Progetto Dieta Mediterranea, l’Associazione Direttori d’Albergo firma intesa con Accademia Internazionale Dieta Mediterranea

Importante protocollo d’intesa è stato firmato tra l’Associazione Direttori d’Albergo e l’Accademia Internazionale della Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento Biologico, con l’obiettivo di valorizzare la destinazione turistica “Calabria” come meta che deve farsi conoscere principalmente per la sua cultura e lo stile di vita salutare generato dall’equilibrio di nutrienti e il giusto apporto calorico dei prodotti enogastronomici identitari utilizzati per la dieta mediterranea.

La ratifica del protocollo d’intesa, già firmata con il presidente nazionale Ada, Alessandro D’Andrea, è avvenuta a Nicotera tra il presidente Antonio Leonardo Montuoro e il presidente regionale, Francesco Gentile.

Con l’accordo, per raggiungere gli obiettivi prefissati, le parti prevedono di istituire una struttura di coordinamento quale organismo permanente di consultazione che sarà programmata dal segretario Ada Calabria e project manager Marco Borgese, che è già impegnato con l’Accademia nella realizzazione del portale turistico culturale “mediterranean identity” che mira a promuovere la storia enogastronomica regionale e la dieta mediterranea.

Un sito che metterà in rete l’industria turistico-ristorativa e gli stakeholder, i prodotti identitari certificati e le aziende produttrici, i Presìdi Slow Food e i Distretti del Cibo e Turistici, gli istituti di formazione professionale in campo enogastronomico e alberghiero, dando risalto agli studi del Comitato Scientifico dell’Accademia che certificheranno gli alimenti, i piatti regionali e mediterranei che hanno nutrienti dotati dell’azione genomica in grado di modulare il dna delle cellule umane con benefici alla salute e che confluiranno nei menu proposti dalle strutture ricettive gestite da soci Ada. 

Il partenariato pubblico-privato è nato anche per i comuni obiettivi di far scoprire la destinazione calabrese come territorio sensibile alle problematiche della corretta alimentazione, alla cultura enogastronomica, allo stile di vita mediterraneo, ai temi della salute e del benessere oltre alla consacrazione avuta dalla città di Nicotera come laboratorio vivente della Dieta Mediterranea dallo Studio Pilota e dal Seven Countries Study, che hanno dato vita al riconosciuto dell’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità, tanto da ottenere altresì, da parte della Fao e dell’Oms l’approvazione come misura per combattere le malattie croniche.

Vi sono tutte le condizioni per attrarre potenziali turisti da ogni parte del mondo creando un sistema regionale che dia loro l’opportunità di ricevere un servizio di qualità e una scelta di materie prime certificate dalla Dieta Mediterranea, costruendo un valido esempio esportabile nelle altre regioni italiane come “buona pratica”. Un obiettivo ambizioso per recuperare la memoria enogastronomica locale educando al gusto dei buoni sapori in tavola, promuovendo scambi di conoscenze ed esperienze che vedranno gli operatori turistici primi ambasciatori del proprio luogo.

L’incontro si è chiuso con uno sguardo rivolto al prossimo futuro che vedrà impegnati i manager alberghieri e i membri dell’Accademia a organizzare gli “Stati Generali della Dieta Mediterranea” in Calabria. (rvv)

COSENZA – L’Accademia Italiana della Cucina e Lions Club Cs promuovono la Dieta Mediterranea

L’Accademia Italiana di Cucina e il Lions Club di Cosenza si sono unite per promuovere la Dieta Mediterranea, che «continua a rappresentare un riferimento globale per nutrizionisti ed alimentaristi».

«In tale ambito – hanno dichiatato Rosario Branda, delegato di Cosenza dell’Accademia e Francesco Amato, presidente del Lions Club Cosenza – abbiamo inteso promuovere un incontro scientifico e divulgativo sul tema, approfondendo gli aspetti legati all’olio d’oliva ed ai suoi benefici rispetto alla prevenzione delle patologie cardiocircolatorie e vascolari».

