Domani, alle 17, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, è in programma l’incontro ” I Bronzi di Riace e il grande pubblico. Tra didattica e percezione dell’antico”.
L’evento è l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri online promosso dal Museo Archeologico Nazionale in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi Roma Tre e coordinato dalla prof.ssa Giuliana Calcani.
Ospiti dell’incontro saranno i professori Monica Salvadori e Luca Scalco, del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, che proporranno il tema “I Bronzi di Riace e il grande pubblico. Tra didattica e percezione dell’antico”. È possibile trovare il link di partecipazione sui canali social del Museo.
«A differenza degli incontri precedenti, che ci hanno permesso di esplorare particolari aspetti della ricerca archeologica – ha commentato la prof.ssa Calcani – questa conferenza metterà in evidenza il punto di vista del pubblico più ampio sui Bronzi di Riace. Un’apertura di visione essenziale non solo per comprendere l’impatto delle opere sulla contemporaneità, ma anche per ricordarci che il senso dell’arte non è mai univoco e che oggi, come tanto tempo fa, l’immagine dei Bronzi di Riace sollecita in varie direzioni l’immaginario di chi li contempla».
Inoltre, alle 17.30, sarà inaugurata una nuova sezione del Museo, dedicata al tema dei “Depositi in mostra”, curata dal direttore Malacrino e dal funzionario archeologo Daniela Costanzo. Tre vetrine saranno dedicate all’esposizione di reperti normalmente conservati nei depositi, creando nuove opportunità di valorizzazione delle collezioni, non solo archeologiche.
«L’idea è quella di proporre ai visitatori una selezione di reperti che normalmente non sono inseriti nel percorso espositivo, in un dialogo che integri e richiami le grandi tematiche storico-archeologiche presentate nelle sale del MArRC – dichiara la dott.ssa Costanzo. Si tratta altresì dell’occasione per raccontare il quotidiano lavoro di riordino, studio e documentazione delle collezioni, un’attività che avviene “dietro le quinte” di un museo, pur costituendone la principale attività ai fini della tutela e valorizzazione dei beni».
Tra le opere in mostra vi sarà il bellissimo cratere a figure rosse, databile al IV secolo a.C. e appartenuto alla collezione ottocentesca di Diego Vitrioli. Insieme a esso ci saranno reperti provenienti dalle necropoli di Locri e di S. Stefano di Grotteria, alcuni dei quali esposti per la prima volta.
«Da anni proseguiamo nell’impegno di valorizzare le collezioni conservate nei depositi, per decenni rimaste sconosciute – ha spiegato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino –. Le continue attività di riordino, documentazione e restauro hanno permesso di far apprezzare al grande pubblico centinaia di reperti, anche grazie all’allestimento di numerose mostre temporanee. Con questa piccola sezione vogliamo creare uno spazio dedicato, nel quale far scoprire, mese dopo mese, oggetti sempre diversi e normalmente conservati nei depositi. Un motivo in più per tornare sempre più spesso al MArRC».
Grande soddisfazione, poi, è stata espressa per il successo della prima domenica di dicembre, che ha registrato la presenza di 1956 ingressi, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria entra nel pieno della sua ricca programmazione natalizia. Anche l’apertura straordinaria di sabato sera, con l’evento “Il Natale al Museo è… una festa per tutti i bambini!”, ha visto una grande partecipazione di pubblico, con oltre 200 persone: tra palloncini e caramelle, tanti bambini, accompagnati dalle loro famiglie, hanno potuto incontrare Babbo Natale e visitare le sale espositive con i magnifici Bronzi di Riace.
«Questi dati – ha dichiarato il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino – confermano il profondo legame che si è creato tra il Museo e la comunità del territorio. La prima domenica a ingresso gratuito è diventata un appuntamento fisso, magari dopo la Messa o una passeggiata. Ed è sempre l’occasione per scoprire qualcosa di nuovo, un reperto passato inosservato o una nuova mostra».
«Ora la nostra nuova sfida – ha concluso il direttore – sarà quella di portare al Museo anche chi abita in quartieri più distanti, grazie al progetto “Ti porto al Museo” nato dalla collaborazione con ATAM, a cui va la mia gratitudine per la sensibilità mostrata». (rrc)