A Casali del Manco un focus su “Briganti fra storia e leggenda”

Il Comune di Casali del Manco, nella Presila cosentina, comprende, fra tante, la località Macchia, borgo medievale dalla bellezza antica e suggestiva, luogo dell’anima, per molti che qui sono nati o hanno avuto il privilegio di viverci per qualche tempo della loro vita e si portano per sempre dentro ogni pietra, odori, sapori, voci dell’anima.

Luogo dell’anima, dicevamo, che  ha per tutti un grande significato, è espressione del valore del proprio vissuto. L’anima riconosce dei luoghi come propri e famigliari. Si tratta dei luoghi che hanno toccato l’interiorità e fanno parte della storia di ognuno. Custodire il proprio luogo dell’anima significa conservare emozioni positive che fanno bene all’anima stessa, anche se la nebbia ammanta i ricordi, le storie vivono dentro le persone in un’atmosfera di fascinazione e sublimazione. Si ha l’impressione che lì il tempo si sia fermato, si ripetono nella mente le scene vissute nel passato come fossero scene di un film che si guarda ogni volta che se ne sente il bisogno.

E in questa scenografia ci sono il Palazzo Gullo e le persone  che l’hanno abitato, in primis Fausto Gullo, grande politico, Padre Costituente, Ministro dei contadini .Ora il Palazzo è diventato Casa Museo e ospita la Biblioteca Gullo. Luogo magico, dove la storia parla e trasmette il suo insegnamento ai visitatori, che ne subiscono il fascino. È un’esperienza emotivamente forte, la visita alla Biblioteca Gullo, che resta nell’anima, come il borgo antico e suggestivo di Macchia.

Proprio in questo borgo l’Associazione culturale AIParc Cosenza, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Casali del Manco e la stessa Biblioteca Gullo, è stata protagonista, il 16 Novembre 2022, di un significativo evento culturale, dal titolo Briganti fra storia e leggenda. 

La manifestazione si è svolta in due fasi. La prima è stata dedicata alla visita guidata alla casa dei briganti Pietro Monaco e Maria Oliverio e alla casa di Teresa Oliverio, sorella di Maria, dove Teresa è stata brutalmente uccisa proprio dalla sorella. Guida esperta Peppino Curcio, studioso e storico appassionato. Ponendo in evidenza la dignità politica del brigantaggio, attraverso l’esposizione di fatti ed episodi storici, riti, usi e costumi ha destato attenzione e interesse nel qualificato pubblico dei visitatori. 

Oggi restano solo solo poche pietre squadrate di quella che doveva essere la casa di Pietro Monaco e Ciccilla, divorata da un incendio doloso in un angolo del paese e una casetta semidiroccata, dove si consumò l’atroce delitto, in un altro angolo. Apparentemente è quasi tutto quel che resta a simbolo di una vera e propria guerra civile che subito dopo l’unità d’Italia incendiò queste contrade, all’epoca reame Borbonico in rapido disfacimento.

Nel lasso di tempo che ci separa da quegli avvenimenti, con molta fatica e una passione indefessa, gli storici hanno ricostruito seppur parzialmente le cronache di quei mesi intensi che abbracciano un arco di dieci anni, dal 1861 al 1871, in cui tutti gli uomini del tempo, di ogni età e ceto sociale, misero in scena la tragedia che regalerà al Risorgimento italiano una delle pagine più amare e sanguinose della sua storia: il “Brigantaggio post-unitario”, a cui fece seguito inesorabile la repressione altrettanto feroce dei “Piemontesi”.

Gli atti di archivio, prodotti o acquisiti all’epoca dalla magistratura, dall’esercito e dall’amministrazione pubblica, seppelliti dalla polvere del tempo, nascosti per reticenza o per vergogna, sono tornati così alla luce, grazie alla certosina pazienza con cui alcuni autori illuminati hanno cercato di dare un improbabile ordine ad avvenimenti certamente confusi e difficili da analizzare, ma sicuramente per troppo tempo rimasti occultati. Ne emerge un quadro, se non del tutto nuovo certamente accurato, sulle vicende storiche di una neonata Italia, il tempo sembrava fosse fermo, in pieno feudalesimo.

Il 70 per cento della popolazione, braccianti, contadini, operai, nullatenenti, disoccupati, viveva economicamente e culturalmente soggiogata in una indigenza estrema. I notabili del tempo, i “Galantuomini” di antico retaggio, da secoli si spartivano il controllo della vita sociale ed economica di paesi e borghi arroccati su crinali di monti impervi, condannati ad un isolamento secolare durato fino a tempi recenti. In molti si sono provati a dare al brigantaggio – per certi versi endemico in alcune regioni – delle ‘ragioni’ più nobili e razionali di quanto la realtà inconfutabile degli atti di archivio lasci trasparire; ma il periodo a cavallo tra il 1861 e il 1865, noto agli storici come quello della “reazione” al governo piemontese, fomentata dagli esuli Borboni, dalla Chiesa e da una parte della nobiltà, non è altro che una delle tante sfaccettature di un fenomeno in fondo estremamente complesso, le cui cause vanno certamente ricercate nelle profonde differenziazioni economiche e sociali che caratterizzavano la società dell’epoca. In verità il brigantaggio è stato, sin da epoche remote, il frutto di sussulti imprevedibili e incontrollabili di un popolo affamato e diseredato che periodicamente, come un fiume in piena, rompe gli argini e tutto travolge con la sua violenza atavica ed istintiva, salvo poi tornare a sopirsi per subire nuove e più inumane sofferenze.