L’incontro, che rientra nell’ambito della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo e giunta alla quinta edizione, ha visto relatore il dottore Vincenzo Montemurro, vicepresidente della Fondazione Italiana del Cuore della Società Italiana di Cardiologia.

«La dieta mediterranea – ha sottolineato Branda – piuttosto che come un semplice regime alimentare, si è affermata nel tempo come un sano ed equilibrato stile di vita. Ne fanno parte una alimentazione varia con privilegio di verdure e frutta di stagione, legumi, carboidrati e proteine accompagnati da un buon bicchiere di vino e con l’utilizzo esclusivo dell’olio extra vergine di oliva, come condimento, senza dimenticare una corretta ed attenta attività fisica».

Per il presidente dottore Francesco Amato, «parafrasando una massima filosofica si potrebbe affermare che siamo quello che mangiamo, per cui occorre molta cura ed attenzione in direzione di una alimentazione sana utile ad abbassare il profilo di rischio cardiovascolare, che sappia dispiegare una azione antitumorale agendo come fattore di prevenzione generale per tante patologie».

Molto seguita ed apprezzata la relazione del dottore Montemurro, che ha tracciato il profilo storico e le origini delle abitudini alimentari delle popolazioni meridiane, centrando il focus sui notevoli benefici derivanti dall’uso dell’olio d’oliva, ripercorrendo ed illustrando i risultati delle numerose ricerche scientifiche dedicate, arricchite di utili e preziosi consigli pratici.

Il prossimo appuntamento programmato dalla Delegazione cosentina dell’Accademia Italiana della Cucina sarà a cura del vice delegato dottore Pietro Vivona che tratterà gli ulteriori aspetti legati alla “Dieta mediterranea quale stile di vita sano e modello di alimentazione alla portata di tutti. (rcs)

In copertina, Rosario Branda e il presidente Francesco Amato

Orlandino Greco (Idm) scrive al ministro Bellanova: restituire alla Calabria paternità della ‘Dieta Mediterranea’

Il segretario federale di Italia del MeridioneOrlandino Greco, in occasione dei 10 anni del riconoscimento della dieta Mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco, ha scritto una lettera al ministro alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova, chiedendo che sia restituita la paternità della Dieta Mediterranea alla Calabria.

Il segretario, infatti, ha evidenziato come «Pollica viene ancora indicata come città depositaria indiscussa di questo grande patrimonio della dieta mediterranea. È vero: Pollica è stata la città dove ha vissuto Ancel Keys, ma la codifica del Seven Countries Study avvenne a Nicotera. Lei, certamente, saprà che la Regione Calabria, nel novembre del 2017, proprio in virtù di quegli studi realizzati a Nicotera da Keys e Fidanza, approvò all’unanimità in consiglio regionale la legge sulla Valorizzazione della dieta mediterranea di riferimento di Nicotera».

«Dopo 70 anni stile di vita e modello alimentare – ha detto ancora Greco – fondamenti della dieta mediterranea italiana di riferimento, sono riscontrabili e rintracciabili esattamente laddove questa nasce, in Calabria. Scientificamente i “nostri” prodotti alimentari posseggono le caratteristiche nutrizionali che validano gli aspetti benefici della dieta, proprietà organolettiche specifiche e calcolate attraverso l‘Indice di Adeguatezza Mediterranea (Iam). Alla base della Legge vi era e vi è la promozione di corretti modelli nutrizionali che aiutano a prevenire le malattie cronico degenerative e la disponibilità di materie prime rispondenti a criteri di sicurezza, qualità e integrità alimentare per mantenere e migliorare lo stato di salute. Peculiarità ed eccellenze di questa terra che si pongono come prospettiva di sviluppo d’interi territori e crescita economica e sociale, un impatto positivo e fortemente qualificante non solo sulle produzioni agroalimentari ma anche sulle attività dell’enogastronomia e culturali rappresentando volano di sviluppo».

