Pelle (Filca-Cisl): Bene Codice degli Appalti, ora Parlamento migliori il testo

Enzo Pelle, segretario della Filca-Cisl, ha espresso soddisfazione per l’approvazione del nuovo Codice degli Appalti, sottolineando che «arriva dopo una lunga attesa e nel momento in cui l’edilizia ha avuto nuovo impulso grazie al cosiddetto bonus 110. Ora tocca al Parlamento intervenire per migliorare il testo di un provvedimento inciderà sull’economia del Paese».

«Nel complesso l’impostazione del nuovo Codice valorizza l’interesse primario alla realizzazione delle opere in tempi congrui. Ora seguiremo con attenzione il percorso parlamentare per rivendicare ulteriori miglioramenti», ha aggiunto, spiegando che il nuovo Codice «ha l’evidente scopo di fornire un corpo unico, direttamente attuativo, grazie anche ai suoi 35 allegati».

 «L’impianto normativo – ha osservato –  ancora Pelle, in molte sue disposizioni, è apprezzabile e condivisibile, penso ai chiarimenti che fornisce in merito alla sostituzione delle cosiddette stazioni appaltanti nei casi di inadempienza contributiva e retributiva delle imprese, nei casi di suddivisione in lotti nella realizzazione di un’opera. Nel nuovo Codice, sottolinea Pelle, rimangono fermi quei principi positivi sui contratti per tutta la durata dell’appalto, con riferimento a quelli sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative, sul mantenimento delle stesse condizioni di lavoro in caso di subappalto. Inoltre, si conferma la centralità del sistema bilaterale nella certificazione contributiva, il Durc, una pietra miliare per il controllo della regolarità dei contributi e delle retribuzioni».

Quanto agli eventuali correttivi che in Parlamento dovrebbero trovare spazio in sede di approvazione il segretario della Filca ne ha individuati alcuni. «Noi crediamo, afferma, che sia ancora possibile rafforzare la digitalizzazione, strumento di semplificazione e trasparenza, e chiediamo l’elaborazione di un “bando tipo” correlato a un “contratto tipo” per tutti gli affidamenti, anche attraverso il dialogo con le parti interessate. Riteniamo importante, rileva ancora il segretario generale, il riferimento alle clausole sulla revisione dei prezzi, fondamentali per evitare di paralizzare il tessuto produttivo. La nostra proposta è l’introduzione di sistemi per aggiornamenti periodi dei prezzi, attraverso una sorta di paniere di beni fondamentali».

Pelle ha ritenuto meritevole di una particolare attenzione l’allineamento con la normativa europea in materia di appalti e subappalti. Siamo impegnati per modificarla anche a livello comunitario. «Posso affermare – ha concluso – che quando entrerà in vigore, il Codice potrà trovare concreta e speriamo definitiva applicazione». (rcz)

Ottavio De Luca (Filca Cisl): Occorre un contratto regionale per il rilancio del territorio

Ottavio De Luca, segretario nazionale Filca Cisl e reggente Filca Cisl Calabria, ha ribadito la necessità di un contratto regionale per il rilancio del territorio.

«Più passano i giorni – ha spiegato – e maggiore è il rischio che le straordinarie opportunità offerte alla Calabria dal Pnrr si trasformino in un triste elenco di ennesime occasioni perdute. Sono mesi che come Filca-Cisl denunciamo i ritardi ingiustificati, gli ingorghi burocratici delle pratiche, l’inadeguatezza di molte amministrazioni locali nel redigere i bandi. È bene che ognuno faccia uno sforzo senza precedenti, ciascuno per la propria parte, e si arrivi presto ad un utilizzo completo, rapido e virtuoso delle ingenti risorse messe a disposizione del territorio».

«Ci sentiamo ripetere da una vita – ha proseguito De Luca – del grave gap infrastrutturale della Calabria rispetto alle altre regioni meridionali e al centro-nord Italia. L’elenco delle opere che è necessario avviare o completare è lunghissimo, a partire dalla Tav Salerno-Reggio Calabria e dalla Strada statale Jonica 106. Ai problemi di sempre ora si aggiungono la carenza di materie prime, il caro materiali, la difficoltà nel trovare manodopera qualificata. Su tutti questi temi abbiamo lanciato a livello nazionale proposte serie e condivise, che se messe in pratica, consentirebbero di superare questa pericolosa fase di stallo. Anche a livello regionale, però, è indispensabile una sinergia tra tutti i soggetti protagonisti: Regione, enti locali, imprese, sindacati, banche, società civile».

