Confapi alla conferenza “Calabria Straordinaria: il futuro del turismo”

Confapi ha partecipato alla conferenza “Calabria Straordinaria: il futuro del turismo” tenutasi alla Cittadella regionale di Germaneto, a Catanzaro.

A rappresentare Confapi all’evento Giovanni Giordano, presidente Filiera turismo di Confapi Calabria. Un comparto quello del turismo, che merita uno sforzo congiunto e condiviso, in quanto pilastro dello sviluppo economico e culturale.

Francesco Napoli, vicepresidente Confapi, è da tempo impegnato per diffondere la cultura della legalità che, nello specifico, non è solo una questione giuridica o etica ma anche socio economica. Non garantire la legalità, significa mettere in crisi l’intero tessuto economico. La credibilità delle istituzioni è inevitabilmente messa in discussione.

Giovanni Giordano, alla luce della drammatica vicenda di Firenze, è intervenuto con forza per sottolineare che «legalità e sicurezza sono elementi chiave per attrarre investimenti nella nostra regione. Una scelta di campo necessaria per il rilancio dell’immagine della nostra regione soprattutto agli occhi dei tanti visitatori esteri».

E la Confapi è impegnata su più fronti per garantire la cultura della legalità che è alla base della crescita delle nostre imprese. Negli ultimi tre anni, sulla scia del Protocollo d’Intesa siglato con l’Arma dei carabinieri, si sono svolti eventi formativi e formativi per accompagnare le imprese in un percorso sano di crescita e da ultimo la Confederazione è impegnata nelle attività previste dal Protocollo di legalità siglato con il Ministero degli Interni per garantire la tracciabilità dei fornitori.

Un impegno costante, quindi, propedeutico allo sviluppo della nostra economia e alla tutela delle realtà imprenditoriali virtuose. (rcz)

La Regione a confronto con operatori del territorio, player nazionali e internazionali sul turismo

È stata una giornata di interazione e collaborazione tra tutti gli attori del settore turistico, fondamentale pilastro dello sviluppo economico e culturale del territorio, quella svoltasi in Cittadella regionale in occasione della manifestazione Calabria Straordinaria: Il Futuro del Turismo.

Una giornata alla Cittadella regionale durante la quale operatori del territorio, player nazionali e internazionali si sono confrontati in sei tavoli tematici su diversi argomenti cruciali per lo sviluppo del turismo quali infrastrutture, accoglienza, enogastronomia, patrimonio culturale, borghi, eventi, e le bellezze del mare, della montagna e delle aree interne.

All’iniziativa sono intervenuti i dirigenti generali dei Dipartimenti regionali che hanno esposto i risultati dei lavori di ciascun tavolo pensati per favorire un dialogo costruttivo tra gli operatori e per stimolare l’ideazione di nuove iniziative e soluzioni.

A seguire tre panel con: Mauro Bolla, Country manager Italia Ryanair e Alberto Yates, Director South Eea Booking.com; Agostino Saccà, Ad Pepito produzioni, e Massimiliano Zane, progettista culturale e consulente Ministero della cultura; gli imprenditori calabresi Giuseppina Amarelli, Filippo Callipo, Nuccio Caffo.

L’iniziativa è stata moderata dal giornalista Roberto Arditti.

Nel concludere i lavori, il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha parlato di «metodo nuovo per affrontare i temi del turismo che deve riguardare tutti i dipartimenti della Regione e tutte le aree amministrative della stessa».

«Per sviluppare il turismo – ha rimarcato – è necessario investire sulla ricettività, ma anche inserire le iniziative di promozione in un quadro strategico. Bisogna intervenire sulla mobilità per dare la possibilità ai turisti di spostarsi, intervenire sugli itinerari enogastronomici legandoli agli itinerari del turismo religioso».

Occhiuto ha messo l’accento anche sulle significative risorse che la Regione ha investito in questo settore per l’incremento dei flussi turistici nelle prossime stagioni.

«Credo che per le infrastrutture, negli ultimi cinquant’anni – ha proseguito il presidente della Regione – nessun governo regionale è riuscito ad ottenere quello che ha ottenuto questa amministrazione e cioè: 3,5 miliardi per la strada strale 106 a fronte di 1 miliardo investito in tutti questi decenni. Non bastano. Lo so. Per completare tutti i tratti servono altri 10-15 miliardi e io sono impegnato ad ottenere per la Calabria tutte le risorse possibili per lo sviluppo infrastrutturale anche se le altre Regioni si lamentano che nel contratto di programma di Anas la Calabria sia stata finanziata più di tutte».

Il presidente Occhiuto si è anche soffermato sulle nuove tratte aeree destinate alla Calabria e sui collegamenti tra i vari aeroporti.

«Sono contento – ha detto – perché grazie a questi voli arriveranno milioni di turisti, ma sono preoccupato perché immagino che questi turisti, quando arrivano negli aeroporti avranno problemi a spostarsi nelle diverse destinazioni calabresi. Su questa materia il governo ha impugnato due leggi regionali utili per affrontare questo problema».

