniMe Giuseppe Zimbalatti, i professori Giovanni Agosteo, direttore del dipartimento, Matteo Bognanno, docente di Zootecnica e il presidente dell’Associazione regionale allevatori Michele Colucci.

Dopo una piccola turnè, tra  Basilicata, Sicilia, Campania e Lazio la pellicola ritorna in Calabria con grande attesa da parte del pubblico. Il film racconta una mitopoiesi del contemporaneo sulla figura degli allevatori  che praticano la transumanza, antica forma di trasferimento di animali e uomini dal mare alla montagna. Ma la transumanza è anche una metafora del cammino dell’uomo e del bovino, iniziato diecimila anni fa con la domesticazione. Ancora prima però il toro veniva rappresentato dai primi artisti della storia sulle pareti delle grotte con significati ancora a noi sconosciuti. Il documentario segue una famiglia di allevatori nelle stagioni che pratica l’allevamento semibrado delle podoliche, la razza tipica calabrese.

La civiltà cosiddetta pastorale custodisce un ricco novero millenario di conoscenze; un etnomusicologo ci accompagna nel percorso sonoro dei campanacci. Un lavoro che parte dalla preistoria per compiere una riflessione  sul mito, sull’arte, sull’allevamento non industriale, sul rapporto dell’uomo con la natura e con il territorio. la transumanza è stata dichiarata  dal comitato patrimonio mondiale dell’Unesco, riunitosi  a Bogotà, patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Un progetto antropologico  complesso e articolato realizzato unitamente ad Antonio Renda per la parte fotografica e a Nicola Carvello, per la cinematografia del documentario. Nel cast, Mattia Isaac Renda, Gianluca Cortese, Salvatore Gullì, Alessandra Macchioni, Franco Primiero, Francesco Stanizzi; i costumi sono di Stefania Frustaci, la comunicazione di Luigi Stanizzi. È un fiorire continuo di iniziative sul tema, dalla convegnistica all’escursionismo, al gastronomico, che interessano e coinvolgono pubblico e associazioni.

L’opera filmica si distanzia dalla prevedibile frontalità di rappresentazione del pur suggestivo trasferimento di uomini e animali per abbracciare il racconto epico, con inserti di finzione,  mantenendo un rigoroso registro documentario, senza l’ausilio di voce fuori campo. (rrc)

Il Coro Polifonico della Mediterranea ha aderito alla Rassegna Nazionale dei Cori Universitari

Il Coro Polifonico dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha aderito alla Rassegna nazionale dei Cori Universitari, giunta alla nona edizione, svoltasi a Urbino.

Alla Rassegna hanno partecipato il Coro dell’Università di Firenze, il Coro dell’Università di Verona, quello dell’Università  “G.D’Annunzio” di Chieti-Pescara, il coro “G. Pressacco” dell’Università di Udine ed infine il Coro 1506 dell’Università “Carlo Bo”  di Urbino.

Nel corso dell’evento i coristi hanno avuto modo di accrescere il loro bagaglio di conoscenze musicali ascoltando prima la Lectio del M° Giovanni Bietti, uno dei migliori divulgatori musicali italiani, che ha parlato del rapporto tra la musica colta e la musica popolare, e poi partecipando al Workshop con il M° Mario Lanaro, grande formatore di tante generazioni di coristi.

I Cori hanno dato vita alla festosa gara per l’aggiudicazione della Feluca d’Oro, l’ormai famoso copricapo degli studenti universitari che il Coro Reggino si è già aggiudicato una volta, due anni fa. Diretto in questa occasione dal M° Claudio Bagnato, il Coro della Mediterranea ha eseguito 3 brani che hanno riscosso molto successo.

Ad aggiudicarsi quest’anno la Feluca d’Oro è stato il Coro dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara.

La mattinata di domenica, tradizionalmente dedicata ai concerti nelle piazze, a causa del maltempo, si è svolta nel porticato del Cortile d’Onore di Palazzo Ducale.

Il Concerto finale, ha avuto luogo nel pomeriggio nella Sala del Trono, all’interno del Palazzo Ducale. Il tema stabilito dagli organizzatori era la musica popolare ed il Coro dell’Università Mediterranea si è esibito in quattro brani “La Lancella”, “Billizzi ri Staiti”, “U ciucciu” e, per concludere, non poteva mancare “La Calabresella”.

