Al Campidoglio si discute di Costituzione e ripartizione dei poteri

Venerdì 13 dicembre, a Roma, nella Sala del Carroccio del Campidoglio, alle 17.30, si discuterà della Costituzione e della ripartizione dei poteri.

La manifestazione è organizzata dall’Accademia Calabra e dalla Fondazione Roma-Calabria-Europa.

Dopo i saluti di Federico Rocca, consigliere di Roma Capitale, di Maria Giovanna Irene Fusca, segretaria dell’Accademia Calabra, entrerà nel vivo della discussione con l’introduzione di Domenico Naccari, presidente della Fondazione Roma-Calabria-Europa, e con le relazioni di Cristiano Cupelli, professore ordinario di Diritto Penale presso l’Università Roma Tor Vergata, di Giampaolo Mario Cogo, già professore di Diritto Amministrativo presso l’Università Roma Tre, e di Cesare Mirabelli, emerito presidente della Corte costituzionale. Le conclusioni sono affidate a Francesco Paolo Sisto, senatore e vice ministro della Giustizia. A moderare la serata Giacomo Francesco Saccomanno, avvocato-giornalista e presidente dell’Accademia Calabra.

«Un confronto a più voci che tenterà di chiarire i limiti tra i vari poteri e l’individuazione delle corrette condotte da parte di questi. È più che evidente – ha detto Saccomanno – che nel momento in cui vi è una possibile invasione di un potere sull’altro non solo si viene a violare la Carta costituzionale, ma si mette a rischio la vera democrazia, con il pericolo di una pesante deriva».

«Il rispetto dei ruoli è fondamentale tra le componenti di uno Stato civile e le aggressioni possono, veramente – ha aggiunto – portare ad un contrasto pesante e all’invasione di competenze che potrebbe creare conflitti e perdita di libertà».

«L’occasione è anche propizia – ha proseguito – per consegnare dei riconoscimenti a persone che si sono particolarmente distinte nella loro attività, divenendo modelli di vita: Santo Strati, giornalista-saggista-editore di Calabria.Live, per l’obiettività dell’informazione e per una corretta ricostruzione della storia; Francesco Cascasi, imprenditore, che sta combattendo una battaglia dura contro la ‘ndrangheta e sta creando un percorso di vera legalità e di sviluppo economico ed occupazionali con le sue innovative attività; Francesco Amato, commissario Asl Roma 2, che ha sempre agito con lealtà e coraggio, ottenendo importanti risultati nell’organizzazione sanitaria».

«Una Calabria che ricorda, con impegno – ha continuato Saccomanno – quante persone di grande valore esistono, rispetto ad un minimo nucleo di soggetti che hanno e stanno sporcando la reputazione di una regione, che esprime, invece, grandi potenzialità e importanti risorse umane nel resto del mondo».

In un momento in cui esiste uno scontro tra i poteri della nostra Repubblica, con possibile invasione degli spazi riservati ad ognuno dai principi fondamentale della nostra Carta costituzionale, esperti e professionisti si interrogheranno sul possibile conflitto di attribuzioni. I contrasti esistenti stanno mettendo in grave difficoltà il percorso che ogni potere dovrebbe e potrebbe svolgere, con una serie di possibili invasioni che rendono sempre più fragile la democrazia del Paese.

La Magistratura che attacca il Governo sulle leggi che lo stesso sta legiferando e ne blocca l’esecuzione con provvedimenti molto discutibili, questo che, invece, attacca la prima ritenendo che vi sia un’aggressione all’attività esecutiva ed all’autonomia legislativa. Un braccio di ferro che indebolisce lo Stato e lo rende fragiledinnanzi ai cittadini, con possibile conflitto tra gli stessi poteri e con il grave dubbio che vi possa essere una invasione dei campi di azione e dei poteri riconosciuti dalla nostra Costituzione.

Una situazione molto grave che sconcerta e rende poco credibile le Istituzioni, con la creazione di condizioni di mancanza di equilibrio e con accuse reciproche, che creano confusione e mancanza di fiducia nelle stesse. (rrm)

A Reggio successo per il convegno sul Ponte e le sue infrastrutture

Grande ha partecipazione ha riscosso il convegno sul Ponte e le sue infrastrutture, organizzato dall’Accademia Calabra e svoltosi al Museo del Bergamotto di Reggio Calabria.

