I Sistemi Bibliotecari regionali, rappresentati dai Sistemi Bibliotecari Lametino, Vibonese, Silano e Jonico, hanno presentato alla Terza Commissione “Sanità, Attività sociali, culturali e formative” del Consiglio Regionale della Calabria, delle concrete proposte che valgano ad invertire la tendenza negativa e ad aprire un nuovo percorso di crescita dei servizi ai cittadini.
Un’occasione, l’audizione del 15 giugno, per affrontare in maniera sistematica le numerose criticità delle biblioteche calabresi e per proporre prime soluzioni miranti a riportare la lettura, i servizi di prestito bibliotecario e le connesse attività culturali al centro dell’attenzione del legislatore. Da qui le proposte per invertire una tendenza negativa.
- La Regione deve garantire annualmente un contributo adeguato ai Sistemi per le spese relative alla organizzazione e alla realizzazione dei servizi essenziali, così come esplicitamente stabilito dalla legge regionale sulle biblioteche, la L.R. n. 17/85 (Art. 14 comma 7: “Le spese relative alla organizzazione e alla realizzazione dei servizi dei centri dei sistemi bibliotecari sono sostenute per intero dalla Regione.”);
- Occorre avviare un processo per il distacco di personale regionale presso i Sistemi che rimpiazzi i dipendenti regionali andati in pensione, lasciando in tali strutture solo personale volontario e giovani in servizio civile. È di tutta evidenza che simili servizi non possono essere resi in maniera adeguata senza personale strutturato e in pianta stabile;
- La Regione dovrà sostenere il potenziamento del Polo Calabrese del Servizio Bibliotecario Regionale, l’infrastruttura telematica che mette in rete il patrimonio di tutte le biblioteche collegate, rende possibile la catalogazione digitale ed il prestito librario. Occorre potenziare i servizi ed acquistare ulteriori licenze d’uso del software per permettere l’ingresso nella rete regionale alle decine di biblioteche comunali che da tempo ne hanno fatto richiesta, finora inutilmente.
L’incontro, aperto da un’ampia introduzione della presidente della Commissione, Pasqualina Straface, ha visto gli interventi dei presidenti dei Sistemi, primo dei quali il dott. Vincenzo Maesano, presidente del Sistema Bibliotecario Jonico, che hanno rappresentato l’attuale situazione di grave difficoltà del settore.
Il settore delle biblioteche pubbliche e dei Sistemi Bibliotecari nella nostra regione versa da anni ormai in una situazione di grande sofferenza a causa della riduzione di anno in anno dei finanziamenti regionali, della contrazione del personale dovuta al mancato turn over, della mancanza di una programmazione regionale a medio – lungo termine che ne stimoli e sostenga lo sviluppo favorendo il rinnovamento delle collezioni, la collaborazione territoriale con il sostegno ai sistemi bibliotecari territoriali, l’apertura di nuovi servizi in linea con le mutate esigenze degli utenti.
Basti ricordare che al Sud la quota di lettori scende al 27,9% rispetto al 48% del Nord; Considerando l’accesso ai libri in formato digitale, il tradizionale digital divide territoriale che differenzia il Nord e il Sud Italia sembra aumentare; in Calabria più di 2 bambini e adolescenti su 3 non hanno letto libri nell’ultimo anno. Analogamente recenti ricerche denunciano il dilagare in Calabria della “povertà educativa”. Le stesse indagini segnalano come la scarsa propensione alla lettura sia fortemente correlata all’assenza sul territorio di biblioteche di base: luoghi del welfare aventi funzione di stimolare e sostenere nei cittadini l’abitudine alla lettura, fornendo adeguati servizi.
I bassi livelli di lettura si dimostrano dunque in necessaria correlazione con la debolezza delle infrastrutture culturali delineando i tratti di una specifica “questione meridionale” che procura la privazione per diversi milioni di cittadini del diritto fondamentale di accesso al sapere e alla cultura a cui le moderne biblioteche rispondono.
Il dibattito che è seguito ha visto gli interventi dei consiglieri Pietro Raso e Amalia Bruni, vicepresidente della Commissione. Entrambi hanno sottolineato come i sistemi bibliotecari in Calabria svolgono un costante e pregevole lavoro a beneficio della collettività. Al di là delle attività puramente culturali, garantiscono alle nostre comunità spazi e attività di aggregazione.
La dott.ssa Bruni ha inoltre sottolineato come «Anche nei territori difficili dove talvolta scarseggiano strumenti di socializzazione e nelle aree in cui è alto il tasso di dispersione scolastica, i sistemi bibliotecari diventano l’unico barlume di speranza nel percorso formativo dei nostri giovani. Pur non beneficiando di adeguate risorse economiche, sono stati capaci – nel corso degli anni – di implementare una rete di volontari e sostenitori con cui si impegnano quotidianamente ad assicurare formazione e interventi sociali».
L’auspicio di tutta la Commissione è stato che il Tavolo tecnico di recente istituito dalla Regione Calabria, su sollecitazione della vicepresidente Giuseppina Princi, riesca ad attuare una riforma del sistema confacente ai bisogni di tali poli culturali, affinché siano messi nelle condizioni di continuare a rappresentare un punto di forza dell’offerta di welfare culturale sul territorio calabrese. (rrc)