Un meritato plauso, la Comunità di Badolato, lo ha riservato ai volontari della sede operativa della Croce Rossa, guidata da Agazio Galelli e al Comitato locale di Catanzaro, guidato da Salvatore Maiolo, per lo straordinario impegno nella lotta al covid-19.
I volontari della Cri badolatese sono impegnati, fin dal primo lockdown, a supporto degli screening di massa promossi dal Comune di Badolato; delle campagne sociali, co-promosse in loco con una rete di solidarietà sociale; della fondamentale campagna vaccinale regionale anti-Covid. In prima battuta, a seguito dell’esplosione dell’Emergenza Coronavirus, la sede operativa della Croce Rossa di Badolato si è subito attivata, in sinergia ed in rete alle Istituzioni ed Associazioni locali, a sostegno dei tanti bisogni sociali della famiglie e dei cittadini in una situazione fragile e precaria. Grazie al supporto di tanti sodalizi associativi territoriali, grazie anche a donazioni di cittadini privati e/o allo stanziamento di risorse pubbliche, sono stati messi in campo un “Banco alimentare” ed un “Banco per l’infanzia” a supporto proprio di tutte quelle famiglie che si sono trovate in uno stato di bisogno, a seguito dell’emergenza sanitaria e socio-economico, dalla prima chiusura totale di Marzo/Maggio 2020 alla primavera 2021.
In seguito, la Croce Rossa di Badolato ha supportato attivamente le attività di screening di massa con tamponi antigenici, promosse dal Comune di Badolato, coadiuvando l’importante lavoro dell’infermiera professionale Iole Abbate ed altri operatori sanitari del luogo.
Negli ultimi mesi, con un’azione di volontariato svolta soprattutto presso il nuovo Hub vaccinale di Catanzaro Lido, i tanti volontari della sede operativa Cri di Badolato sono quotidianamente impegnati nella campagna vaccinale anti-Covid della Regione Calabria.
All’inizio della campagna vaccinale, gli stessi volontari hanno coadiuvato anche il Dott. Giacomo Leuzzi nelle prime vaccinazioni espletate a Badolato per i cittadini over 80.
«Non è ancora finita – hanno detto i responsabili della Croce Rossa nazionale – e non dobbiamo arretrare di un passo. La battaglia contro il Covid-19 è logorante, ma c’è in ballo il futuro di tutti noi. Questa pandemia ha cambiato la visione delle cose e fatto emergere fragilità, insicurezze. Abbiamo dovuto iniziare a vivere distanti e fare i conti con la solitudine. I ritmi abituali delle nostre esistenze sono stati completamente stravolti. Per troppi, il 2020 ha significato anche la perdita del lavoro, l’affacciarsi a una vulnerabilità mai conosciuta prima».
«La Croce Rossa Italiana – hanno aggiunto – ha risposto all’emergenza, sin dall’inizio, mettendo avanti a ciascun servizio la gentilezza. Abbiamo tenuto la mano dei pazienti nelle ambulanze in bio-contenimento, rimanendo vicini ai malati nelle strutture sanitarie e bussando alle porte di chi era solo. Attraverso il servizio di ascolto psicologico nessuno è rimasto solo con le proprie paure. Le nostre donne e i nostri uomini hanno suonato ai campanelli delle case degli italiani portando spesa, farmaci ma, soprattutto, sorrisi e calore. Siamo pronti a nuove sfide, certi che quello che si dona torni indietro. E questa gentilezza è, infatti, ritornata. Abbiamo ricevuto in questi duri mesi un grande e prezioso sostegno da parte di aziende, partner, testimonial, esponenti del mondo della cultura e dell’arte».
«Ora – hanno concluso – è arrivato il momento di aggiungere una forte dose di tenacia e volontà, perché siamo stanchi come i maratoneti all’ultimo giro, ma è proprio per questo che dobbiamo stringere i denti, guardare avanti, fare la differenza e scrivere insieme il nostro domani». (rcz)
Badolato come destinazione umana e turistica. È così che è stata presentata la città calabrese nel primo evento di Skal International Calabria da Domenico Leuzzi, in qualità di operatore turistico ed attuale vicesindaco del Comune.
Una conferenza con ospiti di livello, che ha saputo stimolare un confronto sui modiinnovativi di interpretare e presentare l’offerta turistica Calabrese, integrata ed esperienziale, frutto della visione del costituendo Skal International Calabria, dove, un gruppo di lavoro si occuperà nel far emergere le ricchezze territoriali meno conosciute, con eventi emozionali ed inaspettati da non perdere. La “mission” del costituendo Skal Tour Calabria è quella di lavorare sul territorio attraverso i nostri “borghi”. Il gruppo di lavoro si occuperà nel formare una rete locale, al fianco degli operatori della filiera turistica e di semplici cittadini, per elaborare un prodotto in grado di proiettarlo verso un mercato internazionale caratterizzato da una visione esperienziale, espressione del “Genius Loci”, la genetica dei luoghi.
«Personalmente – ha dichiarato Domenico Leuzzi – ho avuto l’onere di portare la mia/nostra testimonianza, quella di tanti altri soggetti pubblici e privati operanti nel nostro territorio comunale, sull’esperienza turistica e culturale di Badolato. Il nostro borgo, con il suo eco-sistema circostante e la sua costa bagnata dal Mar Ionio, è già da tempo per tanti/molti una Human & international destination, dove si propone e pratica un turismo attento alle persone, ai luoghi e all’ambiente. Da anni si lavora per una Badolato destinazione di “undertourism”, in antitesi alle destinazioni di “overtourism” commerciali e di massa. Si tratta, in ogni caso, di un percorso lungo e paziente che arriva da lontano. Durante la conferenza, ho provato a tracciare i punti salienti di questo percorso paziente e graduale, con una cronistoria per punti su cosa è stato fatto privatamente e pubblicamente in questi anni».
