Elezioni / Coldiretti Calabria incontra la candidata Amalia Bruni

Domani, venerdì 17 settembre, alle 12.30, nella sede di Coldiretti a Lamezia Terme,  Coldiretti Calabria incontra la candidata alla presidenza della Regione Calabria, Amalia Bruni.

Saranno presenti il presidente di Coldiretti CalabriaFranco Aceto, e il direttore Francesco Cosentini.

«Questo – ha dichiarato il presidente Aceto – è il primo incontro con i candidati alla Presidenza della Regione. Nel corso dell’iniziativa, Coldiretti Calabria illustrerà ai candidati un documento con le priorità del settore agricolo ed agroalimentare».

«Sarà – ha proseguito – nello stile di Coldiretti un confronto stringente, autorevole e concreto e per i temi che si tratteranno, sicuramente proficuo anche perché il protagonismo dell’agricoltura è un fatto reale. Sul futuro agroalimentare, tra l’atro, incombono i cambiamenti climatici: il settore subisce gli effetti pur essendo capace di reagire mitigando le conseguenze sulla collettività. In questo senso è determinante la gestione della risorsa idrica e la conservazione del suolo». (rcz)

 

Coldiretti Calabria: +17,4% di ore lavorative in agricoltura, ma in Calabria c’era carenza di lavoratori nelle campagne

Nonostante sia stato rilevato una crescita del 17,4% delle ore lavorate in agricoltura, «c’è grande carenza di lavoratori nelle campagne, e tale riscontro mette a rischio il risultato economico soprattutto delle aziende medio piccole che sono il tessuto produttivo della nostra Regione» ha dichiarato Francesco Cosentini, direttore di Coldiretti Calabria.

Dall’analisi di Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi al mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2021, infatti, conferma la dinamicità del settore in grado di offrire opportunità sia per fare una esperienza di lavoro come dipendenti che per esprimere creatività imprenditoriale.

«Un impegno che, in Calabria, riguarda – ha sottolineato la Coldiretti Calabria – circa 70mila lavoratori che nell’anno del Covid non hanno mai smesso di lavorare. Una domanda di lavoro sostenuta – precisa la Coldiretti – con l’avvicinarsi dell’autunno per l’entrata a pieno regime della raccolta degli agrumi e della vendemmia mentre sta per avvicinarsi quella delle olive».

«Da qui la necessità di prorogare – ha continuato la Coldiretti – i permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia almeno fino al 31 dicembre 2021, onde evitare che molti lavoratori siano costretti a tornare nel loro Paese. Si tratta peraltro di operai agricoli stagionali qualificati che, ormai da anni, hanno la fiducia delle imprese e sono impiegati sul territorio, tanto da essere diventati indispensabili per l’attività di molte aziende nostrane, con cui in molti casi sono nati rapporti anche di amicizia».

«Ma per rassicurare il sistema produttivo – ha proseguito Coldiretti – è importante anche la pubblicazione del decreto flussi per il 2021 che possa consentire la presentazione sia delle istanze per lavoro stagionale che le richieste di conversione dei permessi stagionali».

«Ma per salvare le produzioni Made in Italy occorre anche – ha evidenziato Coldiretti – dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter lavorare nei campi attraverso una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che al momento non è previsto».

«Un provvedimento che interesserebbe centinaia di persone nella nostra regione in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà. Anche queste politiche attive – ha concluso Coldiretti Calabria – garantiscono una ripresa dell’economia». (rrm)

L’allarme di Coldiretti Calabria: Il caldo torrido sta lessando frutti e ortaggi

«L’afa, la prolungata mancanza di pioggia, le ondate di calore, stanno seccando la terra e letteralmente “lessando” la frutta e la verdura nei campi, in particolare meloni e angurie, peperoni e pomodori, ma anche scottando agrumi, clementine precoci e bergamotto». È l’allarme lanciato da Coldiretti Calabria, in merito alle alte temperature provocate dai cambiamenti climatici.