Un’evento organizzato per cercare di informare correttamente i cittadini sulle infrastrutture che sono legate alla costruzione del Ponte sullo Stretto e che verranno realizzate, solamente ed unicamente, se questo verrà realizzato. Un percorso che, certamente, consentirà alla Calabria ed alla Sicilia di poter sviluppare tutte le sue potenzialità e che, nel passato, per carenze di infrastrutture, si è creato un gap denominato, nel tempo, Questione Meridionale.

Decine di anni a parlare dei problemi del Sud, della sua arretratezza, della mancanza di servizi, senza, però, riuscire a trovare delle soluzioni adeguate, pur avendo lo Stato impegnato tante risorse. La tavola rotonda è iniziata con l’intervento di apertura di Piero Gaeta, Caporedattore della Gazzetta del Sud, che ha anche moderato l’incontro, e con i saluti di rito di Alfredo Focà, direttore Comitato Scientifico Accademia Internazionale del Bergamotto, il quale è intervenuto sollevando il problema culturale che ha impedito la crescita delle regioni del Sud, a seguire Domenico Vecchio, presidente di Confindustria Provincia di Reggio Calabria, ha, invece, evidenziato di come sia importante il Ponte sullo Stretto e la sua rilevanza in tutto il territorio, con creazione di posti di lavoro e di crescita economica, Alberto Porcelli, Coordinatore Commissione Interdistrettuale Rotary Calabria, ha sollecitato una condivisione con le imprese che devono realizzare le opere in modo tale da fornire una collaborazione attiva e concreta.

Poi, la relazione di Giacomo Francesco Saccomanno, autore del lavoro editoriale “La Questione Meridionale… forse è la volta buona”, che ritiene il Ponte sullo Stretto come un catalizzatore di tantissime opere per come indicate nel suo libro. Lo stesso ha precisato di non voler parlare di ponte se prima non si avrà il Via, che il Ministero dell’Ambiente dovrebbe autorizzare entro il 12.11.24, e poi quella del Cepas, che dovrebbe essere concessa entro i successivi 30 giorni. Si è concentrato, segnalando una disinformazione dei media, sulle opere Rfi, individuando un intervento nei 7 anni di oltre 36 miliardi, di cui oltre 16 già finanziati, per 6 interventi per nuove opere in corso, 12 stazioni tra nuove e restyling e 216 km Ertms previsti, con la possibilità di raggiungere Roma in 4 ore. Si è appreso, anche, che l’Alta Velocità avrà due nuovi binari e che il tratto Battipaglia-Praia nella prima parte si trova con la progettazione esecutiva in corso (Battipaglia-Romagnano), nel mentre per i successivi lotti (Romagnano-Praia) è stato completato l’iter autorizzativo.

Così come, anche per la Galleria Santomarco l’iter autorizzativo è in corso. Nel mentre, per la tratta Paola-Cosenza e Paola-Reggio Calabria sono in corso le autorizzazioni per la definizione del progetto. Dette opere verranno completate ed attivate entro il 2030. A seguire, l’intervento di Matteo Mucci, Responsabile della Struttura Pianificazione Sviluppo Infrastrutture Area Sud Ovest Rfi, che ha confermato che senza il ponte le opere Rfi non si sarebbero realizzate e che ormai il percorso è iniziato e non si può tornare indietro. Ha evidenziato che oltre all’Alta Velocità si è iniziata l’elettrificazione della linea Jonica e che, nel contempo, saranno realizzate le linee di collegamento Metaponto-Sibari-Bivio S. Antonello, opera prioritaria, e la Lametia Terme-Catanzaro.

In tale contesto ci sarà anche l’adeguamento e velocizzazione della linea Jonica, tratta Sibari-Melito Porto Salvo. Il tutto per un impegno di spesa, nel tempo, di oltre 50 miliardi, oltre a tante altre opere di risistemazione e ristrutturazione delle linee vetuste. Una rimodulazione della rete ferroviaria dell’intera regione che servirà, appunto, per il collegamento stabile con la Sicilia, ove vi saranno altrettante opere.

