di SANTO STRATI – La “Varia di Palmi”, patrimonio immateriale Unesco dell’Umanità, è la festa di tutta la Calabria, un modello di riferimento cui ispirarsi nel progettare iniziative culturali e attrazione turistica. È perciò quanto mai significativa la presentazione della festa agostana avvenuta oggi a Roma, nella prestigiosa sede del Senato, a sottolineare la valenza di un evento che travalica i confini regionali e diventa attrazione mondiale, nonché punto di riferimento per i milioni di calabresi sparsi in ogni angolo del mondo. Per 15 giorni, dal 10 al 25 agosto, la bella cittadina tirrenica, patria di molti calabresi illustri (dal musicista Nicola Manfroce allo scrittore Leonida Repaci e tanti altri ancora), sarà al centro dell’attenzione mondiale con l’evento della Varia, la gigantesca macchina a spalla di devozione (come Santa Rosa a Viterbo) che racchiude insieme il lato cattolico e l’aspetto laico della cultura di tradizione, nel recupero di sentimenti ed emozioni che accentuano, ove ve ne fosse bisogno, la millenarità della Calabria. Non è soltanto una manifestazione, vistosamente grande, di culto, ma rappresenta il comune sentire del territorio e della sua gente, al di là dei limiti geografici della provincia. È una straordinaria dimostrazione di come superare i personalismi e gli individualismi per costruire il senso di una meridionalità che ci fa onore e, orgogliosamente, ci appartiene.
Nella Sala Nassirya del Senato, dunque, promosso dal presidente della Fondazione Calabria Roma Europa, avv. Domenico Naccari, si è svolto l’incontro di presentazione della prossima Varia (il 25 agosto), con la presenza del sen. Marco Siclari, del presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, dell’assessore al Bilancio della Regione Calabria Maria Teresa Fragomeni, dell’avv. Armando Veneto – presidente onorario del Comitato Varia – di Saverio Petitto, presidente esecutivo dello stesso Comitato, del presidente dell’Associazione Icaro Salvatore Panetta e del sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio. A presentare l’evento il giornalista palmese Arcangelo Badolati (capo della redazione cosentina della Gazzetta del Sud) e la giornalista sportiva RAI Simona Rolandi, chiamata a fare da madrina alla manifestazione. Una manifestazione che si prepara ad essere di grande respiro, con eventi artistici e musicali di sicuro successo (sarà presente, tra gli altri, il cantante Mario Biondi in una pausa della sua lunga tournée americana) e soprattutto con l’entusiastica adesione di molti sponsor non solo locali, ma anche di rilevanza nazionale. I piccoli commercianti di Palmi, per dire, hanno offerto con generosità la loro disponibilità (e aiuti finanziari) per il miglior successo dell’evento. E la Regione, come ha spiegato l’assessore Fragomeni, ha investito con convinzione ben 100mila euro sull’evento. Tutte premesse che lasciano immaginare uno scenario davvero suggestivo, di grande richiamo culturale e turistico. È un modello di organizzazione, questo della Varia, che va tenuto in massima considerazione: vorremmo non una (anche se è davvero unica) ma cento, mille altre feste come la Varia di Palmi a lanciare nel mondo un’idea della Calabria migliore, quella che i calabresi della diaspora, emigrati, lontani, hanno sempre nel cuore, quella che sempre più numerosi i turisti di tutto il mondo hanno cominciato ad apprezzare. Per le sue caratteristiche naturali, la ricchezza del territorio, gli straordinari tesori archeologici, l’altissima qualità delle sue tipicità alimentari, il suo vino, la sua gente. Ecco, Palmi non è più solo una incantevole cittadina affacciata su un mare splendido (basterebbe solo la spiaggia dello Scoglio dell’Ulivo) ma è una maliziosa sirena, a breve distanza da Scilla e Cariddi, che lancia i suoi irresistibili richiami a nome di tutta la Calabria. La Varia sarà l’occasione per ampliare l’offerta ricettiva e mettere a punto le criticità del sistema turistico che, obiettivamente, è troppo scarso. Facile ribadire che la Calabria potrebbe essere la California d’Italia, ma dovrebbe avere strutture, infrastrutture e un fortissimo marketing territoriale in grado di valorizzare risorse e ricchezze naturali. Va proprio cambiata l’idea del turismo occasionale: un solido piano di rilancio del turismo (e quale migliore occasione per testarlo se non l’agosto palmese della Varia?) potrebbe offrire grandi opportunità di lavoro per i nostri giovani, facendo crescere la professionalità degli operatori turistici e degli imprenditori delle vacanze, senza contare gli effetti dell’indotto nell’agro-alimentare e nella ristorazione.
