Genuinità, unicità e tutela dell’ambiente. Sono questi i tre punti cardine su cui verte il Piano regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile 2023-2025 con cui la Calabria vuole ripartire.
Un piano triennale, dunque, che ha come mission «quella di creare e alimentare un Capitale Reputazionale Positivo non solo attraverso attività promozionali ma anche puntando sul contributo di comunicazione e di ambassadors dei “repeaters”. Dal punto di vista della specializzazione turistica – si legge nel documento – si tratta di costruire una strategia articolata per fasi che ruoti attorno al turismo balneare, in quanto proposizione predominante della regione. In considerazione del fatto che i trend turistici attuali vedono una necessità crescente di mettere a sistema i diversi tipi di turismi e promuovere i «politurismi», emerge una crescente importanza del turismo esperienziale (viaggio come esperienza e strumento per conoscere se stessi), lento (meno attività ma più approfondite) e sostenibile (rispetto dell’ambiente)».
Ma non solo: Il piano vuole, anche, riconoscere nelle attività promozionali un necessario strumento operativo rivolto a definire l’immagine unica dell’offerta Burc n.25 del 01 febbraio 2024 fonte: https://burc.regione.calabria.it 4 turistica calabrese nel suo complesso; realizzare interventi regionali per il sistema del cinema e dell’audiovisivo in Calabria; rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell’inclusione sociale e nell’innovazione sociale; romuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane, Rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI e la creazione di posti di lavoro nelle PMI, anche grazie agli investimenti produttivi e, non meno importante, permettere ai cittadini, a imprese e organizzazioni di ricerca e alle autorità pubbliche di cogliere i vantaggi della digitalizzazione.
Insomma, un lavoro ambizioso quello prefissato dalla Giunta Occhiuto ma che sembra aver deciso, finalmente, di adottare un serio piano di rilancio, sviluppo e promozione per una regione come la Calabria che è quart’ultima per «arrivi turistici, con la Puglia e Sicilia, considerate come benchmark di riferimento per la Regione1 , che hanno registrato un numero di arrivi circa tre volte superiore a quello della nostra regione».
«Se si considera la quota di turisti stranieri – si legge nel documento – la Regione scala ulteriormente al terz’ultimo posto, con un’incidenza di visitatori stranieri pari al 15% del totale regionale, seguita solo da Abruzzo (12%) e Molise (9%). Puglia e Sicilia, al contrario, hanno registrato rispettivamente il doppio e (quasi) il triplo della quota di turisti stranieri della Calabria».
«La domanda di turismo nazionale verso la Calabria – viene spiegato – è caratterizzata da una elevata incidenza di “repeater”, la cui maggioranza proviene dalle regioni limitrofe. Secondo una survey realizzata da Unioncamere Calabria circa i canali di comunicazione che maggiormente influiscono sulle scelte del soggiorno, il 47,4% dei turisti sceglie di andare in Calabria perché ci è già stato o perché ha avuto esperienze pregresse sul territorio. Inoltre, circa 1/3 dei visitatori italiani vengono dalla Campania (con 1,7 milioni di presenze), con a seguire Lazio (636 mila), Lombardia (548 mila) e Puglia (502 mila)».
«Focalizzandosi invece sui turisti stranieri – si legge – emerge che il 67% proviene da Paesi di prossimità dell’Unione Europea, in particolare da Germania, Polonia, Francia e Austria (100.446 arrivi, il 44% del totale dei turisti stranieri in Calabria). Il restante 33% di stranieri proviene da Paesi extra-UE con particolare peso di Svizzera e Lichtenstein (17.980 arrivi), Regno Unito (13.429) e Stati Uniti (12.448 arrivi). Nel complesso, dai primi dieci Paesi di provenienza arriva il 72% dei turisti stranieri».
«Un’ulteriore caratteristica della domanda turistica della Calabria – viene evidenziato – è quella della “stagionalità”. I flussi turistici della Calabria, in linea con le altre Regioni del Sud Italia, sono caratterizzati da un’elevata concentrazione in determinati periodi dell’anno. Le conseguenze di tale dinamica si riflettono nella gestione dell’overtourism (l’elevata congestione delle strutture nel periodo di picco) e in una maggiore difficoltà per le aziende turistiche di ripartire le spese annuali/fisse».
Per essere precisi, l’offerta turistica calabrese rileva una predominanza del turismo balneare e domestico, ossia nazionale: Secondo la survey realizzata da Unioncamere Calabria, il turismo balneare, in linea con le tendenze dell’intera penisola, è quello maggiormente diffuso, con un’incidenza pari al 18,2% in Calabria (vs 24,5% di media nazionale)».
