CATANZARO – Fondazione Città Solidale Onlus ha celebrato la Giornata del Migrante e del Rifugiato

All’Ipsia Ferraris di Catanzaro, la Fondazione Città Solidale Onlus ha celebrato la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

L’evento, organizzato dalla Fondazione e dall’Ufficio Diocesano di Catanzaro-Squillace della Migrantes, è cominciato con un minuto di silenzio, chiesto nelle diverse lingue, per la giovane Masha Amini.

Una sala gremita e multiculturale, un mix di emozioni e di vite che hanno preso forma in maniera silenziosa e attenta durante gli interventi delle Istituzioni civili ed ecclesiastiche presenti in sala. Ad accogliere e salutare gli ospiti, la prof.ssa Elisabetta Zaccone, dirigente dell’Istituto, che ha inteso sottolineare come sia necessario parlare ai giovani di una cultura della diversità e di come la scuola abbia il compito di formare l’uomo di domani e di investire in percorsi che abbiano come obiettivo il riconoscimento e la tutela dei diritti umani. Un plauso per l’iniziativa e per l’invito è quello che ha voluto lasciare il sindaco della Città di Catanzaro, prof. Nicola Fiorita, che pur ancora ai primi mesi di mandato, ha voluto indicare come la sua giunta abbia riconfermato collaborazioni come quella esistente con Città Solidale per la gestione di un Sai e di come sia fondamentale una politica sociale che punti alla persona.

Ha poi raccontato agli studenti i giorni meravigliosamente difficili di uno dei più grandi sbarchi avvenuto sulle nostre coste e ha voluto riprendere anche alcune parole citate da Monsignor Maniago, durante l’omelia in occasione della festività di San Vitaliano: “ognuno, nella propria città, deve sentirsi a casa e nella propria città ognuno deve trovare il “suo” posto per vivere, studiare, amare, lavorare e avere relazioni sociali”.

È con questo augurio, citando Sua Eccellenza, che il sindaco ha salutato i tanti giovani studenti e/o ospiti delle comunità di Città Solidale presenti in sala. Un saluto anche quello del dott. Mormile, Presidente della Provincia di Catanzaro, che ha auspicato un’operatività maggiore dell’ente che rappresenta per dare risposte più concrete e operare in sinergia con le Istituzioni scolastiche, ma anche con realtà come Fondazione Città Solidale, un pilastro ormai del sociale per la nostra città.

È stato padre Piero Puglisi a raccontare cosa fa, da anni, la Fondazione Città Solidale per gli ultimi ed in particolare per i migranti.  Ha spiegato come questa realtà, ormai prossima al 25° anniversario, sia un braccio operativo della diocesi, e quindi egli stesso uno strumento nelle mani di Dio. Ha raccontato di come all’interno delle strutture viene preservata la diversità, il diverso culto, e di come, con il tempo, ogni barriera si abbatte, perché a prevalere è la relazione, quella che lo fa sentire amico, fratello, padre. Padre Piero ha invitato tutti i giovani presenti ad aiutare questa umanità a diventare più umana e costruire un futuro in cui possano regnare valori come l’inclusione, la giustizia,  la fraternità e la pace.

La dott.ssa Franca Falduto, delegata dalla dott.ssa Iunti per l’Ufficio Scolastico Regionale, ha sottolineato come la Calabria, dopo la Sicilia, è una terra ricca di cultura e come le scuole possono fare tanto per valorizzare questa multiculturalità. Ha inoltre sottolineato come le burocrazie si snelliscono per andare incontro all’accoglienza, quando si iscrive uno studente straniero e di come rispetto ad altre realtà dove si specifica la diversità, per la scuola tutti gli studenti sono uguali e sono una risorsa. 

Protagonisti della mattinata però sono stati i ragazzi e le loro testimonianze. Un giovane studente del Ferraris, ospite tra l’altro di una comunità di Città Solidale, ha raccontato del suo viaggio e di come vuole imparare un mestiere per poter aiutare la sua famiglia. Un altro studente, magistralmente guidato dalla prof.ssa Amato del Ferraris,  ha fatto emozionare i presenti non solo per il suo racconto, ma anche per la lettura di una lettera “Mi dispiace mamma”, una epistola che, in maniera immaginaria, un migrante morto scrive a sua madre ma che ha rappresentato uno spaccato molto reale e forte, tanto da motivare tanti giovani presenti a raccontare il loro viaggio e le loro aspettative.