«Si sta verificando, inoltre, un’abbondante cascola di olive e di agrumi oltre a  che stress per gli animali nelle stalle con il crollo della produzione di latte». Questo quanto dichiara il direttore di Coldiretti Calabria, Francesco Cosentini, a seguito del monitoraggio sugli effetti dell’ondata di calore che ha investito la  Calabria con temperature estreme oltre i 40 gradi e la grave siccità che sta contribuendo a causare frequenti incendi su tutto il territorio.

«Chiediamo alla Regione – ha detto – di iniziare a verificare se ricorrono le condizioni per la dichiarazione della calamità, in particolare in alcune aree. L’allarme siccità scatta in un 2021 che si sta classificando ai primi posti  tra i più caldi mai registrati nel pianeta. La siccità rappresenta l’evento climatico avverso più rilevante per l’agricoltura con danni stimati in media, dalla Coldiretti Calabria, in oltre  20 milioni di euro l’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è necessario – aggiunge – ampliare le superfici irrigue con interventi strutturali  resi ormai necessari dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di totale assenza di acqua».

«Coldiretti  – ha spiegato – è impegnata a sostenere, insieme ai Consorzi di Bonifica, progetti di ammodernamento delle reti irrigue  e la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da realizzare velocemente il progetto complessivo e ottimizzare i risultati finali».

«L’idea è di “costruire” possibilmente senza uso di cemento – ha concluso – per ridurre l’impatto l’ambientale, laghetti in equilibrio con i territori, che conservino l’acqua per redistribuirla in modo razionale ai cittadini e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione». (rrm)

Coldiretti Calabria: Il Governo ha approvato il decreto contro pratiche commerciali sleali

Coldiretti Calabria ha reso noto che il Governo ha approvato il decreto legislativo contro le pratiche sleali nel commercio alimentare.

«Si tratta – ha dichiarato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – di una svolta essenziale per combattere le speculazioni sul cibo dal campo alla tavola in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo. Questo porterà benefici nel rapporto tra imprese nella filiera agricola e alimentare».

Il decreto legislativo fortemente voluto  e sollecitato dalla Coldiretti contiene disposizioni per la disciplina delle relazioni commerciali e per il contrasto delle pratiche commerciali sleali nelle relazioni tra acquirenti e fornitori di prodotti agricoli ed alimentari, definendo le pratiche commerciali vietate in quanto contrarie ai principi di buona fede e correttezza ed imposte unilateralmente da un contraente alla sua controparte, razionalizzando e rafforzando il quadro giuridico vigente nella direzione della maggiore tutela dei fornitori e degli operatori della filiera agricola e alimentare rispetto alle suddette pratiche.

Si tratta di pratiche commerciali sleali da vietare, che vanno dai ritardi nei pagamenti e annullamenti di ordini dell’ultimo minuto per prodotti alimentari deperibili alle modifiche unilaterali o retroattive ai contratti fino al rifiuto dei contratti scritti fino al divieto di pagare al di sotto dei prezzi di produzione.

Un intervento normativo che rende più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evita che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato.

Ad essere colpito è anche il meccanismo delle aste al doppio ribasso che provoca forti distorsioni e speculazioni aggravando così i pesanti squilibri di filiera della ripartizione del valore. (rrm)

Coldiretti: Calabria: Riconoscimento Faggete Aspromonte e Pollino aumenta impegno nella lotta agli incendi

Per Coldiretti Calabria, «l’inclusione delle faggete dell’Aspromonte e del Pollino nella lista delle foreste tutelate dall’Unesco rafforza l’impegno nella lotta agli incendi che devastano ecosistemi, danneggiano l’economica e mettono a rischio la vita di persone e animali in una regione come la Calabria che già su questo fronte negli anni passati ha pagato un prezzo altissimo».

«Ma la realtà forestale della Calabria – ha aggiunto Coldiretti – con i suoi quattro parchi e le aree naturali e protette può contare per l’estensione della superficie boscata su oltre 612mila ettari con un indice di boscosità di oltre il 41% con una molteplicità di tipologie forestali, che caratterizzano paesaggi, ruolo storico, culturale, sociale».

