CORIGLIANO ROSSANO – Con il modello di Riace si chiude Patir

È con il modello di Riace, ormai riconosciuto in tutto il mondo e con la consegna del Premio Patìr Giorgio Leone a Mimmo Lucano, quattro volte sindaco della cittadina in provincia di Reggio Calabria e oggi euro-parlamentare, che è stata archiviata la quarta edizione 2025 di Patìr Open Lab ispirata al tema percorsi per la pace e luoghi dello spirito.

E quella di Lucano è una delle tante e diverse declinazioni di pace che l’evento ha dato modo di sperimentare attraverso il trinomio patrimonio, comunità e visioni.

Intervistato dal giornalista de la Repubblica e scrittore Giuseppe Smorto, Lucano ha ricevuto il Premio dal sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi e da Rita Leone, sorella del compianto Giorgio Leone, unitamente ai Consiglieri di Rossano Purpurea.

«Il Premio Patìr Giorgio Leone – ha sottolineato Rita Leone, sorella del compianto storico dell’arte, dicendosi onorata di consegnare il riconoscimento a Mimmo Lucano per il suo esempio concreto di accoglienza e per aver restituito dignità a chi non ne aveva più – nasce per celebrare i pilastri imprescindibili della cultura e della pace, anime gemelle che non possono fare a meno l’una dell’altra».

«Non può esserci pace senza cultura e viceversa. Con questo premio – ha aggiunto – vogliamo mantenere viva la memoria e l’eredità di un uomo che ha saputo costruire ponti di sapere, seminare rispetto e accendere menti. Giorgio Leone continua a camminare accanto a noi attraverso le azioni che ha trasmesso, nei gesti di chi si impegna per un nuovo umanesimo fondato sull’educazione alla bellezza della conoscenza, al pensiero critico e alla solidarietà».

Il sindaco Stasi ha espresso, con forza, l’importanza di valorizzare luoghi come il Patire e di ricordare la figura di Giorgio Leone per il suo impegno nella cultura e nella ricerca, riconosciuto ben oltre i confini nazionali. Ha poi definito la scelta di assegnare il premio a Mimmo Lucano non solo opportuna, ma necessaria».

«La guerra – ha detto il primo cittadino – deriva dall’insicurezza dei popoli; dalla precarietà esistenziale. Mimmo Lucano rappresenta un esempio di lotta a questa precarietà attraverso l’integrazione».

Il Premio Patir Giorgio Leone, edizione 2025, è stato conferito in memoria, anche ad Amedeo Ricucci, inviato di guerra scomparso nel 2023; uomo capace di rischiare la vita per raccontare la verità e di restituire il dolore al pubblico con lo sguardo fermo e sensibile di chi non si è mai voltato dall’altra parte.

Ad anticipare l’intervista a Mimmo Lucano c’erano stati la liturgia della parola e un Coro di Pace a cura di Don Mosè Cariati e la Parrocchia di Piragineti; le escursioni sui sentieri del bosco a cura dell’Associazione Pathirion e la consegna degli attestati da parte di Ranieri Filippelli e Vincenzo Monaco, consiglieri e cofondatori del sodalizio, ai numerosi partecipanti alla Passeggiata ciclistica verso il Patire, partita qualche ora prima dal Quadrato Compagna, cuore del borgo storico marinaro di Schiavonea.

Un evento che si ripete negli anni per tessere, attraverso le pedalate e l’energia dei ciclisti, un filo di collegamento ideale che unisce il Patire alle due anime cittadine di Rossano e Corigliano. Vi hanno partecipato le associazioni MTB Valle del Trionto, Motoclub Rossano, ASD Santa Tecla – Calopezzati-Mirto, Leoni Bizantini Rossano, l’ASD Corigliano Bike, Memorial Arturo Graziano, Rossano Threeface Cycling, Cicli Sapia. La mattinata si è conclusa nel refettorio con un buffet offerto dalla parrocchia di Piragineti San Pio X che ha curato l’accoglienza e dagli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa.

