Saccomanno (Lega):Inquietante non accettare un Consiglio comunale per discutere del “Patto di legalità” per Acri

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha definito «inquietante» che ad Acri non sia stata accolta la richiesta di un Consiglio comunale per discutere di un Patto di legalità per la città, avanzato dai consiglieri comunali Giuseppe Intrieri, Luigi Caiaro, Emilio Furano, Abbruzzese Marco e Maurizio Feraudo.

I consiglieri, infatti, hanno chiesto lo scorso 15 aprile al presidente del Consiglio Comunale «la convocazione dell’assemblea per discutere, ai sensi dello Statuto e del Regolamento – ha spiegato Saccomanno – del seguente ordine del giorno “Verso le elezioni Amministrative: Un patto di legalità per la città”. Hanno altresì allegato una specifica e dettagliata relazione sulle ragioni della richiesta e sulla necessità che si possa deliberare un documento assembleare che possa sostenere quella imprescindibile battaglia per la vera e concreta legalità».

«Nella relazione, tra l’altro – ha aggiunto – si rappresentavano segnali inquietanti di possibile condizionamento delle elezioni e di pratiche che hanno, in qualche modo, direttamente o indirettamente, consentito ad alcuni soggetti di beneficiare di “utilità” da parte dell’amministrazione, che potrebbero, alterare la par condicio tra i candidati alla carica di sindaco e a quella di consigliere comunale».

«Una mancanza di trasparenza e di corretto utilizzo delle Istituzioni – ha proseguito – che verrebbero a danneggiare la vera politica e l’imparzialità, che dovrebbero essere alla base della competizione. Stranamente, molto stranamente, tale richiesta ufficiale non ha ricevuto alcun riscontro dal Presidente del Consiglio, il quale, tra l’altro, per le vie brevi ha anticipato ai firmatari che non avrebbe mai convocato un Consiglio Comunale per discutere dell’argomento su un “patto di legalità per la città”».

«Condotta, certamente – ha concluso – inquietante e che mette in discussione l’imparzialità di costui che dovrebbe, invece, essere al di sopra delle parti e svolgere le sue funzioni nell’interesse della città e di tutta la comunità. Di questo le Autorità competenti dovranno, sicuramente, tenerne conto!». (rcz)

ACRI (CS) – Al Maca la mostra “Ricordo il futuro”

Fino al 15 maggio, al Museo Arte Contemporanea Acri è possibile visitare la mostra personale di Caterina Arcuri dal titolo Ricordo il futuro a cura di Anselmo Villata.

La mostra rientra nell’ambito del progetto Bancartis, grazie al quale, annualmente, il MACA, in collaborazione con l’istituto bancario BCC Mediocrati di Rende (Cs), promuove e valorizza l’arte dedicata ad un artista di origine calabrese, per ravvivare il forte legame territoriale instaurato, sin dalla sua fondazione (2006), dal museo alle pendici della Sila Greca con il suo territorio e le voci creative che ne sono i frutti più rigogliosi.

Le sale del Piano Nobile del settecentesco Palazzo Sanseverino-Falcone, sede del museo, ospitano,
scrive il critico e curatore Anselmo Villata, la mostra che conclude il percorso iniziato nel dicembre 2021 che ha visto l’acquisizione di un’opera dell’artista catanzarese da parte della BCC Mediocrati.

Compongono la mostra opere realizzate con materiali vari e sono installazioni, sculture, disegni, che tracciano un percorso di visita caratterizzato, appunto, da un ideale viaggio nella poetica artistica di Caterina Arcuri ed anche nel tempo: verso il futuro e poi a ritroso, un’andata e un ritorno, dove le parti del corpo umano che “contano” sono i piedi, per camminare sulla terra, e la testa per compiere un viaggio “aereo”, ossia nell’aria, ma anche nel pensiero.

Sarà un percorso da vivere per concludersi con la grande installazione “KA2019 macchina sensitiva”, che cattura le nostre emozioni, chiudendo il percorso e riaprendolo a ritroso.
Negli ultimi tempi si ricorre spesso all’espressione “H24” che sta a comunicare la disponibilità continuativa e ininterrotta di determinate persone o servizi, ma realmente e concretamente esiste questa diponibilità? La risposta la fornisce l’artista Caterina Arcuri, quando afferma che l’arte e la musica, ossia la creatività e le opere, rimangono sempre e totalmente a disposizione di chiunque ne voglia usufruire.