«Io però non mi perdo d’animo. Su una di queste leggi abbiamo proposto ricorso alla Corte Costituzionale e spero che ci darà ragione. In generale, comunque, più della metà delle risorse investite nelle infrastrutture in Italia, sono state investite in Calabria. C’è tanto da fare – ha concluso Occhiuto –, ma credo che tanto è stato fatto da questa amministrazione regionale rispetto al passato». (rcz)

GENUINITÀ, UNICITÀ E TUTELA AMBIENTALE
ECCO IL PIANO TURISTICO DELLA CALABRIA

Genuinità, unicità e tutela dell’ambiente. Sono questi i tre punti cardine su cui verte il Piano regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile 2023-2025 con cui la Calabria vuole ripartire.

Un piano triennale, dunque, che ha come mission «quella di creare e alimentare un Capitale Reputazionale Positivo non solo attraverso attività promozionali ma anche puntando sul contributo di comunicazione e di ambassadors dei “repeaters”. Dal punto di vista della specializzazione turistica – si legge nel documento – si tratta di costruire una strategia articolata per fasi che ruoti attorno al turismo balneare, in quanto proposizione predominante della regione. In considerazione del fatto che i trend turistici attuali vedono una necessità crescente di mettere a sistema i diversi tipi di turismi e promuovere i «politurismi», emerge una crescente importanza del turismo esperienziale (viaggio come esperienza e strumento per conoscere se stessi), lento (meno attività ma più approfondite) e sostenibile (rispetto dell’ambiente)».

Ma non solo: Il piano vuole, anche, riconoscere nelle attività promozionali un necessario strumento operativo rivolto a definire l’immagine unica dell’offerta Burc n.25 del 01 febbraio 2024 fonte: https://burc.regione.calabria.it 4 turistica calabrese nel suo complesso; realizzare interventi regionali per il sistema del cinema e dell’audiovisivo in Calabria; rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell’inclusione sociale e nell’innovazione sociale; romuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane, Rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI e la creazione di posti di lavoro nelle PMI, anche grazie agli investimenti produttivi e, non meno importante, permettere ai cittadini, a imprese e organizzazioni di ricerca e alle autorità pubbliche di cogliere i vantaggi della digitalizzazione.

Insomma, un lavoro ambizioso quello prefissato dalla Giunta Occhiuto ma che sembra aver deciso, finalmente, di adottare un serio piano di rilancio, sviluppo e promozione per una regione come la Calabria che è quart’ultima per «arrivi turistici, con la Puglia e Sicilia, considerate come benchmark di riferimento per la Regione1 , che hanno registrato un numero di arrivi circa tre volte superiore a quello della nostra regione».

«Se si considera la quota di turisti stranieri – si legge nel documento – la Regione scala ulteriormente al terz’ultimo posto, con un’incidenza di visitatori stranieri pari al 15% del totale regionale, seguita solo da Abruzzo (12%) e Molise (9%). Puglia e Sicilia, al contrario, hanno registrato rispettivamente il doppio e (quasi) il triplo della quota di turisti stranieri della Calabria».

«La domanda di turismo nazionale verso la Calabria – viene spiegato – è caratterizzata da una elevata incidenza di “repeater”, la cui maggioranza proviene dalle regioni limitrofe. Secondo una survey realizzata da Unioncamere Calabria circa i canali di comunicazione che maggiormente influiscono sulle scelte del soggiorno, il 47,4% dei turisti sceglie di andare in Calabria perché ci è già stato o perché ha avuto esperienze pregresse sul territorio. Inoltre, circa 1/3 dei visitatori italiani vengono dalla Campania (con 1,7 milioni di presenze), con a seguire Lazio (636 mila), Lombardia (548 mila) e Puglia (502 mila)».

«Focalizzandosi invece sui turisti stranieri – si legge – emerge che il 67% proviene da Paesi di prossimità dell’Unione Europea, in particolare da Germania, Polonia, Francia e Austria (100.446 arrivi, il 44% del totale dei turisti stranieri in Calabria). Il restante 33% di stranieri proviene da Paesi extra-UE con particolare peso di Svizzera e Lichtenstein (17.980 arrivi), Regno Unito (13.429) e Stati Uniti (12.448 arrivi). Nel complesso, dai primi dieci Paesi di provenienza arriva il 72% dei turisti stranieri».

«Un’ulteriore caratteristica della domanda turistica della Calabria – viene evidenziato – è quella della “stagionalità”. I flussi turistici della Calabria, in linea con le altre Regioni del Sud Italia, sono caratterizzati da un’elevata concentrazione in determinati periodi dell’anno. Le conseguenze di tale dinamica si riflettono nella gestione dell’overtourism (l’elevata congestione delle strutture nel periodo di picco) e in una maggiore difficoltà per le aziende turistiche di ripartire le spese annuali/fisse».