«Questo riconoscimento – ha dichiarato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – ci inorgoglisce e ci chiama ad un impegno per difendere e valorizzare una risorsa importante del Paese a partire dal lavoro di boscaioli, aziende agricole forestali e operai forestali che in Calabria si dedicano alla buona gestione degli alberi e alla pulizia dei boschi, che è determinante per l’ambiente e la sicurezza della popolazione in particolare sul fronte della lotta agli incendi che devastano ogni anno  ettari di foreste con danni incalcolabili dal punto di vista ambientale ed economico».

«Ai costi economici e sociali degli incendi – ha evidenziato Coldiretti – si somma una vera catastrofe ambientale in aree dove saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali. Dalla raccolta della legna a quella dei funghi, dall’allevamento al turismo. Per ogni bosco andato in fiamme, ci sono danni all’ambiente, all’economia e al lavoro. Il pericolo arriva – evidenzia Coldiretti – dai cambiamenti climatici con temperature sempre più alte, fenomeni meteo sempre più violenti e dalla mano criminale e l’imprudenza dell’uomo dalla quale dipende la maggioranza dei roghi che scoppiano ogni anno».

«Non si può, poi – ha detto ancora Coldiretti – dimenticare il ruolo dei boschi nella tenuta idrogeologica dei territori considerato che lungo la penisola calabrese la quasi totalità dei comuni sono a rischio per frane, smottamenti o alluvioni in una situazione in cui gli eventi meteo estremi sono sempre più frequenti».

Per incrementare il patrimonio boschivo la Coldiretti Nazionale ha elaborato insieme a Federforeste il progetto nel Pnrr, che avrà una ricaduta anche i Calabria, di piantare in Italia 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali. (rcz)

La presentazione dell’avvio degli Invasi Sperimentali della Diga Re di Sole di S. Giovanni in Fiore

Domani mattina, a Catanzaro, alle 11, in Cittadella regionale, è in programma la presentazione dell’avvio degli Invasi Sperimentali della Diga Re di Sole, nel comune di San Giovanni in Fiore.

Investire nella risorsa idrica per un’agricoltura con più reddito, territori sostenibili e sicuri per la transizione ecologica è l’impegno prioritario dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione della Calabria. Una risposta al completamento delle opere irrigue che permetterà di diffondere un reticolo idrico che è strategico per l’agricoltura e che conferma che gli Enti di Bonifica sono “Contadini dell’acqua”.

Intervengono Salvatore Gargiulo, presidente Consorzio Bonifica Bacini Meridionali del Cosentino, Adelina D’Acri, ingegnere responsabile, Franco Aceto, presidente Coldiretti CalabriaRocco Leonetti, presidente Anbi Calabria. Conclude Gianluca Gallo, assessore regionale all’Agricoltura. (rcz)

Coldiretti Calabria: La Regione ha approvato la delibera per contenimento cinghiali

Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, ha reso noto che la Regione Calabria «ha approvato la delibera 314 dello scorso 21 luglio che contiene “Determinazioni in ordine alle procedure di controllo dell’emergenza cinghiali”», e ha espresso soddisfazione per «la tempestività con la quale la Giunta Regionale su proposta dell’assessore Gianluca Gallo ha mantenuto gli impegni presi davanti agli agricoltori in occasione della manifestazione della Coldiretti dello scorso 8 luglio, davanti alla Cittadella Regionale. La delibera adottata consente la semplificazione per il contenimento e controllo dei cinghiali».

«Questo – ha proseguito Aceto – è un passo avanti importante nella possibilità di svolgere un’azione tempestiva ed efficace nel controllo della fauna selvatica, nel momento più delicato della campagna agraria. Ringraziamo il presidente della Giunta Nino Spirlì, l’assessore Gallo e i consiglieri regionali intervenuti che hanno dimostrato con i fatti la vicinanza e l’ascolto del mondo delle campagne ma anche dei cittadini e dei sindaci che hanno partecipato al flash-mob».