«Il brigantaggio – scrive Tommaso Pedío – (…) è l’endemica protesta dell’oppresso e del povero; è la manifestazione di vendetta e di odio contro torti impuniti in una società in cui la Giustizia, ferocemente severa nei confronti del povero, è sempre disposta a minimizzare ed anche ad ignorare gli arbìtri e gli illeciti dei potenti».

Questi concetti sono stati alla base del confronto che si è generato nella seconda fase dell’evento culturale a Macchia di Casali Del Manco, incentrata sulla presentazione del libro di Giuseppe Ferraro Il Prefetto ed i briganti. La Calabria e l’unificazione italiana (1861-1865) ,Le Monnier, Firenze, avvenuta nella suggestiva cornice della Biblioteca Gullo, alla presenza del Sindaco Stanislao Martire, che nel porgere i saluti ha ribadito la sua ferma convinzione che attraverso la cultura e la sua promozione e diffusione si può far crescere il benessere materiale e immateriale di una comunità. 

Splendidamente coordinati da Giuseppe Trebisacce, sono intervenuti relatori di elevato spessore culturale ed esperti studiosi del fenomeno del brigantaggio in Calabria. Tania Frisone, Presidente AIParC Cosenza, dopo i saluti ha fatto un appassinante racconto della storia di Maria Oliverio, detta Ciccilla e un’accurata disamina del brigantaggio femminile.

La parte antropologica è stata trattata da Giovanni Curcio, il quale, con acume e completezza d’indagine, ha esposto gli aspetti più interessanti del libro di Ferraro, non mancando di evidenziare gli errori commessi dalla scienza positivista di Cesare Lombroso, studioso di antropologia criminale, che in Calabria trascorse tre mesi della sua vita al seguito dell’esercito sabaudo. 

Paolo Rizzuti ha messo in evidenzia gli eccessi e le storture di giudizi frettolosi espressi sulla Calabria, considerata paradiso terrestre, e sui calabresi, giudicati diavoli autori dei propri mali, rivelando importanti notizie storiche sui briganti casalini, tratte da indagini accurate nell’archivio di Stato.

Peppino Curcio, mostrandosi in sintonia con quanto detto dai suoi predecessori nei loro interventi, ha evidenziato il carattere endemico del brigantaggio calabrese e del Meridione tutto. 

 Prezioso ed esplicativo l’intervento dell’autore Giuseppe Ferraro. A ragione sostiene che il crollo del Regno delle Due Sicilie e l’unificazione italiana segnarono per le province meridionali un periodo di diffusa instabilità. Vecchie e nuove problematiche si fusero rendendo l’amministrazione di gran parte di questo territorio difficile per i primi governi italiani. La classe dirigente liberale cercò di rimediare alla diffusa instabilità e conflittualità inviando nel Mezzogiorno prefetti, funzionari, militari di origine settentrionale per rafforzare in tal modo l’unificazione appena raggiunta.

In questo contesto, nell’aprile 1861 venne nominato prefetto della Provincia di Cosenza (Calabria Citra) il valtellinese Enrico Guicciardi. Proprio la vicenda appassionante di Guicciardi e l’utilizzo, tra le altre, di fonti storiche inedite, custodite in archivi pubblici e privati, permettono all’autore di raccontare i primi anni dell’unificazione italiana in Calabria, con particolare attenzione al brigantaggio, alla questione della terra, alla conflittualità tra potere politico e militare sul territorio, in uno dei momenti più critici della storia d’Italia. 

Anna Maria Ventura nelle sue conclusioni ha sintetizzato i vari elementi che hanno reso unica e di elevato valore la manifestazione culturale, per  la singolarità dei luoghi e delle persone che con essi si identificano.

«Questa giornata, ha detto la Ventura, è stata intensa, emozionante, quasi magica, come tutto ciò che avviene a Macchia, antico borgo, dove il tempo sembra essersi fermato e nella  Biblioteca Gullo, dove la storia si respira in tutta la sua gravità, gravità intesa come importanza di chi l’ha fatta e responsabilità di chi ne assume l’eredità e l’impegno della continuazione».

«Questo luogo ricco di memoria storica – ha aggiunto – dove ha vissuto ed ha lasciato il suo prezioso patrimonio di idee ed umanità al servizio della politica e del bene comune, il grande Fausto Gullo, è il luogo più idoneo al passaggio del testimone da chi l’Italia democratica e libera l’ha fatta, e insieme all’ Italia la sua Costituzione,  a tutti noi che abbiamo il dovere morale di custodire e salvaguardare la nostra Italia, la nostra Costituzione e i suoi grandi valori».

«Adesso Macchia fa parte di Casali del Manco – ha concluso – una realtà territoriale e amministrativa molto più vasta e complessa. Comprende infatti cinque comuni. La sfida da vincere, e che l’amministrazione comunale ha fatto sua e si sta adoperando per portare avanti onoratamente, è quella di mettere in atto una politica amministrativa che miri all’unità, pur conservando le caratteristiche peculiari e identitarie dei tanti piccoli borghi che costellano il meraviglioso e vasto territorio. Per fortuna accomunati dalla stessa storia e dalle stesse caratteristiche geomorfologiche e biosferiche».