Nello specifico, si tratta di 1986-1988 / Badolato Paese in Vendita; 1996-1997-1998 / Badolato Paese dell’Accoglienza e dellaSolidarietà; Dal 2001 / Avvio operativo del progetto “Paese Albergo – Ospitalità Diffusa”; «Negli ultimi 10 anni è stata avviata poi la graduale costruzione dal basso di un Sistema Turistico Locale – ha spiegato Leuzzi – con livelli buoni di sinergia e cooperazione tra operatori turistico-commerciali e culturali, tra settore privato e pubblico. C’è stata una crescita interessante dell’offerta turistica e commerciale, crescita dell’offerta culturale, crescita graduale dei flussi turistici e degli arrivi e delle presenze con un allungamento della stagione turistica locale», mentre «negli ultimi cinque anni «sono stati ospitati e promossi a Badolato diversi Educational/Press Tour di respiro nazionale ed internazionale – patrocinati anche dall’Enit/Ente Nazionale Italiano per il Turismo – con impegni in diversi Gemellaggi istituzionali, tra cui quello avviato con il Comune di Wetzikon in cui vive una importante parte della nostra comunità badolatese».
«Nel 2019 – ha ricordato Leuzzi – Badolato è stato Borgo Fai – Ponte fra culture, con circa 5 mila visitatori registrati in 2 giorni intensi di manifestazioni organizzate da un Comitato inter-istituzionale ed inter-associativo nel contesto delle Giornate Fai di Primavera, rientrando anche nel piano di comunicazione nazionale del Fai Italia», mentre nel 2020-2021 è nato il Badolato Slow Holidays, «con un progetto/prodotto integrato “borgo-mare” con nuove idee e strategie per la promozione turistica di Badolato, con azioni di promo-commercializzazione di respiro nazionale con un accordo di alcuni Operatori Turistici locali con il Tour Operator Ego Travel, che punta ad intercettare flussi domestici nazionali sul target mare ma con un prodotto innovativo che combina il tema del turismo dei borghi con il classico turismo balneare».
«Da amministratore pro-tempore – ha poi precisato Domenico Leuzzi – penso, inoltre, quanto sia importante il ruolo del settore pubblico che, tra problemi e idee-progettuali, si tenta di portare avanti in maniera complementare all’offerta e servizi dei privati. Diversi sono ancora i problemi legati alla lentezza della burocrazia e dell’amministrazione pubblica in genere, risorse che andrebbero implementate e destinate meglio ai borghi con un occhio di riguardo alle vere vocazioni e priorità dei territori, con il superamento di atavici problemi infrastrutturali e di mobilità/collegamento. Ecco perché serve destinare più risorse al Sud ed alla Calabria, gestendo il tutto in maniera mirata e puntuale rispetto alle vere priorità, del cosiddetto Pnrr attualmente in fase di discussione in Parlamento».
«Pensando a Badolato, dal 1997-1998 – ha proseguito – è stato sicuramente importante l’avvio progetti di internazionalizzazione, riqualificazione e valorizzazione del Borgo, con interventi pubblici strutturali volti a tutela e salvaguardare il centro storico. Servono ulteriori risorse da parte di altri Enti & Istituzioni ed interventi per tutelare, riqualificare e valorizzare anche l’enorme patrimonio storico-artistico delle nostre Chiese e delle sue opere interne di notevole prestigio. L’ente pubblico comunale ha supporto e favorito progetti di inclusione sociale, di promozione turistica-culturale; promosso eventi e manifestazioni musicali e culturali di livello; ospitato Summer School, Workshop e Giornate di studi universitarie; avviato Partnership con Università ed altre Associazioni/Organizzazioni. Recentemente abbiamo assistito anche ad un cambio di mentalità istituzionale, verso i borghi e le aree interne, anche da parte degli Enti Pubblici sovra-comunali».
«Diversi – ha aggiunto – sono stati anche i Bandi Ministeriali e Regionali a favore di queste nostre piccole realtà ma penso che servano però piani strutturali nazionali, capaci di far ripartire il Sud diversamente. Di recente, abbiamo presentato progetti in risposta ai Bandi sui Borghi del Mibact e di altri Ministeri, della Regione Calabria e del Gal Serre Calabresi. Abbiamo anche deliberato ed avanzato adesione formale al Club dei Borghi più Belli d’Italia: l’obiettivo è quello di continuare a salvaguardare l’ecosistema del nostro territorio ed il suo patrimonio naturalistico e storico-architettonico, migliorare ed implementare in maniera efficiente i servizi pubblici e continuare a valorizzare Badolato con una visione integrata “Borgo e Marina”».
«Si tratta – ha spiegato – di interventi mirati a creare in maniera strutturale un Progetto di Borgo-Natura Slow & Smart, in cui si possano combinare tradizione e innovazione, autoctoni e forestieri, lo “Slow” tipicamente mediterraneo dei nostri luoghi e lo “Smart” contemporaneo post-pandemia per continuare ad intercettare nuovi flussi, nuovi arrivi/cittadini, costruendo nuove relazioni e nuova comunità. C’è tanto lavoro ancora da fare ma potremmo dire che oggi Badolato, borgo che rischiava di divenire un “paese fantasma”, sta giocandosi una sua nuova chance per il futuro con un lento processo di rivitalizzazione. Potremmo dire che rappresenta un microcosmo di globalizzazione sostenibile con una nuova comunità interculturale e dove la stessa comunità locale, da sempre vocata all’accoglienza e all’ospitalità, è il vero Genius Loci del luogo (Turismo e Comunità)».
In conclusione alla call-conferenze di Skal International Calabria, in rappresentanza del circuito di operatori turistico-commerciali che operano a Badolato, sono state illustrate le idee-progettuali, le proposte e strategie messe in campo per intercettare nuovi flussi turistici. Sono diverse le azioni già in itinere a/da Badolato. Fino allo scorso 2019 si assisteva ad un crescendo turistico continuo ed interessante.
«La pandemia ha azzerato tutto, ma noi – hanno dichiarato gli operatori di Badolato – che lavoriamo in rete da anni, siamo pronti e vogliamo ripartire dal buon lavoro fatto fin qui, migliorandolo, innovandolo e rilanciandolo su scala nazionale ed internazionale, creando nuove reti di collaborazione e cogliendo le sfide che si prospettano oltre l’Emergenza CoronaVirus. Si punta a: Proporre formule di Turismo da vivere tutto l’anno con proposte di “Travel & Lifestyle” con proposte di Lunghi Soggiorni e formule di turismo esperienziale e residenziale, per ospiti provenienti soprattutto dal Nord Europa; Incentivare il “Turismo delle Radici”, vista l’esperienza già maturata nel campo con gruppi di svizzeri, americani, argentini, australiani, grazie anche a partnership con piccoli T.O. del settore, avviando collaborazioni con Università, Osservatori, Organizzazioni del ramo; Definire progetto “Borgo Wedding”, con esperienze internazionali giù maturate nel campo e purtroppo sospese per via dell’Emergenza Coronavirus, per destinazione di matrimoni, per set fotografici ma anche per cerimonie d’altri tempi rivolti soprattutto a stranieri».