Da Mariella Arcuri ad Alfonso Caniglia, da Annalisa De Marco a Giuseppina Irene Groccia, da Anna Lauria ad Eliana Noto, da Mirella Renne a Chettina Straface, passando da Pino Savoia a Luisa Zicarelli. Sono, questi, i nomi degli artisti, tutti del territorio, protagonisti della rassegna Arte en plein air che, con la direzione artistica di Antonio Cimino, hanno fatto incontrare arte e natura, intrecciando, in un modo inimitabile e sorprendente, la loro creatività con la memoria spirituale del luogo, le pietre e gli spazi del complesso monastico, suggerendo nuove forme di ascolto, relazione e consapevolezza.

Posizionate nel chiostro e davanti le tre absidi semicircolari metaforicamente rivolte ad oriente, ad accogliere lo spettatore c’erano le Rocce arenarie danzanti, modellate dal tempo e dalla natura, di Pino Savoia, e le opere scultoree dall’evocazione primordiale e spirituale, realizzate con il legno e la pietra dall’artista Alfonso Caniglia(rcs)

A Corigliano Rossano al via Patìr

Fino a domenica 25 maggio, a Corigliano Rossano si terrà Patìr 2025 – Patrimonio Comunità Visioni, il contenitore di eventi culturali di Rossano Purpurea.

«L’obiettivo – hanno sottolineato Mariella Arcuri e Ranieri Filippelli, tra i soci fondatori di Rossano Purpurea – resta quello di valorizzare il nostro patrimonio identitario, perché forse, siamo così abituati a godere del patrimonio naturalistico, culturale ed artistico del nostro territorio da non averne consapevolezza e non riuscire, quindi, a trasmettere all’esterno il suo valore. Serve, quindi, far conoscere ed apprezzare questo patrimonio prima di tutto alle comunità locali. Ed è questa la sfida che iniziative come Patìr Open Lab vogliono raccogliere per promuovere momenti di crescita e consapevolezza».

Questa mattina, al COmplesso Monastico S. Maria del Patire, si terrà il focus “Percorsi di pace e luoghi dello spirito”, a cui seguirà la performance musicale Fos Ilaròn, a cura dell’Ensemble di Melurgia Bizantina. Curato da Nino De Gaudio nel corso di questo momento saranno portati in scena canti liturgici della tradizione arbëreshe di origine bizantina; canti religiosi, senza accompagnamento musicale, portati in Calabria dagli Arbereshe, mantenuti vivi ancora oggi, a testimonianza del legame ancestrale fra la Calabria e il mondo greco. Sono canti non scritti ma tramandati esclusivamente per via orale. Queste melodie sono antecedenti al XV secolo, quando la melurgia bizantina, una delle liturgie ancora oggi più seguite dai cristiani di fede ortodossa, venne riformata in quella attuale.

A Palazzo Maria De Rosis ospiterà, dalle 17, la tavola rotonda internazionale Focolai di pace e il concerto della formazione artistica Stranìa, composta da Fabiana Dota e Tiziana Grezzi (voce), Piero Gallina (Violino), Alberto La Neve (saxofono), Checco Pallone (chitarra e tamburo a cornice) che suoneranno musiche dal mondo: da quella tradizionale calabrese e napoletana, passando per quella sudamericana e mediorientale. La musica può essere strumento per superare confini e barriere e costruire la pace. È, questo, il messaggio al quale si darà fiato, energia e ritmo, anche attraverso strumenti della tradizione calabrese come la lira e il tamburo a cornice.

Per la Passeggiata ciclistica verso il PATIRE, si partirà alle ore 9 dal Quadrato Compagna, cuore del borgo storico marinaro. A cura delle associazioni MTB Valle del Trionto, Motoclub Rossano, ASD Santa Tecla – Calopezzati-Mirto, Leoni Bizantini Rossano, ASD Corigliano Bike, Cicli Sapia, la passeggiata che si rinnova dalla prima edizione e che ha già raccolto più di 100 adesioni, dopo l’intervento ed i saluti dell’assessore al turismo Costantino Argentino, partirà da Schiavonea e proseguirà per Fabrizio, Corigliano Scalo, Piragineti ed il Patire.