È giusto sottolineare che Casali del Manco appartiene alla rete “Borghi autentici d’Italia” e molto presto, forse a Dicembre, si accinge ad essere ufficialmente una “comunità ospitale”, protagonista della nuova Soft Economy. Simbolo di un’Italia che ce la vuole fare, quell’Italia dei borghi che puntano sulla riscoperta e riqualificazione della propria identità; un’identità che si manifesta nelle pieghe originali della sua storia, nelle tradizioni dei luoghi, nella loro conformazione morfologica espressa nel paesaggio, nella cultura produttiva artigianale; ossia, in una frase, nel proprio modo di vivere. (Anna Maria Ventura)

CASALI DEL MANCO (CS) – Presentato il libro “L’inquietudine dell’altro”

di ANNA MARIA VENTURAA Casali del Manco, nell’elegante cornice della Sala del Consiglio di Trenta, il 26 Ottobre 2022, è stato presentato  il libro L’inquietudine dell’altro. Ospitalità e pensiero mediterraneo di Romeo Bufalo, edito da Pellegrini Editore. 

La presentazione è stata organizzata dall’associazione culturale AIParC Cosenza in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Casali del Manco.

L’associazione AIParc si occupa di coltivare e diffondere cultura, di gettare un ponte fra passato e presente, di costruire la speranza di un futuro di pace, solidarietà e giustizia. Il futuro poggia sulle spalle di chi coltiva la speranza.

La pandemia e la guerra hanno scosso il nostro legame sociale, generando paura ed angoscia. Ma dalla condizione di rischio e vulnerabilità in cui ci troviamo può nascere una società più forte, libera e capace di cooperare. Ci troveremo a ricostruire, ma le macerie le avremo dentro. Il compito di chi fa cultura è iniziare subito a immaginare un futuro che sappia di libertà. La libertà è una sfida complessa e quotidiana, che non riguarda mai solo l’individuo, ma ogni relazione che prende forma negli ordini sociali, culturali e politici. Ma la libertà va allenata, è un esercizio costante di responsabilità e condivisione. Per questo AIParC Cosenza promuove inziative ed eventi mirati a coinvolgere sempre più persone e soprattutto i giovani. 

Alla presentazione del libro di Romeo Bufalo erano presenti il sindaco di Casali del Manco Stanislao Martire e l’assessore Francesca Pisani.

 Il primo cittadino ha dato inizio all’evento culturale con i suoi saluti, manifestando compiacimento e apertura verso una politica culturale, mirata alla promozione del territorio e della sua gente, amministratore attento, consapevole che una comunità è bene amministrata quando se ne favorisce la crescita culturale. 

Moderatrice è stata l’assessore Francesca Pisani, giovane donna, colta e sensibile, che dedica la sua vita e il suo tempo alle attività senza dubbio più belle, l’insegnamento e la politica, le uniche che consentono di incidere in maniera immediata sulle giovani generazioni e sulla società tutta. Ha coordinato i lavori con grande competenza e un’oratoria affascinante. 

E’ intervenuta poi la Presidente di AIParc Cosenza Tania Frisone, persona di grande sensibilità e cultura, che guida l’associazione con maestria, senza risparmiare tempo ed energie intellettuali. Ha evidenziato come l’argomento del libro sia di fondamentale importanza storica e nel contempo di allarmante attualità per i temi che tratta, soprattutto quelli che riguardano immigrazione ed accoglienza.

 Hanno preso poi la parola le due relatrici  Anna De Vincenti e Anna Maria Ventura, che con taglio diverso e ciascuna con la propria cifra personale, si sono addentrate nel contenuto del libro, evidenziandone la preziosità e la grande attualità.

Anna De Vincenti ha tenuto una “lectio magistralis” sugli aspetti filosofici del libro e da esperta studiosa di filosofia ha ripercorso la linea di pensiero seguita dall’autore. Muovendosi lungo un percorso che tocca filosofi del calibro di Aristotele, S. Agostino, Kant, Hegel, Heidegger, Levi-Strauss e altri ha riproposto il tema freudiano dell’inquietudine come riconoscimento catartico del Familiare nell’Estraneo, spiegando come la dialettica identità-alterità è decisiva per la nascita del pensiero, oltre che per la costituzione delle società umane. L’altro non è l’opposto conflittuale dell’io, ma strumento necessario per la formazione di un’identità accogliente e solidale.

Anna Maria Ventura, partendo dalla “solleticante premessa” di Luigi Maria Lombardi Satriani, ha detto che il sentimento dell’Altro, secondo l’autore, caratterizza la relazione intersoggettiva, ma , soprattutto oggi, segna il nostro rapporto con chi arriva da fuori, ossia con un’umanità migrante e dolente. Si sofferma poi sul concetto dell’accoglienza e dell’ospitalità, proprio del cosiddetto Pensiero Mediterraneo, oggetto di ampia trattazione nel libro. Nelle comunità marittime che si affacciano al Mediterraneo si è formata, nel corso dei secoli, ha continuato la Ventura, un’identità culturale comune che possiamo definire mediterranea. Mediterraneum era definito il mare che bagna più terre, che senza unificare, annullare le diverse realtà, rende possibile il passaggio dall’una all’altra. Allo stesso modo un pensiero mediterraneo riesce a collegare, preservandone la relativa autonomia, sul piano pratico, l’identico e il diverso, l’io e l’altro.