E ancora, «continuare a proporre il borgo come location ideale e naturale per set cinematografici e residenze teatrali o festival come “Insegui l’Arte”: in questi ultimi anni poi Badolato è stata location per set cinematografici, per film o cortometraggi (tra i più famosi “Il Volo” di Wim Wenders, di recente la “Città d’oro” del regista italo-canadese Francesco Giannini), per residenze teatrali come “MigraMenti” grazie alla Compagnia Teatro del Carro. Non sono mancati, assieme alla Pro Loco e alle associazioni locali, i supporti a troupe televisive per programmi o servizi andati in onda su Tv regionali e nazionali; Incentivare formule di Turismo di Prossimità: piano strutturato annuale di escursioni nel borgo, giornate esperienziali tematiche, tour con gruppi/associazioni e scuole grazie a partnership private e pubbliche avviate in questo anni con diversi soggetti, regolamentazione apertura delle Chiese; Turismo Scolastico ed Educazionale con partner che lavorano nel mondo dell’Euro Progettazione con progetti Erasmus+, con partnership private e pubblicate già consolidate con Organizzazioni – tipo Cte/Jump – e Scuole/Università/Associazioni; Migliorare l’offerta di Turismo religioso e culturale, visto l’importante patrimonio storico-artistico e di tradizioni popolari religiose; Gemellaggi e Partnership di valore e di carattere turistico-culturale nazionale ed europeo; Implementare il Turismo Balneare per famiglie per i 3/4 mesi di estate, grazie a progetto Badolato Slow Holiday con pacchetti speciali (volo+soggiorno+servizi in loco) e con prodotto borgo-mare; Aprirsi, in maniera struttura, e dopo aver potenziato servizi pubblici e privati, al mondo del nomadismo digitale e creativo, agli smart-workers e lavoratori atipici con offerte di lunghi soggiorni e con formule di “Holiday Working”; un primo passo in vanti in tal senso è segnato dal supporto attivo al progetto Swap-Poliborgo». (rcz)
di FILIPPO VELTRI – La vita di Salvatore, un ragazzo calabrese, cambia da un giorno all’altro quando una delle sue galline inizia a deporre uova d’oro. È questo il motivo di partenza di “Città d’Oro’’ un film di Francesco Giannini, location nella meravigliosa Santa Caterina dello Jonio che uscirà nella primavera del 2022 . Ultimo ciak, tutti attori calabresi che hanno partecipato anche al film Aspromonte.
È una storia di emigrazione con la leggenda della gallina dalle uova d’oro.Salvatore è un ragazzo che vive con la sua famiglia tra Badolato e S. Caterina dello Ionio. Salvo è conosciuto per le sue sculture di legno. Ma il suo animo buono viene è messo a dura prova nel momento in cui una delle sue galline inizia stranamente a deporre uova d’oro. Non essendo mai stato così ricco, la sua avarizia ha la meglio finendo per interferire inevitabilmente con i suoi valori e facendolo allontanare dalla sua stessa famiglia.
La storia si basa chiaramente sulla fiaba della Gallina dalle Uova d’oro e ‘’questa – dice il regista – è la versione che mi ha influenzato personalmente ed emotivamente. Rappresenta la versione che ho sentito da bambino e che ha fatto nascere in me l’amore per la narrazione. Una versione che mi veniva raccontata da mio papà e ambientata sulla costa Ionica, in un piccolo paesino della Calabria. È una storia che mi è sempre rimasta impressa, perché dietro ad una narrazione semplice si celano metafore profonde sulla costante lotta della mente umana tra ciò che siamo e ciò che vorremmo diventare, tra generosità e avarizia, tra semplicità e lussuria».
Il film è in parte girato a S. Caterina dello Jonio perché rappresenta il luogo natale del padre e del nonno di Giannini ma molte scene sono anche ambientate nel bellissimo borgo di Badolato.
«Quando mio padre – prosegue il regista – si trasferì in Canada intorno agli anni 70, questi racconti e i valori ad essi connessi, le storie sulla sua famiglia e sulla vita in Calabria, erano tutto ciò che gli restava del suo paese di origine. Li tramandò a noi figli, per far si che in qualche modo non perdessimo il contatto con la nostra cultura italiana ed è per questo che con gli anni ho sviluppato un forte senso di appartenenza all’Italia, Paese per il quale ora nutro un grandissimo desiderio di esplorazione dal punto di vista artistico e creativo. Per questo penso che Città d’oro potrebbe essere il primo passo verso una serie di progetti volti ad esplorare le mille sfaccettature della mente umana tramite metafore e ideologie che fanno parte anche della mia identità culturale Italo-Canadese».
Citta’ d’oro verrà’ girato sia a colori che in bianco e nero. La transizione da colori al bianco e nero starà ad indicare la differenza tra il momento di povertà e ricchezza nella vita di Salvatore. Il bianco e nero rappresenta anche un omaggio alla bellezza del neorealismo italiano e di film come 8 e 1⁄2 e Ladri di Biciclette.
La storia èdi Francesco Giannini, scritto da Derrick Adams. Uscita tra meno di un anno ed i luoghi Badolato e S. Caterina dello Ionio. (fv)
Le tradizioni culinarie, la musica popolare, il dialetto e la comunità locale di Badolato sono state le protagoniste del programma televisivo Parliamoci chiaro 4, condotto da Paolo Marra, in onda su Video Calabria.
La Pro Loco di Badolato, che avuto il piacere di accompagnare con il suo presidente Pietro Piroso, la troupe televisiva di Video Calabria durante le riprese/registrazioni di fine Febbraio, ha voluto coinvolgere attivamente la comunità locale ed alcuni ristoratori in questa attività di promozione turistica, culturale e gastronomica di Badolato.
Sul fronte culinario, sono stati attivamente coinvolti l‘Agriturismo Zangarsa della famiglia Epifani e la Trattoria Tipica “I Pirari” della famiglia Andreacchio.