Dopo un sereno dibattito e chiarimenti sulle opere, sui progetti, sui tempi e sui finanziamenti, il convegno si è chiuso con l’impegno di una azione informativa costante per evitare fake news e notizia fuorvianti. (rrc)

Con l’Accademia Calabra si è parlato delle criticità del sistema giustizia

Si è parlato delle criticità del sistema giustizia, nel corso del confronto organizzato dall’Accademia Calabra e svoltosi al Circolo Antico Tiro a Volo di Roma e a cui ha preso parte il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari.

Un sistema giustizia che «non funziona e che incute molte perplessità nei cittadini, che cominciano a non credere che i Magistrati siano al di sopra delle parti. Una palese mancanza di fiducia che non può essere superata da ulteriori e fredde regole, ma che, invece, deve essere seriamente affrontata con una riflessione interna e con un confronto sereno e costruttivo», ha spiegato Giacomo Saccomanno, presidente dell’Accademia Calabra che, aprendo i lavori, ha sintetizzato le ragioni della Tavola rotonda e la necessità di un dialogo sereno tra i protagonisti interessati al funzionamento della giustizia.

Vi è stata, poi, l’introduzione del delegato della Camera Penale di Roma, Domenico Naccari, che ha delineato una serie di disfunzioni che partendo dalle indagini, ove il diritto di difesa spesso viene violato, per arrivare alla pena che non è, certamente, rieducativa. A confrontarsi illustri relatori ed esperti che hanno evidenziato una preoccupazione per quello che sta accadendo ed hanno precisato: Silvia Romeo, giudice presso il Tribunale di Roma, ha illustrato la necessità di rendere i processi più celeri ed eliminare i tempi morti, garantendo maggiore tutela all’imputato, Francesco Neri, Giudice e Presidente Sezione Penale della Corte di Appello di Roma, ha affrontato il tema delle esistenti garanzie, ma che, però, non sono sufficienti per un giusto processo, evidenziando che spesso le impugnazioni si chiudono con la dichiarazione di prescrizione, Cristiano Cupelli, professore Ordinario di Diritto Penale Università Tor Vergata di Roma, ha commentato le conseguenze del processo mediatico che spesso rende colpevole chi dopo anni ottiene, invece, una assoluzione piena, con tutte le gravi conseguenze che i cittadini subiscono.

Mario Esposito, professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università del Salento, ha, invece, delineato le incongruenze tra i diritti fondamentali e l’inadeguatezza dell’attuale processo; Cesare Mirabelli, Emerito Presidente della Corte Costituzionale, ha introdotto il tema della necessità di un cambiamento delle modalità di legiferare per evitare che si possano violare i diritti di difesa nel processo garantiti dalla Costituzione ribadendo che sui provvedimenti importanti si torni alla costituzione del collegio.

Ha concluso la Tavola Rotonda, il Sottosegretario Ostellari, che ha delineato le difficoltà dell’attuale processo e che con la riforma in corso non solo vi sarà la separazione delle carriere, ma si interverrà sulla maggiore presenza di ulteriori garanzie con la formazione anche di collegi giudicanti. Nel mentre, sull’espiazione della pena ha evidenziato la necessità di dare maggiore adeguatezza alla detenzione per una possibile ed effettiva rieducazione del detenuto, precisando che quelli che hanno potuto svolgere un’attività lavorativa per il 95% non sono tornati più a delinquere.

Saccomanno ha poi concluso ribadendo la necessità di una più ampia e serena partecipazione degli attori del processo al fine di individuare assieme quali siano le migliori soluzioni che, però, devono essere condivise e non possono, invece, creare barriere insormontabili. Una considerazione che ha trovato quasi tutti d’accordo è la necessità di ritornare, possibilmente, al vecchio Giudice Istruttore che garantiva maggiore partecipazione. Dall’incontro è anche emersa la necessità di una maggiore formazione per tutti i protagonisti del processo. Un dibattito che ha confermato che per poter portare avanti delle riforme importanti è indispensabile una condivisione e una collaborazione piena. (rrm)

Sabato a Fiumara l’evento “Franco Romeo e la sua terra”

Sabato 25 maggio, a Fiumara, alle 17.30, a Piazza della Vittoria, si terrà l’evento Franco Romeo e la sua terra, per non dimenticare la sua umanità, l’amore della famiglia e della sua terra, la scienza di un Maestro che tutto il mondo ci rimpiange, organizzato dall’Accademia Calabra in collaborazione con il Comune di Fiumara.