Si tratta di un complesso processo storico che ha prodotto un vasto e ricco patrimonio culturale, nel quale le differenze tra i popoli, che ne specificano i caratteri peculiari, danno la dimensione della dialettica e degli scambi culturali che si sono avuti nella sua formazione. La storia del Mediterraneo, nel contesto di tale dialettica, ha come costante la storia delle grandi città portuali, nelle quali si sono incontrate le differenze culturali presenti in questo mare. Purtroppo i grossi fenomeni di immigrazione, che si stanno verificando negli ultimi tempi nel Mediterraneo, non agevolano il complesso e difficile processo di integrazione multietnica e multiculturale. Anzi stanno cambiando aspetti, modi di vivere e di pensare, determinando una nuova atmosfera socio-culturale, che porta all’esclusione del diverso, dell’altro. 

È intervenuto l’autore spiegando le ragioni socio-politiche che lo hanno indotto a scrivere il libro e offrendo ulteriori spunti di riflessioni. Interessante e vivace è stato anche il dialogo, che è scaturito.

Senza ombra di dubbio si può ritenere che questo libro di Romeo Bufalo è straordinariamente formativo di nuove categorie conoscitive e logiche che consentono di capire l’alterità e, quindi, di essere in grado di interagire, di accettare e di tollerare realtà sociali diverse da quella di appartenenza. (amv)

CASALI DEL MANCO (CS) – Il 2 settembre il Reading – Festival della Lettura

Il 2 settembre, a Casali del Manco, prende il via la sesta edizione di Reading – Festival della Lettura, organizzato dalle Associazioni culturali UniterpreSila, C- Siamo onlus e il circolo culturale Prometeo Ottantotto.

Oltre a buone letture e spettacoli musicali per tutti i gusti che si terranno nel chiostro, ci saranno spazi dedicati a mostre pittoriche, fotografiche, multimediali, di origami, esposizioni artistiche floreali di grande pregio, laboratori “animati” e tanto altro ancora.

Si parte il 2 settembre, alle 17, con Pensieri in parole – Omaggio a Ermanno – con Giuseppe Salvatore, Mario Catalano, Fiorenzo Pantusa, Vito Scrivano con le musiche originali di Ennio Librandi. Alle 18 spazio a “L’Eretico” – Pier Paolo Pasolini Pensieri | Opere | Parole di Francesco Villotta (Ed.Erranti). Dialogherà con l’autore, l’avvocato Maria Concetta Falcone. Reading di letture e musica dedicate alla figura del grande intellettuale con Emergenti Visioni – Centro Studi di Sociologia Teatrale di Alma Pisciotta, Francesco La Rocca e Lorenzo Cristiano.

Alle 19, presentazione del picture book “Cartesio ti odio iperbolicamente” di Tullio Cesario Noah (Ed. Le Pecore Nere) con le illustrazioni fresche ed estemporanee dell’artista Francesco Caporale, in arte FRA! Un reading live durante il quale, tra musica e parole, dialogherà con l’autore Maria Pina Iannuzzi. Concluderà la prima serata di Reading Nando Brusco in Tamburo è voce … battiti di un Cantastorie. È fissata alle 21 la suaperformance strumentale di grande intensità, in cui si innestano le storie e le narrazioni presenti nei vari brani cantati. Brusco è un musicista da anni impegnato nel campo della musica popolare, con un percorso di studi sul tamburo, rivolto alla ricerca della sua capacità evocativa, del suo suono, della sua “voce”.

La seconda giornata di Sabato 3 Settembre, avrà inizio alle 18 con Assunta Morrone e il suo nuovo romanzo Varie in stato di ebbrezza Versi d’amore e prose di romanzi in un tempo carente di abbracci (Falco Editore) che si confronterà con l’autrice Mariella Chiappetta.

Alle 19, spazio a “Maizo” di Elena Giorgiana Mirabelli (edito Zona 42): un reading live con la voce dell’attore, regista e drammaturgo Francesco Aiello e le musiche di Remo De Vico, compositore anche di una colonna sonora per la novella Maizo.

Di grande impatto la chiusura della seconda serata, alle 21, con il concerto dedicato allo straordinario ed intramontabile artista Lucio Dalla, a 10 anni dalla sua scomparsa. Dopo tantissime date, pure oltre regione, e un grande successo di pubblico, lo spettacolo Aspettiamo senza avere paura, domani. Canzoni e disquisizioni su Lucio D. di e con Sasà Calabrese, Dario De Luca e Daniele Moraca, con la produzione di Scena Verticale, approda al festival.

Domenica 4 Settembre, alle 17, è la volta del reading dedicato al libro pensato per i più piccoli: Pagine dello stesso viaggio di Andrea Bevacqua. A dialogare con lo scrittore, Stefania Martucci. Voci narranti Ibrahima Ley e Francesco Mauro. Musiche di Djibril Gningue.

Alle 18, appuntamento con il romanzo L’Odore dell’arrivo di Gianluca Veltri (Ferrari Editore) attraverso un altro reading live. A dialogare con l’autore Massimo Granieri.

L’ultimo incontro di letture di Reading 2022, è fissato alle 19 con Il volo della talpa di Ciro Lenti (Pellegrini Editore). All’attore Paolo Mauro il compito di interpretare” qualche passo, alla giornalista Soave Maria Pansa di confrontarsi con Lenti.

La chiusura della rassegna, alle 21, è tutta dedicata alla musica, con il concerto della Roadhouse Band. Marco Valente, cardiochirurgo calabrese, è chitarra, voce e armonica di questo gruppo molto particolare. Non a caso, il cuore della band batte a tempo di rock e non solo. (rcs)

CASALI DEL MANCOA (CS) – La prima Festa dei Briganti

Domani a Pratopiano, Casali del Manco, è in programma la prima edizione della Festa dei Briganti, organizzata dall’Associazione culturale Sguardi Ecologici con la collaborazione di Peppino Curcio, esperto di brigantaggio.

