Si è svolta, all’Università Magna Graecia di Catanzaro, la seconda edizione del Congresso Internazionale sulle Patologie Vascolari.
Una tre giorni che ha raccolto centinaia di adesioni ed ha visto al tavolo dei relatori, esperti e professionisti del campo medico e scientifico internazionale. Ma non solo. Concretamente coinvolti anche i professionisti del futuro: tanti gli studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia che hanno presenziato tanto alle conferenze quanto ai wet-lab a margine delle relazioni in Auditorium.
Un approccio multidisplinare alla materia che ha aperto ad un’analisi meticolosa e completa, consentendo di affrontare ogni argomento in modo mirato e dettagliato, spaziando tra argomenti di attualità alle ultime tecniche chirurgiche mininvasive ed endovascolari per il trattamento delle vascolopatie.
«Mi ritengo veramente soddisfatto di queste tre giornate che hanno favorito il confronto tra i vari professionisti della salute che si occupano di patologie vascolari», ha detto il professore Raffaele Serra, titolare della cattedra di Chirurgia vascolare dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e organizzatore del congresso.
Predizione e prevenzione i concetti principali che scaturiscono nel bilancio di questa tre giorni. Concetti imprescindibili per la tutela dei pazienti.
«I sistemi di predizione dovranno consentirci di riuscire a predire le patologie vascolari prima ancora che inizino a causare i loro danni» ha specificato il professor Serra, sicuro, altresì, che prevenire sia sempre meglio che curare: «oggigiorno, purtroppo, il paziente vasculopatico attraverserà delle fasi di cronicità che lo accompagneranno per tutto il resto della vita».
Per far fronte, dunque, a questi concetti, Serra non vede altra strada se non quella del binomio cure and care: una cura attiva ed interdisciplinare accompagnata dal prendersi cura, a 360° del paziente.
Una seconda edizione innovativa, resa ancora più originale dagli interessanti laboratori nonché dall’attenzione all’internazionalizzazione dell’evento favorita dalla partnership con la British School di Soverato.
Una seconda edizione pienamente riuscita che ha portato lustro all’ateneo catanzarese, mantenendo alto lo spessore del dibattito scientifico sulle patologie vascolari e sulla medicina. (rcz)