Per essere precisi, l’offerta turistica calabrese rileva una predominanza del turismo balneare e domestico, ossia nazionale: Secondo la survey realizzata da Unioncamere Calabria, il turismo balneare, in linea con le tendenze dell’intera penisola, è quello maggiormente diffuso, con un’incidenza pari al 18,2% in Calabria (vs 24,5% di media nazionale)».

«Tuttavia – si legge – la Regione evidenzia una minore valorizzazione e promozione di “turismi” alternativi (primi tra tutti quello enogastronomico, naturalistico e culturale) rispetto alla media nazionale, che andrebbero opportunamente potenziati. Analizzando l’offerta ricettiva della Regione, si evidenzia come questa sia principalmente focalizzata su una tipologia di turismo medio spendente. Il numero di posti letto negli alberghi a 3 e 4 stelle corrispondente al 72% dell’intera offerta alberghiera regionale. Il turista medio spendente è anche il target delle strutture extra – alberghiere, con campeggi e villaggi turistici contenenti la maggioranza dei posti letto (60,4 mila)».

Anche le opinioni dei turisti confermano il potenziale dell’offerta ricettiva della Calabria. Il giudizio medio del soggiorno nella Regione per turisti stranieri e nazionali fa emergere un particolare apprezzamento nei confronti della qualità, accoglienza e costo degli alloggi. Sarebbe dunque opportuno andare a potenziare adeguatamente i servizi connessi al settore che, sempre sulla base delle opinioni dei turisti, sono inadeguati in termini di informazioni turistiche, e di costo ed efficienza del trasporto pubblico locale, in particolar modo per i turisti stranieri. Anche le competenze linguistiche degli operatori sarebbero da potenziare. Da questo punto di vista, in Italia il 23% degli addetti turistici presenta bassi livelli di formazione (13 punti percentuali in più rispetto alla media Ue); l’incidenza risulta particolarmente elevata nei settori della ristorazione (37%, ovvero 7 p.p. in più della media UE) e dell’hospitality (29%, 6 p.p. in più della media europea).

Dai dati sui flussi turistici in Calabria, è emerso poi, come ci sia un forte sottodimensionamento della domanda turistica regionale rispetto ai territori limitrofi. I gap di presenze turistiche esistenti tra la Calabria e le Regioni circostanti non si limitano soltanto agli stranieri. Anche considerando il numero di visitatori nazionali, la Calabria è in una situazione di “deficit” della domanda. Nel 2021 sono state registrate nella Regione 202,2 presenze di turisti italiani per km2 in meno rispetto alla Puglia. La magnitudine della perdita di domanda potenziale turistica diventa notevole se entrambi i deficit venissero sommati. In assenza dei gap esistenti relativi ai turisti nazionali, si stima che la Calabria avrebbe registrato 3 milioni e 80mila presenze aggiuntive nel 2022 (42% del totale delle presenze dell’anno).

Nel documento, poi, viene fatto un riepilogo di tutti gli interventi realizzati nel 2023, per un valore di 12,604 milioni di euro. Nonostante i buoni risultati ottenuti, sono rimaste alcune criticità, come l’assenza di diversificazione e quindi un ventagli più ampio di offerta che la Regione può offrire; una scarsa complessità e bassa differenziazione, una bassa specializzazione e un debole livello di integrazione con l’offerta del territorio.

Criticità che, sicuramente, la Regione vuole risolvere col nuovo piano triennale. Alcuni sono stati già anticipati dal presidente Occhiuto, come il sostegno alla creazione di Family Hotel, mentre gli altri sono migliorare la competitività del territorio attraverso, anche, un marketing digitale turistico «per incrementare  la competitività della Destinazione Calabria, sia a livello nazionale che internazionale. L’intento – riporta il Piano – è quello di intercettare i viaggiatori che utilizzano l’aereo quale mezzo di trasporto, con l’obiettivo di incrementare nell’arco di vita del progetto, almeno del 10% il flusso passeggeri negli scali calabresi».

Previsto, poi, il Portale Calabria Straordinario e l’Osservatorio Turistico, interventi per la promozione e comunicazione turistica, eventi e fiere nazionali e internazionali, iniziative cinematografiche e audiovisive. Spazio, poi, al Turismo delle Radici «per coinvolgere gli italiani all’estero e gli italo-discendenti non solo nella scoperta dei luoghi da cui provenivano gli antenati, ma anche nella conoscenza di tutti quegli elementi di cui si compone il patrimonio culturale italiano e, in particolare, quelli che non fanno parte dei circuiti mainstream del turismo italiano» e promuovere «viaggi delle radici” attraverso la creazione di un’offerta turistica nazionale e suddivisa per territori regionali per offrire una serie di esperienze finalizzate alla conoscenza della storia familiare e del territorio d’origine».

Un piano molto ambizioso, che sarà attuato dal Dipartimento “Turismo Marketing Territoriale e Mobilità” che dispone di un “piccolo” tesoretto pari a 30.0.693.900,00 di euro.

