Dopo anni di silenzio, oggi riprende le sue pubblicazioni una delle riviste più prestigiose della vita e della storia del Rotary italiano. La dirige uno dei giornalisti più affermati e più conosciuti in Calabria, Peppe Sarlo, importante direttore di vari altri giornali di informazione in passato, “uomo-Rotary”, da sempre e che sviluppa una idea di uno dei grandi padri del Rotary International, Vito Rosano.
Dopo anni di silenzio, oggi riprende le sue pubblicazioni una delle riviste più prestigiose della vita e della storia del Rotary italiano. La dirige uno dei giornalisti più affermati e più conosciuti in Calabria, Peppe Sarlo, importante direttore di vari altri giornali di informazione in passato, “uomo-Rotary” da sempre e che sviluppa una idea di uno dei grandi padri del Rotary International, Vito Rosano.
È sempre un evento tenere a battesimo un giornale, in questo caso una rivista trimestrale di 82 pagine, Edizioni Adhoc, carta patinata, ricca di fotografie e piena di temi di grande attualità e interesse quotidiano. “Calabria Rotary” è nata infatti nel 1976, e oggi torna ai suoi lettori, che è soprattutto come dare “nuove certezze” al Sud e soprattutto la voglia di cambiamento e i mille segnali positivi che si muovono in una regione talentuosa ma in difficoltà e storicamente emarginata.
Direttore Responsabile ne è Peppe Sarlo, firma autorevole e appassionata del giornalismo calabrese, un cronista di lungo corso, direttore in passato di affermati giornali di informazione, esperto e profondo conoscitore del ruolo delle istituzioni e soprattutto del bel mondo calabrese della cultura e della informazione, ma ancora di più della storia del Rotary calabrese, per averla lui vissuta in prima persona e nei dettagli più remoti. Nel suo editoriale di questo primo numero il direttore Peppe Sarlo spiega l’ambizioso progetto di Vito Rosano ripescando e rivalutando la storia già illustre della mai dimenticata vecchia rivista di origine che porta il titolo di Calabria Rotary, “Data alle stampe – avverte Peppe Sarlo – per volontà, entusiasmo e passione di Vito Rosano, affermato cardiologo, oggi Governatore Emerito e Decano dei Past Governor del Distretto Rotary Calabria 2102, protagonista di una eccellente storia nell’agorà del Rotary Internazionale, che si è avvalso, nel passato, tra gli altri, della esperienza di straordinari leaders della cultura come Luigi Patroni Griffi. Una rivista che torna a pulsare e si riprende, autorevolmente, la scena della massima attenzione dell’Associazione per condurre in porto un suo ambizioso e legittimo progetto: ridiventare privilegiato e avanzato punto di riferimento della società moderna che cambia e che pone la Calabria al centro dell’odierno dibattito per invocarne un forte e adeguato processo di sviluppo socio culturale”.
Tra le pieghe della rivista emerge che Peppe Sarlo e Vito Rosano non si smentiscono neanche questa volta, e con il loro tradizionale entusiasmo di sempre immaginano il futuro della Calabria in chiave assolutamente positiva, mettendo il giornale al servizio di quanti, rotariani e non, sono chiamati a spingere in direzione di una sicura ripartenza.
D’altra parte, è stato facile trovare piena conferma nel pieno successo all’appello rivolto a Gregorio Corigliano, Elio Cerini, Andrea Pernice, Francesco Socievole, Giuseppe Nisticò, Luigi Sbarra, Vincenzo Ferrari, Karen Sarlo, Francesco Chiaia, Elena Scrivano, Leonardo Sganga, Francesco Bevilacqua, Giuseppe Lonetti, Gilberto Floriani, Matilde Sansalone.
