Il Cedro di Santa Maria del Cedro conquista il Fruit Logistica di Berlino

Il Cedro di Santa Maria del Cedro conquista il pubblico internazionale conquista il Fruit Logistica di Berlino. L’occasione della presentazione del frutto fresco ha, altresì, visto lo svolgimento di attività promozionali a latere, dove il grande pubblico di buyer, operatori del settore e consumatori finali hanno potuto degustare e apprezzare estratti naturali, liquori, canditi, marmellate, pregiati oli e tutto ciò che racchiude il meglio dei prodotti artigianali a base di cedro.

In particolare, molti apprezzamenti sono stati espressi per il frutto fresco, e sono stati avviati contatti con operatori esteri per veicolare il prodotto in nuovi canali di vendita. Il tutto è stato reso possibile grazie alle attività di promozione della Regione Calabria, colte prontamente dal Consorzio del Cedro di Calabria.
Il Consorzio in Germania, inoltre, grazie anche a tutte le attività collaterali che spaziano dai seminari tematici alle degustazioni, ha avuto l’opportunità di mostrare gli innumerevoli impieghi del cedro in gastronomia e non solo, ma anche le novità del prodotto e le ormai note proprietà salutistiche di questo pregiatissimo agrume.

Dal 7 al 9 febbraio, spazio dunque al Cedro di Santa Maria del Cedro ed ai cedricoltori, rappresentati dal presidente Angelo Adduci. In fiera, con lui, anche Adolfo Rossi, esperto in processi di internazionalizzazione e componente dell’unità tecnica per il riconoscimento della denominazione di origine protetta (Dop) del cedro.

Tra le tante le personalità istituzionali che hanno fatto visita allo spazio espositivo della Regione Calabria anche il ministro Francesco Lollobrigida e il Capo dipartimento presso il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Marco Lupo, assieme al presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini.

Tutti innamorati e conquistati, nel corso della manifestazione, del Cedro di Santa Maria del Cedro. Anche il viceministro presso il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, on. Edmondo Cirielli, introdotto dall’assessore alle Politiche agricole della Regione Calabria, on. Gianluca Gallo, ha avuto modo di degustare ed apprezzare i prodotti del Consorzio, tra cui l’autentica cedrata calabrese, realizzata con l’estratto naturale ricavato dai migliori Cedri di Santa Maria del Cedro. Un prodotto artigianale che è riuscito ad esprimere appieno la tradizione gastronomica della Riviera dei Cedri.

L’evento ha rappresentato un’importante opportunità per le aziende del comparto cedricolo, così come per quelle operanti nella trasformazione e nell’industria dei processi alimentari. Oltre alla promozione del prodotto fresco, la manifestazione ha visto alternarsi momenti dedicati all’approfondimento culturale e dimostrazioni pratiche sui possibili impieghi cedro in cucina. In particolare, durante una presentazione del Consorzio del Cedro di Calabria, insieme al Bergamotto di Reggio Calabria, alla Clementina di Calabria e al Limone di Rocca Imperiale, si è voluta rimarcare la stretta collaborazione tra le parti in campo, per una “narrazione” nuova e genuina della Calabria e delle sue eccellenze.

«Siamo estremamente felici che l’assessore Gallo, il direttore del Dipartimento agricoltura, Giovinazzo, oltre a tutte le importanti personalità istituzionali, abbiano colto lo spirito che anima le nostre attività di promozione e di ricerca applicata, che spaziano anche in altri settori specifici come quello della nutraceutica e della cosmetica naturale. Siamo pienamente soddisfatti dei risultati raggiunti finora, ma siamo anche consapevoli che ancora molto c’è da fare» ha dichiarato il presidente Adduci.

Durante la tre giorni berlinese, il Consorzio ha rilanciato idee e proposte che hanno sottolineato la qualità e le svariate possibilità di impiego del cedro, ma soprattutto l’importanza sotto il profilo economico e socioculturale di questo frutto, protetto oggi dal prestigioso marchio Dop, motivo di orgoglio e di nuove prospettive per il presidente Adduci, per i cedricoltori e per tutti i rappresentanti dell’oro verde della Riviera dei Cedri. (rcs)

La Via del Cedro di Calabria alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum

Il Consorzio del Cedro di Calabria sarà presente a Paestum alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico per presentare il progetto “La Via del Cedro di Calabria” non solo come offerta turistica esperienziale ma anche in relazione al Giubileo 2025, connotandosi quindi come offerta turistica interculturale e interreligiosa in grado di valorizzare tutta l’area del Tirreno Cosentino.