ACRI (CS) – Successo per l’incontro-dibattito sulla giustizia civile

Successo, al Liceo Falcone di Acri, per l’incontro-dibattito Giustizia Civile: un percorso dovuto, ma per quali vie?, organizzato dal Club per l’Unesco di Vibo Valentia e dall’Aps MedExperience in occasione della  della Giornata mondiale della Giustizia Sociale.

Ad aprire i lavori è stata la dirigente scolastica Anna Bruno, con un pensiero di saluto e di gratitudine per le importanti sollecitazioni offerte alla comunità scolastica su un tema, quale è quello della giustizia sociale, divenuto estremamente cogente, soprattutto per via della grave crisi generale, umana, sociale, culturale, politica, determinatasi negli ultimi anni, in seguito alla pandemia da Covid19.

La scuola diretta da Anna Bruno è sempre in prima linea nel delineare percorsi didattico-educativi incentrati su una conoscenza dettagliata e approfondita delle dinamiche socio-culturali che fanno parte integrante del contesto in cui vivono gli studenti, ma rispetto ai quali gli stessi rimangono, in molteplici occasioni, totalmente estranei, quasi avulsi.

L’evento, moderato dalla Presidente del Club per l’Unesco di Vibo Valentia e di MedExperience, Maria Loscrì, ha fatto focus sul messaggio scelto dalle Nazioni Unite per le celebrazioni di quest’anno, “se vuoi la pace e lo sviluppo, lavora per la giustizia sociale”.

L’intervento iniziale, curato da Pino Campisi, Presidente regionale Acli Terra e Segretario regionale Ucid, ha catturato l’attenzione degli studenti con un richiamo forte al senso di responsabilità che investe la società intera, nessuno escluso, nel farsi parte attiva affinché tutti e ciascuno possano vivere un’esistenza dignitosa, nel riconoscimento della quale, il concetto di povertà non venga in considerazione soltanto come precarietà o assenza di mezzi di sussistenza, quanto come riconoscimento del diritto di ciascun essere umano, in quanto tale, alla realizzazione delle varie e complesse dimensioni che lo caratterizzano.

Nella cornice della programmazione europea che sta inaugurando il nuovo settennio, anche in vista della realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030, i giovani hanno il diritto-dovere di “accumulare” competenze, ha sostenuto Campisi, per non rimanere indietro rispetto ad un mondo che corre sempre più velocemente.

Diletta Aurora Della Rocca, vicepresidente dell’Associazione Artemisia Gentileschi, partendo dalla radice culturale della violenza perpetrata contro le donne, di cui esiste ampia testimonianza nella letteratura e nell’arte, ha offerto interessanti spunti di riflessione sul divario di genere che persiste, anche nelle società occidentali, soprattutto a causa di una povertà emotiva, di sentimenti, accentuatasi con il dilagare della situazione di emergenza sanitaria che ha visto il determinarsi, fra l’altro, di una gravissima “pandemia della violenza”, spesso consumata  fra le mura domestiche ed esercitata da presunti “affetti”, ovvero da persone che dichiaravano il proprio amore un istante prima di uccidere o ferire, in modi diversi, la propria vittima.

«La partita più importante nel contrasto alla violenza di genere – ha sottolineato la giornalista e docente Diletta Aurora Della Rocca – viene giocata tra i banchi di scuola, dove le giovani menti in formazione possono e devono essere educate all’affettività, alla sensibilità e al rispetto verso l’altro, senza alcuna forma di pregiudizio o di stereotipo».

La parte conclusiva della mattinata è stata affidata ad Antoine Liguoro, Presidente di MamAfrica, una Onlus impegnata in Togo e in altri stati dell’Africa, nel sostenere iniziative a favore di bambini orfani, spesso privi anche dei più elementari mezzi di sopravvivenza, e privati del diritto alle cure mediche, del diritto all’istruzione, del diritto ad un’esistenza dignitosa. Anticipando i numerosi interventi degli oltre duecento studenti presenti, Liguoro ha posto l’accento sulla drammatica situazione di guerra e carestia in cui vivono, ancora oggi, numerose popolazioni africane, costrette ad abbandonare la propria terra, i propri affetti, la propria famiglia, in cerca di un futuro migliore, anche correndo il rischio di affrontare il mare aperta in catorci di fortuna e finendo, troppo spesso, nelle mani di spietati carcerieri, in grado di annientare l’identità delle persone, ancor prima della loro dignità. «Globalizzazione dovrebbe significare – ha sostenuto Liguoro – uguale ed equa possibilità di avere giuste possibilità di vita, di lavoro, di esistenza, di istruzione, di cure mediche…».