 Il programma prevede i saluti di Andrea Bisciglia, cardiologo e socio fondatore dell’Accademia, di Michele Filocamo, sindaco di Fiumara, con gli interventi di Giuseppe L. W. Germanò, collega e professore Università Sapienza di Roma, Vincenzo Montemurro, responsabile del servizio cardiologico del Presidio di Scilla, Ezio Pizzi, presidente del Consorzio del Bergamotto.

Interverranno anche i sindaci dell’area dello Stretto. Le conclusioni sono affidate a Giacomo Francesco Saccomanno, presidente dell’Accademia Calabra. A seguire, poi, l’apposizione di una targa ricordo da parte dell’Accademia e dell’intitolazione di una via da parte del Comune. Un momento celebrativo molto importante nella terra dove Franco Romeo nacque e visse, con un profondo amore per Fiumara e la Calabria intera. (rrc)

A Roma il Memorial per Franco Romeo dell’Accademia Calabra

Giovedì 14 marzo, a Roma, alle 18.30, nella Sala Mastai dell’Adnkronos, si terrà il Memorial per Franco Romeo, organizzato dall’Accademia Calabra.

Un evento per ricordare, appunto, Franco Romeo, luminare della cardiologia italiana e già professore ordinario diCardiologia all’Università di Tor Vergata di Roma, scomparso il 12 gennaio.

I calabresi vogliono ricordarlo con grande amore, quello che Lui ha dato a tutti. Saranno tanti gli amici presenti: Giuseppe Marra, presidente Adnkronos, Giuseppe Germanò, dell’Università Sapienza, Giacomo Francesco Saccomanno, presidente dell’Accademia Calabra, Domenico Gabrielli, direttore UOC Cardiologia Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, Francesco Barillà, direttore Scuola di Specializzazione in Cardiologia dell’Università Tor Vergata, Pasquale Amato Fratto, direttore UOC Cardiochirurgia Centro Cuore, Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Novelli, Ordinario Genetica Media, Università Tor Vergata, Roberto Occhiuto, presidente della G.R. Calabria. Sarà anche presente Gerardo Sacco, che ha voluto predisporre un particolare riconoscimento alla memoria che ritirerà la famiglia.

Una serata di grande, passionale e commossa calabresità in onore di un grande maestro, anzi di uno scienziato umile e silenzioso.

«Caro Franco, Ciao. Grazie per il cammino fatto insieme, mi hai insegnato tante cose. Prima fra tutte, l’amicizia. Buon volo», aveva scritto l’ec Rettore di Tor Vergata, il genetista Giuseppe Novelli, dando l’annuncio della sua scomparsa e ricordando con affetto il loro lungo percorso professionale e personale.

Franco Romeo, originario di Fiumara di Muro (Reggio Calabria), è stato componente del Consiglio superiore di sanità. È stato insignito dal presidente della Repubblica con la Medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica nel 2013. È stato presidente della Società italiana di cardiologia e membro del ‘nominating committee’ della Società europea di cardiologia. Ma quello che si vuole ricordare è la sua umiltà, disponibilità, accoglienza, il sorriso, la solidarietà e vicinanza per tutti coloro che avevano bisogno di sostegno. Franco Romeo era il punto di riferimento di tutti i giovani cardiologi, ma, principalmente, dei suoi concittadini calabresi: chi aveva bisogno sapeva dove andare! Il maestro era a disposizione di tutti e maggiormente delle persone che soffrivano e non avevano condizioni economiche per poter accedere a prestazioni di altissimo livello.

«Franco, per gli amici, era uno di noi – ha ricordato Giacomo Saccomanno, presidente dell’Accademia Calabra – era la persona che non tradiva mai! Sempre vicino ai concittadini e ai tantissimi amici per i quali non si tirava mai indietro. Sempre presente, anche silenziosamente, ma presente.

