L’associazione escursionistica “Gente in Aspromonte” propone, per domenica 3 dicembre, un itinerario che riguarda I Giganti della Memoria di Pietra Cappa.
Secondo una leggenda Gesù e i suoi discepoli, predicando la parola di Dio, arrivarono anche ai piedi dell’Aspromonte. Qui fecero penitenza raccogliendo alcuni pesanti massi, ma Pietro a differenza degli altri raccolse soltanto un piccolo ciottolo. Quando Gesù trasformò tutti i massi raccolti dai discepoli in pagnotte di pane, Pietro rammaricato si rese conto dell’errore commesso, volle che quella pietra restasse lì a ricordo della sua malizia. Ma sfiorandolo con un dito lo fece lievitare fino al punto di trasformarlo nell’enorme monolite che è oggi. Prima di arrivare alla “Regina dell’Aspromonte”, si incontrano i ruderi di un grandioso sito, la Chiesetta di San Giorgio, un Monastero di epoca bizantina del VII-VIII sec d.C. È una delle 4 Chiese a croce greca in Calabria, meno famosa di quella di Stilo, ma probabilmente la più grande e maestosa delle quattro.
Motivi di interesse Storico: In alcuni documenti medievali si trova la voce di Pietra Gauca, al posto di Pietra Cappa. La parola significa pietra vuota, scavata e infatti, una pietra erosa dagli agenti atmosferici. Il toponimo tuttavia è riferibile non solo a Pietra Cappa, ma all’intera zona circostante dato che numerose, anche se più piccole, sono le rocce con grotte ed anfratti, tanto da richiamare alla mente i paesaggi della Cappadocia.
L’itinerario parte da Serro Scaru lungo la sterrata che sale e dopo alcuni tornati si prosegue per qualche tratto sulla strada cementata. Arrivati all’incrocio che porta al rifugio Baglì e Polsi, si continua seguendo l’indicazione Polsi. Superato il Castagneto di Natile si scende sulla sterrata per 20 minuti fino a raggiungere I Giganti della Memoria di San Giorgio di Pietra Cappa. Dopo aver superato questo sito, poco più a valle ci immettiamo in un sentiero ora divenuto agevole che s’inoltra nel bosco di castagno misto a specie quercine. Dopo aver superato un rio e lambito uno “Jazzo” (ricovero di ovini) entriamo in questo bosco, dove si incontrano una serie di vetuste e spettacolari piante di castagno. Piantate dai monaci Basiliani nel X secolo circa, restano testimoni superstiti di un antico castagneto che circondava il Monastero di San Giorgio, di cui ancora oggi sono evidenti le tracce murarie e qualche spuntone di colonna semicoperta da rovi. I “Giganti di San Giorgio” sono i silenti testimoni di un tempo di spiritualità, studio e trascrizione degli antichi codici greci. Hanno superato tempeste ed incendi, nel corso dei secoli, ma ora in evidente declino necessitano di protezione e cura. Li ammiriamo in silenzio e con estremo rispetto, stupefatti da una simile vetusta bellezza naturale. Il cammino continua nel fitto del bosco e incrociata la pista principale, la si segue sulla destra, fino al rifugio di San Giorgio (il nome è dovuto al vicino Monastero). Da qui c’incamminiamo seguendo il sentiero tracciato di bianco e rosso. Ad una biforcazione si tralascia il sentiero di destra, per piegare sulla sinistra, in leggera salita, per circa 200 metri, immettendosi sul sentiero che circonvalla Pietra Cappa. Noi proseguiamo sulla sinistra, seguendo il bel sentiero con staccionata in legno, che in breve ci riporta al punto di partenza. Lungo quest’ultimo tratto, suggestiva è la veduta sulla curiosa cupola di Pietra Cappa, che evoca leggende e racconti circonfusi di mistero. Il posto è un vero paradiso terrestre, dove la natura si sposa con la meravigliosa bellezza del paesaggio. Qualunque sia la vera origine di Pietra Cappa, il luogo suggestivo attira da sempre numerosi visitatori, affascinati non solo dalle storie leggendarie, ma anche dai sentieri incantati e dai paesaggi circondati da vegetazione, ricca di colori e profumi, che la mano dell’uomo non è ancora riuscita, fortunatamente, ad intaccare. Inoltre è possibile ammirare i resti bizantini e i ruderi della Chiesa di San Giorgio, che si incontrano lungo il sentiero che conduce a Pietra Cappa.
La prenotazione all’escursione si può fare, telefonando al 348.8134091, inviando una email a info@genteinaspromonte.it o, per i Soci, inserendo un messaggio sul Gruppo di WhatsApp “Gente in Aspromonte”.