La scelta del luogo non è casuale: in questa località si consumarono alcuni degli avvenimenti briganteschi più significativi del territorio.

Nel corso degli ultimi tre secoli, infatti, questo comprensorio rurale ha annoverato un numero impressionante di briganti. A Pratopiano fu ucciso Pietro Monaco: uno dei più famosi briganti post unitari insieme alla moglie, la brigantessa Maria Oliverio detta Ciccilla. La storia e le gesta di Pietro Monaco e Ciccilla (nomignolo che sta per regina, derivando dal vezzeggiativo femminile di Ciccillo, ossia del re Francesco II), riecheggiarono su tutti i giornali dell’epoca, non solo in Italia ma anche in Francia e Inghilterra.

Nella mostra che accompagnerà l’evento sarà infatti esposto un giornale parigino (Le Journal illustré) con la prima pagina interamente dedicata alla brigantessa e un lungo articolo di Alexandre Dumas che la descrive come “crudelissima furia”, colpevole del truce assassinio della sorella e del brutale gesto verso il corpo del marito morto, al quale tagliò la testa affinché non venisse esposta al pubblico ludibrio. Si narra, infatti, che nei pressi di Pratopiano, Ciccilla, dopo l’assassinio di Pietro Monaco, tradito dai suoi compagni, per non fare esporre la testa nelle piazze a mo’ di esempio, taglio e bruciò la testa di Pietro Monaco in modo da renderne irriconoscibile il corpo e sottrarlo al macabro esempio. La tradizione orale indica come luogo dove venne bruciata la testa proprio un castagno presente lungo il Cammino di Pratopiano.

Un altro capo brigante, Nicola Rende, poco conosciuto ma non meno crudele di Pietro Monaco ebbe pure come teatro delle sue gesta Pratopiano. Come documentato da fonti presenti nell’Archivio di Stato di Cosenza, nel 1850 dopo la sua evasione dal carcere di Catanzaro, assieme ad altri due briganti del catanzarese, Nicola tenne a Pratopiano un vero e proprio raduno di briganti per festeggiare la sua evasione. Nei documenti si ritrovano i nomi di decine di briganti: Arnone di Trenta-Feruci; Coscarella, alias Palumbo di Torzano (oggi Borgo Partenope); Magarò di Spezzano Grande (oggi Spezzano della Sila); Falbo di Celico, Cava di Pedace: una vera e propria orgia brigantesca!

Questi due episodi sono esplicativi di quanto il brigantaggio fu particolarmente presente nei casali cosentini, come si evince da recentissimi studi riferiti agli atti del Prefetto di Cosenza dell’epoca, Guicciardi, e confermato da molti studiosi del fenomeno.

La questione del brigantaggio ha avuto una doppia interpretazione: da un lato di romantica rivolta contro il potere costituito (come lo considerava Alexandre Dumas e Nicola Misasi) e dall’altro un fenomeno puramente delinquenziale.

La festa ha lo scopo di far conoscere queste storie di briganti accadute in tutti i casali di Cosenza. L’appuntamento per l’accoglienza dei partecipanti è prevista alle 8; alle 10 si svolgerà la passeggiata lungo il Sentiero dei Pratopiano, con rientro a mezzogiorno. 

Dopo la pausa pranzo con vivande tipiche, alle 17 inizierà, presso il teatro naturale, la seconda parte dell’evento, con racconti briganteschi di Peppino Curcio, Francesco Caravetta, Paolo Rizzuti, Battista Bruno e Francesco Morrone, inframmezzati da momenti musicali a cura di Sergio Aquino e Giuseppe Longobardi. Intorno alle ore 20:00 sarà proiettato il film Ciccilla, prodotto dal Circolo Culturale Prometeo88.

Durante la giornata, i partecipanti potranno anche visitare una mostra allestita per l’occasione dove si potranno ammirare costumi e oggetti d’epoca, disegni raffiguranti alcuni dei briganti più famosi ed uno stand espositivo di coltelli di pregio creati da Salvatore Tarantino. (rcs)   

CASALI DEL MANCO (CS) – Democrazia e libertà nelle conversazioni a Macchia

Il dinamico impegno culturale dell’AIParC di Cosenza nell’ intenzione della valorizzazione,  promozione, riscoperta e indagine su luoghi e personaggi della memoria storica, ha portato a compimento  il 22 giugno la seconda parte dell’incontro letterario dedicato alle Conversazioni a Macchia presso la  secolare prestigiosa Biblioteca Gullo di Casali del Manco, divenuta per l’occasione un Parco Letterario di  prim’ordine . 