Nel primo caso, la cuoca Vittoria Epifani ha illustrato e presentato la ricetta di una delle specialità culinarie tipiche badolatesi: “pasta e casa cu’ a carna salata”, un piatto di pasta fresca fatta in casa con un ragù speciale con il tradizionale salume tipico denominato “carne salata”. L’altro piatto tipico è stato illustrato dalla cuoca Angela Lentini: “favi, posirhu e frittoli cotti ‘nta tiana”, una specialità culinaria tradizionale dal gusto autentico.
La troupe televisiva, che ha registrato due puntate tra borgo e marina, è stata accolta da una rappresentanza di cittadini locali e dai giovani musicanti badolatesi Domenico Frascà, Caporale Matteoe Andrea Gallelli, che hanno intonato due splendide serenate della migliore tradizione di musica popolare locale.
Paolo Marra ha, poi, intervistato, parlando solo in vernacolo, per un viaggio televisivo alla scoperta popolare delle caratteristiche linguistiche e fonologiche del dialetto badolatese, le signore badolatesi Minicuzza Piperissa “a Longa”, la maestra Tota Gallelli e Rosina Lentini “Cordehra”. (rcz)
di GUERINO NISTICÒ – Il Mezzogiorno d’Italia, con i suoi piccoli comuni, vive da decenni il grande rischio dello spopolamento, dell’abbandono e della desertificazione sociale ed economica. Siamo giunti ad un punto di non ritorno, e ai nostri occhi si prospetta una situazione paradossale: da un lato, l’acuirsi di problematiche storiche, drammaticamente lasciate irrisolte che comportano lo svuotamento del Sud; dall’altro, una speculare opportunità per il futuro, con la prospettiva di una potenziale risoluzione del fenomeno dello spopolamento con una nuova visione delle cose, probabilmente accentuata dalla pandemia e da ciò che ha creato in questi mesi con tutte le sue contraddizioni e complessità.
Tra le sue macerie si intravedono ombre e luci, con dinamiche svariate e contorte – di cui abbiamo preso consapevolezza e coscienza collettiva – che hanno fatto esplodere l’attuale sistema sociale ed economico, con una crisi sanitaria ed ambientale e con la messa in discussione dei vecchi paradigmi di produzione, stili di vita e modelli di consumo.
La sfida è finalmente riuscire a meridionalizzare l’Italia, e ribaltare la prospettiva e la discussione politico-economica sul “Next Generation Eu” con un nuovo pensiero meridiano. Ripartire, quindi, dal Sud smuovendo Regioni e Comuni ad avanzare e far valere proposte concrete, utili a risolvere definitivamente la vecchia e nuova questione meridionale, e a colmare il doppio divario Nord/Sud e Italia/Europa, le forti diseguaglianze tra cittadini e territori e il disequilibrio demografico.
Il Piano nazionale di recupero e resilienza potrebbe essere l’ultima occasione per non far morire il Sud, le aree interne ed i suoi borghi.
Le dinamiche dello spopolamento sono quasi sempre le stesse – tra eventi e catastrofi naturali, grandi emigrazioni di massa, soffocamento dei territori da parte delle mafie, crisi economiche e disoccupazione – ed i badolatesi le conoscono molto bene.
Infatti, l’esperienza del nostro borgo, che nei decenni passati ha rischiato di divenire un “paese fantasma”, insegna che la resistenza decisa al latente processo di abbandono e spopolamento può condurre ad una rivitalizzazione sociale ed economica, seppure lenta, in chiave soprattutto turistico-culturale, con un’idea di turismo attento alle persone e all’ambiente e lontano dall’essere un meccanismo di consumo, ed agricola (“Badolato paese in vendita” 1986-88; “Badolato paese solidale, ospitale e accogliente” dal 1997 in poi; “Badolato paese degli artisti e degli stranieri” dal 2001 in poi).
Una rivitalizzazione resa possibile dall’implementazione di un modello pioniere di “ospitalità diffusa” (nato a ridosso dei progetti sperimentali di accoglienza ai migranti e sviluppatosi meglio intorno al 2000/2001), con un suo micro-sistema di economia sostenibile costruito dal basso, in cui il Genius Loci è la stessa comunità locale che, in un paese-comunità come Badolato, oggi crocevia di popoli e culture, è da secoli vocata alla filoxenia (amore per il forestiero), a forme autentiche di accoglienza ed ospitalità con processi virtuosi di contaminazioni interculturali pro-positive.
Al momento, nel centro storico di Badolato, un vero e proprio “borgo natura – slow & smart”, sono domiciliate oltre 200 persone e tra queste sono oltre 60 (tra permanenze stabili e lunghi soggiorni), le cittadine ed i cittadini stranieri (pensionati, famiglie con bambini, singoli, migranti) che abitano, vivono ed interagiscono nei e con i luoghi che caratterizzano il vivere quotidiano di Badolato. È in atto, in piccola scala, un fenomeno interessante che sta dando forma e corpo alla nascita di una nuova comunità interculturale e di respiro internazionale, composta da cittadini storici autoctoni e dai cosiddetti “neo-badolatesi/badolatesi d’adozione” quali ad esempio turisti italiani ed esteri, “cittadini temporanei” con famiglie di ospiti stranieri, migranti.
Un microcosmo di globalizzazione sostenibile caratterizzato da coraggiose “restanze”, straordinarie “ritornanze” ed interessanti “nuove arrivanze”, a cui si aggiunge un segmento turistico importante (a tratti sproporzionato, ad esempio nel mese di agosto, che andrebbe regolato e gestito diversamente), caratterizzato da un variegato mondo di visitatori, ospiti, turisti residenziali, viaggiatori, nuovi cittadini.
Altro dato importante, è il fatto che a Badolato sono circa 80 le famiglie straniere – provenienti soprattutto dal Nord Europa (svedesi, danesi, tedeschi, svizzeri, inglesi, olandesi, francesi ecc.) – che hanno acquistato casa nel borgo, circa 100 nella frazione marina (fenomeno immobiliare e di rigenerazione urbana interessante che, in questi mesi di emergenza e crisi Covid-19 è ulteriormente aumentato, in proporzione, sia quantitativamente che qualitativamente). Sono quindi oltre 60, anche famiglie con bambini (circa 20), gli ospiti stranieri – tra neo-cittadini badolatesi e cittadini temporanei – che si sono trasferiti a vivere nel borgo durante l’intero anno, a volte con formule di “turismo residenziale” virtuoso (con formule di “turismo immersivo”, grazie al quale si può vivere appieno i luoghi), acquistando anche appezzamenti di terra per l’autoproduzione del cibo e/o avviando progetti innovativi di rigenerazione urbana e rurale di alcune aree abbandonate di Badolato.