Racchiude tutto ciò il cordoglio del capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri: «Sono molto rattristato dalla scomparsa del professor Franco Romeo. Insigne docente, grande e generoso medico, ha sempre portato una parola di esperienza e di saggezza in ogni contesto. Si trattasse di soccorrere chi soffriva o di impegnarsi nel campo accademico o nella difesa del ruolo della sanità. Tanti hanno fruito della sua competenza e del suo equilibrio. Anche nel mondo associativo è sempre stato attivo e portatore di proposte concrete e utili per la salute pubblica. La sua prematura scomparsa rattrista profondamente e impoverisce il mondo della sanità e della scienza, che in lui ha avuto sempre un saldo e generoso punto di riferimento».

«E poi quell’amore sviscerato di Franco verso la sua Calabria, verso la sua Reggio – ha ricordato ancora Saccomanno – verso la sua Fiumara di Muro! Non vi era occasione per non tornare nella sua terra, per vedere i suoi amici d’infanzia, per trascorrere delle ore ad osservare il mare tempestoso dello Stretto, per sognare guardando la neve sull’Etna, per parlare della bellezza della Calabria, della sua storia, della sua gastronomia e delle sue magnificenze. Franco era veramente innamorato di questa terra, povera ma colma di ricchezze umane, di semplicità, di grande disponibilità ed affetto. Franco era un uomo della sua terra: duro, geniale e preciso sul lavoro, ma disponibile per tutti e con un cuore grande, anzi grandissimo». (rrm)

A Roma con l’Accademia Calabria si è parlato del Ponte che unisce storia, cultura e sviluppo

Nella Sala Di Liegro di Palazzo Valentini a Roma, si è svolto il convegno Un Ponte che unisce: Storia, cultura, sviluppo, organizzato dall’Accademia Calabra.

Nell’occasione sono stati anche consegnati i riconoscimenti per l’anno 2023 ad Antonella Polimeni, Rettore Università Sapienza, Roma, a Giovanni Bruno, Professore Ordinario presso Università Sapienza, Roma, a Cristiano Cupelli, Professore Ordinario presso Università Tor Vergata, Roma, e, infine, al Questore di Roma, dottor Carmine Belfiore.

Un momento di grande valenza e commozione per un riconoscimento, alla presenza dei soci fondatori, che rafforza il rapporto tra la Calabria ed i calabresi che si trovano fuori della regione natia e le tante altre persone che l’ammirano e la sostengono. Il convengo, incentrato sulla valenza del Ponte sullo Stretto, è iniziato con i saluti del vicepresidente dell’Accademia Calabra, Domenico Naccari.

A seguire l’introduzione del presidente dell’Accademia, che ha evidenziato di come vi sia necessità di verità e di informazioni corrette, su un’opera di valore strategico e straordinario. Con la brillante moderazione di Giuseppe Malara, giornalista Rai, è intervenuta Francesca Moraci, Ordinario Urbanistica Università Mediterranea, che ha evidenziato di come l’opera sia fondamentale per il collegamento con l’Africa e di come possa diventare un momento di una possibile grandissima crescita economica e di interrelazioni con i paesi emergenti.

A seguire l’Ing. Giovanni Mollica, fondatore della rete Civica per le infrastrutture del Mezzogiorno, che ha trattato le correlazioni e la possibile crescita dei territori per le ricadute positive dell’intervento. Infine, la brillante esposizione dell’Ing. Giuseppe Recchi, presidente della Società dello Stretto, che ha sottolineato il percorso svolto dalla società, che, in pochi mesi, ha già creato una struttura organizzativa e che, salvo imprevisti, dovrebbe partire con l’apertura dei cantieri nel luglio 2024.

Nelle conclusioni, affidate al presidente Giacomo Saccomanno, lo stesso ha rilevato di come sia importante una comunicazione corretta e di come l’Accademia si è assunta la missione di informare oggettivamente il percorso che porterà, nel tempo, alla consegna dei lavori ed alla realizzazione dell’opera, ringraziando, tutto il CdA e l’AD Pietro Ciucci, per l’impegno costante nel mantenere gli impegni del cronoprogramma, e nel ribadire che posizioni contrarie, senza alcuna motivazione reale, non possono mettere in discussione un qualcosa di fondamentale per la crescita delle regioni Calabria e Sicilia e per l’intera nazione.

