Giosy Romano è il nuovo presidente di Fincalabra

Prestigioso incarico per Giosy Romano, che è stato nominato dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, presidente di Fincalabra. Gli altri membri del Cda saranno Alessandro Zanfino e Serena Notaro. Giuseppe Roberto Vizzari è stato, invece, individuato come componente effettivo del Collegio sindacale.

Occhiuto, firmando il decreto, ha nominato il presidente, i componenti del Consiglio di amministrazione e il componente effettivo del Collegio Sindacale della società Fincalabra Spa.

«Auguro buon lavoro al nuovo Consiglio di amministrazione di Fincalabra – ha detto Occhiuto – al componente del Collegio sindacale, e al presidente Giosy Romano, un professionista di grande esperienza, una personalità di assoluto valore, che anche grazie al suo ruolo – che manterrà – di coordinatore della Zona economica speciale unica del Mezzogiorno potrà dare un grande aiuto al sistema economico della Calabria».

«Fincalabra – ha sottolineato il governatore – rappresenta il braccio operativo della Regione per attuare le politiche di sviluppo economico e per sostenere il sistema produttivo delle piccole e medie imprese nel nostro territorio. Una mission chiave ed estremamente delicata per il futuro della Calabria. Aiutare le realtà imprenditoriali, stimolare la crescita, e creare opportunità e lavoro è un obiettivo fondamentale per il mio governo regionale. Sono certo che il nuovo presidente e i nuovi vertici di Fincalabra saranno preziosi in questo processo virtuoso». (rcz)

Fincalabra, Nidil Cgil: Occhiuto faccia annullare l’Avviso

Il Coordinatore regionale Nidil Cgil Calabria, Ivan Ferraro, ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di annullare l’avviso pubblicato lo scorso 3 maggio da Fincalabra per la selezione di dieci figure professionali esperte in ambito strategie di sviluppo, innovazione, attrazione investimenti ed internazionalizzazione, per la gestione delle attività di supporto e di assistenza per la realizzazione dei progetti affidati e/o in corso di affidamento alla stessa azienda».

Questo perché «come organizzazione sindacale – ha spiegato Ferraro – ci saremmo aspettati il rispetto del regolamento per il reclutamento del personale di Fincalabra SpA, approvato con delibera del Consiglio di amministrazione in data 9 agosto 2019 nel quale si regolamenta l’inserimento della sede di lavoro, il Ccnl, o più semplicemente le materie d’esame. Ma fino ad ora è emerso, oltre alla sola discrezionalità di chi governa la finanziaria regionale, che alle belle parole del presidente della Giunta regionale sul superamento di tutto il precariato calabrese, non sono seguiti i fatti».

«Ricordiamo – ha aggiunto il sindacalista – che Fincalabra Spa ha nel proprio organico figure professionali co.co.co. da oltre un decennio. Nonostante un incontro per la loro stabilizzazione futura e diversi solleciti, l’azienda ha pensato bene di procedere autonomamente senza tenere conto del sindacato, spinta dalla sola discrezionalità di chi governa la finanziaria regionale, dimenticando che soldi pubblici deve operare nel segno della trasparenza, dell’economicità dell’interesse comune e del diritto in generale».

«Chiediamo pubblicamente al Presidente Occhiuto – ha detto –, che dal suo insediamento ha voluto tracciare un percorso teso alla trasparenza e alla legalità  di visionare la procedura, di intervenire con quanti hanno creduto che in Calabria è consentito per necessità lavorativa di vivere con l’anello al naso e di conseguenza di annullare il bando e riproporlo nella corretta impostazione».

«A Fincalabra SpA va purtroppo ricordato, o peggio ancora insegnato, che non è come il Vaticano – ha concluso – non ha un suo diritto ma risponde alla legge nazionale, regionale e ancor di più alla carta costituzionale. Sarebbe utile anche rammentare al presidente della società e al direttore Generale che nel diritto e nelle relazioni sindacali bisogna costruire ponti e mai muri». (rcz)

Fincalabra spa entra nel capitale sociale di Terme Sibarite spa

Fincalabra, organismo in house providing della Regione Calabria che opera a sostegno del sistema produttivo regionale, è entrata nel capitale sociale di Terme Sibarite, società per azioni proprietaria dello stabilimento termale di Cassano Ionio.