Coldiretti aveva fatto sentire la voce grossa sul fenomeno della fauna selvatica e, in particolare, dei cinghiali che stanno imperversando in campagna distruggendo terreni, colture, recinzioni, attaccando anche gli animali e spingendosi anche nelle città, conquistando anche spazi urbani mettendo in pericolo le persone.

«Di fatto – ha spiegato Aceto – si è introdotta la possibilità per le Regioni di autorizzare direttamente, se necessario, i proprietari o i conduttori a qualsiasi titolo dei fondi in cui siano stati accertati danni, o i loro delegati, a svolgere le attività di cattura e abbattimento della specie cinghiale, con il controllo degli organi di Polizia locale e dei Carabinieri territorialmente competenti. Questo è un primo passo importante che dimostra l’oggettività del problema, sentito non solo nelle campagne ma anche dai cittadini e dalle istituzioni».

«Coldiretti – ha detto ancora – continuerà la battaglia affinché si torni ad una convivenza equilibrata tra imprese agricole e fauna selvatica. La proliferazione senza freni dei cinghiali sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali e, questo, ormai è certificato da studi ed esperienze relative all’elevata densità dei cinghiali anche in aree di elevato pregio naturalistico dove ci sono notevoli criticità in particolare per quanto riguarda il rapporto tra crescita della popolazione dei selvatici e vegetazione».

«Una situazione – ha concluso – che ha visto arrecare notevoli danni alle produzioni e le aziende a lasciare a volte i terreni incolti, stravolgendo l’assetto produttivo delle zone con il rischio che venga meno la presenza degli agricoltori, soprattutto nelle zone interne, e con essa quella costante opera di manutenzione che garantisce anche la tutela dal dissesto idrogeologico». (rcz)

 

Coldiretti Calabria: Buon riscontro per il mese di luglio dei turisti nei 322 piccoli borghi

Coldiretti Calabria ha reso noto che «è buono il riscontro in questo mese di luglio della presenza dei turisti nei 322 borghi calabresi che rappresentano oltre i tre quarti (79,7%) dei comuni della regione».

«Le aree rurali – ha spiegato Coldiretti – sono scelte sia come meta turistica vera e propria oltre che come destinazione per gite come completamento della vacanza al mare.  Anche un buon numero di stranieri, sulla scorta di una indagine negli agriturismi della rete di Terranostra Campagna Amica, che garantiscono l’ospitalità nei piccoli centri, scelgono la campagna e l’agriturismo per il bisogno di libertà, sicurezza e voglia di stare all’aria aperta e con la possibilità di passeggiate rigeneranti».

«Questo fenomeno è favorito anche – ha proseguito Coldiretti – dalla diffusione capillare dei piccoli comuni che incrementa la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico. Un paesaggio fortemente segnato – spiega la Coldiretti – dalle produzioni agricole, dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali, dai verdi pascoli ai terrazzamenti, che contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico».

«Ma l’interesse dei turisti per i piccoli centri è importante – ha commentato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – anche per la ricerca del buon cibo che aiuta a salvare una parte consistente del patrimonio agroalimentare Made in Calabria a partire dai 268 prodotti alimentari tradizionali coltivati da generazioni dagli agricoltori che non hanno solo un valore economico ma anche storico, culturale ed ambientale e garantiscono la sopravvivenza e reddito della popolazione anche nelle aree interne più isolate. Sono specialità che sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni».

«Gli agricoltori e le imprese a conduzione familiare – ha aggiunto Aceto – contribuiscono a consolidare, questo modello di sviluppo che trae nutrimento dai punti di forza che sono il proprio patrimonio storico ed artistico, il paesaggio e il cibo. Certamente – insiste – si può e si deve fare di più e meglio con la riqualificazione di infrastrutture pubbliche e impianti per il tempo libero, lo sport e la cultura, al fine di migliorare e completare le condizioni strutturali e gli standard di qualità e offerta del patrimonio culturale e dei servizi aggiuntivi così come la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare in stato di abbandono e/o di sottoutilizzo».