Al loro arrivo i partecipanti potranno partecipare anche alle Escursioni sui sentieri del bosco, a cura dell’Associazione Pathirion e visitare la mostra Arte en plein air, con la direzione artistica dell’architetto Antonio Cimino e le esposizioni degli artisti Mariella Arcuri, Alfonso Caniglia Annalisa De Marco, Giuseppina Irene Groccia, Anna Lauria, Eliana Noto, Mirella Renne, Chettina Straface, Pino Savoia, Luisa Zicarelli. (rcs)

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Presentata la terza edizione di Patir

È stata presentata, a Corigliano Rossano, la terza edizione di Patir, la manifestazione che vuole essere un laboratorio aperto, e un momento di confronto su patrimonio, comunità e visioni in programma dal 26 al 28 aprile a Palazzo Bernardino e nel complesso monastico del Patire.

Presenti, alla conferenza stampa, l’assessore alla Cultura, Alessia Alboresi, il dirigente alla Programmazione, Giovanni Soda, il co-fondatore e socio dell’Associazione Rossano Purpurea, Antonio Monaco e la presidente di Rossano Purpurea, Alessandra Mazzei.

Patir è contenitore e contenente, spazio e soggetto di idee, confronto, azione scientifica, programmazione futura. “Mediterraneo, culture e scambi” è il claim di questa edizione. Da sempre il Mediterraneo è stato teatro e crocevia di popoli, di culture, di tradizioni e di religioni diverse. Sulle sponde del Mare Nostrum sono sorte alcune tra le più grandi civiltà del passato che hanno indelebilmente segnato il corso della storia.

Patir: Identità, Patrimonio, Visioni vedrà la partecipazione di espressioni importanti del ministero della Cultura, dell’Università, delle istituzioni, del terzo settore, dell’imprenditoria, di quanti hanno desiderio di avviare e promuovere azioni che puntino alla consapevolezza, tutela e valorizzazione del bene straordinario che il Patire è, insieme al contesto naturale che lo ospita.

«Patir è un open Lab, nasce dalla voglia di confrontarsi in maniera aperta, costruttiva su diverse tematiche. Che sono tutte quante incentrate a tre temi fondanti: patrimonio, comunità, visioni, quindi patrimonio – ha dichiarato la presidente di Rossano Purpurea, Alessandra Mazzei –. Di concerto con l’amministrazione comunale, abbiamo lavorato sui temi da trattare e su come fare per poter riempire questo evento di significato e di valori. Patir si muove intorno all’asse della Comunità. Diciamo spesso che la Comunità va coinvolta, deve diventare consapevole».

«Stiamo, quindi  – ha aggiunto – cercando diverse strade, modi e percorsi di coinvolgerla, partendo dalle scuole e dai giovani, per riflettere insieme su un modello di sviluppo sostenibile incentrato sulla qualità della vita. Discutendo anche l’organizzazione del nostro tempo. Le scuole sono importanti presidi di valori di democrazia e di pace, di inclusione ma sono organizzate con dei modelli che potrebbero essere riconsiderati se messi in rete e anche a livello di Città».

«Una riorganizzazione che possa dare uno slanci alla cultura, all’economia, alla fruizione dei beni culturali, al turismo di prossimità e  mi riferisco in particolare – ha proseguito – ed è un aspetto che approfondiremo, nell’incontro di apertura il 26 mattina a Palazzo San Bernardino,  alla proposta di una rete cittadina di scuole che si organizzino, sul modello della settimana corta, in maniera tale che il venerdì, il sabato e la domenica possano diventare un tempo utile non soltanto a migliorare la qualità della vita, con tempo per la famiglia, lo sport, gli hobby ma anche per fruire. meglio della città, delle sue attività economiche, dei suoi beni culturali, e conoscerla di più».