L’importo complessivo sottoscritto da Fincalabra spa, già interamente versato, porta la società finanziaria per lo sviluppo economico della Calabria a detenere in Terme Sibarite spa una quota di partecipazione pari a circa il 70%. L’operazione, finanziata attraverso accesso al fondo Exit Strategy Fuif, rientra nell’ambito della legge regionale 16 del 6 Giugno 2022, attraverso la quale si demandava proprio a Terme Sibarite spa ed a Fincalabra spa il compito di «intraprendere tutte le iniziative occorrenti per la creazione della rete regionale delle terme, intesa come sistema integrato dei servizi e delle prestazioni di settore, volta a favorire la qualificazione del patrimonio idrotermale, ricettivo e turistico», dando avvio ad un percorso che già nel Luglio del 2022 aveva portato proprio Terme Sibarite spa alla stipula di un contratto di fitto di ramo di azienda – con espressa previsione di un diritto di opzione per l’acquisizione dello stesso – finalizzato alla gestione dello stabilimento Thermae Novae di Acquappesa e delle collegate strutture ricettive. (rcs)

Nomine in Consiglio regionale: Corecom, Fincalabra e Consulta Professioni

Arrivate le nomine in Consiglio regionale per il Comitato regionale per le comunicazioni della Calabria (Co.re.com), Fincalabra e la Consulta delle Professioni. Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ha scelto Fulvio Scarpino come presidente del Corecom che sarà affiancato da due componenti Mario Mazza e Pasquale Petrolo.

«Il Corecom – ha detto il presidente Mancuso – svolge delicate funzioni di governo, garanzia e controllo in materia di comunicazioni e, oltre a fornire consulenze sul settore alla Regione, è titolare di funzioni proprie e delegate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). La questione della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali in rete e il ruolo assegnatogli nella risoluzione di controversie in materia di web e di liti tra utenti e operatori, che spesso possono essere risolte più velocemente e in modo economico con la via stragiudiziale, rendono il Corecom un organo prezioso a cui la Regione annette particolare rilevanza».

Il presidente Mancuso, attivando i poteri sostitutivi, in base alle previsioni della legge regionale 39 del 1995,  ha effettuato anche  le nomine dei due componenti nel Consiglio di amministrazione di Fincalabra Spa: Giuseppe Monteleone e Nicola Daniele. E il presidente e il membro effettivo del suo collegio sindacale: Antonio Pagano e Domenico Pisano.

Fincalabra: è lo strumento tecnico ed operativo per l’attuazione delle politiche di sviluppo economico. Tra le sue priorità strategiche ha lo sviluppo del sistema produttivo e delle piccole e medie imprese operanti su territorio.

Il presidente Mancuso ha, inoltre, nominato i tre rappresentanti nella “Consulta regionale per la difesa e tutela delle professioni”: Giuseppe Strongoli, Michele Marcianò e Claudio Le Piane. (rcz)

Terme Luigiane, Occhiuto: Obiettivo è riavviare al più presto la stagione

L’obiettivo è quello di riavviare al più presto la stagione». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, a margine del sopralluogo a Guardia Piemontese delle Terme Luigiane.

Entro fine mese l’assemblea dei soci di Sateca dovrà decidere se accettare l’offerta della Regione, formulata attraverso, Fincalabra, per l’acquisizione delle Terme Luigiane.

«Tutti i soggetti coinvolti – ha spiegato Occhiuto – stanno lavorando a questo progetto, sia l’azienda che gestisce le Terme, la Sateca, sia i Comuni che hanno concesso l’uso dell’acqua, sia la Regione, che si è resa disponibile a fare un fitto d’azienda con opzione per l’acquisto, cosa di cui deciderà la società nel corso della propria assemblea». 