L’anno è da poco iniziato, ma le premesse sono ottime e, se come scritto si darà ampio spazio alle sinergie tra soggetti pubblici e privati che operano nel settore turistico in Calabria, forse vedremo davvero una «Calabria Straordinaria e che non ti aspetti». (ams)

SE LA CALABRIA E I CALABRESI PIANGONO
AL NORD NON SI PUÒ E NON DEVE RIDERE

di EMILIO ERRIGO – A un anno più o meno del mio ritorno in Calabria, per ritornare a vivere tra i calabresi, scienziati, colti, ignoranti, belli, poveri, disoccupati, malati, con ridotte capacità motorie e sensoriali, diversamente abili e brutti, mi sono chiesto e posto mille e una volta, il perché e il vero motivo, che estranea molte note testate giornalistiche e televisive, compresi molti miei carissimi amici e conoscenti giornalisti, dall’ interessarsi delle cose belle della Calabria e dei calabresi!

La Calabria e i Calabresi, sono prevalentemente bellissimi dentro e fuori, vanno conosciuti, esplorati, visionati, visitati, parlati, ascoltati, amati e tanto, tanto attenzionati.

Già partendo dalle mille bellezze uniche della , offesa e storicamente contaminata dalle industrie chimiche e metallurgiche, città e Provincia di Crotone, bellezze marine e paesaggistiche ancora per grazia di Dio incontaminati, poste e diffuse in mondovisione da Rai 1 il 31 dicembre 2023, grazie e ancora grato, al nostro Caro Presidente on. Roberto Occhiuto, per averne fatto percepire solo una minima parte delle rare bellezze della Calabria e dei Calabresi (perdonate la C maiuscola).

Perché non c’è interesse a tutto ciò che si fa e di bello c’è da vedere in Calabria? Cosa induce a molti intellettuali del poco o del tanto, di estraniarsi dal capire la vera essenza della Calabria e dei Calabresi e non solo quella profumatissima del Bergamotto di Reggio Calabria?

Ditelo, parlatene pure se volete, ma scrivete per favore, anche del bello e del giusto della Calabria. Se la Calabria e i Calabresi piangono l’Italia non può e non deve ridere.

Noi siamo figli orgogliosi di una Italia che amiamo, di una Nazione che onoriamo, con gli studi universitari, con la medicina, le ricerche scientifiche, i nostri sapori e profumi di Calabria, le buone azioni di solidarietà e vicinanza umana, profondo senso di appartenenza e italianità vera.

Siamo Italiani fino al cuore e Calabresi fino ai neuroni e midollo osseo!

(Emilio Errigo Commissario Straordinario SIN Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria)

La fotografia di copertina è di Valter Cirillo / Pixabay

La Regione promuove un weekend nella Sibaritide

La Regione Calabria, attraverso il portale Calabria Straordinaria promuove un weekend nella Sibaritide.

«È importante valorizzare le nostre risorse naturali e culturali – si legge in una nota – al fine di promuovere un’offerta turistica che può vantare siti archeologici di notevole importanza qual è il Parco nazionale archeologico della Sibaritide ed il suo Museo.Un’area archeologica e museale che testimonia la grandezza della polis di Sibari e della Thurii di Pericle, di Ippodamo da Mileto e di Erodoto. Un museo quello di Sibari che da qualche tempo apre al pubblico le sue “stanze segrete” per rievocare la raffinatezza e la bellezza della Magna Grecia, mostrando i preziosi manufatti ben esposti e custoditi nelle teche museali oltre che a promuovere veri e propri seminari partecipati per dare modo al pubblico di assistere al recupero di reperti ritrovati in tombe del v sec a.C».

«Se Cassano-Sibari si rappresenta quale territorio degli antichi Achei e della Città di Pericle – continua la nota –, la novella Città di Corigliano-Rossano è con i suoi due Centri storici e le molte architetture religiose e aristocratiche uno scrigno ricco di tesori. Tra i quali, certamente, merita il primato il Codex Purpureus Rossanensis, un manoscritto onciale greco del VI secolo, conservato nel Museo diocesano e del Codex a Rossano».

«Un testo miniato unico nel suo genere per la rilevanza storica, grafico pittorica e della cristianità. Il Codex è stato riconosciuto quale Patrimonio dell’Umanità e inserito nelle liste Unesco, nella Categoria “Memory of the Word”, il 9 ottobre 2015 – si legge ancora –. Ma certamente il Codex non è l’unico elemento degno di nota della Città di Corigliano Rossano. Nel centro storico rossanese si può apprezzare il maestoso Palazzo S. Bernardino, la Cattedrale SS. dell’Achiropita che ne  custodisce la preziosa icona, il Museo diocesano ricco di statue, dipinti, reperti, che testimoniano  non solo il lungo cammino della cristianità ma anche la storia millenaria  della città di Rossano».