La manifestazione si è conclusa con il brano “Ora la pace”, interpretato da tutti i Cori riuniti e diretti dal M° Lanaro.  (rrm)

L’Università Mediterranea in mostra a Venezia

Nei giorni scorsi presso l’Aula Master della Biblioteca di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il Team del Laboratorio ABITAlab diretto dalla prof.ssa C. Nava, con un evento di preopening, ha presentato il progetto e il prototipo intitolato “BioSbattery: the Storage Effort for New Nature” che sarà in esposizione a Venezia alla 18. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, dal 20 maggio al 26 novembre 2023, nella mostra intitolata “University Dialogs”, nell’installazione composita e multimediale dell’assemblaggio del lavoro svolto delle università partecipanti, invitate dal New York Institute of Technology per contribuire all’Evento collaterale “Students as Researchers: Creative Practice and University Education”.

ABITAlab, che rappresenta l’ Università Mediterranea tra le 20 Università provenienti da tutto il mondo e che aveva partecipato già alla 17^Biennale di Venezia al Padiglione Italia, viene riconosciuto tra i laboratori universitari internazionali che fonda con successo la sua pratica educativa con il trasferimento a giovani ricercatori e studenti, delle applicazioni della ricerca di frontiera e delle tecnologie più dirompenti, per l’innovazione del design digitale contemporaneo, con visioni che stanno trasformando la pratica architettonica verso la decarbonizzazione dell’architettura e delle città della transizione. Un approccio alla sperimentazione come scienza applicata pura, una metodologia di lavoro e ricerca percorso da altri laboratori come l’ MIT e il NYIT stesso, con cui ABITAlab ha svolto altre attività di ricerca di frontiera per percorsi PhD.

All’evento di preopening in Ateneo, a cui hanno partecipato anche gli studenti della Masterclass in corso, con tutto il team di ricerca e di progetto, si sono mostrati in anteprima i risultati della ricerca, il prototipo e il video che parteciperanno alla mostra e al Simposio Internazionale al Centro studi e documentazione della cultura armena, a Venezia il 18 maggio.

La prof.ssa Nava, presentando il lavoro, ha raccontato di un progetto che avanza da anni sul tema della sfida agli impatti prodotti nelle emissioni di gas climalteranti e provenienti dalle attività dei cicli di costruzione e di produzione dei loro rifiuti. «Un componente di facciata evoluta, prototipato nei nostri laboratori, realizzato con gli scarti dei materiali metallici e delle miscele cementizie additivata con plastica e proveniente dalle attività di upcycling degli impianti elettrici, che abbiamo ibridato alla biomassa naturale di miceli, vegetazione, muschi, argilla» ha riferito la prof.ssa Nava, aggiungendo «si tratta di un modulo in scala di facciata capace di stoccare la CO2 e invertire l’impatto negativo del peso ambientale di un’architettura, diventando una vera e propria batteria di stoccaggio, da qui il nome del progetto/prototipo BioSbattery. Presentarlo oggi alla Mediterranea prima di partire per Venezia, ci sembrava la cosa più giusta da fare per condividere un percorso che da qui parte e arriva ormai spesso in altri luoghi della nostra ricerca e della sua disseminazione».

La presentazione alla presenza del Rettore Giuseppe Zimbalatti, del Prorettore alla Ricerca M. Lauria e della Delegata all’Orientamento dArTe A. Sarlo, la prof.ssa Nava ha ringraziato tutto il team, con i ricercatori e gli studenti che hanno lavorato intensamente nel laboratorio ABITAlab per questa importante sfida e gli sponsors. Il Dott.U. Barreca della Re.ed.el e l’Arch.A.Procopio della start up PMopenlab, hanno messo in evidenza come il lavoro di formazione e di trasferimento della Mediterranea attraverso le attività dei laboratori qualificano la formazione degli studenti e dei futuri professionisti, quanto le attività svolte da anni con ABITAlab abbiano raggiunto risultati significativi in tal senso.

