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A Roma il Memoria per Franco Romeo dell'Accademia Calabra

A Roma il Memorial per Franco Romeo dell’Accademia Calabra

Giovedì 14 marzo, a Roma, alle 18.30, nella Sala Mastai dell’Adnkronos, si terrà il Memorial per Franco Romeo, organizzato dall’Accademia Calabra.

Un evento per ricordare, appunto, Franco Romeo, luminare della cardiologia italiana e già professore ordinario diCardiologia all’Università di Tor Vergata di Roma, scomparso il 12 gennaio.

I calabresi vogliono ricordarlo con grande amore, quello che Lui ha dato a tutti. Saranno tanti gli amici presenti: Giuseppe Marra, presidente Adnkronos, Giuseppe Germanò, dell’Università Sapienza, Giacomo Francesco Saccomanno, presidente dell’Accademia Calabra, Domenico Gabrielli, direttore UOC Cardiologia Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, Francesco Barillà, direttore Scuola di Specializzazione in Cardiologia dell’Università Tor Vergata, Pasquale Amato Fratto, direttore UOC Cardiochirurgia Centro Cuore, Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Novelli, Ordinario Genetica Media, Università Tor Vergata, Roberto Occhiuto, presidente della G.R. Calabria. Sarà anche presente Gerardo Sacco, che ha voluto predisporre un particolare riconoscimento alla memoria che ritirerà la famiglia.

Una serata di grande, passionale e commossa calabresità in onore di un grande maestro, anzi di uno scienziato umile e silenzioso.

«Caro Franco, Ciao. Grazie per il cammino fatto insieme, mi hai insegnato tante cose. Prima fra tutte, l’amicizia. Buon volo», aveva scritto l’ec Rettore di Tor Vergata, il genetista Giuseppe Novelli, dando l’annuncio della sua scomparsa e ricordando con affetto il loro lungo percorso professionale e personale.

Franco Romeo, originario di Fiumara di Muro (Reggio Calabria), è stato componente del Consiglio superiore di sanità. È stato insignito dal presidente della Repubblica con la Medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica nel 2013. È stato presidente della Società italiana di cardiologia e membro del ‘nominating committee’ della Società europea di cardiologia. Ma quello che si vuole ricordare è la sua umiltà, disponibilità, accoglienza, il sorriso, la solidarietà e vicinanza per tutti coloro che avevano bisogno di sostegno. Franco Romeo era il punto di riferimento di tutti i giovani cardiologi, ma, principalmente, dei suoi concittadini calabresi: chi aveva bisogno sapeva dove andare! Il maestro era a disposizione di tutti e maggiormente delle persone che soffrivano e non avevano condizioni economiche per poter accedere a prestazioni di altissimo livello.

«Franco, per gli amici, era uno di noi – ha ricordato Giacomo Saccomanno, presidente dell’Accademia Calabra – era la persona che non tradiva mai! Sempre vicino ai concittadini e ai tantissimi amici per i quali non si tirava mai indietro. Sempre presente, anche silenziosamente, ma presente.

Racchiude tutto ciò il cordoglio del capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri: «Sono molto rattristato dalla scomparsa del professor Franco Romeo. Insigne docente, grande e generoso medico, ha sempre portato una parola di esperienza e di saggezza in ogni contesto. Si trattasse di soccorrere chi soffriva o di impegnarsi nel campo accademico o nella difesa del ruolo della sanità. Tanti hanno fruito della sua competenza e del suo equilibrio. Anche nel mondo associativo è sempre stato attivo e portatore di proposte concrete e utili per la salute pubblica. La sua prematura scomparsa rattrista profondamente e impoverisce il mondo della sanità e della scienza, che in lui ha avuto sempre un saldo e generoso punto di riferimento».

«E poi quell’amore sviscerato di Franco verso la sua Calabria, verso la sua Reggio – ha ricordato ancora Saccomanno – verso la sua Fiumara di Muro! Non vi era occasione per non tornare nella sua terra, per vedere i suoi amici d’infanzia, per trascorrere delle ore ad osservare il mare tempestoso dello Stretto, per sognare guardando la neve sull’Etna, per parlare della bellezza della Calabria, della sua storia, della sua gastronomia e delle sue magnificenze. Franco era veramente innamorato di questa terra, povera ma colma di ricchezze umane, di semplicità, di grande disponibilità ed affetto. Franco era un uomo della sua terra: duro, geniale e preciso sul lavoro, ma disponibile per tutti e con un cuore grande, anzi grandissimo». (rrm)