«La consapevolezza dell’importanza del turismo per lo sviluppo economico e l’esigenza di incrementare l’occupazione – ha concluso Aceto – richiedono strategie turistiche sempre aggiornate, basate sulla qualità dell’offerta e orientate alla valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale ed enogastronomico». (rcz)

Coldiretti Calabria: Serve cambio di passo all’Associazione Regionale Allevatori

Il presidente di Coldiretti CalabriaFranco Aceto, ha sottolineato la necessità di un cambio di passo nell’Associazione Regionale Allevatori che, con l’approvazione del bilancio, ha chiuso la consiliatura, proponendo la «formazione di una lista composta da allevatori “Allevatori Responsabili”, aperta a tutti coloro che hanno la volontà di riformare l’Ara».

«Certamente – ha detto Aceto – finisce ingloriosamente una consiliatura che non ha segnato la differenza, anzi ha contribuito ad indebolire il reddito degli allevatori, che hanno lavorato in perdita. Ci si è limitati all’ordinaria amministrazione, a fare il compitino, con servizi agli allevatori di routine senza incidere sulle innovazione tecniche e gestionali per l’impresa zootecnica che oggi,per le condizioni sociali ed economiche e per salvaguardare il benessere degli animali, deve rispondere alle richieste di tracciabilità e qualità del prodotto sempre più apprezzate dai cittadini- consumatori».

«Non voglio attribuire responsabilità a singoli – ha aggiunto – ma, spesso, la stessa presidenza e dirigenza, hanno operato in situazioni conflittuali all’interno della stessa maggioranza, dimostrando di non avere mai avuto una programmazione condivisa; ciò che accumunava era solo un “cartello elettorale” finalizzato alla nomina delle nuove cariche. Tralasciando il passato “vicino e lontano”, Coldiretti aveva chiesto la modifica del regolamento elettorale introducendo uno strumento di democrazia partecipata nella composizione del prossimo organo amministrativo. La proposta si basava su un sistema elettivo “proporzionale puro” con il quale ogni socio allevatore poteva esprimere la propria preferenza alla lista da cui si sentiva rappresentato, sicuro che la lista votata, anche se non vincitrice, avrebbe comunque, proporzionalmente, espresso propri rappresentanti nell’organo di amministrazione. Si è preferito continuare con l’attuale sistema con il quale “per un voto si vince o si perde”. Coldiretti, continuerà nella sua battaglia di rappresentanza democratica coinvolgendo la base degli allevatori».

«Per Coldiretti – ha chiarito – il sistema zootecnico rappresenta un grande valore e perciò occorre sintonia tra assistenza tecnica qualificata e valorizzazione del prodotto. Questo, in questi anni, non è avvenuto! Anzi il contrario: due ambiti che hanno operato con obiettivi e finalità non sincronizzati tra di loro. E’ necessario e indispensabile, cambiare passo e perciò Coldiretti avvierà sin da subito un’attività di ascolto e confronto con tutti coloro che vogliono condividere un progetto di rilancio dell’Ara e delle Organizzazioni di Prodotto (Op), in cui i protagonisti debbono essere gli allevatori e le loro aziende».

«Il programma – ha precisato – deve avere tra i cardini non solo l’erogazione dei servizi base ma puntare sull’armonizzazione dell politiche zootecniche con le Op. per accrescere i livelli di qualità delle grandi produzioni Dop, di formaggi, carni fresche e salumi. È l’ora  di progetti che il sistema allevatori deve mettere in campo a tutela del benessere animale e della sostenibilità degli allevamenti a garanzia di salubrità e qualità delle produzioni zootecniche. Dal sistema allevatoriale dipende non solo la competitività del Made in Calabria e la tutela dei redditi delle imprese ma anche della biodiversità animale con la tenuta e il controllo dei registri di specie e razze animali».