Sottolineando la coincidenza della manifestazione incentrata sul tema della Giustizia Sociale con il ricorrere di una data palindroma, la Presidente Loscrì, richiamando la contemplazione degli antichi verso le sequenze di numeri o lettere leggibili indifferentemente dall’inizio verso la fine, e viceversa, ha esortato i presenti a cogliere il senso della chiamata verso il risveglio e il rinnovamento, affinché le diverse tematiche poste all’attenzione della platea, da parte dei relatori presenti, possano rappresentare autentici capisaldi nella formazione del cittadino attivo e responsabile, di oggi e di domani. (rcs)

ACRI (CS) – Il Comune esce dal dissesto in anticipo

Il Comune di Acri « è riuscito a superare le criticità legate al bilancio e a diventare un’amministrazione virtuosa». Lo ha reso noto il sindaco, Pino Capalbo, la cui Giunta è riuscita a risanare il debito ereditato alle precedenti amministrazioni.

«Non solo abbiamo risanato il Bilancio del nostro Ente – ha spiegato il primo cittadino – ma addirittura abbiamo riportato un avanzo di amministrazione certificato dai revisori dei conti. Un risultato, tra i tanti ottenuti, che ci inorgoglisce. I sindaci e gli amministratori si giudicano per i risultati raggiunti, che sono lì a testimoniare in maniera oggettiva il loro operato».

«Le amministrazioni che ci hanno preceduto – ha proseguito – hanno generato debiti fuori bilancio ed il fallimento del Comune. Noi, semplicemnte, lo abbiamo risanato”, aggiunge il primo cittadino che ringrazia collaboratori, consiglieri comunali e giunta. Ed ora? “Adesso per la città di Acri è un nuovo inizio».

«Un risultato importante e di enorme valore – ha avuto modo di dire anche la parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio – che attesta la capacità, la determinazione e il grande senso di responsabilità che hanno nutrito l’azione del sindaco e della sua squadra. Questo obiettivo raggiunto non deve passare inosservato e merita di essere valorizzato, a dimostrazione che quando vi è la volontà di affrontare e risolvere i problemi, ebbene un buon amministratore sa individuare anche la strada delle soluzioni».

«Questo – ha concluso – ci insegna il caso di Acri e del suo sindaco. Buon lavoro, dunque, a Capalbo nella certezza che saprà dare alla sua comunità altre importanti soddisfazioni».

Sull’argomento aveva espresso piena condivisione anche il consigliere regionale ed ex presidente della provincia di Cosenza, Franco Iacucci(rcs)

COSENZA – Settimana della Cultura Calabrese, gli appuntamenti del weekend

Tantissime iniziative sono in programma in questi giorni, a Cosenza, con l’11esima edizione della Settimana della Cultura Calabrese, ideata da Demetrio Guzzardi che celebra, quest’anno, 35 anni di attività della casa editrice Progetto 2000.

Ad aprire le danze, la consegna del Premio “Gustavo Valente” allo storico direttore del Tgr Calabria, Emanuele Giacoia. Il prestigioso riconoscimento, che normalmente viene assegnato a uno storico, quest’anno è stato conferito a un giornalista che «nella sua professione ha utilizzato un metodo di ricerca e di racconto della realtà calabra, che sicuramente aiuterà i futuri storici a saper discernere e descrivere un periodo – la seconda metà del Novecento – foriero di grandi cambiamenti. Emanuele Giacoia non è stato solo la voce del calcio calabrese in serie A, ma, per tanti suoi colleghi, un maestro del giornalismo d’inchiesta e d’approfondimento».

Venerdì 3 dicembre, si parte dalle 9 alla Casetta Little Free Library, dove si potrà ritirare gratuitamente il volume di Corrado Caccuri BaffaMonete e pesi monetari in uso nel Regno delle Due Sicilie. Varietà ed errori di zecca. Alle 10, all’IC Statale “Fausto Gullo”, la presentazione del libro Il coraggio di ricordare. Una storia d’amore nella Cosenza degli anni Sessanta di Osvaldo De Rose. Saluti del dirigente scolastico Filomena Lanzone, introduce la prof.ssa Roberta Coscarella. Saranno presenti l’editore e l’autore.