«La Dieta Mediterranea italiana di riferimento di Nicotera – ha proseguito il segretario federale di Italia del Meridione – è, ormai, riconosciuta anche dai tabloid internazionali e sta portando le nostre eccellenze, le peculiarità e il valore nutrizionale calabrese nel resto del mondo. Sono state messe in campo azioni, progetti e iniziative che hanno tenuto in alta considerazione la costituzione di una rete operativa aperta alla partecipazione di enti, associazioni, aziende, operanti nei diversi settori della ricerca, della cultura, della salute, dell’istruzione, della produzione e distribuzione e dell’associazionismo. Si sono attivati partenariati con i Paesi del Seven Country Studies, in particolare con la Grecia; diversi i bandi diretti a sostenere lo sviluppo di filiere enogastronomiche dedicate alla commercializzazione dei prodotti tipici e lo scorso anno è stata ufficializzata la nascita dell’Odmir, l’Osservatorio della Dieta Mediterranea Italiana di riferimento, l’organismo con funzioni consultive, programmatiche e di monitoraggio per la promozione della stessa. Molti gli eventi organizzati dove la Calabria è stata protagonista; a Nicotera si è tenuto il primo meeting internazionale sulla Dieta Mediterranea e poi Bruxelles, New York, Atene, Parigi, Londra. Fiere, incontri, expo nazionali e internazionali sono diventate vetrine d’eccellenza dei nostri prodotti; qualità, gusto, sapori e profumi che raccontano territori e comunità (alta ancora la percentuale di ultra centenari) e che diventano i migliori messaggeri di questa terra, c’è chi l’ha definita l’emblema del Made in Italy all’estero».

«Un patrimonio calabrese – ha aggiunto – che, finalmente, ha raggiunto lo scenario internazionale, un risultato che mi ha reso particolarmente orgoglioso del lavoro svolto in consiglio regionale per l’approvazione della legge e che finalmente ha fatto luce sugli studi di Ancel Keys a Nicotera sul rapporto tra benessere, alimentazione e stile di vita. Restituire alla Calabria la paternità di questa ricchezza significa esserne, attraverso le proprie eccellenze, portavoce nel mondo ed è per questo che quel lavoro di conoscenza e promozione deve continuare».

«Tutto questo – ha concluso – per dirle che trovo oltremodo offensivo che non siano state coinvolte, nei vari incontri promossi per la ricorrenza, la città di Nicotera e la Regione Calabria e che si continui a non considerare questa regione nei vari tavoli e appuntamenti che hanno oggetto la dieta mediterranea. Ancora più inquietante è il silenzio delle istituzioni calabresi che non difendono un patrimonio così importante per la nostra regione. Mi auguro che si rimedi immediatamente coinvolgendo la comunità di Nicotera e tutta la Calabria in un processo di valorizzazione di un patrimonio che la scienza ha definito ma che la politica continua irresponsabilmente ad ignorare». (rrm)

 

VIBO – La quinta edizione di “Dieta Mediterranea: percorsi di consapevolezza del riconoscimento UNESCO”

È in corso, in questi giorni, a Vibo Valentia, la quinta edizione di Dieta Mediterranea: percorsi di consapevolezza del riconoscimento Unesco, la manifestazione ideata e promossa dal Club Vibo Valentia con l’obiettivo di favorire e implementare la presa di coscienza sul valore e l’importanza che ha un Bene iscritto dall’UNESCO nella prestigiosa lista dell’Intangible Heritage.

La manifestazione, iniziata in occasione della ricorrenza del riconoscimento il 16 novembre, sta terminando in questi giorni per l’elevato numero di partecipanti e l’estensione su territorio regionale che ha conosciuto l’edizione 2019. La conoscenza piena e qualificata è, infatti, elemento imprescindibile per costruire percorsi virtuosi nelle comunità e, soprattutto, per le comunità.

Sin dal suo esordio l’evento, articolato in più giornate e con il coinvolgimento ampio di un pubblico eterogeneo, ha puntato a declinare in modo pienamente pratico e  fruibile, il testo con il quale il Comitato Intergovernativo riunito a Nairobi, in Kenya, ha ufficialmente iscritto la Dieta Mediterranea nel patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.