Più che una sfida giornalistica, per il prof Vito Rosano la rinascita del giornale è molto di più di quanto non dica Peppe Sarlo, e spiega: “E’ proprio per diffondere le effusioni genuine dei Rotariani (non soverchiate da chicchessia), ed è proprio per fare emergere le idee nella loro laicità che rinasce un prestigioso vettore di divulgazione che in un assieme di Calabresità rotariana vuole esprimere momento di servizio: Calabria Rotary (1976). Oggi è tempo diverso.
«Oggi – aggiunge l’illustre cardiologo vibonese – necessita che il Rotary, parte elitaria della società civile, travalichi il confine di una società chiusa per immettersi con le proprie indiscutibili potenzialità nell’agone della vita pubblica in dialoghi sempre più ampi sì da costituire componente attiva di presente e futuro. Abbia il coraggio il Rotary di gridare chiaramente la misera pochezza dei nostri governanti. Misera pochezza che nasce da una Calabria defraudata dei suoi valori negli ultimi decenni, dalla rarefazione elitaria ed in genere dei portatori di idee. Una desertificazione valoriale da cui il Rotary deve sottrarsi generando valori”.
-Ma quale sarà il futuro reale della rivista?
Il Direttore Peppe Sarlo non ha nessun dubbio: “Calabria Rotary per condurre in porto il suo ambizioso progetto di una Calabria che va oltre i sogni – ripete il direttore – si fregerà dei contributi illuminati di prestigiose personalità rotariane e di eccellenti figure istituzionali, dell’università, della politica, dell’economia, dell’ambiente, delle professioni, del sindacato e del mondo socio culturale nel tentativo di creare i presupposti per realizzare una piattaforma di idee utili per una Regione che cerca di rimboccarsi le maniche per assicurare risposte certe alla forte domanda di riscatto che sale da tutto il suo territorio”.
-Non sarà un’operazione facile, non crede direttore?
“Calabria Rotary -precisa Peppe Sarlo nel suo editoriale- ha la legittima ambizione di assurgere ad ideale e garante strumento di Comunicazione, per ridefinire l’identità di una Calabria che vuole rimodellarsi, rifarsi il maquillage. Il giornale, mi creda, vuole riprendersi il ruolo di ideale modo d’incontro, tra le diverse opinioni, e non solo di élite, per rilanciare l’iniziativa della Calabria, riappropriandosi più convintamente di un ruolo ed una funzione che la storia le assegna: e cioè il rafforzamento della leadership nel mondo del servizio al di sopra di ogni interesse”.
Arrivederci allora al prossimo numero.
È sempre un evento tenere a battesimo un giornale, in questo caso una rivista trimestrale di 82 pagine, Edizioni Adhoc, carta patinata, ricca di fotografie e piena di temi di grande attualità e interesse quotidiano. Calabria Rotary è nata, infatti, nel 1976, e oggi torna ai suoi lettori, che è soprattutto come dare “nuove certezze” al Sud e soprattutto la voglia di cambiamento e i mille segnali positivi che si muovono in una regione talentuosa ma in difficoltà e storicamente emarginata.
Direttore responsabile ne è Peppe Sarlo, firma autorevole e appassionata del giornalismo calabrese, un cronista di lungo corso, direttore in passato di affermati giornali di informazione, esperto e profondo conoscitore del ruolo delle istituzioni e soprattutto del bel mondo calabrese della cultura e della informazione, ma ancora di più della storia del Rotary calabrese, per averla lui vissuta in prima persona e nei dettagli più remoti.
Nel suo editoriale di questo primo numero, il direttore Peppe Sarlo spiega l’ambizioso progetto di Vito Rosano ripescando e rivalutando la storia già illustre della mai dimenticata vecchia rivista di origine che porta il titolo di Calabria Rotary,
«Data alle stampe – avverte Peppe Sarlo – per volontà, entusiasmo e passione di Vito Rosano, affermato cardiologo, oggi Governatore Emerito e Decano dei Past Governor del Distretto Rotary Calabria 2102, protagonista di una eccellente storia nell’agorà del Rotary Internazionale, che si è avvalso, nel passato, tra gli altri, della esperienza di straordinari leader della cultura come Luigi Patroni Griffi. Una rivista che torna a pulsare e si riprende, autorevolmente, la scena della massima attenzione dell’Associazione per condurre in porto un suo ambizioso e legittimo progetto: ridiventare privilegiato e avanzato punto di riferimento della società moderna che cambia e che pone la Calabria al centro dell’odierno dibattito per invocarne un forte e adeguato processo di sviluppo socio culturale».