C’è chi vorrebbe tornare a far visita alla mamma malata, chi vorrebbe rientrare nel proprio paese dopo aver raggiunto una posizione economica. Tante storie anche raccontate attraverso l’arte. Dopo un breve video di introduzione è la stata la prof.ssa Giordano dell’Accademia delle Belle Arti a spiegare un percorso laboratoriale svolto all’interno delle strutture di Città Solidale in preparazione a questa Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Un percorso che è partito dall’arte del riciclo per far raccontare ai ragazzi la loro storia individuale che diventa comunitaria in un puzzle creativo. Tanti i richiami autobiografici: il mare, la casa, la barca… spaccati di vita realizzati tutti con cartone, giornali e tempere, un’opera bellissima che i ragazzi di Città Solidale hanno voluto regalare all’Ipsia Ferarris e alla Dirigente Zaccone per la giornata e per l’accoglienza.

A fare sintesi e chiudere l’incontro sua Eccellenza Monsignor Maniago che ha voluto fortemente assistere agli interventi dei giovani migranti, parlando loro con tono e stile paterno e con un linguaggio chiaro e profondo di Pastore e di Maestro di vita. L’Arcivescovo ha raccontato loro, accennando alla preghiera conclusiva di Papa Francesco, di come proprio l’attuale Capo della Chiesa abbia un vissuto di migrazione; ha parlato alla sala piena di giovani vite di questo Dio che è amore, perché, pur nella diversità di culto, tutti abbiamo un Dio e nel suo nome occorre costruire quei ponti tra le persone, tra le culture.

Ha parlato di vita e di costruzione, della bellezza di costruire qualcosa e di come la distruzione (come nel caso della guerra), seppure non ci riguarda personalmente, non è piacevole per nessuno. Il Vescovo ha poi invitato i presenti a leggere con lui le parole di Papa Francesco, perché sono parole rivolte a Dio ma ci indicano qual è la nostra vera aspirazione per essere un’umanità portatrice di vita e di futuro. 

Una mattinata, dunque, ricca di emozioni, in cui a dare la lezione più grande sono stati i giovani studenti dell’Ipsia Ferraris della prof.ssa Zaccone e gli ospiti delle strutture guidate da Padre Piero Puglisi. Un connubio che vede pubblico, privato sociale e scuola in sintonia per costruire strade, ponti in favore della dignità della persona e della Vita! (rcz)

 

L’appello di Fondazione Città Solidale Onlus: Nominare un Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Calabria

Riceviamo e pubblichiamo

Non è passato inosservato come, in questi ultimi anni, la situazione dei minori si sia modificata a causa della pandemia e di come le conseguenze di natura sanitaria, sociale, educativa rappresentino una vera e propria emergenza, ancor più per tutti i bambini e bambine e adolescenti che già versavano in una condizione di svantaggio.

Nel 2004, in Calabria con la legge regionale 12 novembre 2004, n. 28, è stata istituita la figura del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, un’autorità indipendente di garanzia che ha il compito di garantire il pieno rispetto e l’attuazione dei diritti dei soggetti minori d’età che la Convenzione delle Nazioni Unite del 20 novembre del 1989 riconosce all’infanzia e all’adolescenza. Un punto di riferimento fondamentale, dunque, per la garanzia di tutti i soggetti minori d’età, tenuto a svolgere il proprio mandato di tutela “in piena autonomia, con indipendenza di giudizio e valutazione, senza vincoli di controllo gerarchico e funzionale”. Tra le principali funzioni del Garante previste dall’art. 2 della L.R. n.28/2004:

  1. promuovere, in collaborazione con gli Enti competenti e con le organizzazioni del privato sociale, iniziative per la tutela dei diritti dei Minori in particolar modo con riferimento al fenomeno della dispersione scolastica e del lavoro Minorile;
  2. vigilare sull’assistenza prestata ai Minori ricoverati in Istituti educativi-assistenziali, in strutture residenziali o comunque in ambienti esterni alla propria famiglia, anche in ordine allo svolgimento dei poteri di vigilanza e controllo di cui all’art. 2 della legge n. 698/1975 che vengono delegati ai Comuni che possono esercitarli tramite le Unità locali socio-sanitarie; segnala alle competenti Amministrazioni Pubbliche fattori di rischio o di danno derivanti ai Minori a causa di situazioni ambientali carenti o inadeguate dal punto di vista igienico-sanitario, abitativo, urbanistico;
  3. verificare le condizioni e gli interventi volti all’accoglienza ed all’inserimento del Minore straniero non accompagnato;
  4. fornire ogni sostegno tecnico e legale agli operatori dei servizi sociali e proporre alla Giunta Regionale lo svolgimento di attività di formazione; 
  5. istituire un elenco al quale può attingere anche il giudice competente per la nomina di tutori o curatori; 
  6. assicurare la consulenza ed il sostegno ai tutori o curatori nominati;

e tanto altro ancora.

Una figura, quella del Garante Regionale, di cui nessun territorio regionale dovrebbe esserne sprovvisto, specialmente in un momento storico come quello che stiamo vivendo e dal quale a fatica stiamo cercando di risollevarci. Eppure, in Calabria è da giugno 2020 che la figura del Garante per l’Infanzia e l’adolescenza è praticamente scomparsa dal panorama politico regionale, gli indirizzi e-mail istituzionali sono stati completamente  disabilitati e l’Ufficio di fatto non si è più costituito, in quanto viene nominato dal Consiglio regionale per un mandato legato alla durata della legislatura, e non vi è modo di prorogarne il mandato fino alla nomina del nuovo.

