L’allarme di Coldiretti Calabria: perdita di 400 milioni tra filiera olivicola e indotto

Una perdita devastante, quella provocata dall’emergenza coronavirus. Secondo Coldiretti Calabria, infatti, c’è stata una perdita secca di «circa 400milioni di euro alla filiera dell’olio d’oliva Made in Calabria compreso l’indotto che genera».

Una grave perdita, «a causa della chiusura forzata di bar, ristoranti e agriturismi, ancora alle prese con una difficile ripartenza, dagli ostacoli alle esportazioni e della notevole diminuzione delle presenze turistiche, poiché l’extravergine è, tra i prodotti della filiera corta, tra quelli più acquistati dai vacanzieri».

«Il blocco del canale della ristorazione – ha spiegato la Coldiretti – che rappresenta uno sbocco importante, sia in patria che all’estero, ha determinato un impatto devastante a livello economico, occupazionale e ambientale per una filiera che in Calabria produce il 33% dell’olio italiano con una produzione media annuale di circa 26mila tonnellate, di cui circa il 50% biologico, una superficie di circa 190.000 ettari, con oltre 80mila olivicoltori692 frantoi – il 15% del totale italiano – con tre Dop ed una Igp. Un vasto tesoro di biodiversità con oltre 100 cultivar».

«A incidere sulle imprese olivicole  – ha sottolineato Coldiretti – anche il crollo di quasi il 40% dei prezzi pagati ai produttori, scesi a valori minimi che non si registravano dal 2014. Un trend causato dalla presenza sul mercato mondiale di abbondanti scorte di olio “vecchio” spagnolo, spesso pronto a essere spacciato come italiano a causa della mancanza di trasparenza sul prodotto in commercio, nonostante sia obbligatorio indicare l’origine per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182/2009».

«Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile – ha rilevato Coldiretti – nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte obbligatorie nelle etichette. Risultato: un danno economico e d’immagine grave per l’uliveto Calabria che, unito agli effetti del coronavirus, rischia di rovinare i buoni risultati ottenuti a livello produttivo, grazie alla buona annata in quantità della campagna olivicola 2019-2020 che ha garantito circa 45mila tonnellate di olio, il doppio rispetto a quella precedente e l’ottima annata per qualità».

Per rilanciare il comparto, Coldiretti propone al Governo regionale e agli organi preposti di istituire dei fondi di sostegno e creare opportunità per le aziende olivicole (produttori, trasformatori ecc..) e quindi assegnare dei fondi alle OP per poi distribuirli alle varie aziende singole che ne hanno necessità. Si chiede, inoltre, che negli appalti delle mense pubbliche e non, ubicate sul territorio della Regione Calabria nei capitolati d’appalto si imponga che l’olio che viene utilizzato deve essere per almeno l’80% di produzione calabrese e tracciato. Ed ancora, in relazione al confezionamento occorre prevedere contributi alle OP che confezionano e distribuiscono il prodotto al consumatore finale.

«L’OP Assoproli Calabria promossa da Coldiretti – ha spiegato il presidente Salvatore Oliva – ha iniziato a confezionare delle bottigliette monodosi per promuovere la qualità di ciò che si produce per far conoscere in modo diretto, dal produttore al consumatore, un prodotto 100% calabrese. Assoproli, inoltre, ha fornito al Banco Alimentare bottiglie di olio extravergine per  gli indigenti e questa modalità può continuare viste l’emergenza povertà sempre di più estesa».

«Servono – ha aggiunto Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – anche investimenti pubblici coordinati e la ripresa delle esportazioni con un piano straordinario di comunicazione sull’olio, che rappresenta da sempre all’estero un prodotto simbolo della dieta mediterranea. La Coldiretti consiglia di acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica». (rrm)

Coldiretti Calabria chiede di intervenire sulla Legge Regionale agriturismo

Coldiretti Calabria ha scritto all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo e al dirigente  geneale Giacomo Giovinazzo affinché intervenga sulla Legge Regionale agriturismo per evitare il blocco dell’attività e non creare penalizzazioni, in quanto «sta accadendo, che, l’attuale previsione all’art. 13 della Legge impedisce sia il subentro tra familiari (il coniuge, i parenti entro il terzo grado, e affini) alla titolarità aziendale ma anche lo svolgimento dell’attività, in caso di cessione dell’azienda con annessa l’attività agrituristica o per circostanze di mortis causa (successione legittima)».