«Sono stati momenti molto importanti per le nostre comunità – ha dichiarato Maria Loscrì – quelli in cui, come Club UNESCO, abbiamo concretizzato, attraverso incontri formativi, attività laboratoriali, mostre-convegni, il complesso e articolato riconoscimento che l’UNESCO ha tributato alla Dieta Mediterranea. Di fondamentale importanza, in quest’opera di conoscenza, valorizzazione, tutela, di un Bene immanente ai popoli del mediterraneo in quanto tali, è stato il coinvolgimento attivo e fattivo di intere comunità, comprese quelle scolastiche, che hanno abbracciato e fatto proprio il progetto del nostro sodalizio».

«Quest’anno, in particolare – ha proseguito Maria Loscrì – le attività svolte sul campo per la migliore conoscenza e divulgazione della Dieta Mediterranea, Patrimonio Mondiale UNESCO, hanno conosciuto l’autorevole collaborazione di alcune fra le più importanti condotte Slow Food della Calabria, quali Reggio Calabria Area Grecanica, Soverato, Lamezia Terme, Catanzaro e infine, ma non certamente da ultima, Vibo Valentia. Oltre un migliaio gli alunni e studenti coinvolti nell’edizione 2019 che, per l’occasione, hanno avuto la possibilità di sperimentare, concretamente e fattivamente, i preziosi valori nutrizionali del miele, edulcorante principe delle tavole dei popoli del mediterraneo, di comprendere le caratteristiche che rendono un miele “buono” e, soprattutto, di capire che l’equilibrio uomo-natura è elemento imprescindibile dei paesaggi mediterranei contemplati dall’UNESCO e che le api sono sentinelle preziosissime in tal senso».

«È  un lavoro faticoso, il nostro – ha concluso Maria Loscrì – a causa di un’assoluta mancanza di conoscenze, anche minime, nei nostri territori, dei programmi UNESCO, dei principi ispiratori di questo prestigioso organismo internazionale, del ruolo che i club per l’UNESCO giocano nello svolgimento dei programmi mondiali, dello stesso riconoscimento della Dieta Mediterranea ma, al contempo, confidiamo nel valore fondante della scuola e dei professionisti veri e autorevoli che, con competenze reali e titoli veritieri, sapranno far uscire dalla situazione di buio e decadenza in cui, un manipolo di facinorosi, organizzati a mo’ di “armata brancaleone”, vorrebbero trascinare le voci che sono fuori dai loro cori stonati. Lasciamo, volentieri, il fango, a chi è ben abituato a sguazzarci». (rvv)

SANTA MARIA DEL CEDRO – Si parla della Dieta Mediterranea

6 dicembre 2018 – Oggi a Santa Maria del Cedro, alle 17.00, presso la Casa di Laos, si parla della Dieta Mediterranea.

Organizzato dall’Associazione “Marcellina Sempre”, l’incontro si incentrerà sugli aspetti sociali legati alla promulgazione della legge regionale n. 40 della Calabria, che ha sancito l’avvio di percorsi virtuosi e commerciali dei prodotti alimentari calabresi nel mondo.

Intervengono il Consigliere Regionale Orlandino GrecoUgo Vetere, sindaco di Santa Maria del Cedro, Stefano Candia, vicepresidente dell’Associazione Marcellina Sempre, il prof. Ugo Gagliano, e la dott.ssa Rossella Lo Tufo, biologa nutrizionista specializzata in scienze della nutrizione umana, e Raffaele Papa. Modera Antonio Pappaterra, referente Idm Scalea.

