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Mario Oliverio e Roberto Speranza

Sanità allo sbando: domani l’incontro di Oliverio col ministro della Salute Speranza

In nomen omen: c’è rimasta l’ultima Speranza per la gravissima crisi della sanità in Calabria, quello del ministro della Salute il cui cognome invita all’ottimismo. L’incontro di domani al Ministero della Salute tra il Governatore Mario Oliverio e il titolare del dicastero assume, in verità tratti serissimi su cui è difficile scherzare: la situazione è ormai di natura emergenziale e il Decreto Calabria, varato in pompa magna del Governo Conte I, in realtà, non ha risolto nessuno dei problemi che affliggono la gestione della sanità nella regione.

Si dice che Oliverio porterà con sé numerosi faldoni a sostegno delle sue ragioni, con in primo piano la carenza del personale medico e sanitario (sono a rischio oltretutto più di 1200 precari se a fine anno non vedranno il rinnovo del contratto) e l’assurdo fardello dell’emigrazione sanitaria che ha raggiunto livelli inaccettabili per una Regione in perenne crisi finanziaria nell’ambito della salute. Quanti sono i calabresi costretti a rivolgersi all’esterno della regione per cure mediche e interventi? La cifra fa paura, i costi superano i 300 milioni l’anno, ma come si fa a dire a un malato resta a curarti qui, quando poi le strutture sono inadeguate (per mancanza di manutenzione) le aziende sanitarie funzionano a singhiozzo, mancano farmaci, apparecchiature e persino il minimo indispensabile per la gestione quotidiana? Il Commissariamento ha provocato ulteriori guasti con il blocco delle assunzioni e la Calabria è ormai al collasso nella gestione della sanità.

Occorre dunque uscire dal commissariamento che dura da troppo tempo, considerato che la Calabria è in Piano di Rientro dal debito dal 2009 ed in gestione commissariale dal luglio 2010. «Il mio grido d’allarme – ha scritto Oliverio al ministro Roberto Speranza – non solo è rimasto inascoltato ma alla fine la risposta del Governo è stata il cosiddetto “Decreto Calabria” che, come avevamo ampiamente previsto, a distanza di oltre sei mesi dalla sua entrata in vigore ha soltanto moltiplicato i problemi, causando addirittura la paralisi gestionale del sistema sanitario con una ulteriore grave caduta della qualità e della quantità dei servizi. Su questa questione rappresento la necessità di una positiva interlocuzione con Lei, ritenendo che sia giunta l’ora di affrontare sul serio i nodi irrisolti e gli ulteriori problemi causati dalle gestioni commissariali, le quali hanno fallito gli obiettivi fissati dal Piano di Rientro e da ben tre piani operativi, l’ultimo dei quali, quello 2016/2018, prevedeva il pareggio di bilancio e la fuoriuscita dal piano di rientro al 31 dicembre 2018. In realtà il commissariamento è stato reiterato e siamo in attesa del quarto piano operativo! Il quadro generale di precarietà che si è determinato, dovuto in larga parte al blocco del turn over del personale, è stato tamponato nel corso degli anni attraverso il ricorso, da parte delle Aziende del SSR, all’assunzione di personale (OSS, infermieri, tecnici, medici ecc…) con contratti a tempo determinato. Oggi che i lavoratori titolari di tali contratti a tempo determinato hanno cominciato a raggiungere i 48 mesi di anzianità,Le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della regione hanno già licenziato le prime unità di personale e da qui a dicembre si preannunciano circa mille ulteriori procedure di licenziamento! Per farle un esempio, su iniziativa del Collegio di Direzione dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro è stata compiuta una ricognizione che prevede, all’atto del licenziamento del personale a tempo determinato, la chiusura di Sezioni o riduzione del 50% dei posti letto e delle attività dell’Emergenza-Urgenza e di Unità Operative quali Medicina, Gastroenterologia, Geriatria, Nefrologia e Dialisi, Dermatologia, Diabetologia, Malattie Infettive».

«Una vera e propria situazione di pericolo di emergenza sanitaria. – ha indicato Oliverio nella sua lettera al Ministro – A tutti i disagi per la cittadinanza si aggiunge la drammaticità dell’emergenza sociale determinata dalla perdita del lavoro per centinaia di operatori, per altro già formati (molti di essi hanno accumulato più di cinque anni di servizio) e quindi da considerare una risorsa per il sistema. Anche grazie a tali figure la sanità pubblica calabrese ha garantito assistenza e prestazioni ai cittadini. Questo personale, la cui carriera professionale è stata impedita dal blocco pluriennale dei concorsi, ha superato o sta via via raggiungendo i 48 mesi di servizio senza aver potuto beneficiare, spesso per poche settimane, dei processi di stabilizzazione previsti dalla Legge Madia. Per tutte queste ragioni occorre intervenire sulla sanità calabrese con rapidità ed efficacia. Conoscendo la sua sensibilità, ho ritenuto necessario chiederLe un incontro urgente, al fine di pervenire a decisioni atte a superare l’attuale fase di grave difficoltà».

Seonco la consigliera regionale Flora Sculco l’incontro di domani fra il presidente Oliverio e il neo ministro per la Sanità Roberto Speranza «sarà decisivo per la soluzione dei tanti problemi urgenti che angustiano la Calabria ormai da troppo tempo. La sanità è di tutti e tocca la qualità della vita di ciascuno, perciò è necessario fronteggiarne le emergenze con buon senso, lucidità politica e responsabilità. Non può essere trasformata, come purtroppo è accaduto, in terreno di scontro e speculazione politica.  Dobbiamo individuare le soluzioni, anche attraverso iniziative stralcio, per sbloccare anzitutto  le assunzioni, visto che le lacune in ogni comparto sono diventate insostenibile e mettono a rischio il diritto alla salute del cittadino. L’attenzione per la  stabilizzazione dei lavoratori precari deve essere massima! Inutile dire – conclude Sculco –  che la serie di istanze proposte dal presidente Oliverio, finalizzate a rendere normale un settore così delicato, vanno prese in seria  considerazione e tradotte in atti formali. Sarà questo nuovo modo di agire a dare il segno del cambiamento. La Calabria ha bisogno che si reimposti una programmazione puntuale su tutte le questioni sanitarie che veda finalmente  operare sinergicamente le Istituzioni nazionali e regionali con il contributo di tutti i soggetti che in questo settore hanno titolo e ruolo per occuparsene. Sono fiduciosa che attraverso il dialogo proficuo che manda all’aria supponenze e prevaricazioni contrarie alla Costituzione otterremo i risultati sperati». (rp)