«É stata una edizione straordinaria. Molto partecipata, inclusiva, con diversi incontri e tanti ospiti. La piazza gremita e gli altri luoghi sempre attraversati dalle persone, dimostrano quanto Trame sia patrimonio di questa città», ha dichiarato Giovanni Tizian, direttore artistico del Festival dei libri sulle mafie, Trame, appena conclusosi.
Lamezia, infatti, è stata, ancora una volta, il palcoscenico a cielo aperto del Festival che, da tredici anni, ospita i protagonisti del dibattito sull’illegalità e le infiltrazioni delle mafie nella società, nella politica e nell’economia legale. Migliaia le presenze ogni giorno tra i cinquanta eventi in programma nelle tre locations canoniche del festival a cui quest’anno, per la prima volta, si sono aggiunti altri luoghi: piazza Mazzini, la Stazione Centrale, il Tribunale e il Teatro F. Costabile di Lamezia Terme. Il festival è stato particolarmente seguito anche attraverso i canali social ufficiali di Trame, ottenendo numeri che riflettono il crescente interesse e coinvolgimento anche da parte della comunità sulla piazza virtuale. Il sito web ha registrato 6.900 utenti unici, con visitatori provenienti non solo dall’Italia, ma anche da altri Paesi come Finlandia, Stati Uniti, Francia, Austria, Paesi Bassi, e Irlanda. Il canale YouTube ha totalizzato ben 11.014 visualizzazioni.
«Giunto alla sua tredicesima edizione Trame ha mantenuto l’entusiasmo e la curiosità delle origini e ha messo in campo l’esperienza dell’ormai suo lungo cammino – ha detto il presidente della fondazione Trame ETS, Nuccio Iovene –. Si sono moltiplicati i linguaggi utilizzati nel festival che, dallo scorso anno ha la durata di sei giorni, passando dall’arte alla fotografia, dai reading agli spettacoli teatrali, dalla musica ai libri, dai documentari ai film, dalle testimonianze ai dati, ragionando sempre sul tema della lotta alle mafie e della costruzione di una società più libera».
«Sono cresciuti gli incontri e i compagni di strada, sia tra gli sponsor che le collaborazioni, con una partecipazione sempre più ampia non solo individuale ma anche di soggetti collettivi. Infine – ha concluso Iovene – ed è la cosa che mi ha di più colpito, in questa edizione sono stati tanti i partecipanti che hanno ricordato come da giovani avessero avuto l’occasione di seguire il festival, un’esperienza che li ha positivamente segnati e a cui sono rimasti affezionati. Anche a loro, dunque, insieme a tutti quelli che ci hanno seguito nel corso di questi sei giorni intensi, un ringraziamento per la loro presenza».
Tra le novità più interessanti e attrattive di Trame13, l’installazione della mostra “Visioni Civiche – L’arte restituita. Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune“, realizzata in collaborazione con l’associazione Metamorfosi e comprendente quarantaquattro opere d’arte visitabili gratuitamente fino al 28 luglio negli spazi del Museo Archeologico Lametino.
Con pezzi pregiati di Giorgio De Chirico, Antonio Ligabue, Paul Kostabi, Michele Cascella, Michele Cassinari, Cesare Berlingeri, Massimo Catalani, Luca Dall’Olio, Marco Lodola, Max Marra, Paolo Porelli, Pietro Annigoni, Franz Borghese e Bruno Caruso, nel corso del Festival la mostra ha già registrato oltre600 presenze. Nelle prime cinque ore del primo giorno i visitatori erano già duecentotrenta.
Nel corso del festival sono stati presentati oltre 20 libri con il coinvolgimento di 14 diverse case editrici. Sono stati inoltre illustrati: il report “Amministratori sotto tiro” redatto dell’associazione Avviso Pubblico Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione, il rapporto annuale Ecomafie di Legambiente in anteprima nazionale, e il report “RimanDati” realizzato dall’Associazione Libera, presente anche con uno stand con i prodotti delle cooperative sociali che gestiscono beni confiscati alla mafia.
Ognuna delle sei giornate di dibattito si è arricchita delle testimonianze e dei racconti di personalità del mondo istituzionale, culturale, politico, dell’informazione e della società civile.
Speciali momenti sono stati dedicati alla memoria di Giacomo Matteotti, cento anni dopo il delitto fascista a Roma, di Giuseppe Fava nel quarantesimo anniversario dell’omicidio, di Giuseppe Valarioti, e del poeta lametino Franco Costabile nel centenario della sua nascita.
La manifestazione ha rinnovato l’intesa con il Premio per il giornalismo investigativo Roberto Morrione e, per la prima volta, ha ottenuto la collaborazione di Global Initiative Against Transnational Organized Crime Gi-Toc. (rcz)