Si è così perfezionata la conversazione iniziata la settimana scorsa sull’esegesi del testo della prof.ssa Nella Matta In cammino verso i diritti. Le Madri Costituenti, edito per la Jonia Editrice, alla  presenza dei padroni di casa Fausto e Doclì Gullo, di Antonio e Peppino Curcio curatori della Biblioteca  Gullo, del sindaco Stanislao Martire e dell’assessore Francesca Pisani, di Daniele Serra direttore MAB, di  Pierfrancesco Mancuso e Annalucia Pecora soci MAB per la intensa lettura di passi scelti, di Ferdinando Autiero per i suggestivi intermezzi musicali. La conversazione è stata curata dai sapienti professori relatori Tania Frisone, Anna De Vincenti, Giuseppe Trebisacce e l’autrice del volume Nella Matta

Il sapiente ed abile lavoro della Presidente AIParC Tania Frisone ha inteso, con acume e discernimento, realizzare una sorta di “filo rosso” che percorresse l’esperienza personale, storica e culturale dell’Autrice del testo, figlia di un partigiano da ella definito un “miracolo d’intellettualità” ed esempio di cittadinanza attiva; che attraversasse il paese della memoria storica di C/da Macchia e della sua  secolare Biblioteca Gullo nel particolare ricordo dell’avv. Fausto Gullo, il primo a proporre l’istituzione di una Assemblea Costituente divenendone, finita la guerra, uno dei protagonisti nel dibattito costituente; che concludesse con la presentazione dello studio di Nella Matta dedicato alle Madri Costituenti ed alle  tappe più significative di quelle leggi che hanno modificato l’approccio delle donne alla partecipazione  politica creando le condizioni per le doverose pari opportunità.

Il testo, fonte di vaste e complesse  tematiche , ha riscontrato la sintonia tra relatori ed uditori nella narrazione delle storie e del percorso  individuale delle Madri Costituenti e nelle tematiche circa il valore della Carta Costituzionale, tradotto oggi  nell’impegno della scuola e delle istituzioni a favore delle nuove generazioni affinché possano intendere  che i Diritti esistono prima delle Leggi e che per la salvaguardia di questi è necessario sempre lottare.  

La rivalutazione del ricordo e del peso storico che hanno avuto le Madri Costituenti si accosta alla  riscoperta di C/da Macchia come luogo autentico di una memoria culturale e di prestigio che l’AIParC, unitamente all’Amministrazione Comunale di Casali del Manco e dell’Associazione culturale MAB ( Macchia Antico Borgo) ,ha inteso proporre e sostenere nel rispettoso ricordo di quelle “Conversazioni a Macchia”  dell’indimenticato avv. Luigi Gullo(Maria Sergio)

CASALI DEL MANCO (CS) – Successo per la conversazione sulle “Madri costituenti”

Il 16 giugno 2022 è stato per AIParC Cosenza un giorno da ricordare. Celebrato in un luogo della memoria storica, nella casa di Fausto Gullo, diventata casa Museo e sede della Biblioteca Gullo, a Macchia di Casali del Manco. Ci si chiede quali luoghi si possono definire “Luoghi della memoria”. Certamente quelli in cui la storia esce dalla sua dimensione temporale e continua ad essere presente e visibile anche nella contemporaneità del presente.

Un luogo della memoria ha come scopo fornire al visitatore, al passante, il quadro autentico e concreto di un fatto storico o di un personaggio storico. Rende visibile ciò che non lo è: la storia e unisce in un unico campo due discipline: la storia appunto e la geografia. Un luogo, quindi, che appare come fonte complessa e stratificata del tempo che ci precede, capace di agire sul nostro presente, in virtù della relazione che con esso stabiliamo. Le memorie trattenute rappresentano in questo senso una ragnatela di sentieri che registrano nella trama immagini e fatti eloquenti della nostra storia. 

Ecco allora che attribuire ai luoghi di memoria un potenziale, un valore formativo e orientativo, nonché considerarli come generatori di identità, implica il corretto utilizzo di precise categorie interpretative e scenari storiografici, come collocare vicende ed elaborazioni collettive all’interno di relazioni governate dal senso di responsabilità verso il nostro passato, considerare il presente come terreno di dialogo e di confronto, combattere il rischio della dimenticanza. 

Ed ecco la felice intuizione di AIParC Cosenza, patrocinata dall’Amministrazione  Comunale di Casali del Manco e condivisa dall’ l’Associazione culturale MAB Macchia antico borgo, che opera sul territorio di Macchia,  onde evitare l’abbandono e l’oblio. La felice intuizione di andare nella Casa di Fausto Gullo, Padre Costituente, o meglio nel giardino della Biblioteca Gullo, a parlare del libro di Nella Matta In cammino verso i dirittiLe madri Costituenti, edito da Jonia Editrice.

 Il luogo magico della memoria si è popolato di presenze reali, di intellettuali del calibro di Tania Frisone, Anna De Vincenti, Marilù Sprovieri, Brunella Serpe, Bianca Rende, Peppino Curcio, Davide Serra, Nella Matta, Giuseppe Trebisacce, di Amministratori, quali Francesca Pisani e Fernando De Donato. Il giovane Pierfrancesco Mancuso ha letto stralci del libro di Nella Matta e brani tratti da altri scritti sulle Madri Costituenti.

Il suono dei “Tamburi di Sant’Andrea” ha salutato gli ospiti al loro arrivo. La voce e il pianoforte di Ferdinando Autiero hanno inondato di note soavi e senza tempo l’atmosfera rarefatta e quasi fuori dal tempo, che si è venuta a creare. Un pomeriggio ricco e intenso di interventi, letture e riflessioni di alto livello che hanno riguardato anche l’attualità. Opere pittoriche dell’artista Assunta Mollo, presente fra il pubblico, hanno dato ancor più luce e splendore alla straordinaria cornice. Un borgo che ha ritrovato, in questa giornata speciale, la sua identità e il suo orgoglio di appartenenza alla storia, quella grande, dell’antifascismo, della resistenza, dell’Italia democratica e repubblicana. (Anna Maria Ventura)

A Casali del Manco un evento per la Festa della Repubblica

Per celebrare i 76 anni della Repubblica Italiana e ricordare i Padri e le Madri Costituenti, l’Associazione culturale AIParC Cosenza, in collaborazione con l‘Amministrazione Comunale di Casali del Manco e la Biblioteca Gullo, ha organizzato un importante evento, che si è svolto mercoledì 1 giugno 2022. Erano presenti le scuole del territorio di Casali del Manco con numerosi alunni e Insegnanti.