«Infine, un ringraziamento forte al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – ha detto Saccomanno – che sta facendo il possibile e l’impossibile per concretizzare il sogno del Ponte sullo Stretto». (rrm)

Venerdì a Roma l’incontro “Un Ponte che Unisce” dell’Accademia Calabra

Si intitola Un ponte che Unisce: Storia, cultura e sviluppo il convegno organizzato dall’Accademia Calabra e in programma venerdì 1° dicembre, a Roma, alle 16.30 nella Sala Di Liegro di Palazzo Valentini.

Lo ha reso noto Giacomo Saccomanno, presidente dell’Accademia Calabra, sottolineando come si tratti della «prima manifestazione romana nella quale si potranno apprendere le condizioni del progetto e lo stato di questa opera memorabile. Un’infrastruttura eccezionale che potrà dimostrare di quanto gli italiani potranno fare e di come l’imprenditoria nazionale sia all’altezza dell’autorevolezza e professionalità di un passato recente».

«Dopo quasi 50 anni di annunci, finalmente – ha proseguito – il ponte più lungo del mondo diverrà realtà! Ci sarà l’unione di due regioni, ma maggiormente quella italiana, con lo sguardo di tutto il mondo per la realizzazione di una struttura all’avanguardia, che non ha precedenti».

Si inizia con i saluti di Domenico Naccari, vicepresidente dell’Accademia Calabria, e l’introduzione del presidente, Giacomo Francesco Saccomanno, che illustrerà le ragioni della realizzazione di un’opera tanto discussa e desiderata. Relazioneranno i maggiori esperti, che hanno vissuto sin dall’inizio il percorso difficile della costruzione del ponte, Francesca Moraci, ordinario dell’Università Mediterranea, e Giovanni Mollica, Ingegnere e fondatore della Rete Civica per le Infrastrutture del Mezzogiorno. Interverrà anche il Presidente della Società dello Stretto, Giuseppe Recchi per un aggiornamento immediato sulle condizioni del progetto.

Le conclusioni sono affidate al Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, che relazionerà sull’importanza dell’opera e sulla realizzazione di migliaia di posti di lavoro. Modererà il convegno il giornalista Rai, Giuseppe Malara. Un incontro, sicuramente, di altissimo livello, che servirà a fornire una informazione corretta delle attuali condizioni del progetto e dello sviluppo che l’opera potrà portare alle regioni del Mezzogiorno e, comunque, all’Italia intera. Durante la manifestazione verranno consegnati dall’Accademia e dai componenti del C.D. Antonio Polifrone, Andrea Bisciglia, Massimo Lapenna, Vincenzo Virgiglio, Luana Tassone, Anna Caparra e Giuseppe Germanò, i riconoscimenti anno 2023 ad Antonella Polimeni, Rettore dell’Università Sapienza, Carmine Belfiore, Questore di Roma, Giovanni Bruno, professore Università Sapienza, e Cristiano Cupelli, professore Università Tor Vergata.

«Un’attività continua dell’Accademia – ha concluso – per costruire una rete concreta per la valorizzazione della Calabria, della sua storia, delle sue bellezze, della sua gastronomia, e che oggi comincia, finalmente, a poter sognare la realizzazione di un’opera strategica che servirà a coniugare anche l’unione con la Sicilia, ma, principalmente, tanto sviluppo e occupazione». (rrm) 

A Roma presentato il libro “Nonostante tutto” e consegnati i Premi dell’Accademia Calabra

Successo, a Roma, per la manifestazione organizzata nei giorni scorsi dall’Accademia Calabra. Un evento, svoltosi al Circolo Antico Tiro al volo, che è stato caratterizzato dalla presentazione del libro Nonostante tutto – Franco Cascasi: Storia di un imprenditore visionario di Ennio Stamile, e la consegna dei Premi anno 2023 a Cesare MirabelliTommaso Miele ed Emilio Errigo.

«Un racconto vero – ha dichiarato Giacomo Saccomanno, presidente dell’Accademia Calabra – che evidenzia accadimenti importanti e, in particolare, la lotta portata avanti con coraggio da questo imprenditore, che non si è voluto piegare alla ‘ndrangheta “violenta” ed a quella con “giacca e cravatta” ed ha portato avanti importanti progetti di sviluppo del suo territorio, rivolgendosi alle istituzioni e combattendo anche con alcuni soggetti che non hanno fatto il proprio dovere fino in fondo».

