Diritti negati ai minori con disabilità, le Associazioni dei familiari scrivono alle Istituzioni

Le più importanti Associazioni di familiari di persone con disabilità, che hanno costituito il Comitato Tutela dei diritti alla salute ed alla riabilitazione nell’età evolutiva, e sostenuti dal Centro Comunitario Agape e da Libera, hanno inviato una lettera aperta alla sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, al commissario ad acta Guido Longo, al dirigente del Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie dott. Giacomo Brancati, al Commissario Asp di Reggio Calabria, dott. Gianluigi Scaffidi, che è anche «un grido di aiuto ed una richiesta di avvio di un dialogo».

Nella lettera, si chiede «un primo incontro con il comitato. L’incontro sarà occasione per presentare le diverse proposte da inserire in agenda e che si auspica le autorità sanitarie regionali e locali vorranno prevedere per dare risposte a queste attese. È doveroso ribadire che, la sottosegretaria di Stato dott.ssa Dalila Nesci, ha già dato disponibilità ad incontrare le associazioni dei familiari che vivono in prima persona questa negazione dei diritti fondamentali quali il diritto alla salute e alla cura».

«I soggetti firmatari di questa lettera – si legge – aperta hanno preparato un dossier dal quale emerge un quadro drammatico di vere e proprie politiche di abbandono, oseremmo dire una vera e propria omissione di soccorso agite da parte del sistema sanitario regionale e locale verso queste categorie fragili. Tra questi, è doveroso segnalare che, circa mille i minori di competenza dell’Asp di Reggio Calabria, pur essendo stati da quest’ultima autorizzati, non possono iniziare i trattamenti ambulatoriali o diurni per mancanza di copertura finanziaria e di parametri nazionale di fabbisogno non più rispondenti alle attuali esigenze».

«I lunghi tempi di attesa – ha scritto il Comitato – non si possono più tollerare, soprattutto, per neonati e bambini che hanno estremo bisogno di avere diagnosi precoci e interventi tempestivi che possono risultare decisivi nella evoluzione delle patologie stesse. Esempio tra tutti è la problematica legata l’autismo che ha visto più volte scendere in piazza e protestare le mamme dei bambini interessati le quali vedono l’Asp inadempiente nella programmazione di servizi mirati che potrebbero essere svolti all’interno di strutture accreditate». 

«Sulla materia – hanno scritto ancora – insistono già molteplici provvedimenti giudiziali che sanzionano l’Asp quando non è in grado di garantire le prestazioni sanitarie previste. Diverse associazioni di familiari di minori e giovani con disabilità, con il sostegno del centro comunitario Agape e dell’associazione Libera, hanno deciso di costituirsi in un comitato che avvierà nei prossimi mesi una campagna nazionale di sensibilizzazione e di denuncia, rivolta a tutte le forze politiche e sociali, valutando anche l’adozione di strumenti di tutela legale, sia in sede di giustizia amministrativa che in quella penale». (rrc)