 «In area coriglianese alla sommità del suo medievale Centro storico fa mostra di sé uno dei manieri più belli e ben tenuti di tutto il meridione d’Italia, il Castello ducale o dei baroni Compagna. Sorto intorno al 1070 per volontà di Roberto il Guiscardo – continua ancora la nota – sede originariamente militare e di difesa, ripreso integralmente in epoca aragonese, divenne in seguito luogo residenziale dei Baroni Compagna che ne fecero uno dei palazzi più eleganti del regno di Napoli. Restaurato e consegnato alla Città nel 2002, con tutti i suoi preziosi mobili e dipinti, custodisce il dipinto della Madonna delle rose, realizzata dal pittore partenopeo Domenico Morelli. Sempre nel maniero si possono apprezzare gli affreschi del Varni che ha decorato l’intero Palazzo ducale tra cui: il mirabile soffitto del Salone degli specchi con la tecnica del trompe l’oeil dando corpo a “Il Palcoscenico della vita”».

«Ed ancora, ne apprezziamo la pittura – si legge ancora –, all’interno della Cappella di S. Agostino dove la rappresentazione ad affresco della volta introduce il visitatore all’arte dell’iniziazione esoterica e gioannita, mentre all’interno del Mastio o Maschio si apprezzano, man mano che saliamo per la bellissima scala elicoidale verso la parte più alta del castello, le decorazioni in cui si racconta la storia del feudo e dei feudatari Sanseverino, fondatori di ordini monastici guerrieri. Tanti i manufatti architettonici anche in località Schiavonea dove: il Santuario Maria SS, Torre del Cupo, il Palazzo delle fiere o Quadrato Compagna, offrono al visitatore un palcoscenico di bellezze architettoniche». 

«Ma la Sibaritide non è solo un immenso patrimonio culturale dove viene testimoniata la Civiltà Greca, o la Storia Bizantina e Normanna attraverso le sue architetture più rappresentative quali la chiesa di S. Marco a Rossano e l’Abbazia del Pathirion, questa vasta area è paesaggio pittoresco, è ambiente naturale incontaminato con i suoi parchi nazionali e regionali, è ancora acqua di fiumi e torrenti che vanno a colorare di blu il mar Jonio – si legge ancora –. Di certo non mancano le infrastrutture per l’accoglienza turistica come i laghi di Sibari, il lungomare di Schiavonea, e quello di Lido S. Angelo ed i tanti villaggi turistici immersi nella natura.  La Sibaritide è soprattutto accoglienza, gastronomia e cibo salutare a chilometro zero, l’angolo più bello del mondo che Francois Lenormant così decantò:
“Non credo che esista al mondo nulla di più bello della campagna dove fu Sibari, c’è tutto: il verde ridente dei dintorni di Napoli, la grandiosità dei più maestosi paesaggi alpestri, il sole ed il mare della Grecia».

Testimonianza in versi che danno il senso di tanta bellezza e ricchezza. (rcs)

L’OPINIONE / Giovanni Giordano: La Calabria “Straordinaria” alla Bit e l’ombra dell’autonomia

di GIOVANNI GIORDANO – Conclusa la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, oltre l’apprezzamento per l’immagine della Calabria con il suo eco-stand e per i confortanti dati sui flussi turistici del 2022, ci domandiamo come inciderà sul futuro turistico della regione il Disegno di Legge sull’Autonomia Differenziata, approvato il 2 febbraio dal Consiglio dei Ministri.

Prendendo le opportune distanze dal fare speculazione politica, in ogni caso, non possiamo non essere preoccupati. L’Autonomia Differenziata, a nostro avviso potrebbe rivelarsi l’ennesimo danno per le popolazioni del Mezzogiorno, se non addirittura il colpo di grazia.  L’espressione “autonomia differenziata”, di per sé, potrebbe apparire accattivante perché chi non vorrebbe essere un soggetto autonomo secondo una propria peculiare specificità? L’essere autonomo però è una medaglia che possiede il proprio rovescio.

 Alle imprese turistiche calabresi che valore aggiunto porterà – così come congegnato – questo Disegno di Legge? Se partiamo dal contesto generale in cui versa il Sud, potrebbe essere un grande rischio che ricadrebbe pure sulle imprese turistiche del territorio. Al di là di slogan “straordinari”, di foto patinate e video super pagati, il Turismo si fa – innanzitutto – con la programmazione concertata tra operatori e associazioni di settore, e poi – contestualmente – rimettendo a nuovo quella che resta ancora una terra di emigrazione con ampie frange di sottosviluppo e, per certi aspetti, disperata sul proprio futuro.

Il peso di questa arretratezza, di cui il settore turistico ne risente, lo si trova nei servizi, nelle infrastrutture, nei mezzi di trasporto pubblico, nel decoro dei nostri centri urbani. Per non parlare della sanità ospedaliera, del perenne rischio di dissesto idrogeologico del territorio, dell’inquinamento di ampi tratti di mare, dell’erosione delle nostre coste; del patrimonio boschivo lasciato in pasto ogni estate ai piromani affaristi del “business del fuoco”. Aggiungiamo la mancanza di personale adeguato per numero e qualità da poter essere impiegato nel turismo, la burocrazia asfissiante, il peso di tasse e tributi per le imprese, l’assenza di una tempestiva programmazione di voli da e per la Calabria.