«Tali condizioni vincolanti per l’iscrizione – ha chiarito il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto – non hanno alcuna ratio nel caso di subentro, a qualsiasi titolo, in una attività esistente ed avviata. Non può essere limitato o subire condizionamenti il subentro in un’azienda agricola per compravendita, per donazione/successione e/o per altro motivo, il diritto di conduzione dell’eventuale attività agrituristica presente nella stessa azienda. Ci sono  fattispecie concrete che verrebbero penalizzate. Un giovane Iap (Imprenditore Agricolo Professionale)  o chiunque altro che decide di intraprendere l’attività agricola, che subentra in un’azienda esistente con annessa attività agrituristica non potrà gestire l’azienda e dovrà tenere chiusa l’attività agrituristica per due anni».

«Semmai, il subentrante – ha proseguito il presidente Aceto – qualora non sia già in possesso di titolo di studio conseguito in discipline agrarie, forestali e turistico-alberghiero, entro un anno dal subentro dovrà munirsi dell’attestato di frequenza al corso di formazione professionale di cui all’art.12 della Legge 14, senza l’obbligo della preesistente condizione di aver esercitato l’attività agricola da due anni. Attualmente, la Commissione Agrituristica regionale, per l’assenza quindi di una chiara previsione della normativa regionale, “è costretta a negare l’iscrizione nell’elenco regionale nei casi di trasferimento dell’abilitazione a chi ne ha piena legittimità e diritto ai sensi di norme generali che sono finalizzate, non potrebbe essere altrimenti, a tutelare l’integrità aziendale, la continuità e l’unità e la conservazione della produttività dell’impresa nonché il libero esercizio delle attività economiche».

«Diverse aziende agricole – ha continuato Franco Aceto – stanno subendo gravi danni economici derivati dalla sospensione delle attività’ agrituristiche e l’impossibilità di poter continuare l’attività realizzata con investimenti spesso oggetto di finanziamenti del Psr concessi dallo stesso Dipartimento ma che poi soggiaciono a vincoli di esercizio dell’attività. Al fine di risolvere la situazione e nelle more di una auspicabile revisione e modernizzazione della Legge Regionale sul’agriturismo – propone Aceto – è opportuno che la Giunta proceda, con urgenza, ad introdurre una modifica del regolamento di attuazione (approvato il 06/12/2010 con delibera di Giunta) in modo da permettere il pieno esercizio dell’attività agrituristica».

«Siamo certi  – ha concludo il presidente Aceto – che l’assessore Gallo troverà la soluzione migliore e più rapida per risolvere l’attuale stato di impasse». (rrm)

Coldiretti: turismo rurale ed enogastronomico acceleratore per ripartenza in Calabria

C’è una lenta ma graduale ripresa delle vacanze in questo particolare segmento del turismo. A riportarlo le analisi campionarie previsionali relative al Turismo Rurale ed Enogastronomico che, secondo Coldiretti Calabria, «in primo luogo è da ricercarsi nei grandi spazi che i turisti possono avere a disposizione quindi con la possibilità di fare anche sport all’aperto».

«Poi – prosegue la nota di Coldiretti – ancora la bassissima incidenza del Covid-19 nella nostra regione e sicuramente la possibilità che l’ospitalità in campagna, la ristorazione di qualità e l’accoglienza possono giocano un ruolo strategico per l’incremento del turismo a livello regionale puntando su un turismo rurale innovativo che il sistema Coldiretti è impegnato sempre di più a consolidare».

«Riflettere sulle emergenti modalità di vivere il paesaggio secondo approcci esperienziali ed emozionali – spiega Adriana Tamburi presidente Regionale dell’Associazione agrituristica e ambiente di Terranostra-Campagna Amica – è uno spunto per costruire mappe e percorsi alternativi, sviluppando prospettive diverse. In questo senso l’operatore agrituristico diventa animatore della bellezza naturale. La forza del vero agriturismo anche in Calabria risiede nell’azienda agricola che gli sta alle spalle. Una realtà che è testimoniata dal fatto che l’85% delle strutture sono impegnate in attività di vendita diretta dei prodotti».