Per tanti un “buen ritiro”, per altri una “nuova destinazione umana” con una scelta di vita alternativa e coraggiosa, forse dettata anche da un pensiero d’avanguardia.
Ai numeri citati si devono aggiungere, inoltre, le tante “dimore” acquistate e ristrutturate (circa 100 unità), vissute stagionalmente e quindi trasformate in residenze estive o turistiche, da tanti “badolatesi d’adozione” (italiani e stranieri) appartenenti al mondo dello spettacolo e della cultura.
Sono stati anche tanti i cittadini locali o gli emigrati badolatesi, sparsi in giro per il mondo, che hanno ristrutturato le proprie case di famiglia nel borgo o dato vita a progetti innovativi nella filiera turistico-commerciale ed agricola-alimentare. Un processo di rivitalizzazione lento e paziente, che va sostenuto e che in questi ultimi anni ha fatto registrare – anche se per il momento solo durante la stagione turistica – la nascita e crescita di piccole attività turistico-commerciali gestite anche da giovani famiglie ed operatori.
Per far ciò, bisogna impegnarsi anche a potenziare la rete dei servizi locali e territoriali, partendo dai presidi sanitari e dalle infrastrutture, anche di carattere sociale; serve un “Recovery future” capace di puntare ad investimenti green, investimenti pubblici strutturali e mirati, volti a creare anche ridistribuzione della ricchezza e nuove opportunità di lavoro, partendo dall’innovazione tecnologica e digitale; creare spazi comunitari di civiltà e bellezza, facendo diventare la marginalità e l’isolamento tipicità e valore aggiunto; internazionalizzare ulteriormente il processo avviato in questi anni con uno slancio rinnovato e strutturato; alzare il livello di vivibilità e l’offerta di servizi in generale; continuare inoltre a riqualificare l’esistente, preservando la vera ricchezza che era e resta il contesto naturalistico che vanta, in pochi chilometri quadrati, “quattro dimensioni” quali mare-spiagge, collina-borghi, campagna-agricoltura-fiumare, montagna-cascate-laghi.
Bisogna agire con una visione prospettica, volta ad innescare processi “slow & smart”, capaci di combinare tradizione/autenticità/lentezza e innovazione/economie sostenibili ed agili, autoctoni e forestieri, con borghi e paesi dell’entroterra sempre più aperti al mondo.
Anche il “South Working”, fenomeno nato in questi ultimi mesi, sposato dalla Fondazione con il Sud e dalla Svimez, potrebbe essere seriamente un’occasione di rilancio di questo territorio. Una svolta epocale, anche rispetto al capovolgimento dei paradigma di produzione e del sistema di lavoro. Una opzione soddisfacente per i tantissimi “nomadi e creativi digitali” internazionali e per chi vorrebbe tornare o trasferirsi al Sud, coniugando nei fatti il proprio lavoro ad uno stile di vita lento e sostenibile, tipicamente mediterraneo.
Un’inversione di rotta e di prospettiva anche politica ed economica: l’ossessione per la “pura crescita economica” e del profitto, causa dei problemi attuali, non può più essere vista come la loro stessa soluzione.
La sfida è anche liberare le persone dalle grinfie del lavoro, della produzione asfissiante e del surplus del lavoro del sistema capitalistico neo-liberista, e dar loro più tempo per godersi i luoghi, viverli insieme al resto della comunità.
Provare, quindi, a godersi la propria vita in pieno e reale Ben-Essere e a stretto contatto con “Madre Natura”, riconquistando e praticando sempre il “diritto di respirare”, poiché può esser la stessa Natura a far sparire ogni paura, vecchia e nuova. (gn)
Successo, a Badolato, per l’iniziativa Diamo radici alla memoria. Piantiamo una mimosa, promossa e organizzata da una rete di Enti, Istituzioni ed Organizzazioni, Associazioni, in preparazione della Giornata Internazionale delle Donne.
La manifestazione, svoltasi alla Scuola Primaria dell’IC, ha registrato i saluti e gli interventi di Donatella Soluri e Rosella Gallelli, della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro, dell’assessore Daniela Trapasso e del sindaco Gerardo Mannello del Comune di Badolato, del dirigente scolastico prof. Marzana, dell’Istituto Comprensivo “Tommaso Campanella” di Badolato-Santa Caterina dello Ionio, di una delegazione dei soci Spasari, Priolo, Staiano, Lamonica e Nisticò dell’Associazione di Promozione Sociale “MaMa”, della Cooperativa Sociale “La Cicogna” con la sua presidente, Nicoletta Bianco.
ll’organizzazione della giornata ha attivamente partecipato anche l’Istituto Alberghiero di Soverato, rappresentato in loco dal suo dirigente scolastico, prof. Renato Daniele, e dai docenti Origlia Domenico, Froiio Antonio, Pino Audino, Pirroncello Guseppina, dall’Assistente tecnico di laboratorio Domenico Martello e da un gruppo di studentesse e studenti dei tre indirizzi cucina e pasticceria, sala e accoglienza turistica.
L’Ipsseoa “Vincenzo Guarna” soveratese ha omaggiato i bambini e le bambine della Scuola Primaria di una gustosa “Torta Mimosa” e di alcuni originali “monumenti di pane”, con tematiche e simboli dell’8 Marzo, frutto del lavoro delle studentesse e degli studenti del corso di cucina e pasticceria. Presente anche l’Associazione Provinciale Cuochi Catanzaresi con un gruppo di associati – tra cui le “Lady Chef” Antonella Arena, Valentina Amato, Tina Siniscalco – che ha omaggiato la Scuola di altri doni simbolici tematici.
