di DANIELA RABIA – La XXXI stagione teatrale del Teatro del Grillo a Soverato è inaugurata dall’opera Stato contro Nolan di Stefano Massini a cura della Compagnia del Grillo. Si tratta di uno spettacolo riproposto dopo l’esordio estivo in tre date 16, 17 e 19 novembre che vuole arrivare a un pubblico vasto ed eterogeneo.
È un processo alla scrittura? Anche, ma non solo. Sembra che sia una sorta di messa sotto accusa della paura e di svariati comportamenti umani, a tratti dell’umanità intera. Di certo un processo inconsueto. In scena il Giudice, l’accusa, la difesa, l’imputato e i testimoni di un accadimento del 12 luglio 1956 che nella narrazione giornalistica del giornale di una piccola città di provincia nell’America degli anni Sessanta che fa capo a Herbert Nolan viene distorto. C’è un accordo sotto banco tra il giornale e il negozio che vende fucili per far incrementare il profitto di quest’ultimo? Ma «Non tutto ciò che accade è degno di essere raccontato» tuona uno degli attori.
Certamente si porta sul palco un racconto surreale, si scompone il dubbio, si cerca una verità fatta da tante sfumature, si paventa la possibilità del trionfo delle parole scritte e cristallizzate su quanto realmente avvenuto.Per la sapiente e visionaria regia di Claudio Rombolà, musiche di Paolo Sergio Marra, scene di Giovanni Sorrenti e Isaia Tripodi, si esibiscono Antonio Battaglia, Teresa Caristo, Antonella Grande, Antonello Iuliano, Claudio Rombolà, Cristiano Rondinelli, Daniele Rondinelli, Salvatore Salatino, Franco Severino, Sabina Ventrice e voce fuori campo di Mario Bombardieri.
Stato contro Nolan in definitiva pone molteplici interrogativi sulla facile manipolazione di noi tutti da forme di potere superiore dato il difficile percorso di auto consapevolezza individuale e collettivo.Una sala gremita di gente ai tre incontri ha accolto applaudendo lo spettacolo e riflettendo sul suo contenuto e spessore.
Prossimo appuntamento il 17 dicembre si parte con Cosa ti cucino, amore? Una commedia di Linda Brunetta con Caterina Casini, Maddalena Rizzi e Carlina Torta. Anche quest’edizione spiega il direttore Claudio Rombolà «è il frutto della nostra ostinazione, quella cioè di ritenere il teatro uno strumento fondamentale per la comprensione dei fatti, delle persone, di ciò che agita il nostro mondo». (dr)