È stata presentata, a Corigliano Rossano, la terza edizione di Patir, la manifestazione che vuole essere un laboratorio aperto, e un momento di confronto su patrimonio, comunità e visioni in programma dal 26 al 28 aprile a Palazzo Bernardino e nel complesso monastico del Patire.
Presenti, alla conferenza stampa, l’assessore alla Cultura, Alessia Alboresi, il dirigente alla Programmazione, Giovanni Soda, il co-fondatore e socio dell’Associazione Rossano Purpurea, Antonio Monaco e la presidente di Rossano Purpurea, Alessandra Mazzei.
Patir è contenitore e contenente, spazio e soggetto di idee, confronto, azione scientifica, programmazione futura. “Mediterraneo, culture e scambi” è il claim di questa edizione. Da sempre il Mediterraneo è stato teatro e crocevia di popoli, di culture, di tradizioni e di religioni diverse. Sulle sponde del Mare Nostrum sono sorte alcune tra le più grandi civiltà del passato che hanno indelebilmente segnato il corso della storia.
Patir: Identità, Patrimonio, Visioni vedrà la partecipazione di espressioni importanti del ministero della Cultura, dell’Università, delle istituzioni, del terzo settore, dell’imprenditoria, di quanti hanno desiderio di avviare e promuovere azioni che puntino alla consapevolezza, tutela e valorizzazione del bene straordinario che il Patire è, insieme al contesto naturale che lo ospita.
«Patir è un open Lab, nasce dalla voglia di confrontarsi in maniera aperta, costruttiva su diverse tematiche. Che sono tutte quante incentrate a tre temi fondanti: patrimonio, comunità, visioni, quindi patrimonio – ha dichiarato la presidente di Rossano Purpurea, Alessandra Mazzei –. Di concerto con l’amministrazione comunale, abbiamo lavorato sui temi da trattare e su come fare per poter riempire questo evento di significato e di valori. Patir si muove intorno all’asse della Comunità. Diciamo spesso che la Comunità va coinvolta, deve diventare consapevole».
«Stiamo, quindi – ha aggiunto – cercando diverse strade, modi e percorsi di coinvolgerla, partendo dalle scuole e dai giovani, per riflettere insieme su un modello di sviluppo sostenibile incentrato sulla qualità della vita. Discutendo anche l’organizzazione del nostro tempo. Le scuole sono importanti presidi di valori di democrazia e di pace, di inclusione ma sono organizzate con dei modelli che potrebbero essere riconsiderati se messi in rete e anche a livello di Città».
«Una riorganizzazione che possa dare uno slanci alla cultura, all’economia, alla fruizione dei beni culturali, al turismo di prossimità e mi riferisco in particolare – ha proseguito – ed è un aspetto che approfondiremo, nell’incontro di apertura il 26 mattina a Palazzo San Bernardino, alla proposta di una rete cittadina di scuole che si organizzino, sul modello della settimana corta, in maniera tale che il venerdì, il sabato e la domenica possano diventare un tempo utile non soltanto a migliorare la qualità della vita, con tempo per la famiglia, lo sport, gli hobby ma anche per fruire. meglio della città, delle sue attività economiche, dei suoi beni culturali, e conoscerla di più».
«In Patir c’è un racconto della città che si autorappresenta – ha spiegato la dirigente Soda – sia verso la propria comunità che verso l’esterno, attraverso il suo straordinario patrimonio storico e culturale. Patrimonio su cui, in questi anni, è stata messa in campo una strategia coordinata ed integrata alla scala urbana. Secondo i dati Open Pnrr, il Comune di Corigliano-Rossano ha attivato 81 progetti sul Pnrr, dato che colloca la città al primo posto in Calabria e tra le prime nel Mezzogiorno».
«Il totale degli investimenti ammonta a 115 milioni di euro, comprensivi del Pnrr, di altri fondi europei o della programmazione nazionale e regionale – ha proseguito –. Di questi, 45 milioni di euro (il 40%) si concentrano sui centri storici. Più nello specifico, 15 milioni, pari al 33% del totale sui centri storici e al 13% dell’investimento complessivo, sono finalizzati ai beni culturali propriamente detti. Si tratta di valori assoluti e percentuali di grandissima rilevanza, che testimoniano una particolare attenzione della programmazione degli investimenti e delle politiche pubbliche comunali verso il tema del patrimonio storico e culturale».
«In questa strategia si innesta il percorso, appena intrapreso – ha aggiunto – per il riconoscimento dell’Oratorio di San Marco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, all’interno di un sito seriale che comprende altri quattro eccezionali beni storici della Calabria, nel quadro della Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale, adottata dall’Unesco nel 1972. È una sfida di straordinario significato e valore, per la Città e la comunità locale in tutte le sue componenti: Comune, istituzioni, Chiesa, società civile, associazioni, imprese».
«È un evento sul quale noi abbiamo investito tanto, ci abbiamo creduto perché alle spalle abbiamo un’associazione seria e ben organizzata, come Rossano Purpurea, che lavora veramente dal punto di vista scientifico e culturale con grande valenza e competenza – ha dichiarato l’assessore Alboresi – il primo panel, che è quello che aprirà la tre giorni di Patir, il 26 aprile, è quello che mi vede più coinvolta e anche più entusiasta perché ne abbiamo parlato tanto in questi anni, anni difficili per le varie motivazioni, ma ci offre la possibilità di iniziare un percorso nuovo con le scuole affrontando il tema della settimana corta, che viene sempre veicolata male, “i ragazzi non vanno a scuola così fanno due giorni di più a casa”. E invece ha tutto un risvolto culturale e anche turistico, che va spiegato».
«È una idea – ha evidenziato – che deve iniziare ad essere veicolata. L’altro aspetto sul quale vorrei soffermarmi riguarda i beni Unesco e la tentative list che ci vede coinvolti insieme alla città di Gerace e significativi monumenti localizzati a Santa Severina, Stilo e Bivongi. Con questo percorso si potrebbe recuperare il gap numerico che vede la Calabria l’unica regione a non avere dei beni dell’Unesco, secondo la Convenzione 72».
«Mercoledì scorso – ha ricordato – abbiamo partecipato ad un incontro in Regione dedicato alla Tentative list 2024 Unesco. Incontro nel quale ci siamo impegnati a proseguire in questo importante cammino di valorizzazione che coinvolge istituzioni religiose e civile, garantendo il proprio appoggio per tutto il complesso iter necessario per il dossier di candidatura».
«Sulla traccia di questo impegno – ha concluso – in “Patir, Patrimonio, Visioni, Comunità” è previsto un panel interamente dedicato alla Tentative List 2024, concepito come momento di coinvolgimento della comunità locale e confronto tra tutti i soggetti coinvolti alla presenza di esperti internazionali Unesco. È questo è veramente il frutto di una fattiva e positiva collaborazione tra l’associazionismo e le e le istituzioni. Di questo ringrazio tutti». (rcs)