Alla presenza dei responsabili di tutti i partner organizzativi, assieme ad una rappresentanza delle classi della Scuola Primaria badolatese coordinate dall’insegnante e responsabile di plesso Anna Maria Laganà, sono state piantumate con l’intervento dell’operaio comunale, Franco Gallelli, due alberi di mimosa – simbolo dell’8 Marzo – in ricordo delle tante battaglie e conquiste civili, sociali e politiche di tutte le donne che hanno sempre lottato in prima linea – anche a Badolato, paese in cui è nato il primo gruppo “Udi/Unione Donne Italia” della Calabria – per l’emancipazione sociale e civile e per i diritti delle donne e di tutta la comunità.
Si è pensato di assegnare due nomi ai suddetti alberelli: quello di Carmelina Amato, storica pasionaria e militante socio-politica badolatese e co-fondatrice del movimento femminile badolatese, e di Rina Trovato, attivista ancora in vita dell’ex gruppo Unione Donne Italiane di Badolato e memoria storica delle tante battaglie delle Donne in Calabria.
Grazie a questa iniziativa simbolica, il corpo docente dei plessi scolastici badolatesi è riuscita ad avviare nelle classi uno studio ed una ricerca sulla storia e le origini della Giornata Internazionale della Donna. Ogni classe, con relativi docenti, infatti, ha avuto modo di presentare un proprio lavoro, elaborato, poesia, racconto ecc. In chiusura, gli stessi scolari hanno consegnato alle Donne dei vari partner organizzativi presenti delle pergamene di partecipazione, realizzate nei giorni scorsi in classe.
Durante la giornata sono stati portati a tutti e tutte i saluti e gli auguri della signora Rina Trovato, che ha voluto inviare alle Scuole di Badolato un video-messaggio (che verrà proiettato proprio l’8 Marzo con altri video-messaggi a cura della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro) sull’importanza della Giornata Internazionale delle Donne, dalle origini ad oggi, con l’obiettivo di coltivare la memoria e la cultura della parità di genere, la difesa dei diritti di tutte/i attraverso un impegno civico diffuso volto a garantire giustizia sociale e uguaglianza, contro ogni tipo di violenza sulle donne e sulle persone, senza mai abbassare la guardia in relazione alle tante problematiche sociali che affliggono la società contemporanea. (rcz)
Si chiama Badolato Slow Holidays il progetto che si presenta come la nuova frontiera del viaggio, alla scoperta del territorio di Badolato del tour operator Ego Travel.
«La scelta del borgo non è casuale – ha spiegato Emanuele Avellino Costa, direttore del Dmc Tour Operator Ego Travel – Badolato è da anni meta di un turismo nazionale ed internazionale di qualità, con un suo consolidato sistema turistico integrato e con un interessante modello di ospitalità diffusa. Sono tanti gli stranieri, provenienti soprattutto dal Nord Europa, che hanno comprato casa nel piccolo paese ionico per trascorrervi le vacanze. Alcuni, addirittura, si sono trasferiti in modo stanziale».
L’iniziativa parte bene, grazie all’attivazione di alcune partnership con il coinvolgimento di alcune imprese turistiche locali, che da sempre sviluppano e promuovono il turismo a Badolato. In primis, la Costa degli Angeli con Domenico Leuzzi, azienda nata con l’intento di rivitalizzare il borgo e dedita alla ristrutturazione degli immobili del borgo di Badolato, che ha messo a disposizione le proprie strutture ricettive e case vacanza per il progetto; lo stabilimento balneare full-services “Lido Solesi” di Badolato Marina, sulla bellissima Riviera degli Angeli bagnata dal Mar Ionio, una struttura moderna che coniuga divertimento e relax, il cui co-responsabile operativo è Guerino Nisticò, conosciuto operatore ed accompagnatore turistico locale; il ristorante agro-biologico e di “cucina a-tipica” Catojo dello Spinetto, il cui titolare è l’imprenditore Luigi Staiano – proprietario anche di un bellissimo B&B/Casa Vacanza – all’interno del quale sarà possibile vivere esperienze di gusto autentiche, degustando specialità tipiche della migliore tradizione culinaria mediterranea, accompagnate da un buon bicchiere di vino di eccellenti etichette calabresi.
Con loro ed altri importanti ed appassionati operatori turistici locali, – strutture ricettive, ristoranti e servizi turistici – che Vi faremo conoscere nelle prossime settimane, è nata ed opera a Badolato una community turistica slow, che offre ad ospiti e visitatori, vista la maturata esperienza e professionalità nel settore, l’opportunità di vivere e trascorre, durante l’intera stagione turistica, esperienze emozionali ed autentiche nel borgo e nel territorio circostante.
«Con loro – ha raccontato il direttore di Ego Travel – abbiamo creato il prodotto Badolato Slow Holidays, con l’idea di dare risposte certe ad una domanda in ascesa, domanda generata dal desidero da parte del turista di vivere il mare, il borgo e la sua comunità locale, accogliente ed ospitale per indole storica, la natura nelle sue quattro dimensioni naturalistiche con formule di escursionismo eco-culturale, il buon cibo e dunque la possibilità concreta di fare più esperienze autentiche nella stessa vacanza».
In sostanza, si sceglie di soggiornare in collina, tra i profumi e il silenzio di una natura incontaminata, osservando l’affresco che regala l’affaccio sul Mar Ionio, accarezzato da un tappeto di vegetazione mediterranea, lambito dal maestoso azzurro del cielo, per concedersi durante il giorno una soleggiata pausa su una spiaggia bianca dal mare cristallino, rilassante e ricca di emozioni, senza trascurare il gusto. E cosa ci può essere di più suggestivo che dilettare il palato nei ristoranti tipici locali del borgo o negli antichi “catoja” (dal greco katá oìko / sotto casa, cantina), in cui in passato si conservavano le provviste alimentari familiari, per rendere l’esperienza culinaria ancora più autentica e dove le ricette della tradizione sono realizzate con prodotti a km zero, dove si possono trascorrere momenti conviviali unici ed emozionali.
A completare l’offerta, si stanno aggiungendo, grazie al coinvolgimento di numerosi operatori, una costellazione di servizi di diversa natura, dalla ristorazione diffusa di qualità all’escursionismo, dalle uscite in barca all’outdoor, da pacchetti esperienziali giornalieri per famiglie con bambini ad altre attrazioni memorabili tutte nello stesso territorio. Per rendere questi servizi ancora più fruibili si è pensato ad un circuito convenzioni con uno sconto-voucher che verrà applicato a tutti i clienti di Badolato Slow Holidays.