Finita l’euforia milanese, dunque, attendiamo che la politica calabrese e meridionale, con coraggio e responsabilità, faccia quadrato affermando con chiarezza e ad alta voce che urgono ingenti e straordinarie risorse per uniformare il Sud al Nord rispetto ai Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). È giunta l’ora, a questo punto, di far funzionare il Fondo Perequativo previsto dalla legge, badando bene e con rigore affinché le risorse non siano distratte o dirottate verso altri fini. Se ci sarà tutto ciò allora forse potremmo anche parlare di Autonomia Differenziata, al contrario, si rischia che di “straordinario” ci resti soltanto l’illusione. (gg)

[Giovanni Giordano è imprenditore turistico e Vicepresidente Nazionale Confapi Turismo e Cultura  e Presidente Confapi Turismo Calabria]

BIT: bilancio positivo, oltre 500 “Buyer” di turismo allo stand Calabria

Chiude con un bilancio più che positivo la partecipazione della Regione Calabria all’edizione 2023 della Borsa Internazionale del turismo. di Milano. Sono stati oltre 500 i buyer provenienti da 54 Paesi presenti nello stand della Calabria. Turismo sostenibile, responsabile e “lento” sono stati, in particolare, i temi rappresentativi di questa 15° edizione.

La Calabria a BIT Milano 2023 è stata rappresentata da ben 12 tour operator, 14 strutture ricettive, 4 associazioni, 3 consorzi di imprese turistiche e un desk condiviso con associazioni locali, Pro loco e Comuni all’interno dello spazio espositivo anche quest’anno ecosostenibile, coerente con l’offerta turistica della Regione. Le ultime due giornate sono state ricche di eventi molto seguiti.

«La presenza della Calabria alla Bit di Milano – ha sottolineato il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto – è stata una grande occasione per farci conoscere e per farci apprezzare al meglio. Abbiamo presentato la nostra veste migliore a tantissimi buyer internazionali e operatori del turismo, spiegando anche come la Regione stia implementando la gestione dei trasporti aerei e sviluppando tutta una serie di incentivi per gli imprenditori turistici, sostenendoli attraverso nuovi bandi per la riqualificazione delle strutture alberghiere e dunque della ricettività.

«Questi tre giorni alla Borsa del Turismo di Milano – ha aggiunto il governatore della Calabria – sono stati utilissimi. Vogliamo rilanciare il turismo calabrese e farlo diventare uno degli asset principali della nostra Regione. Ringrazio tutti gli operatori calabresi che ci hanno accompagnato in questo straordinario evento internazionale, raccontando in maniera puntuale un’altra Calabria, che nonostante i suoi problemi, è uno scrigno di bellezza che vuole sempre di più affermarsi».

Nelle ultime due giornate in “Calabria Straordinaria” si è parlato di Parchi e Aree Marine della Calabria con alcuni rappresentanti dei Parchi Nazionali, del Parco Regionale delle Serre e delle Aree Marine. Alla scoperta della natura, delle attività outdoor, del turismo lento e delle esperienze autentiche. Poi spazio alle tradizioni con il Road Movie turistico del territorio ed in particolare la presentazione del videoclip prodotto da Planet Multimedia e realizzato da Calabria Film Commission per il progetto Terra dei Padri, con regia di Giovanni Battista Origo.

Un road movie turistico che racconta il ritorno in Calabria dagli Stati Uniti, del personaggio immaginario Zack Talarico. A seguire poi la discussione sul tema del turismo delle radici con la partecipazione di Tullio Romita, docente di Scienze Turistiche all’Università della Calabria, la producer Federica Bertoni, l’attore Rodolfo Castagna e Mimmo Cavallaro, musicista ed autore delle musiche del video che al termine dell’evento si è cimentato in un emozionante showcase.

A conclusione della giornata di lunedì un interessante momento di approfondimento sulla Calabria dei Fumetti e gli itinerari turistici raccontati attraverso i fumetti. Da Dylan Dog a Martin Mystere fino alle illustrazioni de I misteri di Calabria. In collaborazione con il Museo del Fumetto di Cosenza. Ieri, ultima giornata di Bit, sono stati due gli eventi che si sono svolti nello stand di “Calabria Straordinaria”.

Il primo, un incontro a cura di Lonely Planet, sugli itinerari dalla Calabria per il Mondo ed a cui hanno preso parte Angelo Pittro direttore di Lonely Planet e Denis Falconieri autore di Lonely Planet.