Alla conferenza di presentazione, che si terrà il 4 novembre 2023 presso la Sala Velia a partire dalle ore 16,30, parteciperanno: Angelo Adduci – Presidente del Consorzio del Cedro di Calabria, Domenico Amoroso – Direttore del Gal Riviera dei Cedri, Adolfo Rossi – Esperto in Processi di Internazionalizzazione e Attrazione di Investimenti, Giambattista Sollazzo – Responsabile Comunicazione Consorzio del Cedro di Calabria. L’incontro sarà moderato da Antonio Blandi – Project Manager di Officine delle Idee.

La Via del Cedro di Calabria costituisce l’apice delle strategie che il Consorzio del Cedro di Calabria pone in essere per la tutela del cedro e del paesaggio rurale in cui insiste la cedricoltura, per una valorizzazione integrata delle risorse turistiche e culturali, condivisa e partecipata e per la promozione di un turismo sostenibile, interculturale, interreligioso, esperienziale, storico e archeologico.

Un percorso che parte da Santa Maria del Cedro e percorre la Riviera dei Cedri e il Tirreno cosentino attraversando centri storici, antichi insediamenti archeologici, vallate per incontrare popoli, comunità, culture, religioni, storie e personaggi.

Un percorso caratterizzato da numerosi siti d’interesse religioso, spirituale, storico, architettonico, culturale e naturalistico ad elevato potenziale attrattivo, ancora tutto da valorizzare, per moderni pellegrini, cultori del turismo sostenibile e avventurosi viaggiatori. (rcs)

Il viaggio sacro dei rabbini in Calabria raccontato in un film sul cedro

di PINO NANO – Solo Agostino Saccà, con il suo attaccamento viscerale alla Calabria e la sua genialità artistica e cinematografica poteva immaginare e poi realizzare un film interamente dedicato ai rabbini che ogni anno da Israele arrivano in Calabria per la raccolta dei migliri cedri del mondo.Questa che viene raccontata dal film prodotto dall’ex Direttore Generale della Rai Agostino Saccà è davvero un pezzo di Calabria “meravigliosa e sconosciuta” che il mondo assolutamente non conosce, e che oggi grazie a questo film potrebbe diventare la cartolina internazionale del futuro di questa terra.

“Haddar – Il frutto di Dio” -questo è il titolo del nuovo film-documentario- racconta una unicità della Calabria, che è appunto il cedro che si coltiva lungo il tirreno cosentino.

Ogni estate – precisa la scheha del film – molti rabbini ortodossi si recano nel cuore della Riviera dei Cedri per raccogliere i cedri più belli, che vengono poi inviati in tutto il mondo, compreso Israele, per poter così celebrare compiutamente il Sukkoth, la festa delle capanne. Vi ricordo che la pianta del cedro è infatti preziosissima per il popolo ebraico, tanto da dover essere custodita gelosamente perché considerata vicina a Dio.
Il docufilm racconta e ricostruisce l’incontro tra due particolari comunità: quella dei coltivatori calabresi di cedri e quella dei rabbini che ogni anno giungono in Calabria per scegliere il cedro perfetto, “haddar, splendido frutto di questa terra”.

Ma proprio per questo – spiega l’ex Direttore Generale della Rai – «la nostra storia si sviluppa in Calabria, la terra dell’accoglienza, grazie al cedro punto di incontro di culture, tradizioni, religioni e di amore per la terra. Il nostro racconto prosegue a New York per seguire la celebrazione del Sukkoth, la Festa delle Capanne».

«La prima volta che Mirco Da Lio mi ha chiesto se avessi voluto fare la regia di un documentario sul cedro – racconta il regista Luca Brignone – credevo di aver capito male. Mi sembrava incredibile che dietro ad un cedro che per me era stato fino ad allora un frutto come tanti si nascondesse un mondo, anzi due, tre tanti mondi e tanti modi di vivere a partire proprio dalla Calabria. Il cedro che nasce e viene curato dai coltivatori calabresi, ogni anno, in estate da vita ad un linguaggio universale che mette in comunicazione la Calabria con le più importanti capitali del mondo, in nome della bellezza del frutto divino».

