L’Istituto Professionale Alberghiero e Turistico di Villa San Giovanni è stato intitolato a Giovanni Trecroci.
Trecroci, di origini cosentine, ma villese di adozione, insegnante di italiano ed all’epoca vice sindaco ed assessore ai lavori pubblici del comune di Villa, è stato ucciso da mano mafiosa nel febbraio del 1990 all’età di 46 anni.
Moderato dalla giornalista Eva Giumbo, alla presenza delle autorità civili e militari, l’evento è stato introdotto dalla dirigente scolastica Enza Loiero, che ha rimarcato come la decisione di intitolare l’Ipalbtur a Trecroci, assunta dal consiglio di istituto ed approvata dall’Ufficio scolastico, sia stata presa in considerazione del suo elevato spessore umano e culturale, avendo fatto della rettitudine e della serietà nell’impegno sociale e politico i suoi principi di vita.
La manifestazione è stata inframezzata dalle note dell’orchestra giovanile di Laureana di Borrello diretta da Maurizio Managò.
A quello iniziale di Francesco Trecroci, che ha ricordato come Giovanni sia stato un ‘compagno di strada’ più che un fratello; sono seguiti, tra gli altri, gli interventi della sindaca di Villa S.G., Giusy Caminiti, del vicesindaco metropolitano f.f. di Reggio, Carmelo Versace, della vicepresidente della Regione, Giusy Princi, del responsabile del settore comunicazione dell’ambito terriroriale, Ernesto Zizza, di una rappresentanza degli studenti dell’istituto. Tutti hanno concordato che il ricordo di chi ha perso la vita nel compimento del proprio dovere debba servire da stimolo affinche legalità e impegno civile siano un obiettivo collettivo e condiviso.
Il prefetto Massimo Mariani, evidenziando l’impegno delle istituzioni che ha consentito un miglioramento della situazione, ha ribadito il dovere dì continuare a fare il possibile affinché in questo territorio, dove purtroppo si rischia la vita nel compimento del proprio dovere, si possa vivere “normalmente”.
Nel corso dell’incontro è stata annunciata la prossima realizzazione un busto di Trecroci grazie alla collaborazione degli studenti dell’Accademia delle belle arti.
L’evento è stato concluso dalla commossa testimonianza dei familiari di Giovanni Trecroci, che hanno donato un’immagine del loro congiunto, benedetta da Daniele Mileto parroco dei ss Cosma e Damiano, che sarà sistemata all’ingresso dell’istituto.
La moglie Annamaria, pure lei insegnante, che al tempo dell’omicidio era in attesa di una bambina, Stefania, ed il figlio Giuseppe hanno sottolineato come l’intitolazione della scuola debba impegnare studenti ed insegnanti in un percorso lungo la strada della solidarietà condivisa, della partecipazione attiva, della formazione delle coscienze, del senso di appartenenza ad una comunità. (rrc)