Il secondo e conclusivo appuntamento della partecipazione della Calabria in Bit, una interessantissima discussione sul turismo lento che favorisce la riscoperta del territorio e la fruizione dei più bei Borghi di Calabria che ha visto la partecipazione di Pierachille Lanfranchi, Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Borghi più belli d’Italia, Simona Colotta, sindaco di Oriolo, Giuseppe Ranù, primo cittadino di Rocca Imperiale, Antonio Favoino, Assessore al Turismo di Rocca Imperiale e Vice coordinatore dei Borghi più belli di Calabria. Ed è stata anche l’occasione per presentare l’evento Festival Nazionale 2024 dei Borghi più belli d’Italia in programma sia ad Oriolo che a Rocca Imperiale.

Per tutte le giornate del programma di “Calabria Straordinaria” è stata apprezzatissima l’installazione permanente video “I cieli di Calabria”, ad opera di Calabria Film Commission che ha trasmesso un montaggio a ciclo continuo di alcuni video. Per la sezione 48 ore in Calabria (Lonely planet): Speciale mare, Costa tirrenica, Costa ionica, Parchi outdoor, Arte contemporanea; Per la sezione il turismo delle radici: L’Europa che danza, Spot Terra dei padri, Spot tratti dal corto Calabria Terra mia, Verso Sud; per la sezione Bronzi il video Bronzi 50; per la sezione Cinema e Paesaggi: We Train perfect location, Bella come il Cinema, itinerario tra i Festival realizzati da Calabria Film Commission. (rrm)

L’OPINIONE / Vito Sorrenti: L’insopportabile lusso di elargire regali a Regioni che stanno meglio di noi

di VITO SORRENTI – Ho seguito con attenzione i vari interventi che hanno alimentato il dibattito relativo a “Calabria Straordinaria” e vorrei, in questa sede, esplicitare alcune modeste considerazioni.
Se è vero che la grandezza di un popolo è direttamente proporzionale alla sua capacità e alla sua volontà di fare il proprio dovere, allora la prima cosa da fare è quella di educarlo al rispetto delle regole. Ma prima ancora è necessario che la sua classe dirigente metta in atto tutte le misure e adotti tutti i provvedimenti necessari per rendere fruibili i diritti, in primis il diritto al lavoro e a seguire il diritto alla salute, il diritto all’istruzione, ecc. ecc.
Ciò premesso, non posso non rilevare che, in ordine a quanto sopra, nella terra che mi ha dato i natali e che mi ha costretto all’età di 15 anni a lasciarla per andare a cercare fortuna sotto altri cieli ed altre stelle, non si è mai riusciti a promuovere le condizioni per rendere effettivo l’esercizio di tali diritti, tant’è che i suoi lavoratori continuano ad emigrare, i suoi malati ad intraprendere i così detti viaggi della speranza e i suoi studenti a frequentare atenei al di fuori dei confini domestici.
Di questi mali il maggiore è quello che vede la fuga dei cervelli: come potrà mai risollevarsi dal punto di vista economico, sociale, culturale ecc., una Regione che vede una costante e copiosa emorragia delle sue risorse migliori? È un diabolico ossimero il fatto che la Regione più povera con le sue provincie agli ultimi posti per quanto riguarda la Qualità della Vita, si concede il lusso di dare a quelle più ricche i suoi frutti più buoni, ossia i suoi laureati, costati alle loro famiglie ingenti investimenti, rinunce e sacrifici.
È chiaro che una siffatta situazione non incentiva al rispetto delle regole e allo svolgimento dei propri doveri, ma è altrettanto chiaro, per constatazione diretta, che vi è un altissimo numero di cittadini che non fanno il loro dovere, che non concorrono, secondo le loro possibilità al progresso materiale e spirituale della società. E sono proprio costoro che si lamentano di più perché la sanità non funziona, perché le infrastrutture sono insufficienti, perché i trasporti sono da terzo mondo, ecc. ecc. Alla luce di ciò, la domanda sorge spontanea: con quali risorse implementare e gestire i servizi se molti dei suoi fruitori non adempiono ai doveri fiscali o lo fanno solo parzialmente?
È un dato di fatto che la Calabria non dispone di ingenti risorse. E per tale motivo ritengo insopportabile il lusso di elargire regali natalizi alle Regioni che stanno meglio di noi. (vs)

L’OPINIONE / Giovanni Macrì: È così che si promuove una terra inesplorata

di GIOVANNI MACRÌ – Una cosa sono gli investimenti di una qualsiasi istituzione per infrastrutture e servizi ed in generale per migliorare nel medio e lungo termine la qualità della vita dei territori e di una regione. Tutt’altra cosa e tutt’altra durata, misurazione ed utilità hanno e sono gli investimenti pubblici per costruire, disseminare e consolidare, oltre il perimetro territoriale e nazionale, l’immagine e l’appeal turistico di una destinazione turistica locale o regionale.