Non hanno fatto mancare la loro presenza i Dirigenti scolastici Andrea Codispoti e Agatina Giudiceandrea

La cerimonia è iniziata alle 10:30 al suono dei Tamburi di Sant’Andrea, in piazza Vittorio Veneto a Serra Pedace. Qui ha aperto i lavori l’Assessore Francesca Pisani, sottolineando l’importanza storica della nascita della Repubblica e il contributo dei Padri e delle Madri Costituenti alla stesura della Carta costituzionale. Dopo i saluti del Sindaco Stanislao Martire, sono intervenuti i ragazzi delle scuole, che hanno letto i lavori preparati su Fausto Gullo, Teresa Mattei e Laura Bianchini. Ha poi porto i saluti la Presidente AIParC Cosenza Tania Frisone.

Al termine del suo intervento è stata scoperta la targa dedicata alle Madri Costituenti Teresa Mattei e Laura Bianchini. Il teatro della cerimonia si è spostato poi a Pedace, dove in Piazza Jurij Gagarin, si sono ritrovati alunni, Insegnanti e Dirigenti scolastici. A prendere la parola è stato Luigi Gullo, in rappresentanza della Biblioteca Gullo e della famiglia Gullo. Ha parlato della figura del grande Bisnonno e della Biblioteca Gullo, vera ricchezza bibliografica, ma soprattutto storica, per i preziosi libri e documenti che contiene. Visibilmente commosso ha assistito alla scoperta della targa dedicata a Fausto Gullo, Padre Costituente e Ministro dei contadini.

Sono seguiti gli interventi dei dirigenti scolastici e di altri alunni. La parola è andata poi al Professor Romeo Bufalo, che con oratoria chiara ed efficace ha tenuto una lezione sulla Costituzione e i suoi valori, in primis quelli dell’uguaglianza e della giustizia sociale ed economica, al di là delle differenze di razza e di genere, valori per i quali si sono battuti i Padri e le Madri Costituenti. Si è soffermato sulle figure di Teresa Mattei e Laura Bianchini.

Poi, in particolar modo, su Fausto Gullo, sulla portata della sua figura politica e di Ministro, sui Decreti che hanno segnato l’inizio della fine del latifondismo. A Macchia di Casali Del Manco, Gullo ha vissuto grandissima parte della sua vita e lì è morto. Ora la sua casa è diventata Museo ed è sede della Biblioteca Gullo.

Con i ringraziamenti e i saluti di commiato del Sindaco è terminata una giornata emozionante. I veri protagonisti sono stati i giovanissimi studenti, con il loro entusiasmo, la loro serietà e partecipazione sentita. Questo il vero successo della manifestazione. AIParC ha raggiunto un atro traguardo nella sua opera di coinvolgimento del mondo della scuola e delle giovani generazioni. (Anna Maria Ventura)

CASALI DEL MANCO (CS) – Il convegno “Rigenerare il territorio per un futuro sostenibile”

Il 26 marzo, a Casali del Manco, alle 9.30, nella Sala Consiliare, è in programma il convegno Rigenerare il territorio per un futuro sostenibile.

Modera il giornalista Enzo Pianelli. Intervengo o Federica Paura, vicesindaco Casali del Manco, Fernando De Donato, consigliere provinciale, Fabio De Santis, coordinatore Comitato Cardone, Fernando de Luca, consigliere comunale Casali del Manco, Roberto Gaudio, direttore Dipartimento di Ingegneria Civile Unical, Francesco Curcio, presidente Parco Nazionale della Sila, Francesco De Vuono, direttore Gal Sila e Marco Caferro, Camera del Lavoro Casali del Manco.

La chiusura dei lavori e conclusioni sono del sindaco di Casali del Manco, Stanislao Martire(rcs)

CASA LI DEL MANCO (CS) – L’iniziativa di AiParC raccoglie i primi successi

L’iniziativa Non mimose per l’8 Marzo ma strade alle donne di Calabria, promossa dall’Associazione Italiana Parchi Culturali di Cosenza raccoglie i primi successi.

 Il 2 Marzo una delegazione dellAssociazione formata dalla Presidente Tania Frisone, Nella Matta, Anna De Vincenti, Anna Maria Ventura, Romeo Bufalo e Massimo Veltri è stata ricevuta dal Sindaco di Casali del Manco, Stanislao Martire. 

Persona sensibile e attenta alle esigenze del territorio, aperta alle istanze culturali, consapevole che bisogna partire dalla cultura per far crescere un territorio, Stanislao Martire, in sintonia con lo spirito di AIParC, ha accolto la richiesta di intitolare strade, piazze, luoghi significativi a donne della Calabria per rimediare alla disparità di genere nella toponomastica. 