«In Patir c’è un racconto della città che si autorappresenta – ha spiegato la dirigente Soda – sia verso la propria comunità che verso l’esterno, attraverso il suo straordinario patrimonio storico e culturale. Patrimonio su cui, in questi anni, è stata messa in campo una strategia coordinata ed integrata alla scala urbana. Secondo i dati Open Pnrr, il Comune di Corigliano-Rossano ha attivato 81 progetti sul Pnrr, dato che colloca la città al primo posto in Calabria e tra le prime nel Mezzogiorno».

«Il totale degli investimenti ammonta a 115 milioni di euro, comprensivi del Pnrr, di altri fondi europei o della programmazione nazionale e regionale – ha proseguito –. Di questi, 45 milioni di euro (il 40%) si concentrano sui centri storici. Più nello specifico, 15 milioni, pari al 33% del totale sui centri storici e al 13% dell’investimento complessivo, sono finalizzati ai beni culturali propriamente detti. Si tratta di valori assoluti e percentuali di grandissima rilevanza, che testimoniano una particolare attenzione della programmazione degli investimenti e delle politiche pubbliche comunali verso il tema del patrimonio storico e culturale».

«In questa strategia si innesta il percorso, appena intrapreso – ha aggiunto – per il riconoscimento dell’Oratorio di San Marco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, all’interno di un sito seriale che comprende altri quattro eccezionali beni storici della Calabria, nel quadro della Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale, adottata dall’Unesco nel 1972. È una sfida di straordinario significato e valore, per la Città e la comunità locale in tutte le sue componenti: Comune, istituzioni, Chiesa, società civile, associazioni, imprese».

«È un evento sul quale noi abbiamo investito tanto, ci abbiamo creduto perché alle spalle abbiamo un’associazione seria e ben organizzata, come Rossano Purpurea,  che lavora veramente dal punto di vista scientifico e culturale con grande valenza e competenza – ha dichiarato l’assessore Alboresi – il primo panel, che è quello che aprirà la tre giorni di Patir, il 26 aprile, è quello che mi vede più coinvolta e anche più entusiasta perché ne abbiamo parlato tanto in questi anni, anni difficili per le varie motivazioni, ma ci offre la possibilità di iniziare un percorso nuovo con le scuole affrontando il tema della  settimana corta, che viene sempre veicolata male, “i ragazzi non vanno a scuola così fanno due giorni di più a casa”. E invece ha tutto un risvolto culturale e anche turistico, che va spiegato».

«È una idea – ha evidenziato – che deve iniziare ad essere veicolata. L’altro aspetto sul quale vorrei soffermarmi riguarda i beni Unesco e la tentative list che ci vede coinvolti insieme alla città di Gerace e significativi monumenti localizzati a Santa Severina, Stilo e Bivongi. Con questo percorso si potrebbe recuperare il gap numerico che vede la Calabria l’unica regione a non avere dei beni dell’Unesco, secondo la Convenzione 72».

«Mercoledì scorso – ha ricordato – abbiamo partecipato ad un incontro in Regione dedicato alla Tentative list 2024 Unesco. Incontro nel quale ci siamo impegnati a proseguire in questo importante cammino di valorizzazione che coinvolge istituzioni religiose e civile, garantendo il proprio appoggio per tutto il complesso iter necessario per il dossier di candidatura».

«Sulla traccia di questo impegno – ha concluso – in “Patir, Patrimonio, Visioni, Comunità” è previsto un panel interamente dedicato alla Tentative List 2024, concepito come momento di coinvolgimento della comunità locale e confronto tra tutti i soggetti coinvolti alla presenza di esperti internazionali Unesco. È questo è veramente il frutto di una fattiva e positiva collaborazione tra l’associazionismo e le e le istituzioni. Di questo ringrazio tutti». (rcs)