Un bonus fortemente voluto dal direttore Costa, per premiare i pionieri che sceglieranno di provare questa nuova formula di vacanza, tutta “Made in Calabria”.
«Oggi che gli effetti della pandemia sul turismo sono risaputi – l’approccio alla vacanza è cambiato, e il turismo di massa non è più sulla cresta dell’onda – proviamo a tradurre nei fatti quello che avevamo ipotizzato, ovvero rendere la Calabria appetibile per un turismo slow e di alta qualità».
Si tratta di un progetto pilota, completamente auto-finanziato da Ego Travel e dagli imprenditori già menzionati, che va a scandagliare la nuova domanda turistica post-Covid.
«Se la risposta sarà positiva, potrebbe offrire nuove opportunità per i borghi della nostra regione. La formula è replicabile sui tantissimi borghi di cui è ricco il nostro territorio, come Chianalea, Gerace, Rocca Imperiale per citare i più famosi».
Certo, perché le iniziative di questo tipo possano avere successo è essenziale che i borghi siano preparati a questa tipologia di offerta. Il direttore di Ego Travel è severo su questo aspetto:«Occorre che i territori rispondano a una domanda: siamo capaci di fare turismo? Il nostro territorio è pronto per accogliere i turisti? Se si dovrà essere valutata e comprovata le competenze, se non ci si aiuta per migliora insieme favorendo in tal modo la crescita positiva della “Destinazione Calabria”».
Il Tour Operator sta dedicando molte energie alla promozione, compreso un educational che si terrà nel prossimo mese di Aprile, dove verranno a Badolato diversi agenti di viaggio di tutte le regioni d’Italia.
«Abbiamo tante idee realizzabili tutte nel nostro territorio, più che i soldi spesso serve la volontà. Io e la mia squadra, non ci siamo mai fermati un solo giorno, da circa 10 anni il nostro impegno è volto alla promozione e alla vendita della destinazione Calabria; da marzo 2019 ad oggi stiamo lavorando tanto e siamo certi che la nostra terra ha tantissimo da offrire a questa nuova domanda turistica; La Calabria deve necessariamente prendersi il posto che le spetta in un panorama turistico nuovo che per natura, cultura, storia ed enogastronomia ne potrà fare una grande eccellenza in tutto il nostro continente. Il mio motto da sempre è: la nostra terra, la nostra forza!». (rcz)
Venerdì 5 marzo, a Badolato, alle 10.30, nel giardino della Scuola Primaria, è in programma l’iniziativa Diamo radici alla Memoria. Piantiamo una Mimosa.
La manifestazione, organizzata in occasione della Giornata Internazionale della Donna, è co-promossa dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro, dall’Associazione di Promozione Sociale “MaMa”, dalla Cooperativa Sociale “La Cicogna”, dall’Istituto Comprensivo “Tommaso Campanella” di Badolato-Santa Caterina dello Ionio e dall’Assessorato Politiche Sociali ed Istruzione del Comune di Badolato.
All’organizzazione della giornata parteciperanno anche l’Istituto Alberghiero di Soverato e l’Associazione Provinciale Cuochi Catanzaresi. L’Ipsseoa “Vincenzo Guarna” soveratese omaggerà i bambini e le bambine della Scuola Primaria con una gustosa “Torta Mimosa”, frutto del lavoro degli del corso di cucina studenti e delle studentesse e pasticceria. L’associazione dei cuochi, invece, presenzierà con un gruppo di associati, tra cui le proprie “Lady Chef”, omaggiando la Scuola di un dono simbolico.
Alla presenza dei responsabili di tutti i partner organizzativi, assieme ad una rappresentanza delle classi della Scuola Primaria badolatese, si piantumerà all’interno del giardino della stessa scuola, ubicata all’interno del “Parco Rohls” di Badolato Marina, un albero di mimosa – simbolo dell’8 Marzo – in ricordo delle tante battaglie e conquiste civili, sociali e politiche di tutte le donne che hanno sempre lottato in prima linea – anche a Badolato, paese in cui è nato il primo gruppo “Udi/Unione Donne Italia” della Calabria – per l’emancipazione sociale e civile e per i diritti delle donne e di tutta la comunità.
Alla manifestazione presenzierà la dott.ssa Donatella Soluri, presidente dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro, che avvierà e curerà, proprio in questi giorni, una campagna di informazione sui diritti delle donne coinvolgendo diversi istituti scolastici. Grazie a questa iniziativa simbolica, il corpo docente dei plessi scolastici badolatesi ha avviato nelle classi uno studio ed una ricerca sulla storia della Giornata Internazionale della Donna.
Durante la giornata sarà proiettato il video di saluti ed auguri della signora Rina Trovato, pasionaria ed ex militante del movimento femminile badolatese, che ha voluto inviare un messaggio ai giovani studenti sull’importanza della Giornata Internazionale delle Donne, dalle origini ad oggi, con l’obiettivo di coltivare la memoria e la cultura della parità di genere, la difesa dei diritti di tutte/i attraverso un impegno civico diffuso volto a garantire giustizia sociale e uguaglianza, senza mai abbassare la guardia in relazione alle tante problematiche sociali che affliggono la società contemporanea. (rcz)
Successo, nei vari plessi scolastici dell’Istituto Comprensivo “T. Campanella” di Badolato, per l’iniziativa Babbo Natale di Comunità.
L’iniziativa, nata da un’idea dell’Associazione di Promozione Sociale “MaMa” e della Cooperativa Sociale “La Cicogna”, è stata condivisa con un gruppo di famiglie badolatesi e supportata dalle attività commerciali locali “Mini Market Ermocida” e “Panetteria-Panificio Menniti”.
Un’iniziativa semplice e simbolica, promossa ed organizzata per la gioia dei bambini e ragazzi frequentanti le scuole locali, patrocinata dall’Assessorato alle Politiche Sociali e Istruzione del Comune di Badolato, guidato da Daniela Trapasso, ed autorizzata dallo stesso Istituto Comprensivo “T.Campanella” di Badolato, da settembre scorso diretto dal nuovo Dirigente Scolastico prof. Michele Marzana.