Il dibattito, inoltre, è un’anteprima della Sagra delle golosità Calabresi, che si svolgerà l’8 e il 9 dicembre presso la Piazza della Stazione ferroviaria di Marcellina. In questa due giorni, è previsto un dibattito sul tema culturale, scientifico e turistico aspetti della tradizione gastronomica e del cibo mediterraneo. (rcs)

La dieta mediterranea dalla Calabria al World Trade Market di Londra

31 ottobre 2018 – Al World Travel Market – fiera internazionale del turismo – in corso a Londra, la Regione Calabria ha rilanciato il tema della dieta mediterranea e la sana alimentazione, una peculiarità calabrese cui il mondo scientifico offre un’attenzione crescente. Dichiarata patrimonio UNESCO nel 2010, la dieta mediterranea è, insieme allo stile di vita slow e genuino degli antichi borghi al cuore della regione, il segreto della straordinaria qualità della vita che contraddistingue il nostro territorio, vantando un numero considerevole di ultranovantenni e centenari di ottima salute.
Nell’ottobre 2017, su proposta dell’on. Orlandino Greco, il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato all’unanimità la legge sulla “Valorizzazione della Dieta Mediterranea di riferimento di Nicotera”, considerata modello di buone pratiche culturali e agricole, nonché regime alimentare dai molteplici benefici per la salute dell’uomo e del territorio: è bene ricordare che alla fine degli anni ’50 infatti, il Seven Countries Study, iniziato da Ancel Keys nel 1947, ha riconosciuto la paternità della vera dieta mediterranea proprio a Nicotera (VV), dove cibo e stile di vita hanno regalato agli abitanti longevità e benessere per secoli. In Calabria, del resto, il cibo non è solo sinonimo di salute, è anche calamita per il turismo eno-gastronomico, grazie a una cucina unica, dagli aromi caldi e intensi, che conserva nelle sue preparazioni tutto il sapore della tradizione.
«Per noi calabresi – ha dichiarato il presidente Mario Oliverio – è cultura della vita, espressione della nostra tradizione agricola e sociale, nonché volano per il turismo eno-gastronomico: il secondo Meeting Internazionale sulla Dieta Mediterranea, previsto per il 2019, sarà, ancora una volta, occasione per supportare questo percorso di promozione e diffusione di buona alimentazione e qualità della vita».
Il successo del primo Meeting Internazionale sulla Dieta Mediterranea sottolinea l’importanza di promuovere a 360 gradi anche gli aspetti salutistici che la Calabria è in grado di offire. Al Meeting dello scorso giugno hanno preso parte chef, rappresentanti del mondo medico-scientifico, e Lidia Bastianich, ambasciatore del cibo calabrese nel mondo che è stata la madrina dell’evento. L’evento sarà replicato anche il prossimo anno, come annunciato a Londra, al tavolo della conferenza stampa presso Wtm, per parlare di alimentazione buona e sostenibile, anche il celebrity chef calabrese Francesco Mazzei, che vive a Londra e ha due avviati ristoranti, già ideatore dell’evento cultural-culinario “No Waste, cucinare senza spreco” che si è svolto lo scorso agosto a Cerchiara di Calabria (CS). Un festival dedicato alla lotta allo spreco alimentare e al grande potenziale che offrono gli avanzi di cibo: il sale delle alici, il gambo di alcune verdure o il pane raffermo, ad esempio, non sono più trattati come semplice scarti da buttare ma, al contrario, risultano utilissimi in cucina per la preparazione di ottime ricette.
Quello della sostenibilità è uno dei valori chiave dell’impegno della regione a favore dei suoi prodotti e dei suoi processi produttivi, come sottolinea il Presidente della Regione Mario Oliverio: «Per noi calabresi il cibo è cultura della vita, espressione della nostra tradizione agricola e sociale, nonché volano per il turismo enogastronomico: il II Meeting Internazionale sulla Dieta Mediterranea previsto per il 2019 sarà ancora una volta occasione per supportare questo percorso di promozione e diffusione di buona alimentazione e qualità della vita». Secondo Oliverio «la dieta mediterranea fa bene alla nostra salute e alla salute del territorio, quindi, quando si tratta di cibo, non sprecare è un dovere». (rrm)

Nella foto di copertina: il celebrity chef Francesco Mazzei