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VIBO – La quinta edizione di “Dieta Mediterranea: percorsi di consapevolezza del riconoscimento UNESCO”

È in corso, in questi giorni, a Vibo Valentia, la quinta edizione di Dieta Mediterranea: percorsi di consapevolezza del riconoscimento Unesco, la manifestazione ideata e promossa dal Club Vibo Valentia con l’obiettivo di favorire e implementare la presa di coscienza sul valore e l’importanza che ha un Bene iscritto dall’UNESCO nella prestigiosa lista dell’Intangible Heritage.

La manifestazione, iniziata in occasione della ricorrenza del riconoscimento il 16 novembre, sta terminando in questi giorni per l’elevato numero di partecipanti e l’estensione su territorio regionale che ha conosciuto l’edizione 2019. La conoscenza piena e qualificata è, infatti, elemento imprescindibile per costruire percorsi virtuosi nelle comunità e, soprattutto, per le comunità.

Sin dal suo esordio l’evento, articolato in più giornate e con il coinvolgimento ampio di un pubblico eterogeneo, ha puntato a declinare in modo pienamente pratico e  fruibile, il testo con il quale il Comitato Intergovernativo riunito a Nairobi, in Kenya, ha ufficialmente iscritto la Dieta Mediterranea nel patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.

«Sono stati momenti molto importanti per le nostre comunità – ha dichiarato Maria Loscrì – quelli in cui, come Club UNESCO, abbiamo concretizzato, attraverso incontri formativi, attività laboratoriali, mostre-convegni, il complesso e articolato riconoscimento che l’UNESCO ha tributato alla Dieta Mediterranea. Di fondamentale importanza, in quest’opera di conoscenza, valorizzazione, tutela, di un Bene immanente ai popoli del mediterraneo in quanto tali, è stato il coinvolgimento attivo e fattivo di intere comunità, comprese quelle scolastiche, che hanno abbracciato e fatto proprio il progetto del nostro sodalizio».

«Quest’anno, in particolare – ha proseguito Maria Loscrì – le attività svolte sul campo per la migliore conoscenza e divulgazione della Dieta Mediterranea, Patrimonio Mondiale UNESCO, hanno conosciuto l’autorevole collaborazione di alcune fra le più importanti condotte Slow Food della Calabria, quali Reggio Calabria Area Grecanica, Soverato, Lamezia Terme, Catanzaro e infine, ma non certamente da ultima, Vibo Valentia. Oltre un migliaio gli alunni e studenti coinvolti nell’edizione 2019 che, per l’occasione, hanno avuto la possibilità di sperimentare, concretamente e fattivamente, i preziosi valori nutrizionali del miele, edulcorante principe delle tavole dei popoli del mediterraneo, di comprendere le caratteristiche che rendono un miele “buono” e, soprattutto, di capire che l’equilibrio uomo-natura è elemento imprescindibile dei paesaggi mediterranei contemplati dall’UNESCO e che le api sono sentinelle preziosissime in tal senso».

«È  un lavoro faticoso, il nostro – ha concluso Maria Loscrì – a causa di un’assoluta mancanza di conoscenze, anche minime, nei nostri territori, dei programmi UNESCO, dei principi ispiratori di questo prestigioso organismo internazionale, del ruolo che i club per l’UNESCO giocano nello svolgimento dei programmi mondiali, dello stesso riconoscimento della Dieta Mediterranea ma, al contempo, confidiamo nel valore fondante della scuola e dei professionisti veri e autorevoli che, con competenze reali e titoli veritieri, sapranno far uscire dalla situazione di buio e decadenza in cui, un manipolo di facinorosi, organizzati a mo’ di “armata brancaleone”, vorrebbero trascinare le voci che sono fuori dai loro cori stonati. Lasciamo, volentieri, il fango, a chi è ben abituato a sguazzarci». (rvv)