«Le Terme sono importantissime – ha rimarcato – perché rappresentano un asset strategico per la Calabria: uno stabilimento termale di queste dimensioni non può rimanere chiuso». 

«Piuttosto – ha proseguito – l’obiettivo deve essere quello di gestire in maniera integrata tutte le Terme della Regione, facendo del termalismo un comparto chiave per lo sviluppo turistico, in un periodo nel quale oltretutto, dopo la pandemia, questi centri potranno avere un ruolo ancora più strategico rispetto al passato».

«Cè un’interlocuzione serrata tra la Regione, le amministrazioni comunali e la società che gestisce le Terme da diversi mesi — ha sottolineato il presidente Occhiuto – con l’obiettivo di riavviare la stagione termale.  La Regione ha posto la possibilità concreta di fare il fitto d’azienda ed è giusto che la società valuti nell’ambito dell’assemblea dei soci tale proposta». 

«Se la valuterà positivamente – ha aggiunto – saremo noi  a occuparci direttamente della gestione e dello sviluppo delle attività. È evidente che noi vogliamo aprire almeno una parte delle Terme Luigiane quest’estate». 

«E l’operazione che abbiamo messo in campo – ha concluso – nasce proprio con questo obiettivo. È importante che ciò avvenga.  Oggi ho fatto un sopralluogo anche per rendermi conto dello stato dell’arte generale delle Terme e dei lavori che eventualmente vanno realizzati». (rcs)

A Vibo aperto lo Sportello di Fincalabra

È stato aperto, a Vibo Valentia, lo sportello di Fincalabra, che è stato presentato in conferenza stampa dal sindaco della città, Maria Limardo, affiancato dal Presidente della stessa Società Alessandro Zaffino, dall’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Rosario Varì, dal Presidente di Confindustria Vibo Valentia Rocco Colacchio e dal Segretario Generale dell’ente camerale vibonese Bruno Calvetta.

Al termine dell’incontro, inoltre, è stata sottoscritta la convenzione tra il Comune e Fincalabra.

L’apertura dello Sportello è finalizzata ad offrire supporto e assistenza alle imprese operanti sul territorio in particolare sulle misure normativamente previste, a livello regionale, così come nazionale ed europeo, per lo sviluppo e la creazione di imprese e di nuova occupazione. Tutto questo attraverso il supporto specialistico di Fincalabra che, per essere società in house della Regione Calabria e suo strumento tecnico ed operativo più efficace nell’attuazione proprio delle politiche di sviluppo economico.

«In una logica di rete territoriale, il potenziamento dei presidi informativi e operativi dedicati alle imprese per accompagnarle a delineare, nell’ambito della governance aziendale, processi di sviluppo reali e sostenibili, non può essere accolto che con grande favore e attenzione, soprattutto in questo momento storico segnato da forti criticità ma anche da grandi opportunità, rispetto alle quali le imprese devono mantenere un atteggiamento di fiducia e coraggio ma anche di consapevolezza e determinazione, necessariamente alimentato dalla guida e dal supporto fattivo di quanti istituzionalmente svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo territoriale», ha dichiarato Sebastiano Caffo, commissario della Camera di Commercio di Vibo.

Per Calvetta, Fincalabra «ha ruolo, competenze ed esperienze per rafforzare il collegamento diretto tra istituzioni, imprese e territorio e facilitare il raggiungimento degli obiettivi prefissati».

«Ho sempre creduto in Fincalabra – ha proseguito – come lo strumento più corretto dal punto di vista legale ed operativo per consentire alla nostra collettività di conseguire obiettivi di allineamento di qualità. Quegli stessi –ha precisato Calvetta– di cui ancora oggi, purtroppo siamo carenti e che, invece, all’atto del confronto con le altre realtà regionali, ci porterebbero ad ottenere considerazioni e posizioni positive, raggiungibili senza attività pindariche ma con iniziative sostenibili ed efficaci proprio come questa, che va nella  direzione del reale interesse di imprese e territorio, integrandosi e contribuendo a più ampi programmi di crescita economica e sociale anche dell’intero Paese».