«Per questo – ha sottolineato il sindacalista della Filca-Cisl – apprezziamo e sosteniamo con forza la proposta lanciata al Congresso della Cisl Calabria dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, di una sorta di ‘Contratto per la Calabria’, vale a dire un accordo che consenta di utilizzare al meglio le risorse del Pnrr, assicurandone un utilizzo virtuoso. L’obiettivo è duplice: spendere presto e bene i finanziamenti e garantire al contempo la sicurezza dei lavoratori. Una sfida raccolta coraggiosamente anche dalla Cisl regionale, guidata da Tonino Russo».

«La Calabria – ha concluso Ottavio De Luca – non può permettersi di perdere anche questo treno: realizzare le infrastrutture in programma comporterebbe benefici per tutti, aziende, lavoratori, collettività, consentendo così il rilancio dell’economia regionale e di tutto il Mezzogiorno». (rcz)

Superbonus, Ance Calabria, Fenealuil, Filca Cisl e Fillea Cgil chiedono controlli mirati e misure correttive

In una nota congiunta di Ance Calabria e di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, è stata ribadita la necessità di «garantire rigore e certezza agli interventi finanziari messi in campo dal Governo in riferimento al superbonus, ponendo in essere opportune misure correttive».

«Lo chiediamo insieme ed a gran voce – hanno spiegato – in un momento di difficile transizione, tra gli effetti di quella che si spera possa essere la coda della pandemia, il caro energia, il caro materiali e tutti gli aumenti derivanti dai fattori citati. In particolare, soprattutto per quanto attiene al cosiddetto Superbonus, servono controlli puntuali, imprese qualificate e certificate che garantiscano l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro e prezzari di riferimento aggiornati per non vanificare gli effetti positivi prodotti a favore del settore con aumento dell’occupazione, ripresa dell’indotto e riqualificazione del patrimonio edilizio». 

«Per prevenire i tentativi di uso distorto delle risorse, come purtroppo fatto registrare dalle attività truffaldine scoperte e sventate dalle forze dell’ordine – hanno aggiunto il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante ed i segretari di Fillea CGIL Simone Celebre, Filca Cisl Pasquale Costabile e Feneal Uil Maria Elena Senese – non servono norme volte a bloccare tutte le iniziative in atto che procurano effetti negativi sui cittadini, sui lavoratori e sulle aziende. Occorre, invece, una regolamentazione chiara ed efficace rispetto a tutti i bonus edilizi, seguita da verifiche mirate per evitare che il settore dell’edilizia sia invaso da operatori improvvisati come le 11.600 imprese iscritte negli ultimi 6 mesi alle Camere di Commercio». 

Il riferimento va a “soluzioni forti” in grado di fermare le frodi, scongiurando l’introduzione di norme capestro, come quella dell’articolo 28 del decreto Sostegni-ter che impedisce la successione di cessione dei crediti connessi ai vari bonus edili, che di fatto bloccano i cantieri avviati con il Superbonus.  

Nel prendere atto che il Governo è già a lavoro per predisporre delle “correzioni mirate” sul Superbonus che dovrebbero essere approvate nelle prossime ore, i vertici di Ance Calabria, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, ritengono utile ed urgente il provvedimento in discussione volto a garantire maggiore trasparenza e legalità, ad evitare infortuni, lavoro irregolare, dumping. 

«È fondamentale – è stato evidenziato – subordinare la concessione dei bonus fiscali all’applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore stipulati dalle organizzazioni più rappresentative sul piano nazionale, così cosi come proposto nei giorni scorsi dal ministro del Lavoro Orlando. Subordinando l’ottenimento dei benefici connessi ai bonus edilizi all’applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore, infatti, oltre a garantire ai lavoratori tutte le tutele previste in riferimento a salario, orario, ferie, malattie, si garantiscono adeguata formazione obbligatoria e maggiore sicurezza. Al contempo si potrebbe anche verificare in tempo reale, collegandosi alle varie banche dati disponibili (Inps, Inail, Casse Edile), l’esistenza dell’azienda, del cantiere e dei lavoratori regolarmente assunti. Si tratta di riscontri che dimostrerebbero di non trovarsi di fronte a aziende truffaldine o a cantieri aperti solo sulla carta». 

«L’auspicio – hanno concluso Giovan Battista Perciaccante, Simone Celebre, Pasquale Costabile e Maria Elena Senese – è che il Governo non perda ulteriore tempo e convochi, con urgenza, un tavolo con i soggetti interessati, per arrivare a un decreto correttivo il migliore possibile». (rcs)