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VIBO VALENTIA – Chiude il festival “InnovaMenti” dopo tre giorni di grandi incontri

Tre giorni coinvolgenti, ricchi di spunti di riflessione, idee, confronti a più voci, posizioni vicine e lontane su una tematica, quella dell’innovazione tecnologica e digitale, che è sempre più presente in una società in continua evoluzione. Tutto questo è stato “InnovaMenti – Festival dell’Innovazione”, nella sua prima edizione fortemente voluta dal Comune di Vibo Valentia ed organizzata dall’assessorato all’Innovazione guidato da Michele Falduto. Ieri la giornata conclusiva ricca di ospiti e chiusa in musica con un grande artista come Peppe Servillo, che si è esibito in un reading tratto dal romanzo Il resto della settimana di Maurizio De Giovanni, con l’accompagnamento musicale di Cristiano Califano.

«Non posso che dirmi soddisfatto di questa prima edizione del festival – afferma l’assessore Falduto – perché riteniamo di avere raggiunto il risultato che ci eravamo prefissati, ovvero coinvolgere in primis le scuole, e poi il pubblico in generale, sull’importanza di approfondire le tematiche legate al mondo dell’innovazione applicato ad ogni campo del sapere. Per questo il più sentito ringraziamento va prima di tutto ai dirigenti, i docenti e soprattutto i ragazzi di tutti gli istituti vibonesi, che hanno partecipato mostrando all’esterno ciò di cui sono capaci grazie ad una didattica innovativa sempre più calata nel presente e nel futuro. Un altro ringraziamento va a tutti gli ospiti che hanno risposto presente all’invito, ed anche a coloro che non hanno potuto garantire la presenza fisica ma ci hanno mostrato vicinanza ed apprezzamento per l’iniziativa, poiché hanno dimostrato di comprendere lo spirito di questo festival, al pari dei tanti cittadini che hanno partecipato ai panel ed agli appuntamenti musicali, con i quali per tre sere abbiamo voluto rendere frizzante l’aria vibonese riempiendola di musica. Un grazie va al direttore del Conservatorio Vittorino Naso per averci messo a disposizione il gioiello che è l’ex collegio dei Gesuiti, così come agli sponsor Bcc Calabria Ulteriore, Camera di Commercio e Pro loco Vibo Valentia. Un grazie anche a tutti i collaboratori che hanno contribuito all’organizzazione, al pari dei miei colleghi assessori. Ed un grazie, soprattutto, al sindaco Maria Limardo, che sull’innovazione ci ha scommesso con i fatti, convinta che il progresso tecnologico che stiamo sfruttando sarà fondamentale per garantire servizi sempre migliori ai vibonesi».

L’ultima giornata si è aperta con i due panel del mattino. Il primo, moderato dalla giornalista Maria Novella Imeneo, dal titolo “Innovazione e tecnologie – le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale”, ha visto alternarsi gli interventi di Nicola Durante (direttore marketing e digitalizzazione del Polo museale di Soriano Calabro), Giuseppe Porcelli (Coldiretti Vibo Valentia) e Raffaele Mammoliti (consigliere regionale). Durante: «Il Polo museale ha avviato una interessante attività legata alla digitalizzazione delle sale e di alcune delle nostre opere, per far conoscere anche al visitatore lontano le grandi bellezze presenti e suscitare quella curiosità in grado di avvicinarlo al Polo e a questo mondo». Uno dei vasti campi di applicazione delle nuove tecnologie, come confermato da Porcelli, è l’agricoltura: «Grazie alle innovazioni è oggi possibile massimizzare gli sforzi e delegare alle macchine lavori che ormai manualmente non si svolgono più. Con i software di intelligenza artificiale un allevatore è in grado di conoscere nel dettaglio ciò di cui necessita un animale, o l’agricoltore le sostanze di cui ha bisogno una pianta. Si tratta di un vantaggio estremamente importante in termini di costi ed anche di benefici per l’ecosistema, poiché si azzerano gli sprechi». Per Mammoliti è necessario che «la politica crei una cornice dentro la quale questo progresso va incanalato, altrimenti il rischio è si trasformi in un qualcosa di poco controllabile. Ma il progresso non si può certo arrestare».