«Su questo – ha concluso Calvetta – la Camera di Commercio è sempre presente assicurando lavoro di squadra». (rvv)

VIBO – S’inaugura lo sportello informativo di Fincalabra

Domani mattina, alle 10.30, a Vibo Valentia, nella Sala Comunale del Comune, s’inaugura lo sportello informativo di Fincalabra, che ha l’obiettivo di  creare un contatto diretto con il territorio e di offrire supporto informativo ed assistenza tecnica ai cittadini, in particolare ai giovani ed alle PMI operanti sul territorio, sugli incentivi regionali per la creazione di impresa e di nuova occupazione, nonché sugli incentivi di altre misure finanziarie, con particolare riferimento ai contenuti dei bandi ed ai requisiti richiesti.

Intervengono Maria Limardo, sindaco di Vibo Valentia, Alessandro Zanfino, Presidente di Fincalabra, Fortunato Varone, Direttore Generale reggente Dipartimento Sviluppo Economico ed Attrattori Culturali Regione Calabria, Rosario Varì, Assessore allo Sviluppo Economico ed Attrattori Culturali, Regione Calabria.

Inoltre, sarà firmata una convenzione tra il Comune di Vibo e Fincalabra. (rvv)

Occhiuto: Chiesto a Fincalabra di valutare acquisto delle Terme Luigiane

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha reso noto di aver chiesto a Fincalabra di valutare l’acquisto della società che gestisce le Terme Luigiane.

«La finanziaria della Regione lo aveva fatto – ha spiegato –  però poi abbiamo scoperto che la società non si poteva acquisire, perché aveva anche dei beni che nulla avevano a che fare con le terme. Sarebbe stata indispensabile una lunga operazione di scissione, e quindi avremmo perso la prossima stagione. Si è deciso, dunque, insieme agli azionisti di riferimento e ai loro consulenti, di considerare l’acquisto del ramo d’azienda».

«Abbiamo dato a un advisor esterno – ha proseguito – il compito di valutare quanto si potesse spendere per l’acquisto dello stabilimento termale e degli alberghi, anche in considerazione del fatto che esiste un mutuo e che le strutture necessitano di investimenti. E l’advisor ci ha detto che possiamo spendere al massimo 7.900.000 euro.
Ieri la Regione, attraverso Fincalabria, ha offerto questa cifra a Sateca per acquistare lo stabilimento termale e gli alberghi che possono essere rilevati».

«Se la società accetterà l’offerta – ha concluso – la prossima stagione si avvierà, e avremo una società regionale che si occuperà di gestire le Terme Luigiane e poi tutte le terme calabresi. Un’unica società per rilanciare le Terme Luigiane, ma anche per rilanciare il settore delle terme in tutta la Calabria». (rcz)

Bando infrastrutture sportive, Princi e Dolce: Con Fincalabra offriamo supporto consulenziale per le domande

FinCalabra ha organizzato ed offre un servizio di informazione a supporto delle Amministrazioni Comunali che intendono partecipare all’avviso del Dipartimento Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che mette a disposizione 700 milioni di euro per la realizzazione o la rigenerazione degli impianti sportivi.

«È un’iniziativa a carattere sperimentale, che punta a favorire la partecipazione delle Amministrazioni del territorio calabrese, offrendo anche l’accompagnamento nella compilazione delle domande» hanno dichiarato la vicepresidente della Regione, Giusi Princi e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Mauro Dolce che, insieme al presidente di Fincalabra, Alessandro Zanfino, intendono supportare i Comuni per usufruire delle grandi possibilità offerte dai tre cluster di intervento, suddivisi in due bandi di invito a manifestare interesse, che scadranno il 22 aprile. Obiettivo del bando è incrementare l’inclusione e l’integrazione sociale attraverso la realizzazione o la rigenerazione di impianti sportivi che favoriscano contestualmente anche il recupero di aree urbane.

Visti i tempi molto ristretti, i due Assessorati regionali nelle settimane scorse avevano già comunicato la disponibilità delle rispettive strutture ad aiutare i sindaci e i relativi tecnici per proporre la candidatura.

