;
Dall'Unione delle Pro Loco un premio speciale alla memoria di Otello Profazio

Dall’Unione delle Pro Loco un premio speciale alla memoria di Otello Profazio

Dall’Unione delle Pro Loco un premio speciale alla memoria del “mastro cantaturi Otello Profazio, scrittore, fra i protagonisti della Collana Folk Fonit Cetra, per aver contribuito alla diffusione delle lingue locali e dialetti di Sicilia e Calabria. Un riconoscimento nell’ambito del Premio “salva la tua lingua locale” che ha visto la cerimonia conclusiva in Campidoglio nei giorni scorsi . Un altro premio speciale è stato assegnato a Giancarlo Governi, dirigente Rai, scrittore e ideatore della Collana Folk Fonit Cetra completa, comprendente tutte le lingue locali e dialetti italiani, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Governi è stato molto vicino a Profazio nel recupero delle tradizioni popolari musicali italiane.

SI tratta di un Premio particolarmente importante perché la salvaguardia delle lingue locali, idiomi e dialetti, significa la difesa di un patrimonio immateriale che custodisce l’identità.

Un altro calabrese, Antonio Turano, in arte Don Gocò, si è distinto nel corcorso, conquistando il secondo premio ex-aequo nella sezione musica. «Nell’ambito di un genere musicale controverso come il rap – si legge nella motivazione del Premio – Antonio Turano, calabrese trapiantato a Gallicano nel Lazio, si distingue per la suggestione dei testi ricchi di metafore, libere Associazioni, doppi significati e crudi tratti ironici: un linguaggio che trae origine  dalla pratica improvvisativa del rap freestyle e che, accomunato alle parallele competenze di Turano in qualità  di psicoterapeuta, diventano un efficace metodo di indagine dell’inconscio collettivo contemporaneo, con i suoi fantasmi, i suoi sogni e le sue contraddizioni. In questa ottica  l’uso del dialetto calabrese rafforza  il legame con l’originale spirito popolare della cultura rap, insieme a un accompagnamento strumentale  caratteristico del genere, frutto della collaborazione con musicisti di livello quali dj Impro, Libberà e Brigante.

Ideato da Unpli, Unione nazionale Pro loco e da Ali – Autonomie locali italiane del Lazio con l’obiettivo di promuovere i tesori culturali e linguistici del nostro Paese, il concorso dal 2013 a oggi ha raccolto oltre 3.000 candidature e ottenuto prestigiosi riconoscimenti istituzionali, tra cui il patrocinio delle Presidenza della Repubblica, del Senato e della Camera dei deputati, della commissione italiana per l’Unesco e del ministero della Cultura.

Oltre 400 le opere pervenute in questa dodicesima edizione, novità di quest’anno, il premio speciale dedicato alla memoria di Luigi Manzi, scrittore, fondatore e organizzatore instancabile del Premio sin dalla sua prima edizione, assegnato al poeta, narratore e drammaturgo romano Marco Palladini per l’opera Pasolini, Roma e la Dopo-Storia.

Tra le menzioni speciali quella assegnata a Vito Tenore, presidente di Sezione della Corte dei Conti, per La Costituzione tradotta nelle lingue e nei dialetti regionali (Editoriale Anicia, Roma, 2024), preziosa raccolta che ricorda l’importanza dell’inclusione e del rispetto per la diversità culturale, trasmettendo il messaggio che l’Italia è una comunità di cittadini tenuta insieme non solo dall’apparato legislativo, ma anche da una varietà linguistica.

“Il Premio diventa sempre più riferimento per tanti autori che vogliono presentare le loro opere ed è un incentivo fortissimo per far scrivere nelle lingue locali. E in questi 12 anni abbiamo fatto un lavoro incredibile proprio per incentivare la scrittura. L’alto numero di concorrenti e la varietà dei lavori presentati hanno reso il lavoro delle giurie estremamente complesso, ma hanno restituito un quadro ricco e articolato delle lingue locali ancora vive nel nostro Paese. In un mondo sempre più globalizzato, ogni lingua rappresenta un patrimonio immateriale che custodisce l’identità, la storia le tradizioni di un popolo, come sottolineato anche dall’Unesco’, ha detto Antonino La Spina, presidente Unpli.

L’antologia che raccoglie le opere dei vincitori e dei finalisti di questa edizione, ha detto ancora La Spina, ‘è un omaggio alla bellezza e alla pluralità delle espressioni linguistiche italiane, per preservarle e condividerle con le generazioni future. In questi anni il Premio è riuscito a rafforzare la sua portata culturale e scientifica grazie anche al contributo di intellettuali come il professore emerito Tullio De Mauro, alla cui memoria è dedicata una categoria del concorso, e lo scrittore e amico fraterno Luigi Manzi a cui quest’anno abbiamo dedicato una sezione speciale in ricordo della sua sensibilità letteraria e della sua grande umanità. Figure illustri grazie alle quali il Premio è cresciuto e si è consolidato come uno degli appuntamenti più importanti nel panorama culturale italiano’.

Senza radici e senza passato è difficile immaginare un futuro. Credo che dialetti e lingue locali non debbano restare un ancoraggio del passato, ma possano rappresentare un punto di partenza per avere ben chiaro il percorso da seguire. Mantenere le tradizioni e intrecciarle con la società dei nostri giorni è un valore aggiunto per le nostre comunità’, ha aggiunto Luca Abbruzzetti, presidente di Ali Lazio, secondo il quale ‘veder crescere questo Premio negli anni sia come partecipazione sia nella qualità delle opere è una grande soddisfazione e questa edizione, in particolare, è stata arricchita ulteriormente dall’istituzione del ‘Premio Speciale Luigi Manzi’, dedicata alla memoria dell’amico poeta e scrittore e tra i principali fondatori di questo concorso letterario’.

«La caratteristica del nostro paese è sempre stato un policentrismo culturale, cioè il fatto che ovunque in Italia ci sono sempre state delle espressioni artistiche nelle lingue locali che sono una grande ricchezza che continua a esistere. Non c’è nessuna contraddizione tra l’unità del Paese e le identità locali», ha detto infine il presidente onorario del Premio, Giovanni Solimine.

Oltre alle opere letterarie un elemento distintivo del Premio è la creazione di un Archivio Sonoro, una raccolta di registrazioni audio dei testi partecipanti nelle sezioni di poesia inedita, prosa inedita e musica, disponibile sul sito ufficiale del Premio www.salvalatualingualocale.it e permette a chiunque di ascoltare i suoni e le voci delle lingue e dei dialetti, facendo un’esperienza diretta della straordinaria ‘biodiversità culturale’ che caratterizza l’Italia.

La giuria del premio ‘Tullio de Mauro’ è coordinata da Salvatore Trovato, e composta dagli accademici Giovanni Ruffino, Luca Lorenzetti, Mari D’Agostino, Cristina Lavinio. La giuria generale dal presidente Salvatore Trovato, Giovanni Tesio, Plinio Perilli, Patrizia Del Puente, Tonino Tosto, Gianna Marcato, Rita Caprini. La sezione Musica da Toni Cosenza (Presidente), Andrea Carpi, Elisa Tonelli, Pasquale Menchise, Luciano Francisci, Marco Rho, Rosario di Bella, Matteo Persica, Paolo Portone(rrm)