Il secondo panel è stato legato alla legalità. Moderato dal giornalista Mimmo Famularo, il dibattito è stato animato dagli interventi di Marica Inzillo (vicepresidente dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia) e Antonio Lo Schiavo (consigliere regionale). In particolare, si è cercato di comprendere il ruolo che gli istituti controllori devono avere nel regolamentare la diffusione di pratiche illegali per mezzo dei nuovi strumenti tecnologici. L’avvocato Inzillo ha evidenziato le lacune del sistema legislativo: «Se uno Stato ha bisogno di cambiare cinque volte in pochi anni il codice di procedura penale è chiaro che non sa bene dove vuole andare, creando solo tanta confusione e falle nel sistema». Lo Schiavo, soffermandosi invece sul rapporto giovani-tecnologia, e sui problemi derivanti da un uso incontrollato dei device, ritiene che «l’unica strada in grado di dare risultati concreti è solo una seria alfabetizzazione digitale che deve partire dai giovanissimi e che deve offrire a tutti le medesime possibilità di accesso ai servizi. Idee come il blocco dell’accesso alla rete per i giovanissimi, circolate in questi giorni, sono francamente insensate».

Una disamina sullo stato di salute della sanità in Calabria, intrecciata con le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, è stata compiuta da illustri esponenti del campo medico, moderati dall’avvocato e giornalista Antonio Scuticchio: il professore ordinario di Cardiologia all’Università Magna Graecia, Ciro Indolfi; il direttore della clinica ortopedica e scuola di specializzazione in Ortopedia all’Università di Messina, Danilo Leonetti; ed il manager del settore sanitario, e già dirigente del dipartimento regionale, Antonio Belcastro. Per Indolfi la Calabria ha compiuto «grandi passi in avanti, al pari della medicina in generale», ma vi sono ancora tanti scogli sulla strada di un pieno raggiungimento dei servizi, verso i quali lo stesso è sembrato alquanto pessimista: «Temo che certe incrostazioni non verranno facilmente rimosse, ed è per questo che, alla luce della tanta esperienza maturata, mi sento di dire che l’unica vera innovazione deve paradossalmente essere ricercata nella prevenzione. Purtroppo, sempre più spesso, ci accorgiamo che in alcuni casi l’unico modo per non morire è di non ammalarsi. Ovviamente mi auguro che questo trend venga presto invertito e che la politica decida di investire in maniera seria sulla sanità, senza più vederla come un costo».

L’innovazione che in ortopedia, secondo Leonetti, «è ormai quotidiana», ma «il grosso campo di evoluzione è rappresentato dalla diagnostica. Ad ogni modo, seppur supportato da macchine e intelligenza artificiale, resterà sempre fondamentale il ruolo dell’uomo». Secondo Belcastro, infine, bisognerebbe sfruttare la tecnologia oggi a disposizione per invertire il paradigma sul quale si poggia l’erogazione del servizio sanitario: «Noi abbiamo un indicatore chiarissimo delle esigenze dei cittadini: le liste d’attesa. Sono uno strumento che ci dice esattamente ciò di cui il cittadino ha bisogno. Ed allora perché non adeguare gli investimenti in rapporto alle reali esigenze del paziente invece che farlo sulla base di freddi bilanci che alla fine tutelano solo gli interessi di una parte e trasformano la sanità in un privilegio anziché in un sacrosanto diritto da garantire a tutti?».

La degna conclusione della tre giorni non poteva che essere un viaggio tra musica e letteratura, offerto ai vibonesi dalla straordinaria interpretazione del grande Peppe Servillo, davanti ad una platea attenta all’interno dell’Auditorium dello Spirito Santo. Il giusto coronamento di un festival che è stato anche un tour tra le bellezze della città. (rvv)