CATANZARO – Il Raggruppamento 4 Calabria dona il sangue

I militari del 9° Reggimento Fanteria di Trani inquadrati nel Raggruppamento 4 “Calabria” nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” e il Procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro Dottor Novelli hanno aderito alla raccolta di sangue promossa dall’Avis di Catanzaro.

La raccolta è avvenuta all’interno della Caserma “Pepe – Bettoia”, sede del Comando Militare Esercito “Calabria”.

La solidarietà nel campo dell’emodonazione è un gesto di grande altruismo, frutto di valori e principi etici propri del soldato dell’Esercito Italiano. Promuovere l’importanza di stili di vita sani, responsabili e solidali in favore di chi, per vari motivi, necessita di sangue, rappresenta un impegno concreto dell’Esercito, a conferma del solido legame di amicizia e di vicinanza che li unisce alle comunità del territorio. (rcz)

Conclusa con successo la campagna di raccolta di sangue in Calabria a cui ha aderito l’Esercito

Si è chiusa, con successo, la campagna itinerante con autoemoteca di raccolta volontaria di sangue, promossa dalla Sezione Avis della città di Locri (RC), alla quale hanno aderito i militari in forza al 82° Reggimento Fanteria “Torino” di Barletta, impiegati nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure” del Raggruppamento Calabria.

L’emergenza sanitaria da Covid-19, ha determinato una netta contrazione nelle donazioni, causando un calo delle scorte nei nosocomi calabresi. Il sangue raccolto sarà destinato a fronteggiare la carenza di emocomponenti necessari per la cura di specifiche patologie.
«Promuovere la cultura della donazione con gesti concreti di altruismo è segno di vicinanza alla popolazione, frutto dei valori e dei principi etici del Soldato Italiano, da sempre in prima linea per la sicurezza e il bene comune» ha detto il Comandante del Raggruppamento Calabria, Col. Sandro Iervolino, al termine della donazione. (rrm)

Abbandono illeciti di rifiuti, Angela Martino (PD) chiede l’intervento dell’Esercito

La presidente della Commissione consiliare Legalità e Sicurezza del Comune di Reggio Calabria, Angela Martino, in merito all’abbandono illecito dei rifiuti, si è rivolta al Prefetto di Reggio, «affinché stimoli il Ministero dell’Interno a segnalare le zone sensibili sulle quali il Dicastero della Difesa potrà organizzare pattugliamenti dell’Esercito contro i criminali che abbandonano i rifiuti, inquinano e danno fuoco alle discariche abusive».

«Più volte – ha spiegato – abbiamo chiesto l’intervento dei militari, adesso la situazione ha raggiunto criticità da aggredire immediatamente, dato che il problema sta assumendo proporzioni preoccupanti anche sotto l’aspetto dell’ordine e della sicurezza pubblica. Quindi, non si può perdere ulteriore tempo puntando, oltretutto, sull’aumento dell’attività “Strade sicure” che potrebbe, senza dubbio, contribuire in modo deciso a combattere queste azioni criminali. Siamo convinti che i militari servano, ormai in maniera imprescindibile, per presidiare aree altrimenti irrimediabilmente compromesse ed a limitare le ignobili gesta di quei balordi che sfuggono ad ogni logica del vivere civile».

«Alla Polveriera – ha continuato la presidente Martino – si vedono entrare camion e, successivamente, scaricare la qualunque per poi incendiare quantità enormi di rifiuti su un terreno proprietà del demanio militare. Un fatto inaccettabile e che si potrebbe risolvere col piantonamento dell’unica via d’accesso ad un sito divenuto terra di nessuno».

«È ovvio – ha aggiunto – che la Polizia locale non abbia né mezzi né agenti a sufficienza per contrastare un fenomeno così vasto e complesso. Facendo mio l’appello lanciato stamane dai capigruppo di maggioranza a Palazzo san Giorgio, ribadisco come il Comune non possa essere lasciato solo in questo momento così duro. Chiediamo un controllo capillare e puntuale nelle porzioni del territorio più a rischio e che sono tristemente conosciute».

«È un dovere – ha concluso – intervenire per tutelare la salute dei cittadini e le attività produttive della città che, oltre ai sacrifici ed alle difficoltà imposti dalla pandemia, rischiano di soccombere sotto il peso delle discariche abusive e dei fumi tossici sprigionati dai roghi appiccati da menti contorte, spregiudicate e criminali». (rrc)

 

È arrivato in Calabria il team sanitario dell’Esercito

È arrivato, in Calabria, il team sanitario dell’Esercito che contribuirà alla campagna vaccinale anti-Covid, a favore di over 80 e persone fragili. I militari opereranno nelle zone più remote della regione.

Il presidente f.f. della Giunta regionale, Nino Spirlì – accompagnato dal generale Saverio Pirro, inviato dalla struttura commissariale nazionale, e dal colonnello Alfonso Zizza, coordinatore dell’operazione Eos per la regione Calabria – stamattina ha incontrato, al centro vaccinale di Taurianova, l’ufficiale medico e i due sottufficiali infermieri che compongono il team inviato dal Comando operativo di vertice interforze della Difesa.

Il team – la cui attività inizierà lunedì 19 aprile – opererà a domicilio, in coordinamento con le istituzioni sanitarie regionali e in stretta collaborazione con la Protezione civile locale.

«Ringrazio – ha dichiarato Spirlì – il commissario Figliuolo per la disponibilità dimostrata nel voler rafforzare il dispositivo sanitario regionale. La campagna vaccinale calabrese migliora sensibilmente e, soprattutto, si conferma il gemellaggio con il ministero della Difesa e con l’Esercito. Un rapporto, questo, che dura ormai dal mese di novembre, da quando, dopo i primi contatti con il colonnello Zizza, è stato realizzato il grande ospedale militare a Cosenza, che oggi funge da centro di vaccinazione e che, probabilmente, nelle prossime settimane potrebbe recuperare ancora una volta la sua destinazione primaria».

«Su mia richiesta – ha aggiunto – il generale Figliuolo ha inviato un team mobile di vaccinatori per i Comuni di area interna. In questa prima settimana, opereranno per l’Asp di Reggio e, a seguire, per le altre province che ne avranno necessità e ne faranno richiesta. È un supporto importante perché i militari si occuperanno degli ultraottantenni e dei fragili».

«Mi auguro – ha concluso Spirlì – che ci sia anche la collaborazione dei calabresi e che vengano superate tutte le resistenze sulle vaccinazioni. Ci sono giovani che lasciano le loro case e le loro famiglie per venire a operare in un territorio che ha bisogno di cure, dopo trent’anni di malaffare sanitario e dopo un commissariamento che non solo non ha prodotto alcun beneficio per questa terra, ma ha addirittura peggiorato le condizioni dei bilanci della sanità, impedendo l’assunzione di nuovi medici, infermieri e tecnici. Un sistema così indebolito ha bisogno dell’affiancamento dell’Esercito e del ministero della Difesa». (rcz)