Alle 18, nella sede della Cgil, la proiezione del docufilm Cesare Curcio un umile militante a servizio della causa giusta, da un’idea di Aurelio Morrone, regia di Francesco Morrone. Saluti Umberto Calabrone e Antonietta Cozza. La Cultura del Ricordo: Danilo Montenegro (cantastorie), con interventi musicali del cantastorie Salvatore Bellio; Enzo D’Agostino (storico). A seguire, la consegna del Premio Gustavo Valente (sesta edizione) assegnato al giornalista Emanuele Giacoia storico direttore del Tgr Calabria. Consegna la pergamena il figlio di Gustavo Valente, Giuseppe.

Sabato 4 dicembre, dalle 9, nella casetta Little Free Library, si potrà ritirare, gratuitamente, il libro Gente di Calabria di Antonio Delfino. Alle 10.30, nel Centro Storico di Cosenza, con raduno a Piazza Valdesi, la passeggiata fotografica a cura di Alfredo Salzano. I saluti sono a cura di Francesco Alimena. (In caso di pioggia visita al Museo diocesano e alla Cattedrale di Cosenza).

La Cultura del Ricordo: Tony Gaudio (nato a Cosenza nel 1883, fu il primo italiano a vincere un Premio Oscar. L’ambita statuetta gli venne assegnata nel 1937, per la migliore fotografia per il film Avorio nero – a cura di Massimo Giovane); Venanzio Spada (architetto) e Nik Spatari (artista – fondatore del Museo Santa Barbara a Mammola).

Alle 16, al Complesso Monumentale San Domenico, la presentazione del libro Gente di Corazzo. Immagini fotografiche di Mario Greco, con il saggio introduttivo Appunti per una storia della fotografia sociale calabrese di Demetrio Guzzardi. Partecipano: Antonio Armentano, Domenico Garrì (Officina fotografica) e Guido Guglielmelli.

La Cultura del Ricordo: Giuliano Di Cola (fotografo).

Foto collettiva: il gruppo Facebook Il senso del tempo. Il valore di un posto. Cosenza, per i 35 anni di attività dell’Editoriale progetto 2000, invita tutti coloro che amano i libri e la Calabria sugli scalini di Palazzo degli Uffici, nei pressi del monumento di Mimmo Rotella La rinascita della cultura per una foto collettiva. Appuntamento alle ore 18,30; a seguire, altro scatto davanti alla scultura Il lupo della Sila, sempre di Rotella.

Le due opere verranno presentate da Vincenzo Le Pera, in memoria dello storico dell’arte Tonino Sicoli. Ai primi 100 partecipanti in omaggio il volume di Osvaldo De Rose, Il coraggio di ricordare. Una storia d’amore nella Cosenza degli anni Sessanta.

Domenica 5, si potrà ritirare gratuitamente dalla Little Free Library il libro Le ragioni di un amore di Giuseppe Neri.

Alle 11, ad Acrio, in Contrata San Zaccaria nella Comunità “Don Milani”, inaugurazione del primo tratto di strada che porta al Poggio. A seguire, incontro con Nello Serra, fondatore della Comunità “Don Milani” ed esperto di piante officinali.

La Cultura del Ricordo: Giuseppe Neri (preside e scrittore).

A seguire, visite guidate alla Basilica e Museo di Sant’Angelo; Chiesa di San Francesco di Paola e Museo d’arte contemporanea “Vigliaturo”, a cura di Roberto Saporito.

Alle 18 Santa Messa nella Basilica di Sant’Angelo. (rcs)

ACRI (CS) – Dal 4 agosto la terza edizione del Siluna Fest

Dal 4 all’8 agosto, ad Acri, nell’Azienda Agricola BioSila, è in programma la terza edizione del Siluna Fest, organizzata dall’Associazione Siluna con il patrocinio del Parco Nazionale della Sila, del Fai – I Giganti della Sila e del Comune di Acri, e cofinanziato dalla Regione Calabria.

