Orlandino Greco, di Italia del Meridione, ha denunciato la situazione che vede, in Sila, gli impianti ancora in sospeso e i cui ritardi «rischiano di pesare, visti i tempi molto ristretti, sull’avvio della nuova stagione turistica invernale, a danno delle strutture ricettive e dei privati, dato che il rilancio di tali infrastrutture garantirebbe economie di scala per tutto l’altopiano silano».
«A Lorica – ha spiegato Greco – ancora tutti aspettano con ansia il dissequestro definitivo degli impianti sciistici, a seguito della nota inchiesta giudiziaria, e nonostante sia stata individuata una ditta che sta eseguendo gli ultimi lavori per nome e per conto dell’autorità giudiziaria. Dunque, seppur a ridosso della stagione sciistica, è ancora incerto il futuro della nuova cabinovia di Lorica, in quanto ancora difetta dei necessari collaudi e ritarda l’individuazione di un soggetto che gestirebbe successivamente la struttura».
«Stessa sorte – ha aggiunto – sembrerebbe toccare all’impianto di risalita di Camigliatello per il quale sarebbero necessari interventi di ammodernamento della vetusta struttura, già deliberati dalla scorsa Giunta Regionale, da effettuarsi entro il 14 dicembre 2021: pena la sospensione dell’esercizio».
«Resta, quindi – ha proseguito – l’incognita se i turisti riusciranno ad usufruire di questo servizio, volano fondamentale per l’appeal turistico dei nostri territori e che mirano alla valorizzazione e alla conoscenza delle tantissime potenzialità rimaste finora inutilizzate. Il turismo sciistico, in un’area della Sila dove generalmente l’innevamento è più massiccio, diviene argomento e questione fondamentale rispetto al quale la politica e le istituzioni non possono restare indifferenti».
«La Regione Calabria e il Presidente Roberto Occhiuto devono, e sono certo così sarà, fare loro questa battaglia e accelerare il più possibile le pratiche e le azioni d’intervento per la risoluzione definitiva della questione» ha evidenziato Greco.
«Un tema – ha aggiunto – questo propedeutico rispetto al rilancio dell’intero mercato del turismo in Calabria e a quella tanto decantata “destagionalizzazione” che tarda a decollare. Le azione rivolte a tale comparto devono oggi necessariamente avere il volto dell’innovazione e della messa a sistema dell’intero patrimonio naturalistico nonché storico culturale ed enogastronomico, puntando anche su quei binomi come turismo e sport su cui altre regione hanno già investito da tempo ottenendo risultati notevoli».
«Soltanto così e attraverso uno strumento organizzativo e di governance efficiente – ha concluso – si può ribaltare la gestione del settore turistico della nostra regione, trasformandolo in quella fonte di sviluppo economico, occupazionale e di crescita dei nostri variegati territori». (rrm)