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L'OPINIONE / Emilio Errigo: La bellissima Calabria, tra parchi nazionali e spazi marini protetti

L’OPINIONE / Emilio Errigo: La bellissima Calabria, tra parchi nazionali e spazi marini protetti

di EMILIO ERRIGO – Potremmo iniziare questa riflessione sintetizzando una grande verità: «il territorio sempre verde e il mare azzurro trasparente della bellissima Regione Calabria, sono a fruibilità limitata a causa della presenza di cavi, elettrodotti, pale eoliche, pannelli fotovoltaici, metanodotti e gasdotti sottomarini».

La presenza di questi grossi cavi elettrici, tralicci, metanodotti, gasdotti e condotte sottomarine ed altri condizionamenti, crea qualche fastidioso disturbo psicofisico che è meglio tacere per “Amor di Patria e della Calabria”.

Chi di voi anche per una sola volta, o in più occasioni, non si è trovato ad osservare dei grandi e altissimi tralicci posizionati non tanto lontani da abitazioni, strade comunali, provinciali e in mezzo al verde degli alberi ad alto fusto dei boschi regionali e Parchi nazionali della Calabria?

Opere di altissima ingegneria, che in verità, personalmente non amo tanto osservare. Avrei preferito che questi lunghi e utilissimi cavi o elettrodotti carichi di energia elettrica, che in qualche caso creano picchi di inquinamento elettromagnetico, denominato elettrosmog fossero tutti interrati a molti metri di profondità, a tutela sicurezza e salvaguardia della salute pubblica con conseguente rimozione di quei tralicci che deturpano i paesaggi calabresi.

Non solo!

Leggevo attentamente in una redigenda tesi di laurea magistrale in economia circolare, dal titolo: ” cavi e condotte sottomarine”, che in Calabria approdano grosse tubazioni di “gasdotti”, provenienti dal deserto della Libia e dall’Algeria.

Il primo denominato (Greenstream), approda dopo aver attraversato il territorio della Sicilia e il Mare Tirreno ,sulla meraviglia fascia costiera di Palmi, mentre il secondo, (Transmed), attraversato i fondali dello Stretto di Messina (tra Cariddi e Scilla) arriva, in luoghi paesaggisticamente unici al mondo quali quelli della Costa Viola, a pochi passi dagli storici Borghi Marinari di Scilla e Bagnara.

Lo sapevate cari lettori?

Molti di voi si chiederanno ma quali benefici avranno i Cittadini della Calabria, quali e quanti compensi economici per il disturbo ambientale, riceveranno ogni anno le Amministrazioni dei Comuni della Calabria, nei quali e sui quali transitano o sono presenti queste sofisticate tecnologie al servizio della rete elettrica e metanifera nazionale e internazionale?

A me e a noi non è ancora dato sapere, anche se non dispiacerebbe ad alcuno di noi saperne di più, se e come vengono elargiti e distribuiti le eventuali provvidenze economiche e diritti di compensazioni ambientali.

Quello che credo sia cosa buona e giusta scrivere, per evitare erronee interpretazioni e fraintendimenti, che si tratta di opere strategiche di sicuro notevole interesse nazionale ed estero.

Infatti sia i paesi produttori di gas, che gli investitori esteri, da queste ingombranti e non innocue presenze tecnologiche, traggono legittimi e rilevantissimi vantaggi economici.

Ora, in questa fase di crisi energetica europea, generalizzata e internazionalizzata, andare a chiedere di rimuovere senza altri ritardi, tali cavi, tralicci e condotte dal territorio e mare della Calabria, non credo che sia né facile né opportuno; peraltro è intuibile che ciò attirerebbe non molta simpatia, soprattutto da parte di coloro che del gas, nell’energia elettrica ed altre risorse energetiche offshore, ne hanno fatto un business a moltissime cifre.

Capirete che lo jus aedificandi ( diritto a edificare/costruire) in queste aree dei territori dei tanti Comuni della Calabria (c.d. serventi), a buon motivo è limitato.

Nessun Sindaco o Dirigente pubblico si sognerebbe mai di rilasciare un atto amministrativo concessorio o autorizzatorio, finalizzato a consentire di edificare e costruire alcunché nelle immediate adiacenze e vicino, a tralicci, elettrodotti, cavidotti, condotte, metanodotti, oleodotti, gasdotti , infrastrutture critiche nazionali ed europee, perché la legislazione vigente lo vieta espressamente.

Quindi la proprietà terriera e il diritto a edificare, devono cedere il passo all’interesse economico ed energetico nazionale ed estero.

In un prossimo futuro oramai non lontano, parrebbe che saranno realizzati parchi eolici e fotovoltaici, costruiti e posizionati su piccole Isole artificiali situate, molto lontane dalle fasce costiere della Calabria.

Se così sarà, speriamo che tali nuove tecnologie siano posizionate in spazi di mare molto lontani dalle spiagge della Calabria, oltre l’orizzonte marino, invisibili da terra, fuori dal limite delle acque territoriali italiane, quindi oltre le 12 miglia marine dalle linee di base normali e rette. Non potendo volere la luna, dovremmo almeno fruire di qualche beneficio in termini di abbassamento del crescente costo delle energie rinnovabili o meno.

Ma cosa rimane ai Cittadini della Regione Calabria, quali e quanti compensi e benefici traggono gli abitanti di questi luoghi?

Se qualcuno ci saprà o vorrà informare ve ne saremmo infinitamente grati, anche perché convivere con tralicci, cavi, condotte e gasdotti, non è facile ci saranno sempre timori e inevitabili paure per la salute pubblica, anche se, per evitare i rischi di incidenti rilevanti, le previste ispezioni e manutenzioni periodiche necessarie, sembrerebbero assicurate (ma occorre accertarsi meglio) da parte dei gestori responsabili della sicurezza delle reti elettriche e metanifere nazionali.

Da parte pubblica, i previsti controlli eseguiti, d’iniziativa e a richiesta dei Cittadini, non sono venute mai meno sia da parte degli Ispettori Ambientali dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria, che da parte del Corpo dei Vigili del Fuoco e altre Pubbliche Autorità. (ee)

(Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, docente universitario e generale in riserva della GdiF, attualmente commissario straordinario di Arpa Calabria)