Sono due attività specifiche e diverse, che seguono direzioni e metodi distinti, spesso paralleli e soprattutto che hanno tempi di sviluppo e di risultato molto diversi tra loro. Ad esempio, se è quasi certo che non bastino una normale consiliatura o una legislatura per vedere e godere di tutti gli esiti di un intervento pubblico in tema di riqualificazione urbana, è invece altamente probabile che bastino pochi mesi per misurare il ritorno positivo di una efficace campagna di promozione e marketing territoriale. Volere o tentare di confondere queste che sono due leve e facce della stessa medaglia di politiche pubbliche virtuose, tanto su scala locale che regionale e nazionale, denota se non limiti culturali e di formazione quanto meno deficit di esperienza nel concreto governo della cosa pubblica.

Non soltanto non riusciamo a condividere portata e natura delle diverse polemiche alimentatesi a vicenda e che fanno emergere quanta e quale incompetenza si nasconda spesso, alle nostre latitudini, dietro valutazioni superficiali ed autolesioniste che non entrano nel merito e rifuggono da ogni comparazione; ma per quel che ci riguarda anche supportati dall’esperienza istituzionale e di promozione turistica che caratterizza e distingue la destinazione Tropea, eravamo e restiamo convinti che il metodo sotteso all’importante progetto Sensation on Ice con Calabria Straordinaria a Milano rappresenti finalmente il passo nella direzione giusta delle strategie di promozione che la destinazione Calabria deve continuare a fare e rafforzare.

La promozione della Calabria non si fa in Calabria. Va fatta fuori dalla Calabria e deve essere fatta, al pari delle altre regioni o meglio delle regioni più virtuosi in materia, con investimenti importanti, precise strategie, con contenuti forti ed individuando e selezionando con analisi, studio e capacità decisionale le migliori piattaforme di comunicazione e rilancio del messaggio che si è deciso di trasmettere, così come è stato fatto con la scelta della Stazione di Milano come location perfetta per aumentare la riconoscibilità nazionale ed internazionale del brand e della proposta di Calabria Straordinaria da misurare ovviamente a partire dal 2023.

Consapevoli della forza dirompente dei contenuti innovativi di cui è impregnato tutto il programma complessivo di Calabria Straordinaria messo in campo dalla Regione Calabria, assessorato al turismo e Fondazione Calabria Film Commission, eravamo e restiamo ottimisti sulla prospettiva di riscrittura della narrazione turistico-esperienziale della nostra regione attraverso i suoi marcatori identitari distintivi; una terra, la Calabria Straordinaria, che resta per molti versi inedita ed inesplorata e che proprio per questo motivo, parallelamente a tutte le altre azioni di sviluppo ed investimento in infrastrutture e servizi che sta programmando la Giunta Regionale guidata dal Presidente Roberto Occhiuto, deve essere comunque promossa in Italia e nel mondo, ora, adesso e senza attendere. (gm)

[Giovanni Macrì è sindaco di Tropea]

 

La lettera / Salvatore Tolomeo: La Lombardia ringrazia la Regione Calabria

Buongiorno Direttore, con iniziale piacere ho letto l’articolo sul domenicale di Giusy Staropoli Calafati in merito alla sponsorizzazione della Regione Calabria allo spazio promozionale allestito alla Stazione Centrale di Milano per la rilevante cifra di 2,6 mln di euro.
Ha pienamente ragione Giusy quando evidenzia il solito inutile sperpero di risorse finanziarie calabresi in favore di altre regioni che ringraziano come la Lombardia beneficiaria del turismo sanitario dalla Calabria. Ora si aggiunge anche questo fumo negli occhi dei calabresi di Milano che, per inciso, non hanno alcuna attrazione per andare a vedere una pista di ghiaccio e una scritta a led.
Come è sempre avvenuto e avviene tuttora, la Regione Calabria con cinica determinazione ignora i Calabresi di Milano che potrebbero consigliare e suggerire proposte più efficaci  e meno costosi, con il coinvolgimento dei tanti manager della comunicazione e dell’imprenditoria calabresi.
Ma così non è: Giusy Princi ha tenuto una conferenza alla Triennale sui Bronzi e nessun Consultore è stato informato o invitato.
Ora il marketing alla Stazione Centrale che noi stessi calabresi di Milano non apprezziamo.
Con 2,6 miln di euro potevano essere invitati 2.500 lombardi a venire in Calabria a passare il Natale con tutte le sue tradizioni religiosi e culinarie per fare meglio di quanto sta facendo la Regione Sicilia dalla quale dovremmo imparare qualcosa.
Grazie a Giusy che, senza sudditanze dalle istituzioni calabresi, ha rappresentato un disagio di noi Calabresi a Milano
Permane il mistero della Consulta Regionale Calabresi al’Estero (e in Italia) non ancora definita a distanza di un anno dall’insediamento del Presidente Occhiuto.
Se viene ignorata in ogni occasione, perché non si abroga per inutilità? Forse serve solo per le campagne elettorali?  Domande che resteranno senza risposte.
Salvatore Tolomeo – Presidente Associazione Calabrolombarda – Milano