di PINO NANO – È il 5 settembre 1997 quando Madre Teresa di Calcutta muore, e otto giorni dopo la sua morte, il 13 settembre 1997, viene seppellita nella casa in cui aveva vissuto per 47 anni lunghi anni. Siamo in India, al numero 54/a di Chandra Bose Road, più precisamente a Calcutta, nella Casa madre delle Missionarie della Carità, la congregazione da lei fondata e dove oggi si trova il suo corpo.
La cosa che più incuriosisce è il dettaglio che si coglie all’entrata del convento. È un grande cartello che indica i nomi dei presenti e degli assenti all’interno della casa, e ancora oggi si legge “in”, che sta per presente, accanto al nome di “Mother Teresa MC”. Come per dire, che Madre Teresa c’è sempre in questa casa e da questa casa non è mai andata via. Nei fatti è così.
Sono migliaia e migliaia le persone che ogni anno arrivano fin qui per lasciare un fiore sulla tomba di Madre Teresa, ma la cosa curiosa è che in questi giorni qui è arrivato un medico calabrese, il dr. Mario Tangari, che sulla tomba di Madre Teresa ha lasciato non un fiore, ma un rosario, un rosario avuto in dono nella casa di Natuzza Evolo tantissimi anni fa, quando Natuzza era ancora in vita e quando il medico calabrese aveva bussato per la prima volta alla sua porta.
Dottore lei ha fatto tutta questa strada per arrivare dalla Calabria a Calcutta, ma ne valeva almeno la pena?
«Non sono qui in India per caso. Sono stato inviato a raccontare e a spiegare i successi dell’ortopedia italiana ai medici indiani nel corso di un congresso internazionale dove ho raccontato anche la mia vita professionale. E qui l’occasione è stata utilissima per portarmi a vedere la casa di Madre Teresa e a portare sulla sua tomba il rosario di Natuzza».
Posso chiederle perché?
«Un voto, un segno del mio amore per Natuzza Evolo che ha fatto tanto nella mia vita, e un segno di riconoscenza per Madre Teresa di Calcutta che era simile a Natuzza. Due donne Sante, due testimoni autentici del nostro mondo e dei nostri tempi. Madre Teresa faceva la carità e assisteva le anime, così come Natuzza viveva in Calabria la sua missione pastorale al servizio di migliaia e migliaia di persone che la cercavano».
So che al congresso i medici indiani le hanno dedicato una vera e propria standing ovation per la lezione magistrale che ha tenuto sulle tecniche innovative che lei pratica nel suo ospedale, al San Giovanni di Dio a Roma…
«Sarò grato per tutta la vita ai colleghi indiani per averni riservato questo tributo, che è un tributo di altissimo valore professionale per me, ma il momento veramente più toccante del mio viaggio in India è stata proprio questa visita sulla tomba di Madre Teresa, dove con il rosario di Mamma Natuzza ho portato anche il respiro affannoso della mia gente di Calabria, del mio paese di origine, e dei miei amici più cari. Da oggi possiamo dire che sulla tomba di Madre Teresa c’è anche un pezzetto della nostra storia calabrese».
Ma chi è in realtà Mario Tangari? Calabrese, sessantadue compiuti il 16 gennaio scorso, sposato, padre di due figli, originario di Cotronei, in provincia di Crotone, Mario Tangari si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università Statale Magna Graecia di Catanzaro nel giugno del 1987
Dopo una prima importante esperienza nel 1990 come Ufficiale Medico in servizio presso il Corpo Sanitario dell’Esercito Italiano, nel 1992 consegue la Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, poi nel 2005 la specializzazione di Medicina Manuale, e nel 2017 il Master in Medicina Estetica all’Università di Tor Vergata di Roma.
Professore di ‘Invecchiamento muscolo-scheletrico’, presso l’Università degli studi di Tor Vergata di Roma, Mario Tangari è anche ideatore di tecniche chirurgiche mininvasive per la terapia delle fratture, riconosciute e “certificate” a livello nazionale ed internazionale. Ha realizzato ricerche scientifiche importanti nel campo della mininvasività in traumatologia, sotto l’egida del proprio marchi, “Miros”, che sta per “Minimally Invasive Reduction stheosynthesis Systems” con la produzione di una serie di brevetti in campo sanitario e di medical devices, appunto “MIROS”; “Miniopen wires instruments”; “Percutaneous Nail System”, brevetti – racconta lo studioso calabrese-che ha poi regalato a molti ospedali indiani.
Un ultimo dettaglio sulla vita di questo medico calabrese. Autore di decine di pubblicazioni scientifiche diverse, Mario Tangari è oggi anche Socio Fondatore e Vicepresidente della Onlus volontari del Trauma, con la quale presta opera di volontariato in favore di persone affette da patologia traumatica e fa ricerca nel campo dell’osteoporosi e presta opera di volontariato presso l’Ospedale missionario Saint Jean de Dieu di Afagnan in Togo.
«Ma alla mia vita – sottolinea – sentivo che mancava ancora qualcosa di importante e tra i miei sogni c’era anche quello di poter salutare, almeno una volta nella mia vita, Madre Teresa, e oggi che sono riuscito a farlo me ne torno finalmente in Italia più sereno che mai». (pn)