«La testimonianza di chi lotta, di chi resiste, pronto a farsi ammazzare pur di non perdere la dignità e la libertà – ha aggiunto –. Momenti di grande commozione quando Franco Cascasi ha ricordato le sue origini contadine e l’insegnamento dei genitori che lo hanno educato al rispetto, alla verità, al lavoro, a camminare sempre a tesa alta, con dignità e senso di profonda libertà. Un insegnamento rimasto indelebile nella famiglia Cascasi. Giacomo Francesco Saccomanno ha voluto rimarcare che la storia di Franco Cascasi è la dimostrazione di come si possa vincere la ‘ndrangheta e di come sia possibile fare l’imprenditore, anche se con tantissime difficoltà, anche in Calabria. Però, è indispensabile coraggio e dignità. Quello che ha contraddistinto e contraddistingue l’imprenditore Cascasi».

Dopo lunghi applausi, a seguire la cerimonia di consegna dei riconoscimenti 2023, che l’Accademia ha deciso di assegnare a: Cesare Mirabelli, emerito Presidente della Corte costituzionale, Tommaso Miele, Presidente della Corte dei conti di Roma, Emilio Errigo, Generale della Guardia di Finanza, che sono stati anche nominati soci onorari. Grandi ringraziamenti e la gioia di poter dare un forte contributo all’Accademia per portare avanti il nobile progetto di riconsiderazione della Calabria. Alla manifestazione erano presenti alcuni dei soci fondatori: Anna Caparra, Giuseppe Germanò, Andrea Bisciglia, Antonio Polifrone, Domenico Naccari, Vincenzo Virgiglio, Massimo Lapenna, Luana Tassone, visionari come l’imprenditore e che lottano per portare avanti la Calabria migliore e che con la sua storia, i suoi personaggi, i suoi beni archeologici, le sue tradizioni, ha contribuito a costruire una nazione dalle basi solide e con la forza di lottare per il bene comune.

Presenti, tra gli altri, anche l’Ad della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, il capo segreteria del Sottosegretario alla Giustizia  Adrea Ostellari, Francesca Bilotti, il direttore Rai Radio 1, dott. Francesco Pionati, il dirigente Rai Gianni Paris, il direttore di Calabria.Live, Santo Strati, il direttore Generale Dipartimento ministero Infrastrutture e Trasporti, dott. Enrico Puja, il già presidente del Tar Calabria Cesare Mastrocola, il magistrato della Corte dei Conti Francesca Anelli, il Presidente della Corte di Appello di Roma, Francesco Neri, ed ancora altri esponenti della società civile e delle istituzioni.

«Una serata magica per la rivalutazione della Calabria e delle risorse esistenti e sparse per il mondo, con la consegna di un opera “gioiello” ai premiati realizzato dal maestro orafo internazionale Michele Affidato», ha concluso Saccomanno.

L’Accademia Calabra e il suo esordio in Campidoglio col libro “La Calabria delle Meraviglie”

di PINO NANO – Ieri sera a Roma in Campidoglio l’Accademia Calabra ha esordito presentando ai calabresi di Roma La Calabria delle Meraviglie, l’ultimo libro di Arcangelo Badolati, uno dei più severi studiosi italiani della ‘ndrangheta.

«Si è vero – esordisce sorridendo il giornalista Arcangelo Badolati – “La Calabria delle meraviglie” è un libro che racconta come in ogni luogo caratterizzato dalla presenza delle ‘ndrine esistano, al contrario, cose meravigliose, una sequela di donne e uomini calabresi che hanno segnato con le loro intuizioni culturali ed artistiche la storia della umanità, uno studio originale ed entusiasmante che consente al mondo di guardare alla Calabria con un occhio finalmente diverso».

