IL PRESIDENTE CANCELLA L'ACQUISTO DI GADGET DI "CALABRIA STRAORDINARIA" PER 164.122,94 EURO;
La delibera annullata da Occhiuto

OCCHIUTO: BASTA CON LE SPESE SCIOCCHE
IN REGIONE STOP ALLE VECCHIE CLIENTELE

di SANTO STRATI – Non c’è da invidiarlo, il presidente Roberto Occhiuto: basta voltarsi un attimo e sotto il naso gli piazzano una vergognosa delibera che puzza tanto di vecchie maniere di clientela. Ma siccome Occhiuto si sta giocando la faccia con le sue promesse di rigore e pulizia, interviene subito – dicono incazzatissimo – e annulla la delibera annunciando inevitabili sanzioni per i dirigenti responsabili dell’affaire. 

Cos’è successo? Passa una delibera dirigenziale per l’acquisto di gadget destinati a Calabria Straordinaria (l’ “idea-marketing” dell’assessore  al Turismo Fausto Orsomarso) per l’importo di 164.122,94, a una ditta di Rende. Assegnazione diretta, senza bando e senza copertura di spesa. Passa inosservata in giunta la delibera, ma appena il presidente Occhiuto se ne accorge scoppia l’inferno. Per prima cosa posta su Facebook la prima pagina della delibera con in bella evidenza una X rossa per indicare che è stata annullata, poi annuncia inevitabili e pesanti sanzioni per i “responsabili” di questa iniziativa che mutua e ripete le passate stagioni di spese “allegre” (o sciocche) a carico dei contribuenti calabresi.

Non sappiamo se si tratta di 164mila gadget del valore di un euro l’uno o di mille preziosi gadget da 164 euro cadauno, non importa, la sostanza è un’altra: non si può continuare a sperperare il denaro pubblico, bypassando anche le procedure tradizionali di affidamento mediante bando di gara. Ma, soprattutto, non si può affidare ai gadget la promozione del territorio.

Occhiuto ha detto chiaramente che non ci sta e che da sei mesi – lo devono capire tutti, ha detto –  è cambiata la musica: lo devono sapere anche i dirigenti. E ha postato un chiaro messaggio su Facebook: «Mi hanno mandato questo decreto per l’acquisto di gadget per 164.122,94 euro. Non ne sapevo nulla perché le determine dei dirigenti non passano dalla presidenza. Entro lunedì sarà revocato, perché non condivido importo e procedure. Inoltre, la dirigente di quel settore sarà rimossa».

Questa significativa presa di posizione fa onore al Presidente e ci auguriamo sia soltanto l’inizio: quando la compianta Jole Santelli dichiarava che in Cittadella ci sono 800 “nullafacenti” aveva scoperto solo una parte del problema che – intendiamoci – non è solo della Regione Calabria. Ma qui i problemi sono tanti e le risorse maldistribuite, generalmente ad amici e a compensazione di qualche cambialetta elettorale da onorare. E se il giornale online I Calabresi svela ieri la miriade di nomine a buffo fatte, nel pieno rispetto della legge, dai consiglieri regionali che hanno facoltà di scegliersi collaboratori e assistenti di varia competenza (figurano tra i co.co.co assunti a tempo cassiere, baby sitter, braccianti…) che ci costano 1.388,574 euro l’anno, da parte sua Occhiuto avrà il suo bel da fare per scoprire quante delibere “compiacenti” forse sono già passate in questi sei mesi di consiliatura. 

Manca un coordinamento della spesa, non perché non si debbano  spendere i soldi pubblici (la macchina politica e la Regione hanno un costo e devono provvedere ai “bisogni” dei calabresi), ma perché spesso vengono autorizzate e realizzate spese “sciocche” che non servono a migliorare la qualità della vita di chi vive in questa regione.

Si spende troppo e male, ma soprattutto non si ha contezza (forse sarebbe meglio dire che mancano le competenze) di cosa andrebbe fatto. I bandi di aiuto si sono rivelati disastrose macchine di infernale burocrazia e diversi nuove iniziative (tramite bando) sembrano fatte apposta per non distribuire risorse o per scoraggiare, per esempio, operatori e imprenditori. Tanto per fare un esempio, c’è il bando per spettacoli (emesso qualche giorno fa dal Dipartimento Turismo, marketing territoriale e mobilità – lo stesso dei gadget contestati da Occhiuto) che prevede una spesa totale di 1.150.000 euro come contributo una tantum per iniziative di promozione turistica con eventi e spettacoli. Tradotto in soldoni sono bricioline che non solo non bastano a soddisfare le eventuali richieste che il territorio potrebbe avanzare, ma soprattutto sono pochi soldi distribuiti con criteri molto opinabili. Può bastare un solo elemento per far capire di cosa stiamo parlando: la spesa ammissibile per ogni evento a titolo di promozione e pubblicità non può superare il 10% dell’importo richiesto: in poche parole, un evento finanziato con 5.000 euro può prevedere per la comunicazione appena 500 euro che non bastano nemmeno a stampare e affiggere i manifesti. 

E c’è da stupirsi se poi si tenta di buttare 164mila e passa euro per comprare gadget? Sono le cianfrusaglie da fiera che fanno da attrattore turistico e creano l’immagine della Calabria? Ciao reputazione, poveri noi. (s)