Il prof. Lauria e la prof.ssa Sarlo, hanno dichiarato nella stessa direzione l’importanza della ricerca, della didattica e della terza missione nella sfida che anche il Dipartimento di Architettura e Territorio della Mediterranea hanno affidato a laboratori e spin-off.

Il Rettore della dell’Università Mediterranea prof Giuseppe Zimbalatti, che ha potuto conoscere da vicino il progetto e il prototipo, ha dichiarato quanto «partecipare ad un tale evento da protagonisti e non solo da visitatori possa essere motivo di soddisfazione, dopo un intenso lavoro condotto nella nostra Mediterranea. Quindi, complimentandosi con ABITAlab, ha riferito come spesso le lunghe giornate di lavoro trascorse con abnegazione e passione nei nostri laboratori, portino successi e augurio di futuro per ricercatori e studenti della Mediterranea». (rrc)

Comune e università insieme per la governance efficace delle società partecipate

È stata firmata nei giorni scorsi a Palazzo San Giorgio la Convenzione tra il Comune di Reggio Calabria e il Dipartimento di Giurisprudenza Economia e Scienze Umane dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria per il supporto scientifico al management e al controllo delle società partecipate e in house dell’istituzione cittadina.

Al tavolo presenti il Sindaco facente funzioni del Comune di Reggio Calabria Paolo Brunetti, il Direttore del Digies Daniele Cananzi, l’Assessore alle Partecipate Francesco Gangemi, il Direttore Generale del Comune, Demetrio Barreca, e la funzionario Alta Professionalità della Direzione Generale Anna Crea.

La stipula dell’accordo – è scritto in una nota diffusa da Palazzo San Giorgio – è il frutto di un lungo processo di confronto e collaborazione che vede sempre più le due istituzioni cittadine lavorare fianco a fianco per il rilancio del sistema socio-economico territoriale. Percorso che non può prescindere da importanti interventi di capacity building e di rafforzamento della capacità gestionali dell’Ente, tra i quali appunto lo sviluppo delle competenze manageriali delle società partecipate ed in house del Comune, nonché il potenziamento degli strumenti di controllo e vigilanza sugli stessi.

Trasparenza e qualità sono gli asset prioritari sui quali il comune intende improntare la gestione dei servizi di competenza delle società partecipate ed in house. Controllo e garanzia di buona gestio: questi i principi cui deve essere orientato il sistema di controllo delle stesse.

Da qui la collaborazione con il Digies, «esempio di fattiva interlocuzione – come definita dallo stesso Sindaco facente funzioni Paolo Brunetti – e messa a sistema delle potenzialità territoriali al servizio della comunità». Un accordo di collaborazione bilaterale scientifica di studio e scambio di servizi e tecnologie, di attività di ricerca, di consulenza, di formazione accademica e professionale a supporto scientifico del management per il controllo delle società partecipate e in house e quindi, indirettamente, a supporto dei concittadini fruitori dei servizi erogati dalle stesse.

La collaborazione si espliciterà in un insieme articolato di interventi che prevedono in primis il supporto scientifico offerto dall’Università alla dirigenza dell’ente per poi svilupparsi in programmi di alta formazione del personale comunale e delle società partecipate, nella promozione di master dai contenuti strettamente operativi e funzionali all’operatività delle stesse, oltre che la promozione di tirocini e stage formativi destinati agli studenti e di altre progettualità in grado di avvicinare i giovani più promettenti al pubblico servizio, fornendo al contempo spunti di crescita professionale ed idee innovative per la gestione dei servizi locali.

Con il progressivo processo di aziendalizzazione della pubblica amministrazione, che vede sempre più centrali i principi di economicità, efficienza ed efficacia di gestione della cosa pubblica, anche e soprattutto attraverso gli enti strumentali della Pa, il continuo interscambio scientifico, dottrinale ed operativo tra Università ed enti locali rappresenta un’opportunità cruciale per non disperdere l’importante patrimonio di idee ed intelligenze del nostro territorio.
«La strada è lunga – ha dichiarato ancora il sindaco facente funzioni – ma la volontà pervicace e le idee innovative non mancano. E per questo ci tengo a ringraziare gli uffici che hanno lavorato per giungere alla sottoscrizione di questa importante convenzione e naturalmente l’Università Mediterranea per la straordinaria disponibilità dimostrata».