A una quarantina di chilometri dai 58 maestosi Pini Larici ultracentenari che compongono la riserva naturale Fai “I Giganti della Sila” si trova l’installazione permanente creata nel 2019 dall’Associazione Siluna, ideatrice e organizzatrice del Festival: ancora Pini Larici, ancora 58, ma giovanissimi e disposti in modo da riprodurre il “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, il segno divenuto icona della riconciliazione tra l’uomo e la natura che oggi, riprodotto in tutto il mondo, ha assunto ormai l’aspetto di una grande opera collettiva.

Proprio qui, accanto alla “culla” dove crescono lentamente i Giganti del futuro, gli ospiti del Siluna Fest formeranno una piccola comunità impegnata a cercare insieme parole, note, suggestioni e azioni con cui accogliere e preparare la nascita del Terzo Paradiso: cinque giorni che saranno vissuti a costante contatto con la natura e con la sua forza e bellezza, dall’alba al tramonto.

Un modo nuovo per parlare di (e non solo) di sostenibilità, con uno sguardo che vuole essere tanto vasto quanto gioioso. “Qui si fanno cose pensose e cose liete; anzi, cose pensosamente liete” sono d’altronde le parole con cui Franco Arminio descrive l’agire della paesologia, la “disciplina” da lui fondata nella cui poetica l’Associazione SILUNA affonda le proprie radici: il poeta e paesologo sarà ospite del Siluna Fest nella serata di sabato 7 agosto, con la lettura di “Lettera a chi non c’era”, l’ultima opera uscita a giugno.

Tra gli appuntamenti al centro del festival – in partenza mercoledì 4 agosto con il dibattito sulle aree interne a cui parteciperanno rappresentanti delle Istituzioni del territorio, di Gal Sila e di Coldiretti Calabria, Fondazione Campagna Amicanazionale e dell’Ente Parco Nazionale della Sila – ci sono poi il laboratorio di Performing Art in cammino nella natura di Azul Teatro (domenica 8), la presentazione del volume Cosangeles del giornalista Paride Leporace con l’introduzione del critico letterario Andrea Di Consoli (venerdì 6), la lettura per bambini del libro finalista al Premio Andersen 2021 Gli zoccoli delle castagne di Barbara Ferraro (giovedì 5), lo spettacolo teatrale Di Grazia con Roberta Lidia De Stefano, (sabato 7).

Un evento, fuori programma, è previsto sabato 7 agosto alle 16.15, dal titolo Campi e paesi: luoghi di futuro. Dialogano il poeta e paesologo Franco Arminio e Carmelo Troccoli, modera Gianfranco Manfredi giornalista ed esperto enogastronomico.  L’esibizione del pianista Roberto Cherillo e la proiezione sotto le stelle del film di Simone Manetti Sono innamorato di Pippa Bacca, che chiuderà il Festival domenica 8 agosto. (rcs)

ACRI (CS) – L’8 luglio lo spettacolo “Ti porto dove c’è musica”

L’8 luglio, ad Acri, alle 21.30, all’Anfiteatro Comunale, lo spettacolo Ti porto dove c’è musica, scritto e diretto dal coreografo Giuseppe Ferraro con la produzione della Dedo Eventi di Alfredo De Luca e con Cristiano Malgioglio.

Lo show rappresenta il ritorno dell’Art show dance Academy, scuola di danza e spettacolo con 16 anni di eventi. Coreografie che lanciano un segnale di ripresa e voglia di tornare a fare arte ai livelli ai quali i Maestri Giuseppe Ferraro e Lucia Amodio sono da sempre abituati, producendo spettacoli con artisti del calibro di Simona Ventura, Cristina D’Avena, Alessandra Celentano, Matilde Brandi, Paolo Ruffini, Rossella Brescia, Natalia Titova, Samanta Togni, tutti registrati con sold out e critica più che positiva.

“Ti porto dove c’è musica” è un varietà che si terrà nella meravigliosa cornice dell’anfiteatro comunale di Acri, l’8 Agosto 2021, con la partecipazione straordinaria di Cristiano Malgioglio, noto personaggio televisivo, nonché autore di alcuni dei maggiori successi di Mina.

Attualmente, il brano “Todos me mira” ha raggiunto milioni di visualizzazioni. Ad impreziosire lo spettacolo sarà la partecipazione dei tenori Stefano ed Andrea Tanzillo, cantanti lirici e presenti da dieci anni nel panorama dello spettacolo internazionale. Presenti nei più importanti Teatri, dall’Arena di Verona al New York city center.