Arcangelo Badolati dimostra, insomma, come la «Calabria sia ricca di città sepolte, miti omerici e grandi siti archeologici, e come sia stata patria di legislatori, architetti, poeti, condottieri e atleti dell’antichità, terra di Papi dimenticati, di Santi ed eremiti, di greci e bizantini, madre segreta dei Bronzi di Riace e del Toro cozzante di Sibari, come dei misteriosi “monumenti” di pietra di Nardodipace, Stilo, Campana e Davoli. Ma è la Calabria che in passato ha conquistato, con le mille tracce del suo passato, il cuore di archeologi di fama come Paolo Orsi e di glottologi d’infinita curiosità scientifica come Gerhard Rohlfs».

L’appuntamento – moderato dal giornalista del TG2 Peppe Malara  si è svolto nella Sala del Carroccio per un pubblico importante, vertici della magistratura, del notariato, dell’avvocatura, della Pubblica Amministrazione, dell’Università e del giornalismo, una fetta di calabresi che da anni ormai vivono e lavorano a Roma.

«Abbiamo voluto presentare questo libro nel cuore della Capitale – spiega l’avvocato Giacomo Francesco Saccomanno, Presidente dell’Accademia di Calabria perché è l’esatto contrario della Calabria della ‘ndrangheta, l’esatto contrario della Calabria delle faide, l’esatto contrario del mondo organizzato del crimine».

Un libro scritto per giunta da un cronista che questa volta supera sé stesso scrivendo di cronaca bianca, o meglio di cronaca rosa, o meglio ancora di storia, di archeologia, di letteratura, di antropologia.

Arcangelo Badolati lo confessa a se stesso, per la prima volta nella sua storia di cronista butta alle ortiche la sua immensa conoscenza delle ‘ndrine e dei boss che per anni hanno dominato e devastato la sua terra e sposa la causa delle bellezze naturali, dei tesori dell’arte che pure esistono in Calabria, dei miti e dei personaggi che l’hanno resa famosa nei secoli. 

Dicevamo dellAccademia Calabra, una Associazione appena nata e che ha fortemente creduto in questo evento. Tra i soci fondatori figurano Giacomo Francesco Saccomanno, che ne è il Presidente, Domenico Naccari, Vice Presidente, e i consiglieri Antonio Polifrone, Andrea Bisciglia, Anna Caparra, e Giuseppe Germanò, in sostanza un gruppo di vecchi amici, pieni di passione civile e di grande amore per la terra di origine e che qui a Roma pur avendo conquistato posizioni importanti di lavoro e di rappresentanza istituzionale continuano a sognare di poter tornare un giorno a casa propria. Bella serata romana, non c’è che dire. (pn)

Domani a Roma si presenta il libro “La Calabria delle meraviglie” di Arcangelo Badolati

Domani pomeriggio, a Roma, alle 17.30, nella Sala del Carroccio del Campidoglio, sarà presentato il libro La Calabria delle meraviglie di Arcangelo Badolati.

L’evento è stato organizzato da Fondazione Re Calabria Roma Europa e dall’Accademia Calabra.

Saranno presenti: Domenico Naccari, che introdurrà il convegno quale vicepresidente dell’Accademia, Federico Rocca, che darà i saluti istituzionali quale Consigliere di Roma Capitale, Lucio Presta, che interverrà sul libro essendosi interessato della prefazione, Giacomo Francesco Saccomanno, che concluderà i lavori commentando l’opera e illustrando le ragioni della costituita Accademia Calabra. L’autore, certamente, entusiasmerà la platea sia per l’amore viscerale della propria terra e sia perché, per la prima volta, pur essendo un esperto di ‘ndrangheta, parlerà della Calabria migliore, delle sue risorse e delle sue meraviglie. A moderare il dibattito un altro illustre calabrese: Giuseppe Malara, noto giornalista di TG2 Rai.

Un inizio del percorso intrapreso che sarà, sicuramente, scoppiettante e consegnerà ai partecipanti quella Calabria nascosta e che è, invece, presente in tutte le regioni italiane, in Europa ed anche nel mondo. Una regione di grandi menti, di intelligenze al di fuori del comune, di caparbietà, di costanza, di grande forza interiore, ma anche di disperazione, povertà e tanta umiltà. Un territorio che ha conosciuto disastri, occupazioni, prepotenze, domini, ma che si è sempre rialzato ed ha costruito la sua forza con il duro lavoro e con l’ingegno di tanti lavoratori. Questa è la nostra Calabria! (rrm)