Tra le pieghe della rivista emerge che Peppe Sarlo e Vito Rosano non si smentiscono neanche questa volta, e con il loro tradizionale entusiasmo di sempre immaginano il futuro della Calabria in chiave assolutamente positiva, mettendo il giornale al servizio di quanti, rotariani e non, sono chiamati a spingere in direzione di una sicura ripartenza.
D’altra parte, è stato facile trovare piena conferma nel pieno successo all’appello rivolto a Gregorio Corigliano, Elio Cerini, Andrea Pernice, Francesco Socievole, Giuseppe Nisticò, Luigi Sbarra, Vincenzo Ferrari, Karen Sarlo, Francesco Chiaia, Elena Scrivano, Leonardo Sganga, Francesco Bevilacqua, Giuseppe Lonetti, Gilberto Floriani, Matilde Sansalone.
Più che una sfida giornalistica, per il prof. Vito Rosano la rinascita del giornale è molto di più di quanto non dica Peppe Sarlo, e spiega: «È proprio per diffondere le effusioni genuine dei Rotariani (non soverchiate da chicchessia), ed è proprio per fare emergere le idee nella loro laicità che rinasce un prestigioso vettore di divulgazione che in un assieme di Calabresità rotariana vuole esprimere momento di servizio: Calabria Rotary (1976). Oggi è tempo diverso».
«Oggi – aggiunge l’illustre cardiologo vibonese – necessita che il Rotary, parte elitaria della società civile, travalichi il confine di una società chiusa per immettersi con le proprie indiscutibili potenzialità nell’agone della vita pubblica in dialoghi sempre più ampi sì da costituire componente attiva di presente e futuro. Abbia il coraggio il Rotary di gridare chiaramente la misera pochezza dei nostri governanti. Misera pochezza che nasce da una Calabria defraudata dei suoi valori negli ultimi decenni, dalla rarefazione elitaria ed in genere dei portatori di idee. Una desertificazione valoriale da cui il Rotary deve sottrarsi generando valori».
Ma quale sarà il futuro reale della rivista?
Il direttore Peppe Sarlo non ha nessun dubbio: «Calabria Rotary per condurre in porto il suo ambizioso progetto di una Calabria che va oltre i sogni – ripete il direttore – si fregerà dei contributi illuminati di prestigiose personalità rotariane e di eccellenti figure istituzionali, dell’università, della politica, dell’economia, dell’ambiente, delle professioni, del sindacato e del mondo socio culturale nel tentativo di creare i presupposti per realizzare una piattaforma di idee utili per una Regione che cerca di rimboccarsi le maniche per assicurare risposte certe alla forte domanda di riscatto che sale da tutto il suo territorio».
Non sarà un’operazione facile, non crede direttore?
«Calabria Rotary – precisa Peppe Sarlo nel suo editoriale – ha la legittima ambizione di assurgere ad ideale e garante strumento di Comunicazione, per ridefinire l’identità di una Calabria che vuole rimodellarsi, rifarsi il maquillage. Il giornale, mi creda, vuole riprendersi il ruolo di ideale modo d’incontro, tra le diverse opinioni, e non solo di élite, per rilanciare l’iniziativa della Calabria, riappropriandosi più convintamente di un ruolo ed una funzione che la storia le assegna: e cioè il rafforzamento della leadership nel mondo del servizio al di sopra di ogni interesse».
Arrivederci allora, al prossimo numero. (rrm)
In copertina, Peppe Sarlo