Rendere i borghi, i piccoli paesi e le aree interne calabresi i protagonisti di un nuovo tipo di turismo, «che trasforma l’idea della vacanza, che non è più da trascorrere, ma da vivere. Un tipo di turismo alternativo, contraddistinto dalle emozioni, che porta a rileggere i territori»: è ciò che propone il turismo esperienziale, che è stato protagonista di un importante incontro svoltosi all’Università della Calabria nei giorni scorsi.
Il convegno è stato realizzato con il patrocinio del Ministero della Cultura e la sua organizzazione segue il successo del Ciclo di webinar Narrazioni sul turismo esperienziale in Calabria, tenutosi dal 26 aprile 2021 al 24 maggio 2021 in modalità remota. Convegno e ciclo di webinar sono stati promossi ed organizzati dalla dottoressa Lucia Groe, grazie al progetto regionale di ricerca Pac Calabria 2014-2020 e con il prezioso supporto del suo referente scientifico Prof. Walter Greco.
«Il turismo esperienziale – ha dichiarato durante il proprio intervento il prof. Fausto Faggioli, autorevole relatore del convegno – è una forma di turismo che si focalizza sul fornire ad una persona un’esperienza quanto più possibile immersiva all’interno di un territorio, cercando di creare una relazione profonda tra il turista e la storia, la popolazione e la cultura della meta scelta. Il questa forma di turismo la destinazione passa in secondo piano rispetto all’esperienza vissuta dall’individuo che ottiene la massima priorità ed è una grande opportunità per mantenere sul territorio le proprie risorse».
Al convegno sono intervenuti diversi ed importanti Operatori di Turismo Esperienziale in Calabria e reti di imprese, associazioni e gruppi territoriali in rappresentanza anche di proposte costruite dal basso di futuri e potenziali nuovi Distretti Turistici Regionali (L.R. 2/2019) con formule avanzate di governance del territorio e di promo-commercializzazione dell’offerta turistica integrata con le “DMO / Destination Management Organization”.
In tal senso è stato presentato il progetto turistico e l’esperienza dell’A.Op.T. Riviera e Borghi degli Angeli – rappresentata dal suo responsabile della comunicazione Guerino Nisticò – che ha illustrato il progetto della rete turistica territoriale operante del Basso Ionio calabrese con relativa proposta di avvio e costituzione dell’omonimo Distretto Turistico Regionale formalmente avanzato alla Regione Calabria nel Gennaio 2020 grazie ad un protocollo d’intesa, istituzionale e socio-economico, sottoscritto con l’Unione dei Comuni “Versante Ionico” (ente capofila), il Gal “Serre Calabresi” (partner tecnico), circa 40 Comuni del comprensorio e decine di associazioni di categoria e operatori turistici.
Un progetto “bottom up”, che coinvolge tutti i portatori di interesse locali capace di avviare alleanze e cooperazioni virtuose tra pubblico e privato, di creare “attrazioni” capaci di agganciare le nuove e giuste motivazioni del viaggio e dei nuovi viaggiatori, facendo leva sugli asset locali e sulle metodologie di creazione dei cosiddetti “beni relazionali” dove l’Italia può fare davvero la differenza.
«Ho partecipato – ha sottolineato più volte Rosario D’Acunto, presidente dell’Associazione del Turismo Esperienziale – alla due giorni del Dispes/Unical come progettista/formatore Artès e come Presidente ASSOTES Operatori del Turismo Esperienziale. Ho conosciuto persone meravigliose e progetti straordinari! Ecco l’Italia che mi piace, l’Italia che si prepara alla ripartenza! Ecco l’Italia che ha ben compreso che non siamo più nell’economia dei prodotti e dei servizi, ma nell’economia dell’esperienza. Occorre distinguersi per non estinguersi! Questa è la Calabria che vuol evitare di utilizzare le armi spuntate delle battaglie precedenti, affrontando la domanda di turismo esperienziale con prodotti affidabili e professionali».
«I nuovi turisti scelgono una destinazione, più che per visite guidate – ha proseguito – per le esperienze che possono vivere, per le “Storie da vivere insieme” ai locali. Gli Operatori del Turismo Esperienziale Professionale sono funzionali allo sviluppo di una nuova offerta turistica distintiva, in quanto professionisti capaci di creare, allestire ed erogare palinsesti esperienziali innovativi, in sicurezza e a norma di legge, capaci di valorizzare il proprio territorio in un mercato dove la motivazione del viaggio è sempre più concentrata sulla esperienza prima che sulla destinazione. L’Italia che va fuori dal terreno battuto: “distinguersi per non estinguersi”! Più che luoghi e aziende da visitare, più che itinerari e degustazioni, con la ripartenza il turista cerca “esperienze autentiche da vivere insieme ai locali”! Infatti, le “Storyliving Experience” faranno la differenza in un mercato post-Covid povero».
Il Convegno è stato strutturato in due giornate intense ed ha contato su una ricca presenza di relatori di prestigio, calabresi e non, con docenti ed analisti, professionisti del settore, operatori turistici. Infatti le due giornate, con relative sessioni di discussione, sono state organizzate in base ad una doppia finalità: da un lato permettere ad accademici, operatori turistici e rappresentanti istituzionali e politici di vivacizzare il dibattito sul turismo esperienziale e di formulare percorsi di networking e organizzazione territoriale integrata; dall’altro permettere di concludere le attività di ricerca del ciclo di webinar denominato Narrazioni sul turismo esperienziale in Calabria.
Nello specifico, nella prima giornata sono stati discussi e analizzati gli elementi che pongono il turismo esperienziale come un trend importante per un’offerta turistica di successo. Nella seconda giornata, l’apporto dei risultati del ciclo dei webinar emersi durante i cinque incontri e di quelli che sono emersi dalla tavola rotonda hanno promosso un confronto su: definizione del fenomeno in Calabria; promozione della co-progettazione; stimolazione della diffusione di competenze; creazione di rete e relazioni organizzative e individuazione di strategie che possono favorire interventi di policy.
Si è deciso di redigere e pubblicare gli atti integrati del convegno, trasformandoli anche in un documento di analisi e proposte – viste anche le notevoli criticità pubbliche regionali analizzate – da avanzare alla Regione Calabria. (rrm)