«La convenzione – ha affermato il professore Daniele Cananzi dell’Università Mediterranea – costituisce un ulteriore obiettivo conseguito nel rapporto di collaborazione tra il Digies ed il Comune di Reggio Calabria. Siamo ben lieti di fornire un supporto scientifico per il controllo delle società partecipate ed in house e siamo felici che la formalizzazione di questo accordo si sia potuta concretizzare grazie alla disponibilità di stage formativi e curriculari, master e corsi di alta formazione. Nella collaborazione istituzionale dei protagonisti del territorio ritengo questa iniziativa rappresenti un importante passo avanti». (rrc)

Confapi Calabria e l’Università Mediterranea insieme per la formazione avanzata

Nei giorni scorsi, nella sede di Confapi Calabria, si è svolto l’incontro tra la piccola e medi  industria privata e il Dimes dell’Università della Calabria sull’iniziativa, prevista dal Pnrr, Dottorati imprese.

Durante l’incontro, il prof Stefano Curcio, Direttore Dimes e il prof Giancarlo Fortino, Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Ict, hanno esposto il programma e le sue potenzialità che mirano a promuovere la collaborazione tra il mondo accademico e le imprese, favorendo la formazione avanzata di giovani ricercatori all’interno di contesti lavorativi concreti. Attraverso questa iniziativa, si punta infatti a favorire la trasferibilità delle conoscenze e delle tecnologie tra il mondo accademico e il settore produttivo, stimolando l’innovazione e la competitività delle imprese italiane.

Francesco Napoli, Presidente di Confapi Calabria e Pasquale Mazzuca, Direttore della Confederazione, durante i loro interventi iniziali hanno sottolineato l’importanza di questa sinergia tra il mondo accademico e il settore produttivo in quanto consente alle imprese di accedere alle competenze accademiche e ai dottorandi di acquisire esperienza diretta nel mondo professionale.

I Dottorati Imprese del Pnrr rappresentano un importante strumento per la valorizzazione delle competenze e la promozione dell’innovazione, offrendo opportunità sia alle imprese che ai giovani ricercatori di contribuire allo sviluppo sostenibile e all’eccellenza del sistema produttivo italiano. (rcz)

Grande successo all’Open Day dell’Università Mediterranea di Reggio

L’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria è stata letteralmente invasa dagli studenti delle scuole superiori di secondo grado, all’open day del 17 maggio.

La giornata che l’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha rivolto agli studenti delle Scuole superiori, che da ogni angolo della provincia con i  pullman predisposti dallo stesso Ateneo, hanno raggiunto la sede universitaria per una occasione importante,  ha avuto lo scopo di orientare i giovani fornendo loro tutti gli strumenti per una scelta consapevole sui 50 percorsi formativi delle nostre diverse Aree disciplinari: Agraria, Architettura, Design, Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, Scienze Infermieristiche, Scienze Sportive, Scienze Umane.

L’evento era dedicato a porre le basi per una scelta consapevole sul futuro che ognuno di questi giovani sogna ed è pronto a costruire nel nostro territorio.

Le attività sono state articolate in una parte informativa/formativa nelle aule principali, in cui sono state presentate le nostre aree disciplinari, e in una parte espositiva in cui, presso gli stand appositamente allestiti, docenti e studenti hanno avuto modo di confrontarsi e scambiare tutte le informazioni utili.

L’Ateneo, dunque, sia sotto il profilo informativo che sotto quello espositivo, si è posto al fianco degli studenti per guidarli nella scelta del percorso di studi, fornendo loro anche notizie importanti sugli attuali sbocchi occupazionali e sui servizi offerti dall’Ateneo reggino.

«Siamo piacevolmente contagiati da questa ventata di entusiasmo giovanile – ha dichiarato il Rettore, Giuseppe Zimbalatti – contenti di poter dare una ulteriore dimostrazione della volontà dell’Università Mediterranea di aprirsi sempre più al territorio, di cui ci consideriamo orgogliosamente parte integrante, per contribuirne al rilancio e all’affermazione dei nostri giovani».