«Questo racconto per me – aggiunge il regista – ha dell’incanto per la semplicità con la quale avviene l’incontro di due culture, due religioni, due lingue e due mondi.” Ebrei e Cristiani entrambi chini sotto alla stessa pianta di cedro, in ginocchio in una preghiera che dura una vita intera. La storia del cedro è anche la storia antica di uomini e di donne che da millenni vivono a contatto diretto con la terra e che si tramandano da padre a figlio segreti per una buona coltivazione, regole ferree e pacche di conforto sulle spalle. Il loro contatto con questo mondo è quasi simbiotico e indissolubile».

Come è andata alla fine?

«Ho scelto di entrarci delicatamente – risponde Luca Brignone – E’ stata una costante ricerca sul campo e voglio ringraziare tutti i coltivatori di cedro che si sono messi a nostra disposizione e che ci hanno permesso di seguirli e di entrare nelle loro cedriere, nelle loro vite e nel loro rapporto con gli ebrei. Poi sono arrivati gli ebrei per visionare il frutto di mesi e mesi di lavoro. E lì che per me è avvenuta la magia: due uomini di mondi diversi seduti allo stesso tavolo che s’incontrano e si confrontano davanti ad un cedro. Fin dall’inizio con il direttore della fotografia Tommaso Cane ci siamo detti che stavamo facendo un film importante e che per questo avremmo dovuto mantenere altissima la qualità delle immagini e dei contenuti. Così con dedizione e professionalità abbiamo puntato la macchina da presa sul cedro che lentamente ci ha mostrato il suo universo. Qualunque viaggio attenderà il “frutto divino” nostro protagonista, noi saremo pronti a seguirlo, fino ad arrivare al Sukkot, la Festa delle Capanne, dove il cedro di Calabria sarà finalmente onorato e apprezzato, come la tradizione ebraica vuole».

Un evento straordinario per la Calabria, finalmente un film e un documentario che non raccontano questa terra in termini di violenza e di malaffare e dove questa volta al posto della ndrangheta si esalta il frutto in assoluto più puro della tradizione ebraica. Complimenti davvero a chi lo ha pensato e poi realizzato. (pn)

La Regione in campo per difendere cedro e arancio biondo

La Regione Calabria scende in campo per tutelare il cedro e l’arancio biondo attraverso iniziative volte a salvaguardare «coltivazioni di eccellenza, che peraltro rappresentano un presidio del territorio in aree a rischio di spopolamento e di dissesto idrogeologico» ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo.

L’assessore, infatti, insieme al dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, ha inviato una missiva indirizzata ai sindaci dei Comuni di Aieta, Belvedere Marittimo, Bonifati, Buonvicino, Cetraro, Diamante, Grisolia, Maierà, Orsomarso, Papasidero, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Sangineto, Santa Domenica Talao, Santa Maria del Cedro, Scalea, Tortora, Verbicaro e Trebisacce, oltre che al Consorzio del Cedro di Calabria, con cui si formalizza la volontà di «destinare risorse finanziarie a favore degli agrumeti caratteristici che maggiormente necessitino di una valorizzazione in virtù del loro pregio e della contestuale, preoccupante contrazione delle relative produzioni».

Misure che, si specifica, riguarderanno «gli agrumeti caratteristici investiti a cedro, dell’area costiera tirrenica, e ad arancio biondo di Trebisacce, nel medesimo territorio comunale dell’area costiera ionica». Per centrare l’obiettivo, si aggiunge, «saranno assicurati aiuti economici a parziale copertura degli investimenti per interventi di recupero, salvaguardia e ripristino».

«Tutelare gli agrumeti caratteristici – ha osservato l’assessore Gallo – vuol dire non soltanto difendere un pezzo di storia e di economia calabresi, ma anche proteggere l’identità di un popolo e le sue radici, elemento essenziale per proiettarsi nel futuro. Perseguiremo detto fine senza esitazioni, nella consapevolezza che i tesori della terra siano la miglior garanzia di avvenire per la Calabria. Pure per questo nei prossimi giorni sarà inoltre pubblicato un apposito bando finalizzato alla valorizzazione del bergamotto, un’altra delle eccellenze della nostra regione».

Intanto, in riferimento a cedro e arancio biondo, al termine della definizione dell’attività di raccolta di osservazioni e proposte, con scadenza fissata all’8 Agosto prossimo, si passerà alla fase operativa.  (rrm)