Ai circa 270 bambini e ragazzi iscritti nelle Scuole di Badolato (Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado) sono stati donati dei dolci sacchetti natalizi. Ai tre plessi scolastici sono stati consegnati, inoltre, dei pacchi-regalo contenenti: mascherine monouso per le famiglie, arrivate a Badolato grazie alla Fondazione “Mission Bambini” ed alla Coop. Sociale “La Cicogna”; libri lasciati in dotazione ed in uso alle Classi ed alle Biblioteche dell’Istituto, frutto della campagna della casa editrice Giunti Editore “Regalaci un Libro, regalaci un Sorriso” e di alcune vecchie donazioni elargite dalle Cartolibrerie “Prisma” e “Idea Più” di Badolato.
Si è trattato di un’iniziativa simbolica condivisa, fortemente voluta da tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione, con un coordinamento sinergico tra le parti e che ha visto attivamente impegnata anche la docente e responsabile scolastica Anna Maria Laganà, coadiuvata dalla collaborazione delle responsabili di plesso prof.ssa Gualtieri per le Scuole Medie e dalle maestra Condello per la Scuola dell’Infanzia.
Il “Babbo Natale di Comunità” ha fatto visita anche alla “Classe Primavera” di Badolato ed ai suoi piccoli bambini di 2/3 anni, nido di comunità con sede presso il centro Com di Badolato Marina grazie al progetto nazionale Servizi 0-6: Passaporto per il Futuro.
«Nonostante la delicata situazione d’emergenza – si legge in una nota – in cui si vive da mesi, non si poteva non omaggiare le scolaresche di Badolato con una visita speciale di un “Babbo Natale di Comunità” che quest’anno sarà anti-covid, solidale e culturale».
«Forza Badolato – conclude la nota –. W la Scuola! Buone feste di serenità a tutte le famiglie ed ai loro figli». (rcz)
La subacquea accessibile è arrivata anche in Calabria, grazie alla DisableDivers International, che ha organizzato, a Badolato, il primo corso per istruttori e guide subacquee per persone con disabilità.
Tappa finale del corso, il No Barriere Tour, andato in scena a Squillace. Si tratta di un appuntamento che rappresenta un evento internazionale dimostrativo, rivolto a tutte le figure professionali e non, volontari, medici, tecnici e persone con disabilità. Una vera e propria rete che lega tutti coloro i quali si avvicinano a questo mondo, nell’intento di valorizzare il potere riabilitativo di questa disciplina, bella quanto impegnativa.
In acqua non esistono barriere, questo è il messaggio fondamentale, non ci sono limiti in una completa percezione emotiva del proprio corpo, fondamentale per tutti coloro i quali vivono il peso della disabilità.
Il Corso istruttori, svolto a Badolato, ha visto la partecipazione di quattro figure del diving di Mondo Parallelo tra istruttori, guide subacquee e assistenti, brevettati nell’occasione e pronti tecnicamente per intraprendere il percorso della subacquea.
Cosa significa disabilità? Questo è uno dei primi argomenti affrontati durante il modulo formativo e teorico del progetto, riconoscerne la natura, comprenderla e impararne le nozioni mediche, l’analisi dei casi, metodologie e tecniche per l’insegnamento della disciplina. Disabilità non è sinonimo di limite, soprattutto nel mondo della subacquea visto come sport altamente inclusivo e basato sulla condivisione e il dinamismo in cui tutto è possibile e ogni sogno diventa realizzabile.
Dal punto di vista prettamente sportivo, molti sport con persone con disabilità, richiedono un’esclusività totale mentre, nella subacquea, tutti diventano compagni di immersione, rompendo le barriere costrette dalla forza di gravità e i limiti fisici vengono sospesi, quasi dimenticati. Un percorso che si trova al centro tra la disciplina sportiva e l’attività turistica, offrendo svariate opportunità di socializzazione, rimanendo in contatto perenne con la Natura e offrendo la libertà di viaggiare nella scoperta di nuove acquee e nuovi territori.
Non solo l’impatto emotivo, anche l’importante promozione del territorio in una nazione che regala 8mila km di costa spettacolare, paesaggi mozzafiato da scoprire e da vivere a pieni polmoni. Paolo Laganaro, docente dello Staff Formativo Nazionale, volontario e direttore del Corso, è il referente per l’area Ddi Sud Italia. Residente a Taranto, si avvicina alla disciplina spinto dalla forte passione per la subacquea, correlato ad alcuni importanti eventi personali che lo hanno avvicinato alla disciplina con tecniche di appoggio e supporto a persone con disabilità. Un occhio attento a tutti gli aspetti organizzativi, meno al mondo degli slogan e della pubblicità.
«Devono conoscerci grazie al passaparola, attraverso le sensazioni e le emozioni di chi era presente al corso e all’evento», ha dichiarato Paolo Laganaro, parlando del suo pensiero nei confronti dei Social Media e della tecnologia. Si punta alla costruzione di una rete nella quale non sono importanti i numeri ma le connessioni, la conoscenza individuale delle persone, prima che dei ruoli e delle figure.
L’importanza delle sensazioni, nulla di statico e asettico come uno slogan abbandonato a se stesso. Durante i corsi vengono invitati all’evento anche alcuni subacquei con disabilità brevettati, come Michele, dalla personalità dinamica e simpatica. Nato con la Spina Bifida, Michele è figlio di un subacqueo e l’acqua è sempre stato un po’ il suo sogno, realizzato grazie alla Ddi e al lavoro e l’amore per questa disciplina. Oggi Michele fa parte dello staff,la sua vita è totalmente cambiata perché questo è l’obiettivo ultimo della subacquea per persone con disabilità.
Un nuovo modo di vedere le cose, una nuova prospettiva della realtà in una totale percezione di un corpo che non è più vittima ma diventa padrone, sconfiggendo la forza di gravità e diventando finalmente libero di volare, grazie all’acqua.
Al termine di questo evento sono stati conferiti gli attestati di partecipazione a tutti coloro i quali hanno fatto parte di questa fantastica rete e si è svolto l’esame di Pierpaolo Gimigliano, un ragazzo con Sindrome di Down, allievo dell’Istruttrice Claudia Fazio, che ha terminato il corso da subacqueo.
Presenti all’evento anche diverse Associazioni come l’Aipd, Associazione italiana persone down di Catanzaro. Un’esperienza unica per chiunque, fatta di forti emozioni nella completa libertà di movimento, nella leggerezza di un corpo nuovo, senza ostacoli, senza barriere ne costrizioni. (rrm)
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