«Tuttavia – si legge – la Regione evidenzia una minore valorizzazione e promozione di “turismi” alternativi (primi tra tutti quello enogastronomico, naturalistico e culturale) rispetto alla media nazionale, che andrebbero opportunamente potenziati. Analizzando l’offerta ricettiva della Regione, si evidenzia come questa sia principalmente focalizzata su una tipologia di turismo medio spendente. Il numero di posti letto negli alberghi a 3 e 4 stelle corrispondente al 72% dell’intera offerta alberghiera regionale. Il turista medio spendente è anche il target delle strutture extra – alberghiere, con campeggi e villaggi turistici contenenti la maggioranza dei posti letto (60,4 mila)».
Anche le opinioni dei turisti confermano il potenziale dell’offerta ricettiva della Calabria. Il giudizio medio del soggiorno nella Regione per turisti stranieri e nazionali fa emergere un particolare apprezzamento nei confronti della qualità, accoglienza e costo degli alloggi. Sarebbe dunque opportuno andare a potenziare adeguatamente i servizi connessi al settore che, sempre sulla base delle opinioni dei turisti, sono inadeguati in termini di informazioni turistiche, e di costo ed efficienza del trasporto pubblico locale, in particolar modo per i turisti stranieri. Anche le competenze linguistiche degli operatori sarebbero da potenziare. Da questo punto di vista, in Italia il 23% degli addetti turistici presenta bassi livelli di formazione (13 punti percentuali in più rispetto alla media Ue); l’incidenza risulta particolarmente elevata nei settori della ristorazione (37%, ovvero 7 p.p. in più della media UE) e dell’hospitality (29%, 6 p.p. in più della media europea).
Dai dati sui flussi turistici in Calabria, è emerso poi, come ci sia un forte sottodimensionamento della domanda turistica regionale rispetto ai territori limitrofi. I gap di presenze turistiche esistenti tra la Calabria e le Regioni circostanti non si limitano soltanto agli stranieri. Anche considerando il numero di visitatori nazionali, la Calabria è in una situazione di “deficit” della domanda. Nel 2021 sono state registrate nella Regione 202,2 presenze di turisti italiani per km2 in meno rispetto alla Puglia. La magnitudine della perdita di domanda potenziale turistica diventa notevole se entrambi i deficit venissero sommati. In assenza dei gap esistenti relativi ai turisti nazionali, si stima che la Calabria avrebbe registrato 3 milioni e 80mila presenze aggiuntive nel 2022 (42% del totale delle presenze dell’anno).
Nel documento, poi, viene fatto un riepilogo di tutti gli interventi realizzati nel 2023, per un valore di 12,604 milioni di euro. Nonostante i buoni risultati ottenuti, sono rimaste alcune criticità, come l’assenza di diversificazione e quindi un ventagli più ampio di offerta che la Regione può offrire; una scarsa complessità e bassa differenziazione, una bassa specializzazione e un debole livello di integrazione con l’offerta del territorio.
Criticità che, sicuramente, la Regione vuole risolvere col nuovo piano triennale. Alcuni sono stati già anticipati dal presidente Occhiuto, come il sostegno alla creazione di Family Hotel, mentre gli altri sono migliorare la competitività del territorio attraverso, anche, un marketing digitale turistico «per incrementare la competitività della Destinazione Calabria, sia a livello nazionale che internazionale. L’intento – riporta il Piano – è quello di intercettare i viaggiatori che utilizzano l’aereo quale mezzo di trasporto, con l’obiettivo di incrementare nell’arco di vita del progetto, almeno del 10% il flusso passeggeri negli scali calabresi».
Previsto, poi, il Portale Calabria Straordinario e l’Osservatorio Turistico, interventi per la promozione e comunicazione turistica, eventi e fiere nazionali e internazionali, iniziative cinematografiche e audiovisive. Spazio, poi, al Turismo delle Radici «per coinvolgere gli italiani all’estero e gli italo-discendenti non solo nella scoperta dei luoghi da cui provenivano gli antenati, ma anche nella conoscenza di tutti quegli elementi di cui si compone il patrimonio culturale italiano e, in particolare, quelli che non fanno parte dei circuiti mainstream del turismo italiano» e promuovere «viaggi delle radici” attraverso la creazione di un’offerta turistica nazionale e suddivisa per territori regionali per offrire una serie di esperienze finalizzate alla conoscenza della storia familiare e del territorio d’origine».
Un piano molto ambizioso, che sarà attuato dal Dipartimento “Turismo Marketing Territoriale e Mobilità” che dispone di un “piccolo” tesoretto pari a 30.0.693.900,00 di euro.
L’anno è da poco iniziato, ma le premesse sono ottime e, se come scritto si darà ampio spazio alle sinergie tra soggetti pubblici e privati che operano nel settore turistico in Calabria, forse vedremo davvero una «Calabria Straordinaria e che non ti aspetti». (ams)