Inoltre, ad accompagnare le esibizioni canore/live durante l’evento, i talentuosi giovani allievi del Project Academy del Maestro Stefano Tanzillo. (rcs)

ACRI (CS) – Al Maca arriva “Archivissima”, il Festival degli Archivi

Dal 4 al 9 giugno, al Museo Maca – Museo Arte Contemporanea Acri, è in programma Archivissima, il festival degli Archivi giunto alla sesta edizione e dedicato alla promozione e valorizzazione degli archivi grazie a una contaminazione di linguaggi e format: podcast, dirette, colazioni, mostre, talk ideato e sostenuto da Promemoria, realizzato da Archivissima in collaborazione con il Polo del ‘900.

Sei giorni, dunque, e una notte speciale, il 4 giugno, dedicati agli archivi di tutta Italia, nell’importante cornice della settimana internazionale degli archivi.

Tra i numerosi partecipanti all’evento del 2021 si ricordano gli Archivi Storici di: Museo Egizio Torino, Stato di Roma, Teatro Regio Parma, The Italian Gallery Guide, Martini e Casa Martini … e quest’anno è presente anche l’Archivio di Silvio Vigliaturo.

Le carte di un artista, che narrano i processi creativi, sono spesso soggette a dispersione proprio per la loro transitorietà progettuale finalizzata alla realizzazione dell’opera. Non è il caso dell’Archivio Silvio Vigliaturo che oltre a rappresentare un ponte tra Calabria e Piemonte, regione in cui l’evento è stato concepito, costituisce una preziosa risorsa culturale italiana. Corrispondenza, fotografie, appunti, scritti, cataloghi e bozzetti offrono un’opportunità inedita d’interpretazione dell’arte contemporanea attraverso i “sentimenti ed i travagli” dell’artista produttore dell’archivio.

L’Archivio, infatti, ha ideato e realizzato per la prestigiosa occasione la mostra Mediterraneo crocevia di #generazioni a cura di Antonella Borganzone che sarà allestita nello spazio della Collezione Permanente Silvio Vigliaturo al Museo Maca di Acri.

Il percorso espositivo si sviluppa a partire dall’installazione della scultura Vibrazioni Marine del maestro Silvio Vigliaturo, già collocata all’interno della Collezione attraverso quattro sezioni: Mediterraneo, Mescolanze, Amanti e Maternità. La mostra si snoda come un racconto attraverso l’esposizione di materiale eterogeneo inedito proveniente dell’Archivio Silvio Vigliaturo (bozzetti, dipinti e sculture).

La Notte degli Archivi 4 giugno 2021 dalle 18.30 alle 20.30
e dal 5 giugno al 9 giugno con i seguenti orari 10:00 – 13:00 – 16:00 – 19:00 l’ingresso è gratuito (per una fruizione contingentata, nel rispetto delle misure anti-Covid, è gradita la prenotazione al n. 3396935464 o mail info@museomaca.it) Info: www.museomaca.it.

Inoltre, sul sito di Archivissima, inoltre, sarà possibile visualizzare a partire dal 4 giugno ore 18.30 il video dove il maestro Silvio Vigliaturo racconta la scultura Mediterraneo e sempre sul sito web della kermesse sarà possibile consultare il relativo podcast (https://www.archivissima.it/2021/gli-archivi/1169-archivio-silvio-vigliaturo). (rcs)

Molinaro (Lega): Si ripristinano i servizi preesistenti all’Ospedale di Acri

Il consigliere regionale della LegaPietro Molinaro, ha inviato una lettera al Commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, ed al sindaco di Acri, Pino Capalbo, per segnalare gli effetti negativi dell’apertura del reparto Covid nell’Ospedale Sant’Angelo di Acri, e per richiedere il ripristino dei servizi preesistenti.

«Quello che il Sindaco di Acri ha sbandierato come rinascita dell’Ospedale Sant’Angelo di Acri, ovvero l’apertura del reparto Covid, si è rivelato un danno per le prestazioni sanitarie in favore dei cittadini.  Piuttosto che salvaguardare i servizi sanitari esistenti ed impegnarsi a potenziarli, il Sindaco  ha ritenuto di dover inseguire la possibilità di investire qualche migliaio di euro per realizzare i 16 posti di “albergo Covid”, nell’ospedale. E lo ha fatto nel modo peggiore possibile. Ovvero, anziché chiedere di utilizzare gli spazi effettivamente liberi, ha avallato e difeso la scelta di sacrificare il reparto di chirurgia».

