«La Calabria ha perso 43 milioni per avviare la bonifica delle strutture dall’amianto». È quanto ha denunciato il già assessore regionale all’Ambiente e dirigente del Partito democratico calabrese, Italo Reale, spiegando che, la regione, «è prossima a subire una procedura d’infrazione per il mancato controllo della qualità dell’aria».
«È evidente che il presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto non ha nessun controllo dell’assessorato all’Ambiente di cui ha tenuto la delega. Direi di più, non ha nemmeno notizia di quello che succede e non succede» ha aggiunto Reale, spiegando che «il finanziamento del Governo Nazionale di 43 milioni di euro per la bonifica dell’amianto è stato revocato per una “sciatteria” della Regione. Infatti, il Ministero aveva consentito la modifica della destinazione di tali risorse dalla prima destinazione (edifici pubblici) ad interventi più generali sull’amianto. La Regione però avrebbe dovuto comunicare la sua volontà di scegliere tale nuova destinazione e non lo ha fatto nei termini provocando la revoca dal Ministero della Transazione ecologica».
«Da qualche giorno la rete di centraline della qualità dell’aria – ha detto ancora – non trasmette più i risultati alla rete nazionale e questa omissione è gravissima non solo per l’interruzione di un servizio essenziale per comprendere lo stato dell’ambiente in Calabria ma perché comporterà l’apertura di una procedura di infrazione che potrà costare salata alla Regione. Sembrerebbe che l’Arpacal e la Regione non siano state in grado di onorare il corrispettivo dovuto alla società privata che ha l’appalto per la gestione delle centraline».
«La scelta di quattro linee per l’incenerimento dei rifiuti – ha proseguito – non solo avrà un costo assai elevato pesando in modo importante sulla tariffa di smaltimento (quindi sui comuni e sui cittadini) ma soprattutto costringerà la Calabria ad importare rifiuti da altre regioni per far funzionare il termovalorizzatore in modo costante (come è indispensabile)».
«L’impressione è che Occhiuto abbia costruito una “governance dell’ambiente” – ha concluso – confusa e contraddittoria tale da rendere (al di là del valore dei singoli) difficile gestire anche l’ordinaria amministrazione come dimostrano i primi due punti di crisi sopra richiamati. Ci pare che il Presidente della Giunta abbia cominciato a pagare (insieme alla Calabria) un decisionismo che, in assenza di idee chiare, può essere pericoloso quanto l’immobilismo». (rrm)