di PINO NANO – Due famosi calabresi di Toronto, Domenico Frascà e Fortunato Febbraro ci spiegano come hanno fatto in passato a riportare nel Sud d’Italia migliaia di emigrati italiani a caccia di immagini e sapori dei paesi di origine. Mai come in questo caso si può parlare di “Turismo delle origini”.
Domenico Frascà è uno dei più famosi intellettuali calabresi di Toronto City, uomo di scuola e di letture, che ha dedicato la sua vita al recupero della memoria storica della terra di origine, la Calabria. Fortunato Febbraro è invece uno dei tour operators italoamericani più accreditati dell’Ontario, calabrese anche lui, e come Frascà anche lui follemente innamorato della Calabria.
Come nasce il vostro Progetto?
«La nostra compagnia, che si chiama Cit, Calabria International Tours, – risponde Fortunato Febbraro – nasce nel 2003 da un Progetto mio e del mio grande amico Domenico Frasca, che oggi ne è Amministratore delegato, ma al momento della costituzione facevano parte della compagnia anche una serie di agenzie di viaggi, ed investitori privati tutti di origine calabrese. Poi, dal 2010 la compagnia è passata sotto il controllo diretto ed esclusivo di noi soci fondatori io e Domenico».
Con quale mission specifica?
«Come nuovo Tour Operator – sottolinea Domenico Frascà – avevamo l’obiettivo di promuovere la regione Calabria e colmare la mancanza di un operatore con vasta conoscenza e competenza della nostra regione. A Toronto soprattutto, mancava un tour operator specializzato e pronto a puntare i fari sulla Calabria e le potenzialita’ di questa regione. In poco tempo Cit ha bruciato le tappe ed è riuscita a consolidare rapporti di lavoro con L’Alba Tours (adesso diventata Travelbrands), Alitalia, Air Canada, e compagnie di autonoleggio, proponendo tours in Calabria a gruppi di anziani, studenti, professionisti, uomini d’affari, investitori, Clubs calabresi che volevano ritornare a visitare il proprio borgo natio, diventando pertanto uno dei più importanti tour operator con destinazione Calabria. In questo Fortunato ha superato se stesso».
Fortunato, com’è stato il vostro esordio?
«A cavallo fra gli anni 2006 al 2016 abbiamo organizzato fino a 12-14 gruppi annualmente ed il cui Tour “Vendemmia in Calabria” è stato uno dei tour più richiesti per oltre 10 anni! Abbiamo favorito alberghi, compagnie di autobus, ristoratori locali ed altro, proponendo visite anche presso le nostre eccellenze calabresi come aziende vinicole, caseifici, aziende olearie e floreali che si trovano in tutte le province calabresi da Crotone a Reggio, da Vibo a Cosenza a Catanzaro».
Leggo tanto entusiasmo nelle cose che mi dice?
«Vede, durante questo periodo di splendore vorrei ricordare soprattutto l’organizzazione del convegno “International partenership Network” che ha visto convergere a Vibo delegati in rappresentanza dei cinque continenti, e che oltre a stabilire contatti con imprenditori calabresi, hanno offerto il proprio “expertise” e “Know how” ai giovani locali di come poter accedere al mondo del lavoro, nonché a quello imprenditoriale. Un convegno che ha visto la città di Vibo Valentia proiettata sul palcoscenico internazionale pari ad altre città che avevano ospitato precedentemente il convegno, come Londra e Copenhagen. E per noi è stata una soddisfazione davvero molto speciale!».
Domenico, avete mai fatto un calcolo dei calabresi riportati a casa?
«Riteniamo che durante il periodo di punta fra i vari gruppi e passeggeri individuali abbiamo portato annualmente più di mille passeggeri in Calabria, facendo noi da soli la storia del turismo in Calabria, e proponendo già da allora il “turismo delle radici”, con visite a paesini di cui molti partecipanti erano originari. Ricordiamo con emozione le escursioni a Siderno, Carpanzano, Serra S.Bruno, Cosenza, Aiello, Amantea, Chiaravalle, S.Onofrio, e via di questo passo, e in ognuno di questi paesi abbiamo trovato sempre e comunque la disponibilità delle autorità locali, in testa i sindaci e il loro salute di benvenuto!».
So che avete portato a casa anche dei premi prestigiosi per questo vostro impegno?
«Un Premio per tutti”, quello che più ci ha riempito di orgoglio è stato il premio “Calabria America”, la 16ma edizione, era l’anno 2011, premio ricevuto a Gioia Tauro. Serata davvero indimenticabile».
Poi sono arrivati però i giorni bui del Covid e tutto si è fermato?.
«A marzo del 2020 abbiamo cancellato i gruppi già confermati e la speranza di riaprire il discorso gruppi era molto problematico, se si pensa anche che alcune compagnie aeree non sono più operative e molte altre logistiche sono molto più difficili da realizzare nell’era del post covid. Ma visto che l’affetto che ci lega alla nostra regione va aldilà del semplice fatto di opportunità e guadagni, dopo essere stati contattati da alcuni gruppi desiderosi di scoprire la nostra regione, non abbiamo potuto dire di no e per questo con grande piacere, durante i mesi di settembre ed ottobre, abbiamo allestito dei gruppi i cui componenti avranno il piacere di scoprire la nostra cara regione».
Cosa vi spinge a ripetere questa iniziativa?
«Chiamatelo un atto di amore nei confronti della nostra regione d’origine che non è mai venuto meno, e che ci stimola a voler non solo far conoscere una fetta della Calabria onesta e produttiva, ma soprattutto far risaltare la ricca storia di questa regione, che va dalla magna graecia, ai Romani ai bizantini e ai normanni e che hanno lasciato un’impronta tangibile della loro civiltà. Le nostre idee, le nostre proposte sono state preparate per far scoprire ai tanti che della Calabria non sapevano neanche dove fosse, che questo giardino nel mediterraneo composto da mari cristallini e borghi baciati dallo splendido sole esiste veramente. E anche se adesso abbiamo raggiunto una certa età e le energie non sono più quelle di una volta, affrontiamo le nuove sfide con determinazione e convinzione consci del fatto che la Calabria riesce ancora, nonostante le tantissime lacune organizzative e strutturali, ad offrire quel turismo di avanguardia che merita molto di più attenzione di quanto spesse volte gli viene riservata».
Fortunato, il primo step di questa estate?
«A settembre si riparte, con il nostro primo gruppo di 50 persone post covid e che include il giro di Calabria e Sicilia. Utilizzeremo dei voli diretti che la Air Transat offre ogni estate da Toronto a Lamezia. Magari sarà l’ultimo canto del cigno della nostra attività professionale,data la nostra età, ma resta pur sempre nel nostro cuore il desiderio di privilegiare la nostra regione d’origine a cui abbiamo dedicato in maggioranza il nostro impegno professionale e la nostra vita…».
So che avete anche uno slogan?
«Forza Calabria! Siamo sicuri che ce la farai a diventare il fiore all’occhiello del turismo internazionale. Bello come slogan, non crede?». (pn)