Il consigliere regionale del Partito Democratico, Domenico Bevacqua, ha sottolineato che bisogna «inaugurare una stagione di realistico e serio rinnovamento, che tolga con immediatezza la Calabria dall’isolamento geopolitico in cui è stata cacciata».
«L’appello dei sindaci di più aree che punta a mettere la Calabria al centro delle iniziative politiche in vista del voto di aprile è apprezzabile, merita attenzione e soprattutto va tenuto nel debito conto, consapevoli che qualsiasi progettualità di sviluppo non possa prescindere dal contributo fattivo degli amministratori locali».
«Il centrosinistra, e il Pd che di quest’area è l’asse riformista di riferimento – ha commentato – è consapevole delle problematiche sanitarie, sociali ed economiche che affiggono la Calabria e non nutre dubbi sul fatto che, per uscire dalla cappa dell’emergenza, occorra unire, non disgregare e disperdere, le forze dei riformisti, del civismo e delle istanze più rappresentative della società».
«Ed e proprio su questa base – ha proseguito – legata ad una robusta progettualità che chiederemo il consenso ai calabresi per sconfiggere il centrodestra, individuando un candidato alla Presidenza che conosce le complessità del territorio ed ha avuto significative esperienze istituzionali, per come, con chiarezza è emerso a larga maggioranza dalla discussione e dal confronto tra le forze politiche e civiche presenti al tavolo della coalizione».
«La difficile condizione generale del Paese, che oggi fronteggia una inopportuna crisi politica – ha commentato Domenico Bevacqua – crea sconcerto nei cittadini alle prese con problemi di sussistenza e il rischio è che i populismi in salsa calabrese, che si muovono anteponendo ad ogni strategia riformista e agli interessi generali i loro obiettivi particolari e individualistici, approfittino di questa fase di confusione per conquistare facile consenso e impedendo alla Calabria di liberarsi del peggiore centrodestra che nell’ultimo anno ha collezionato sconfitte e insuccessi».
«Non è con parole d’ordine vacue e generaliste – ha detto ancora il capogruppo Pd in Consiglio regionale – che si cambia la Regione, ma elaborando, in Calabria e con i calabresi, un’alternativa solida al centrodestra che, facendo tesoro del passato, non punta all’uomo solo al comando, ma alla costruzione di una proposta di governo che va realizzata con il nuovo Presidente assieme alla pluralità di uomini e donne che vogliano assumersi l’onere di concorrere allo svecchiamento della Calabria e mettere a valore le sue enormi potenzialità per promuovere sviluppo e nuova occupazione”.
«Non si può, ragionevolmente – ha detto ancora Bevacqua – dare ascolto a pifferai che annunciano di voler fare tabula rasa di un passato che non di rado li ha visti protagonisti di azioni e performance a dir poco scriteriate e inconcludenti. L’obiettivo, al contrario è quello di inaugurare una stagione di realistico e serio rinnovamento, che tolga con immediatezza la Calabria dall’isolamento geopolitico in cui è stata cacciata e che rischia persino di farle perdere l’occasione storica del Recovery Fund. E, al contempo, consolidando relazioni proficue con le Istituzioni nazionali ed europee, aggregare le forze migliori e più dinamiche della Calabria e concentrarci su pochi ma ambiziosi progetti che le consentano di recuperare il ritardo di sviluppo».
«È sul centrosinistra aperto alla società civile – ha concluso il presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale – che dobbiamo puntare se vogliamo evitare alla Regione altri fallimenti. Non ci sono scorciatoie. Questa volta: o vinciamo o noi o perde la Calabria».