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Coldiretti Calabria: Servono soluzioni forti contro problema dei cinghiali

Coldiretti Calabria: Servono soluzioni forti contro problema dei cinghiali

La situazione dei cinghiali in Calabria è diventata insostenibile, per questo Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, ha ribadito la necessità di «soluzioni forti perché il problema non può rimanere così com’è in tutta la Calabria, pena l’esplosione di situazioni ancora più dannose ed ingovernabili. Chiediamo di mettere fine all’inerzia e all’inadempienza della Regione con l’adozione immediata del Piano regionale di contenimento».

«Perdere ulteriore tempo significherà aggravare sicuramente il clima di panico e di danno materiale a carico dei cittadini tutti», ha detto ancora, ribadendo come «la Coldiretti è pronta a collaborare anche dal punto di vista tecnico per arrivare nei tempi più rapidi possibili a raggiungere un risultato indispensabile: diminuire il numero di cinghiali che devastano il nostro territorio. Dobbiamo tra l’altro, mettere al riparo, dal punto di vista di sanità veterinari, gli  oltre 5mila allevamenti, compresi quelli familiari, con circa 52mila capi di suini e al netto dei quattro salumi Dop, Coldiretti stima che il comparto della produzione di salumi, insaccati e carne di maiale, allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione, è di oltre 400 milioni di euro».

«La situazione – ha spiegato il presidente Aceto – è diventata insostenibile per più ragioni: distruggono i raccolti di grano, mais, uva, patate e tante altre coltivazioni; invadono strade sopratutto di notte, mettono a soqquadro città e paesi ed hanno provocato persino incidenti mortali. Rappresentano un pericolo per la incolumità delle persone e una tragedia dal punto di vista economico. La presenza dei cinghiali non è un problema solo per gli agricoltori, ma per tutti. Ed è un problema che va risolto! Dopo anni di battaglie della Coldiretti, spiega Aceto, con la legge di Bilancio 2023, in vigore da ormai più di 18 mesi, è stato introdotto nel nostro ordinamento l’articolo 19 ter della legge 157/1992, che prevede l’adozione di un “Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica”. Tale piano è stato adottato con Decreto interministeriale del 13 giugno 2023, ormai 12 mesi fa».

«Le attività di contenimento disposte nell’ambito del piano – ha spiegato – non costituiscono esercizio di attività venatoria e sono attuate anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto come previsto dalla legge. Cosa manca allora? Manca il Piano regionale di attuazione! Non c’è più tempo da perdere. Gli agricoltori e gli allevatori non possono più aspettare, mentre i cinghiali continuano a devastare i frutti del loro duro lavoro, lasciandosi alle spalle solamente danni e desolazione. Ormai è diventata una lotta per la sopravvivenza, soprattutto nelle aree interne già soggette a spopolamento».

Per questo l’Associazione ha indetto una mobilitazione e manifestazione per il 18 giugno, sulla Strada Statale 107 di Vaglio Lise, Cosenza. Saranno presenti agricoltori e allevatori provenienti da tutta la Regione, cittadini e autorità istituzionali in particolare i sindaci e proseguirà fino ad ottenere quello che spetta ad agricoltori, allevatori, cittadini e consumatori. (rcz)