«Agriturismo e turismo rurale – ha aggiunto la presidente Tamburi – emblema della multifunzionalità del settore, fondamentali non solo in chiave turistica e occupazionale, ma anche per la lotta allo spopolamento, per il presidio del territorio e delle aree marginali, della biodiversità. Il nostro obiettivo è quello di esprimere e rappresentare il vero agriturismo: in questa fase, anche per diversificare – spiega – diventa fondamentale proprio far conoscere il lavoro agricolo che c’è dietro al nostro cibo, aprire le porte alle visite in azienda, dei luoghi dove produciamo e raccogliamo le nostre eccellenze. Se l’emergenza ci ha imposto un cambio di “postura”, occorre ora tradurre le criticità in opportunità raccontando la verità e autenticità della nostra offerta, in grado di esprimere fiducia e sicurezza nei confronti di chi sceglie questo tipo di vacanza».

«Da parte nostra – ha proseguito la presidente Tamburi – stiamo trasmettendo un forte segnale di sostegno e fiducia verso il turismo rurale puntando sulla promozione e reagendo in maniera determinata e coraggiosa in un momento comunque difficile. Le fasi di crisi spesso si rivelano veri “acceleratori” di sviluppo; per cogliere le opportunità che si apriranno in questa fase, occorre però – conclude con convinzione Tamburi – fare della qualità una costante”: una qualità da elevare proprio intorno a quei valori principali che il Turismo Rurale ed enogastronomico di per se racchiude, semplicità, identità e tradizione che consentono indiscutibilmente ampi margini di crescita». (rrm)

Il vitigno calabrese “Brettio Nero” nel registro nazionale “Varietà Vite”

Il vitigno Brettio Nero è stato inserito nel registro nazionale Varietà vite. Un risultato importante per Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, che « incrementa in modo rilevante l’ampiezza del patrimonio ampelografico della Calabria, ne  costituisce un punto di forza e apre la strada a nuovi investimenti».

Un risultato, che aumenta la reputazione di questo vitigno e che va a merito dell’Ente Camerale cosentino che ha saputo fare squadra, coinvolgendo i protagonisti della “nazionale del vino”, conseguendo un risultato che da valore al territorio, in particolare cosentino dove, in questi anni con viticoltori illuminati, si è investito in innovazione, nel rispetto delle tradizioni, e questo ha consolidato l’innalzamento della qualità del vino.

«Un anno fa – ha ricordato il presidente Aceto – nello speciale registro c’era già stata l’iscrizione del vitigno Magliocco Dolce. Con il direttore di Coldiretti Calabria, Francesco Cosentini, vicepresidente della Camera di Commercio di Cosenza, abbiamo seguito l’evolversi della richiesta di iscrizione proprio per rafforzare la distintività delle nostre produzioni anche al fine di contrastare l’omologazione del cibo e del gusto. Questa è una politica per Coldiretti fondamentale, poiché offre garanzie ai cittadini-consumatori, allo stesso tempo permette di salvaguardare la grande biodiversità calabrese e contribuisce a mantenere viva l’agricoltura in zone difficili».

«In questi anni in Calabria, – ricorda Coldiretti – grazie alla passione dei viticoltori e all’attività dei ricercatori, si è investito molto nel salvare molti vitigni autoctoni dall’oblio, che invece sono stati recuperati e moltiplicati. Ciò ha permesso la salvaguardia della biodiversità e una offerta ai consumatori di prodotti del territorio, che significa anche sostegno all’economia locale e maggiori opportunità per operazioni commerciali. I cittadini-consumatori  vogliono sempre di più conoscere personalmente il produttore e scoprire le caratteristiche del prodotto che intendono acquistare, andando contemporaneamente alla scoperta del territorio d’origine». (rrm)

Coldiretti Calabria: agriturismi, si punti sul turismo in campagna

Insieme ai ristoranti e alle attività ricettive, in Calabria hanno riaperto anche i primi agriturismi che, secondo Coldiretti Terranostra_Campagna Amica Calabria, sono il 15% sul totale degli oltre 300 che operano in Regione.