«Un giorno di festa – ha aggiunto – nel segno del consolidamento delle molteplici opportunità già in essere e nell’ introduzione di nuovi corsi di studio, ma anche il passaggio di testimone ideale tra chi ha compiuto questa scelta e chi si avvicina per cogliere nei nostri corsi di laurea e nella vasta gamma di servizi le possibilità del futuro, porte spalancate sulla speranza ma anche sulla concretezza della nuova vita da costruire. Vogliamo essere vicini ai nostri giovani per una scelta di grande consapevolezza».

«Alzare il livello culturale attraverso gli studi universitari – ha concluso – è certamente possibile nella nostra città ed è proprio questo il messaggio di fiducia che sentiamo di trasmettere, ringrazio per la grande sensibilità i dirigenti scolastici territoriali che hanno accolto l’iniziativa con tanto entusiasmo».(rrc)

REGGIO – Conclusa la giornata di studio alla Mediterranea sulla sostenibilità ed equità sociale

Al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, delle Infrastrutture e dell’Energia Sostenibile dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, si è conclusa la giornata di studio dedicata alla sostenibilità ed alla equità sociale nella valutazione degli investimenti in infrastrutture di trasporto.

Si tratta di un’ulteriore attività sviluppata nell’ambito delle attività del “Dottorato in Ingegneria dell’Informazione” e del “Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile – Most”.

I potenziali effetti sociali e di coesione territoriale prodotti dalle grandi infrastrutture di trasporto in Calabria ed in Sicilia, ad esempio l’Alta Velocità ferroviaria ed il collegamento stabile nello stretto di Messina, necessitano di ulteriori approfondimenti sul piano scientifico ed applicativo.

«I riferimenti nazionali per la valutazione degli investimenti pubblici prestano particolare attenzione alle componenti economiche ed ambientali della sostenibilità; tuttavia occorre comprendere e mitigare i divari sociali tra i territori nazionali ed europei», ha sottolineato il prof. Francesco Russo dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria che, tra l’altro, recentemente è intervenuto sul tema delle grandi infrastrutture di trasporto al sud (AV e ponte) alla Camera dei Deputati nelle Commissioni Congiunte Trasporti ed Ambiente.  

Il prof. Agostino Nuzzolo Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e tra i fondatori della scuola di ingegneria dei trasporti di Reggio Calabriaha delineato le linee di ricerca scientifica da approfondire per comprendere gli effetti di sostenibilità ed equità sociale potenzialmente prodotti dalle grandi infrastrutture di trasporto.

«Occorre un approccio interdisciplinare ma soprattutto di sistema per supportare le scelte di investimento nel sistema delle infrastrutture strategiche di trasporto». Nuzzolo ha presentato i risultati di una ricerca sui metodi di valutazione che lo ha visto impegnato anche nella valutazione dei potenziali effetti prodotti dal ponte sullo stretto di Messina.  

Alcuni esempi applicativi a scala regionale (Calabria e Sicilia) sono stati presentati dall’ing. Corrado Rindone. L’evento si è concluso con la presenza del Rettore, prof. Giuseppe Zimbalatti e dei direttori dei due dipartimenti di Ingegneria della Mediterranea di Reggio Calabria, prof. Claudio De Capua (DIIES) e prof. Giovanni Leonardi (Diceam). Gli intervenuti hanno sottolineato l’impegno dell’Ateneo reggino a sviluppare le ricerche finanziate con il Pnrr ed in particolare nell’ambito dello spoke4-Rail Transportation del Centro Nazionale della Mobilità Sostenibile-Most.

Il Rettore Zimbalatti  ha concluso ribadendo l’impegno dell’intera comunità accademica ad offrire un supporto scientifico nella realizzazione delle grandi infrastrutture che interessano l’area dello stretto di Messina (Ponte ed Alta Velocità).

«Possiamo mettere a disposizione conoscenze e competenze – ha detto – affinché le scelte sul sistema dei trasporti siano supportate da valutazioni quantitative e basate su approcci scientifici. È una sfida che impegna l’intera comunità accademica, mettendo a sistema tutte le aree culturali della Università Mediterranea di Reggio Calabria».  (rrc)