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L'OPINIONE / Antonio Loiacono: L'indifferenza dei governi locali della Sibaritide ai fatti di Acca Larentia

L’OPINIONE / Antonio Loiacono: L’indifferenza dei governi locali della Sibaritide ai fatti di Acca Larentia

di ANTONIO LOIACONOLa commemorazione organizzata da Casapound ad Acca Larentia (il quartiere Tuscolano a Roma), dove quarant’anni fa tre militanti del Fronte della Gioventù furono uccisi, ha generato polemiche e dibattiti sulle reazioni dei nostri Enti locali di fronte a questo evento: nessuna condanna è stata espressa da parte dei Consigli Comunali del territorio, suscitando preoccupazione e critiche da parte delle comunità.

L’episodio del saluto romano richiedeva una presa di posizione da parte dei nostri rappresentati politici della Sibaritide che, invece, sono rimasti silenziosi. Nonostante le reazioni internazionali e nazionali che hanno condannato il saluto romano come un gesto inaccettabile e divisivo, le istituzioni locali del territorio sembrano aver adottato un atteggiamento di silenzio e inerzia. La mancanza di un documento di condanna o di una presa di posizione ufficiale da parte loro, contribuisce a generare preoccupazione e a sollevare interrogativi sulla coerenza dei valori promossi a livello locale.

In un contesto in cui la costruzione di una società inclusiva e rispettosa della diversità è un obiettivo primario, l’assenza di una presa di posizione da parte loro può essere interpretata come un segnale di negligenza e mancanza di leadership morale. La mancanza di azioni concrete potrebbe avere un impatto significativo sull’unità e sulla coesione della comunità, alimentando la percezione di un vuoto di guida e di tutela dei valori fondamentali.

Ci troviamo di fronte a un gesto simbolicamente carico di significati negativi, una manifestazione chiara dell’ideologia che ha portato tanta sofferenza nel passato. È pertanto inaccettabile che le istituzioni locali rimangano mute dinanzi a una manifestazione così evidente, senza condannare apertamente tali comportamenti. Nell’odierna società, è fondamentale che queste si impegnino attivamente nel promuovere valori di inclusione e condannare ogni forma di discriminazione. Purtroppo, l’incidente del saluto romano ad Acca Laurentia ha messo in evidenza la totale e contagiosa indifferenza dei comuni della Sibaritide (e non solo, credo!).

In questa circostanza, nessun atto di condanna è stato partorito dai consigli comunali, lasciando un’amara sensazione di mancanza di leadership e responsabilità. 

In una società moderna e progressista come la nostra, il dovere delle istituzioni locali va oltre la gestione quotidiana. Queste hanno il compito importante di proteggere i principi democratici e garantire l’integrità morale della comunità. Sfortunatamente, la stasi dei consigli comunali nel condannare pubblicamente l’episodio del saluto romano desta molta preoccupazione!

Quando si tratta delle questioni riguardanti l’intolleranza e le manifestazioni odiose, non si può rimanere indifferenti. I comuni della Sibaritide, che avrebbero dovuto levare la voce contro questo atto inaccettabile, hanno scelto invece il silenzio: un atteggiamento che alimenta un clima di impunità e crea un precedente pericoloso per il futuro.

La commemorazione di eventi storici legati a movimenti estremisti solleva la necessità di un’azione immediata e decisa da parte delle istituzioni locali. È fondamentale assumere una posizione chiara e inequivocabile di fronte a episodi che possano minare i principi di uguaglianza, rispetto e inclusione. La condanna pubblica di gesti divisivi e discriminatori è essenziale per riaffermare i valori fondamentali su cui si fonda una società civile e democratica. 

In un momento in cui la costruzione di una società inclusiva e rispettosa della diversità è un obiettivo primario, l’assenza di una presa di posizione da parte dei governi locali può essere interpretata come un segnale di negligenza e mancanza di leadership morale. La mancanza di azioni concrete da parte delle istituzioni locali potrebbe avere un impatto significativo sull’unità e sulla coesione della comunità, alimentando la percezione di un vuoto di guida e di tutela dei valori fondamentali. 

Lontani dalla nostra idea di una società inclusiva, rispettosa e libera da qualsiasi forma di discriminazione, non possiamo fare a meno di notare il completo silenzio dei consigli comunali di questa zona. Un silenzio che parla più delle parole non dette e che genera un clima di indifferenza diffusa. Il silenzio assordante dei consigli comunali della Sibaritide sta gettando un’ombra su una regione che dovrebbe difendere i valori dell’inclusione e della convivenza pacifica. Lasciare impunito un atto simbolico così gravido di significati negativi potrebbe creare un precedente pericoloso per la nostra comunità. Immaginate una Sibaritide unita, in cui i consiglieri comunali si alzano a difesa dei diritti civili e della diversità culturale. Un luogo in cui ogni cittadino si sente rappresentato e ascoltato. Questo è ciò che dobbiamo chiedere e perseguire con forza.

Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a questa indifferenza. Facciamo sentire la nostra voce e chiediamo alle istituzioni locali di prendere posizione. È giunto il momento di esigere responsabilità e azioni concrete da parte dei consigli comunali! Solo attraverso il coraggio di denunciare le ingiustizie possiamo sperare di costruire una comunità migliore, in cui tutti si sentano accolti e liberi di esprimere le proprie idee. Quando l’onore della nostra storia viene offuscato da azioni che inneggiano al fascismo, dobbiamo sollevare le nostre voci e far sentire il nostro disappunto.

È un dovere verso la nostra costituzione, verso i valori che ci hanno reso una grande nazione. Ma la mancanza di azione da parte dei comuni, da Trebisacce a Cariati, è deludente. Non possiamo permetterci di rimanere in silenzio. È il momento di unirci come una forte comunità e chiedere ai nostri rappresentanti locali di prendere posizione contro queste pratiche offensiva per la democrazia; è ora di esigere responsabilità e azioni concrete. (al)