«Ed ora ci si trova – ha aggiunto – come previsto, con la chiusura a tempo indeterminato del reparto di chirurgia programmata, di chirurgia oculistica, oltre che con la chiusura degli ambulatori di oncologia e di pneumologia.

«Il sindaco – ha proseguito nella lettera Molinaro – si era anche lanciato nella promessa che il reparto chirurgia sarebbe stato riaperto entro il 7 gennaio scorso, ma siamo giunti al 15 febbraio e non si vede nessuna riapertura all’orizzonte».

Nel rivolgersi anche al Commissario dell’Asp, il consigliere Molinaro ha chiesto di «riesaminare al più presto la situazione che si è creata, per provvedere al ripristino dei servizi sanitari già erogati dal presidio ospedaliero di Acri».

Inoltre ha invitato il Commissario a fare «chiarezza su chi sia, effettivamente, incaricato di essere il responsabile sanitario dell’Ospedale Sant’Angelo di Acri e su chi ne svolga, eventualmente, le funzioni delegate. Credo che se non si chiariscono i ruoli e le funzioni organizzative, sia oltremodo difficoltoso ottenere che una struttura complessa come un ospedale possa funzionare correttamente».

«Per quanto mi riguarda – ha concluso – continuo a sollecitare una seria riorganizzazione generale del Servizi Sanitario nella regione Calabria, ed assicuro il mio interessamento, affinché anche il presidio di Acri svolga un ruolo coerente con la sua localizzazione e per questo sia adeguatamente e realmente potenziato». (rcs)

Piace ai milanesi il panettone di Mastro Vincenzo, pasticciere di Acri

Piace ai milanesi il panettone del pasticcere calabrese Vincenzo Pellicorio, di Acri. Mastro Vincenzo, come tutti lo chiamano, ha il volto stanco ma carico di soddisfazione, «sono quasi due mesi che dormo qualche ora al giorno e nemmeno tutte le notti», ma tutta la famiglia e i numerosi collaboratori sono stati travolti in un “tour de force” straordinario. «Non potevamo perdere questa occasione – dice – e non ci andava di scontentare i tanti estimatori».

Queste festività sono state diverse dal solito: il Covid ha segnato molte attività economiche e Mastro Vincenzo, che da anni realizza panettoni artigianali ha puntato per l’occasione tutto su questo prodotto che era già apprezzato in Calabria e anche fuori regione.

Le attrezzature da piccolo laboratorio di provincia, la sede è ad Acri (CS), alle porte dello splendido altipiano silano, sono state messe a dura prova: forni che cuocevano giorno e notte, planetarie che impastavano 24h su 24h.

Il panettone di Mastro Vincenzo di Acri«È stato un crescendo. I primi panettoni sono partiti per il Nord Italia e distribuiti nei punti vendita specializzati. Molti esercenti, dopo aver testato il prodotto, in modo entusiastico hanno messo a disposizione della propria clientela dei vassoi per l’assaggio, e ogni assaggio era una vendita e, spesso, un ritorno per il riacquisto. Ritengo – dice ancora Vincenzo Pellicorio – che il fatto che la gente sia stata costretta in casa ha fatto sì che quello che era il dolce del giorno di Natale sia diventato il dolce di tutti i giorni. Ecco perché gli ordini crescevano di giorno in giorno e, di conseguenza, le nostre notti diventavano sempre più corte».

La versione con il pistacchio, poi, è andata letteralmente a ruba, oltre ogni più rosea previsione. È Mastro Vincenzo a spiegare il motivo di questo successo: «Tutto l’anno produciamo pasticceria di ottima qualità ma soprattutto taralli, che ad Acri sono una tradizione. Ormai, grazie alla diffusione sui social, i taralli raggiungono numerose località italiane, e in occasione delle festività il laboratorio si converte alla produzione dei dolci tipici con qualche novità. Alla base di tutto c’è la passione, lo studio, l’attenzione per le materie prime e la squadra. Ma non basta la forma del panettone basso a trasformare un panettone industriale in artigianale e neanche le curate e impreziosite scatole nelle quali sono confezionati. Più si diffondono questi e più noi abbiamo successo, avendo puntato tutto sulla trasparenza e la qualità». (rcs)