Il Comitato Reggio non si broglia, compatibilmente con le disposizioni anti covid, ha dato appuntamento a questa sera, alle 19, a Piazza Camagna, per la raccolta firme della petizione per chiedere le dimissioni del sindaco Giuseppe Falcomatà.
L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito dei cosiddetti brogli elettorali avvenuti durante le elezioni comunali a Reggio Calabria e «chiama a raccolta i cittadini, al di là delle posizioni partitiche, nell’ interesse supremo della democrazia e della giustizia».
A piazza Camagna, dunque, il Comitato incontrerà tutti coloro che vorranno condividere la petizione popolare, chiedendo le dimissioni del sindaco ed il reinsediamento della commissione elettorale per riesaminare i risultati elettorali e controllare il voto dei rappresentanti di lista e la posizione di chi ha inteso disertare le urne.
«Non passa, oramai – si legge in una nota – giorno che il terrificante vaso di Pandora, riguardante le elezioni comunali svoltesi a Reggio Calabria nello scorso autunno, non riservi ulteriori quanto mortificanti novità. È sotto gli occhi di tutti che l’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica, retta da Giovanni Bombardieri, si allarga a macchia d’olio e ha coinvolto nelle ultime ore una trentina di persone fra scrutatori e segretari di seggio, senza dimenticare nei giorni precedenti l’arresto di un consigliere comunale del Partito Democratico (tra l’altro il più votato) e un presidente di seggio».
«Quindi, come già traspariva – continua la nota – i brogli elettorali hanno interessato diverse sezioni, e quindi ipoteticamente migliaia di elettori, la cui espressione di voto può essere stata oggetto di strumentalizzazione fraudolenta. Basti pensare che la differenza di qualche centinaio di voti può determinare una diversa assegnazione dei seggi consiliari, con grave alterazione di quella volontà popolare che è la base di un sistema democratico elettivo».
«Dunque – continua la nota – di tutto si tratta in questa vicenda, meno che di un caso isolato, come frettolosamente e in modo forse un tantino interessato, si è inteso farlo passare in alcuni ambienti della politica. E’ vero, lo abbiamo già dichiarato in precedenza, ma repetita iuvant, e quindi con forza il comitato spontaneo Reggio Non Si Broglia, è ancora qui a chiedere le dimissioni di un sindaco e di una compagine consiliare eletta in questa tornata elettorale dove la frode elettorale è acclarata. Solo il ritorno al voto può ripristinare quell’agibilità democratica, pesantemente compromessa da un modus operandi che mortifica il senso civico e l’autorevolezza di chi vuole rappresentare una Comunità cittadina. Un lavoro tempestivo ed approfondito quello degli investigatori e dell’autorità giudiziaria che deve vigilare per garantire quel rispetto delle norme la cui violazione va giustamente perseguita; ma la questione dei brogli elettorali non può e non deve essere affidata soltanto alle azioni della magistratura».
«La Politica, infatti – continua la nota – trova il suo fondamento nel valore etico e giuridico di un compito destinato a governare una Comunità e non ad utilizzarne i poteri nel proprio interesse. Al venir meno di questo presupposto, lo stesso funzionamento della democrazia viene accantonato, proprio su questa determinazione il Comitato si pone come azione civica di tutela degli interessi primari della Città».
«A questo punto – conclude la nota – ci sentiamo di appellarci alla città, a quella Reggio che non intende più accettare supinamente il grande inganno perpetrato a sua insaputa, perché è davvero giunto il momento di dire a chiare lettere che noi non ci stiamo più! Le ultime elezioni sono state un grande bluff e vanno annullate». (rrc)