Un’idea della Calabria che, come amabilmente ha sottolineato l’autorevole avvocato Armando Veneto, dimentica i personalismi e gli individualismi per costruire qualcosa di maestoso, di grande. E così la pensa il sen. Siclari, villese doc, che ha messo in evidenza la necessità di «sponsorizzare e promuovere la Calabria bella e che fa cose buone, rispetto al logoro cliché della nostra terra fatta solo di delinquenza e di crimini». Siclari ha detto grazie a quanti sono riusciti «a ridare lustro ad una festa religiosa e popolare che è la migliore immagine della Città di Palmi. Tanto i festeggiamenti religiosi, quanto quelli civili – ha detto il sen. Siclari – con importanti presenze sapranno consegnare a tutti il Paese l’immagine di una Calabria che non dimentica il suo passato, ma che sa essere giustamente proiettata verso il futuro. La Varia ricorda anzitutto un grandissimo gesto di solidarietà e di amore che il popolo palmese ha fatto nei confronti dei messinesi colpiti dalla peste. Ed è questo il valoro importante che come calabresi dobbiamo recuperare e di cui andare orgogliosi: accoglienza e solidarietà, così come il concetto di ospitalità e di condivisione che in millenni di storia ha fatto delle nostre terre luoghi dove hanno saputo vivere e convivere culture diverse, lingue diverse e tradizioni difformi in un clima di serenità e di pace». Il sen. Siclari ha anche annunciato che il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani sta muovendosi per dare alla Varia anche il patrocinio della UE. (Patrocinio arrivato a tarda sera con un messaggio del presidente Tajani)*
Il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto ha espresso la soddisfazione dell’assemblea per l’impegno profuso nell’evento. «La Varia di Palmi – ha detto – è una grande festa religiosa e di popolo, un evento di prestigio internazionale che può dare una formidabile spinta all’immagine positiva della nostra regione nel mondo». Anche l’impegno economico sta a significare la rilevanza che la Regione pone alla Varia. «È lo stanziamento più alto che la Regione abbia messo a disposizione della festa di Palmi da molto tempo a questa parte – ha detto il presidente Irto – e, assieme allo sforzo degli altri enti pubblici e del tessuto imprenditoriale, contribuirà ad esaltare il valore della manifestazione. La Varia è il momento più alto e rilevante della vita socio-culturale di Palmi, una città che rimane uno dei poli ‘nobili’ della nella nostra regione e che, con l’amministrazione Ranuccio, ha recuperato una dimensione di centralità nella vita culturale calabrese. Adesso – ha aggiunto Nicola Irto – occorre incrementare gli sforzi, mantenendo alta l’attenzione su questo evento lungo tutto l’arco dell’anno, perché la Varia concorra non solo a diffondere l’immagine della comunità locale, ma anche e soprattutto a offrire all’opinione pubblica italiana e internazionale il volto migliore della Calabria. Ci sono fattori spirituali, identitari e culturali che rendono la festa di agosto un elemento di forte attrazione soprattutto verso il mercato turistico religioso ed esperienziale. Attorno a questi cardini e al valore del riconoscimento Unesco – ha concluso il presidente Irto – dobbiamo costruire un’opportunità’ di sviluppo per l’intera regione. Credo che debba essere pianificato un grande investimento in marketing territoriale perché la Varia é uno dei più potenti strumenti in grado di elevare la reputazione della Calabria in Italia e nel mondo»
Anche l’assessore Fragomeni ha voluto insistere sull’unicità della Varia. «Non si tratta di una semplice processione, ma di un evento dove ritualità e tradizione, teatralità e passione , drammaticità e gioia, suspence ed esultanza s’intrecciano incredibilmente per scatenare nel volto dell’osservatore un’espressione di ammirazione combinata a incredulità e stupore. Legata al culto della “Madonna delle Lettera”, la Varia – ha detto la Fragomeni – ha assunto, negli anni, un’importanza preponderante sulla stessa festa da cui ha tratto nascimento, derivante dalla natura che essa ha di simboleggiare (in forme esteriori e sceniche) l’ascensione della Vergine al cielo. Ed è in forza di questo valore simbolico che i palmesi hanno mantenuto vivo il culto della loro Patrona. La rappresentazione che la identifica (ossia di una gigantesca macchina-carro) a Palmi ha mantenuto le sue forme genuine e vive, che la rendono appunto espressione di sentimento religioso, ma anche della vita del popolo e della sua storicità. Vi sono manifestazioni religiose che decadono e scompaiono; altre, invece, che resistono al tempo e si tramandano di secolo in secolo: la Varia di Palmi è una di queste!».
Un’emozione palpabile anche oggi, in Senato, tra i presenti durante la parziale proiezione del documentario sulla Varia: è un grandissimo atto d’amore verso il Cielo, dove la fede e la devozione rivelano una vitalità straordinaria, non solo dei mbuttaturi (come vengono chiamati i 200 portatori che s’incaricano di muovere sulle loro spalle la gigantesca macchina della Varia), ma anche delle migliaia e migliaia di fedeli che dal 1575 (anno della peste a Messina) mostrano il loro incondizionato attaccamento alla Vergine, con una professione di fede che lascia senza parole anche i non credenti. (s)