«Questa nuova fase – ha concluso Aceto – per Coldiretti deve coinvolgere tutte le singole realtà imprenditoriali, per costruire un rinnovato percorso idoneo al superamento delle notevoli criticità. Questa la sfida impegnativa che Coldiretti lancia e che richiede una forte coesione della base associativa dell’Ara, che non può e non deve mancare». (rmm)

Emergenza cinghiali, la delibera proposta da Coldiretti è pronta per essere approvata dalla Giunta

Un incontro proficuo è quello avvenuto tra una delegazione di Coldiretti Calabria, guidata da Franco Aceto, e il presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì e l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, dove è stato assicurato che che le proposte della Coldiretti Calabria saranno accolte, e a breve, sarà predisposta dall’assessore Gallo la delibera proposta da Coldiretti che una volta adottata, consentirà la semplificazione per il contenimento e controllo dei cinghiali e consentirà la disciplina degli interventi di controllo dei cinghiali e il loro contenimento in ambito urbano.

Questo è avvenuto nel corso del flashmob promosso da Coldiretti in Cittadella Regione, che ha visto la partecipazione di di agricoltori, cittadini, sindaci, amministratori, Consiglieri Regionali e 94 Amministrazioni comunali, la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Cosenza,, i parchi della Sila e Aspromonte e tante altre adesioni.

Anche il presidente Spirlì e dall’assessore hanno espresso anche loro forti preoccupazioni per la presenza massiccia dei cinghiali sul territorio e non solo nelle aree rurali.  Il presidente Spirlì ha evidenziato l’importanza fondamentale della presenza degli agricoltori per l’economia delle aree rurali interne e come l’emergenza cinghiali sia divenuta ormai un problema nazionale che, prima che sia troppo tardi, non può più essere rimandato.

L’assessore Gallo ha ribadito che è necessario adeguare la normativa di settore e che l’importante tema sollevato da sempre dalla Coldiretti, è stato al centro dei lavori della commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni e Province autonome dello scorso 5 luglio.

«E in questa sede – ha aggiunto – ho sollevato al cospetto delle altre Regioni, l’impellente questione dell’incremento incontrollato, in Calabria come nel resto del territorio nazionale, degli ungulati. Ritengo che la problematica del proliferare della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali è argomento la cui trattazione è assolutamente indifferibile, a causa dei pesanti danni agli imprenditori agricoli e agli allevatori, dei pericoli per l’incolumità umana e di gravi rischi sanitari, non da ultimo il possibile ingresso, anche in Italia, della peste suina africana».

Il presidente Aceto ha dato atto di questi impegni precisi da parte del presidente Spirlì e del’assessore Gallo. Il presidente di Coldiretti Calabria ha ribadito  che il Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 pubblicato dal Ministero della Salute che ribadisce come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste Suina Africana (Psa) e, dunque, una delle misure necessarie è la gestione numerica della popolazione di questi animali.

«L’azione dunque secondo il Piano – ha continuato – deve essere indirizzata alla riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette».

La Coldiretti ha dato atto dell’impegno già espresso dall’assessore Gallo in Conferenza Stato-Regioni e ha sollecitato un coordinamento stretto con lo Stato per operare in modo risoluto per attuare le misure previste per il controllo e il contenimento dei cinghiali, affinché: gli agricoltori possano avanzare richiesta di intervento e procedere direttamente in quanto muniti di apposita licenza; l’attività di coordinamento delle azioni di contenimento e prelievo spettino alla polizia municipale e provinciale; gli agricoltori vengano coadiuvati dalle stesse forze dell’ordine, da guardie venatorie volontarie ma possano delegare le attività a cacciatori abilitati iscritti all’apposito registro regionale; il calendario venatorio venga allargato fino a comprendere i mesi che vanno da settembre a gennaio.

Le carni degli animali vengano destinate alla beneficienza nel rispetto di standard di sicurezza o vengano valorizzati a sostegno dell’economia locale; che la regia complessiva di tali azioni di contenimento e prelievo sia affidata al Prefetto in quanto “competente per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza.

La Coldiretti ha chiesto anche un’accelerazione dei pagamenti agli agricoltori che hanno subito danni da fauna selvatica e che hanno dovuto anticipare le spese per l’istruzione della pratica. (rcz)