Adesso un altro passo nella direzione delle Amministrazioni di tutta la Calabria: «L’iniziativa dell’ulteriore supporto offerto da FinCalabra punta a rafforzarsi nel futuro – hanno detto – per divenire un supporto sistematico offerto dalla Regione volto ad una più rapida ed efficace attuazione dei progetti e della gestione dei circuiti finanziari connessi alla realizzazione degli interventi, in particolare (ma non solo) nell’ambito del Prnn».

«Nei prossimi mesi e negli anni a venire – hanno concluso Giusi Princi, Mauro Dolce e Alessandro Zanfino – i Comuni della Calabria saranno chiamati ad un impegno straordinario per sfruttare l’opportunità di attuazione degli interventi finanziati a valere sulle singole Missioni del PNRR ad essi affidati nella qualità di Soggetti Attuatori. E noi, in qualità di Ente sovraordinato, intendiamo aiutarli, camminando insieme verso un netto cambiamento di questo splendido territorio». (rcz)

REGALO DI NATALE: SACAL TORNA PUBBLICA
ORA SERVE FARE RETE CON GLI AEROPORTI

di SANTO STRATI – Regalo di Natale ai calabresi: la Sacal, società che ha in gestione i tre aeroporti regionali, torna pubblica, dopo il blitz che l’aveva fatta diventare un’azienda privata. Una buona notizia per i viaggiatori degli aeroporti calabresi, ma soprattutto un anelito di speranza per gli scali di Reggio e Crotone, fino a oggi trascuranti, dimenticati, destinati quasi inevitabilmente alla chiusura. 

Il Consiglio regionale, nell’ultima seduta dell’anno (la quarta, per l’esattezza dalle elezioni di settembre)  ha approvato la delibera che autorizza la Fincalabra, società in house della Regione, ad acquisire le quote che con estrema disinvoltura (da parte dei privati) e molta leggerezza e disattenzione (da parte pubblica) avevano trasformato la Sacal in una società a capitale privato. 

Un’operazione che lo stesso Presidente Occhiuto aveva “scoperto” allarmando l’Enac (l’ente erogatore delle concessioni degli aeroporti) portando la stessa a ventilare la pressoché certa revoca della licenza alla società lametina. 

Il ritorno al pubblico può significare molto, ma anche risolversi in una gattopardesca ammuina: cambiare tutto perché nulla cambi. Il problema principale da affrontare per Roberto Occhiuto riguarda, difatti, la necessità di avviare una vera e propria rivoluzione nella policy aziendale della Sacal con una governance che abbia un unico, irrinunciabile obiettivo: fare rete fra i tre aeroporti calabresi. Valorizzando ogni scalo, con una mutualità di intenti, per favorire crescita e sviluppo della mobilità aerea, a tutto favore dei cittadini calabresi che, con esclusione dello scalo lametino, hanno dovuto, in gran parte rinunciare a servirsi degli aeroporti di S. Anna (a Crotone) e dello Stretto (a Reggio).

Quest’ultimo è quello messo peggio e la cosa più incredibile e che, a distanza di tre anni dallo stanziamento “inaspettato” di 25 milioni dalla finanziaria 2019 (grazie a un accorto e abilissimo colpo di mano dell’on. reggino Francesco Cannizzaro), e l’aggiunta di altri tre milioni di fondi dalla coesione territoriale, ancora non sia stato piantato un chiodo per la ristrutturazione dello scalo. 