La Presidente ha omaggiato il sindaco con il libro AIParC Le donne nella storia della Calabria a cura di Tania Frisone, Nella Matta e Marilù Sprovieri, pubblicato dalla Casa Editrice Jonia, dove sono consegnate alla storia donne calabresi note e meno note, eroine nella lotta per l’emancipazione e la conquista dei diritti e la parità di genere, dal quale trarre ispirazione per la scelta delle donne cui intitolare strade e luoghi significativi.

Il sindaco si è poi detto disponibile ad altre iniziative che abbiano ricadute concrete sul territorio, soprattutto sui giovani. Insomma è nata una bella collaborazione, che certamente produrrà risultati tangibili.

Bella ed emozionante è stata nella stessa giornata la visita alla Biblioteca e alla Casa Museo Fausto Gullo, che hanno sede nella casa di famiglia di Fausto Gullo, in località Macchia di Casali del Manco, borgo medievale dalla bellezza antica e suggestiva. 

La biblioteca Gullo è un luogo magico, dove il tempo sembra essersi fermato, dove la storia si respira e si manifesta nel suo svolgersi. Preziosi i libri, i documenti, i manoscritti, le foto d’epoca. Suggestiva la casa, diventata museo, che si conserva intatta nella sua bellezza e nella quotidianità di vita vissuta, fino a non molti anni fa. 

La Biblioteca è privata ad accesso pubblico, fornisce servizi di consultazione, prestito a persone e prestito interbibliotecario. È costituita dal nucleo originario di libri risalenti ad Alfonso Gullo, (1812-1884), e ai suoi figli Luigi, (1844-1890) ed Eugenio (1854-1923) e dalla più consistente sezione della Biblioteca e dell’archivio, con libri raccolti da Fausto Gullo (1887-1973) e dal figlio Luigi (1917-1998), avvocati entrambi e uomini politici.

Questa Biblioteca costituita da circa 15.000 volumi è organizzata come segue:

  1. a) fondo antico;
  2. b) fondo moderno costituito da una sezione politica, da una sezione giuridica e da una sezione umanistica:
  3. c) periodici e riviste;
  4. d) sezione archivio.

La Biblioteca aderisce al Servizio Bibliotecario Nazionale. 

Nella Matta annunciando l”uscita del suo libro In cammino verso i diritti – Le madri costituenti, Casa Editrice Jonia, ha dichiarato: «L’uscita del mio libro lo stesso giorno della visita alla Casa Museo Biblioteca Gullo è coincidenza guidata dal caso. Visitare la Biblioteca suscita emozioni indicibili. Fausto Gullo ha portato la Calabria in Italia». 

«Da lui l’idea dell`Assemblea Costituente. Leggere dal vivo i suoi scritti, vedere le sue foto mentre parla in una seduta dei Ministri del primo governo Badoglio ci riempie di emozione ma anche di orgoglio.  Ringraziamo Peppino Curcio, storico appassionato per averci fatto assaporare tanti momenti di storia calabrese che sono un tutt’uno con la storia nazionale. Ritorneremo a casa Gullo per continuare il viaggio nella storia», ha concluso.

Continueremo la nostra campagna sulla toponomastica al femminile. (Anna Maria Ventura)

CASALI DEL MANCO (CS) – Si attende risposta Prefetto per encomio solenne al dott. Nicola Tucci

All’inizio della pandemia donò 8 mila dispositivi di protezione a personale sanitario e delle forze armate di varie realtà calabresi e italiane e, ora, si attende che il Prefetto di Cosenza dia il via libera per permettere al sindaco di Casali del Manco, Stanislao Martire, di conferire un encomio solenne al dott. Nicola Tucci.

Un riconoscimento dovuto, perché «nel mese di aprile 2020, nel pieno dell’emergenza sanitaria – donava all’Amministrazione di Casali del Manco centinaia di dispositivi di protezione individuale di pregio, a norma rispetto agli standard Europei. Lo stesso Tucci, infatti, in tempi rapidissimi – si legge nell’atto a firma del Primo cittadino – organizzava una rete capillare per la consegna di tale materiale presso decine di uffici pubblici tra cui anche Casali del Manco».

In quel tempo, quando i dispositivi di protezione erano introvabili, Nicola Tucci donava ben 8mila tra mascherine e guanti a personale sanitario e delle forze armate di varie realtà calabresi e italiane. I dispositivi venivano distribuiti presso decine di uffici pubblici (Carabinieri, Vigili del Fuoco, Ospedali, Pronto Soccorso, Servizio 118, Polizia municipale) anche a Rende, Cosenza, Montalto Uffugo, Castrolibero, Trenta, Serra Pedace ed altre Città e località di tutta la Calabria, ma anche oltre la regione. Dispositivi di protezione venivano altresì consegnati da Nicola Tucci anche ad ospedali del Nord Italia.

«Ritenuto per quanto sopra – scriveva il sindaco Martire – di dover indirizzare al Dott. Tucci Nicola Pubblico Elogio, esprimendo in tal modo la riconoscenza e l’ammirazione di questo Ente a presidio dell’interesse pubblico ma anche per il concreto aiuto in un periodo di assoluta e improvvisa emergenza sanitaria ed epidemiologica».

«Il Sindaco, l’Amministrazione comunale di Casali del Manco – recita il messaggio trasmesso all’interessato – ringraziano il Dottor Nicola Tucci per il meraviglioso gesto di solidarietà compiuto nei riguardi della nostra comunità durante la fase di emergenza sanitaria».

La Prefettura non ha mai riscontrato quella missiva, per la quale i territori interessati attendono una presa di posizione ufficiale. (rcs)