«Una percentuale che – ha aggiunto Coldiretti – è destinata ad aumentare anche con l’apertura dei punti vendita già nel primo weekend di giugno. Infatti, diversi agriturismi pronti alla riapertura, stanno perfezionando il protocollo per la sicurezza anti Covid-19 ed essere pronti alla riapertura, dopo il lungo periodo di lockdow. L’associazione Terranostra di Coldiretti ha infatti stilato un vademecum nazionale di comportamenti per vivere in tranquillità la sosta e il soggiorno nelle aziende agrituristiche».

«Al primo posto del vademecum – ha evidenziato Coldiretti Calabria – ci sono la valorizzazione e l’utilizzo degli ampi spazi all’aperto degli agriturismi, in modo da garantire al meglio le misure di sicurezza con la massima distanza fra i tavoli. Ma non basta: il protocollo prevede diverse misure precauzionali per la tranquillità di ospiti e lavoratori: dall’uso di igienizzanti al mantenimento delle distanze fra gli ospiti e fra i lavoratori, dalla sanificazione delle camere a quella dei dispenser di acqua nelle aree comuni, dalla disinfezione di tavoli e sedie alla pulizia delle stoviglie a temperature mai inferiori ai 70 gradi».

«Sarà – ha proseguito Coldiretti – un lavoro certosino che consente di partire in sicurezza. La ripartenza non è quindi semplice, viste le stringenti prescrizioni anti covid19. Ma la programmazione per la stagione estiva potrebbe contare sulla crescita della domanda del turismo green sul territorio nazionale, spinta dalle prescrizioni sul distanziamento sociale. L’appeal delle vacanze in campagna è sostenuto anche dai dati sull’incidenza del coronavirus nei territori rurali. Infatti, a livello nazionale, delle 43.399 denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail appena lo 0,06% riguarda l’agricoltura, dove nelle imprese agricole italiane non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle denunce complessive di infortunio pervenute all’Inail tra fine febbraio e il 15 maggio 2020».

«Dopotutto, nelle campagne – ha aggiunto Coldiretti – si lavora quasi sempre all’aria aperta dove è più facile mantenere le distanze grazie ai grandi spazi disponibili. Questa è sicuramente una buona notizia sia per quanti lavorano nelle campagne di raccolta estiva in agricoltura che per chi sceglie di passare le vacanze a contatto con la natura negli agriturismi. L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy nella fase 2 perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità per la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali. Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola, e con ampi spazi all’aperto, sono – sottolinea la Coldiretti – i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza». (rcz)

VIBO – Il seminario “”La certificazione di qualità alimentare. Calabria: stato dell’arte e casi di successo”

Questa mattina, a Vibo, alle 10.00, presso Sala Convegni COF-Ortomania SpA Zona Industriale Porto Salvo, il seminario La certificazione di qualità alimentare. Calabria: stato dell’arte e casi di successo.

L’evento è stato organizzato da Coldiretti Calabria, «è utile per i beneficiari del premio di primo insediamento al fine di realizzare la formazione obbligatoria e, inoltre, riconosce i crediti formativi professionali ai dottori agronomi e forestali».

Dopo l’intervento introduttivo del dott. Francesco Barbieri, Presidente e Amministratore Delegato – COF spa, intervengono Piero Franco Mendicino, Francesco De Rose, amministratore E.POS, Mario Ambrogio, responsabile certificazione filiera “Campagna amica” – Coldiretti Calabria, Antonino Greco, presidente Ordine dei dottori Agronomi e Forestali Vibo Valentia, Andrea Vasta, Head of Vibo Valentia Management System Certification.

Gli approfondimenti sono a cura di Antonio Costanzo, responsabile qualità -COF spa e Domenico Carbone, Food Certification Lead author.

Il seminario, che sarà concluso dal Presidente di Coldiretti Catanzaro Crotone Vibo, Franco Aceto, prevede anche la visita aziendale presso i laboratori e le linee di produzione dell’azienda COF.

«Diffondere un nuovo approccio all’agroalimentare – ha preciso Coldiretti – marcando, con il controllo qualità, la necessità di un’autoregolamentazione volta a garantire il buon servizio al territorio e al consumatore di tutta la filiera contribuisce ad avvicinare sempre di piùle aziende ai cittadini –consumatori e alimenta il circolo virtuoso per concretizzare il “patto con i cittadini». (rvv)