Ristrutturazione, peraltro, contestatissima – nonostante i grandi annunci e le slide illustrative presentate con grande enfasi nell’agosto 2019 – e criticata anche dal viceministro alla Mobilità e alle Infrastrutture Alessandro Morelli, oltre che dal Comitato per l’Aeroporto e privati imprenditori. Si tratta, a parere di chi se ne intende, di interventi inutili e di scarso rilievo, visto l’entità del finanziamento. Con la stessa somma – secondo un progetto presentato da una società privata che fa riferimento all’imprenditore reggino Pino Falduto (già assessore della primavera reggina con Italo Falcomatà) si può realizzare un aeroporto completamente nuovo, innovativo e funzionale, che faccia uso dello scalo ferroviario mai utilizzato e metta l’aerostazione al centro degli interessi del quadrante sud della città dello Stretto. E, non dimentichiamolo, riapra la funzionale attività con soluzioni di mobilità che vadano incontro alle esigenze di volo dei dirimpettai messinesi, ai quali farebbe comodo rinunciare a partire da Catania Fontanarossa e utilizzare lo scalo reggino.

È di qualche giorno fa l’imbarazzante episodio di un cane a zonzo lungo la pista dello scalo di Reggio che ha impedito il regolare atterraggio del volo da Milano. Se non fosse drammatica la situazione, si potrebbe anche indulgere al sorriso, ma la verità è che non con una rete da pollaio che si risolvono i problemi dell’Aeroporto dello Stretto, occorre finalizzare gli interventi perché lo scalo riprenda la sua piena operatività, con orari ragionevoli e prezzi ugualmente non criminali (perché il volo da Lamezia costa un terzo di quello da Reggio?) e, soprattutto mettere mano alla cosiddetta continuità territoriale che permetterebbe ai reggini (e probabilmente anche ai messinesi) di godere di tariffe agevolate, visto il disagio della regione rispetto al resto d’Italia. La continuità territoriale è applicata, con buon successo, in Sardegna e in Sicilia, con tariffazione per i residenti che agevola la mobilità e attenua le difficoltà di spostamento, ma – incredibilmente – nessuno provvede a mettere mano a un provvedimento che possa attuare questa facilitazione anche per la Calabria. 

Senza dimenticare che tuttora permangono limitazioni di volo sullo scalo reggino che non sarebbe difficile superare. Ne riparleremo.

Il Consiglio regionale ha votato l’acquisizione delle quote Sacal, ma non sono mancate aspre critiche da parte dei consiglieri della Lista De Magistris. Lo Schiavo è stato perentorio nel motivare il suo no: «Oggi, votando sull’autorizzazione a Fincalabra per l’acquisto delle quote private di Sacal, occorre porsi alcune domande preliminari: perché Sacal si trova in questa situazione? Qual è la via d’uscita considerato lo stato fortemente debitorio della società?»

Secondo Lo Schiavo «Fincalabra, da statuto, ha finalità diverse rispetto alla gestione di interessi strategici per la Regione ed ha, su di sé, la spada di Damocle del divieto di aiuti di Stato a soggetti di diritto privato. Si tratta, a mio avviso, di perplessità che non possono essere colmate dalla richiesta che oggi mira all’acquisizione delle quote private. Ma anche le quote pubbliche andrebbero razionalizzate meglio. La riorganizzazione del capitale deve viaggiare su un duplice orientamento, acquisto delle quote dei privati e regolamentazione della parte pubblica. I vari soci pubblici, presenti all’assemblea che ha sancito l’acquisizione della maggioranza del capitale sociale da parte del privato, non potevano non sapere che si stava aumentando a dismisura, addirittura dal 29 al 51 per cento, la quota del socio privato. Gli enti pubblici erano dunque presenti e consapevoli di quello a cui andavano incontro. Non basta quindi oggi dire “rimediamo agli errori riacquistando le quote private”, bisogna capire se Fincalabra è lo strumento giusto per farlo, sapere come si affronta il problema di un enorme debito accumulato, prevedere come si risolve il problema della governance, come si gestiscono i rapporti con tutti gli altri soci pubblici. Il mio voto è contrario – ha concluso Lo Schiavo – non tanto per l’intenzione di correggere una scelta politica sbagliata, quanto per i dubbi su come questo si realizzerà concretamente e su come si renderà la società sostenibile sul mercato».

Un interrogativo legittimo, ma il passo del ritorno al pubblico merita attenzione e non scoraggia l’ottimismo. Staremo a vedere le prossime mosse della “nuova” Sacal. (s)