Tante le opportunità in sospeso o vanificate da questa mancanza, dalla presa in carico di interventi a favore dei minori, all’attuazione di convenzioni con le aziende ospedaliere per le cure dei soggetti minori di età che vivono in comunità o in case di accoglienza, italiani e non, alla promozione di programmi ed azioni di sensibilizzazione e formazione circa le problematiche inerenti l’infanzia e l’adolescenza, formulazione di proposte su atti normativi e di indirizzo riguardanti l’Infanzia, l’Adolescenza e la famiglia, di competenza della Regione, delle Province e dei Comuni…tutte attività che dovrebbero mettere al centro la persona di minore età e che invece sono rimaste praticamente “congelate” al 2020.

Una vacatio che dunque blocca procedure e interventi in favore dei minori in generale ed in particolare di quella parte di popolazione ancora più vulnerabile rappresentata dai  Minori Stranieri non Accompagnati. Rispetto a questi ultimi,  gli Enti formatori, Fondazione Città Solidale Onlus, Ufficio Migrantes di Cosenza, Cidis Onlus di Cassano allo Ionio, in collaborazione con l’Istituto don Calabria di Verona, nell’ambito del progetto Fami Monitoraggio della Tutela Volontaria ai sensi dell’art.11, della Legge 47/2017, nel biennio 2020-2021, e nell’anno in corso, nell’ambito del progetto Tutori Never Alone Fvg-Calabria, all’interno dell’iniziativa, Never Alone per un domani possibile, atto a rafforzare e supportare il sistema di Tutela Volontaria dei minori stranieri non accompagnati, che ha visto allargare il partenariato anche ad Arci Reggio Calabria Aps, garantiscono interventi sia individuali che di gruppo ai Tutori Volontari presenti sul territorio regionale, provvedendo a realizzare corsi di formazione per aspiranti Tutori Volontari, mediante un accordo siglato con l’Ufficio dell’Autorità Garante Nazionale, che ha già sollecitato una nomina a livello regionale. 

Per tutto quanto espresso sopra, la manifestazione di una volontà congiunta, un’unica voce, alla quale si unisce anche l’Ufficio Migrantes Regionale, rispetto alla richiesta di una nuova nomina, che non può essere più procrastinata a data da definirsi. 

Chiediamo che sia sanata questa inadempienza e che sia nominato con urgenza il Garante per l’Infanzia e dell’Adolescenza della Calabria. (rcz)

In Cittadella regionale il tavolo interistituzionale sul tema “Autismo: dalla conoscenza alla necessità di costruite risposte efficaci”

Si è svolto, in Cittadella regionale, un  Tavolo Interistituzionale per confrontarsi sul tema Autismo: dalla conoscenza alla necessità di costruire risposte efficaci, organizzato dalla Fondazione Città Solidale Onlus che, sempre di più,  si pone come sentinella nel territorio a tutela dei più deboli e bisognosi.

Ad aprire i lavori un video di presentazione dell’Ente, accolto dagli applausi dei presenti, che ha evidenziato l’evoluzione di Città Solidale nel corso del tempo attraverso svariati servizi e centri di accoglienza. Da alcuni anni Città Solidale offre, anche, supporto alle persone con disabilità e alle loro famiglie, in un territorio avaro di opportunità per chi vive situazioni di disagio fisico e psichico. A moderare l’incontro la giornalista Giulia Zampina che, presentando la giornata, ha introdotto l’intervento dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Calabria, Tilde Minasi.

La stessa ha messo in evidenza come bisogna elaborare risposte concrete e definite, non essendoci ormai la problematica relativa ai fondi a disposizione, che diano un senso anche di autonomia lavorativa e sociale a chi vive situazioni di disabilità. Problematiche che per l’Assessore Regionale vanno superate attraverso la creazione di una rete territoriale che possa superare i vincoli di una riforma del Welfare che presenta profonde criticità.

Una rete che non deve avere un’appartenenza politica, così come messo in evidenza dal Consigliere Regionale Ernesto Alecci: «Dobbiamo lavorare tanto ed insieme per superare gli ostacoli che impediscono alle persone autistiche di poter usufruire di diritti essenziali, incentivando quelle realtà che possono offrire servizi altamente professionali. In questa battaglia non può esistere tessera di partito o maggioranza e opposizione».

Le Istituzioni, quindi, al centro di una proposta concreta sul territorio, che deve tenere conto anche di realtà, anche quelle del Terzo Settore, che già offrono servizi rivolti a persone con disabilità, così come presentato negli interventi della responsabile del settore disabilità dott.sa Annarita Tolomeo e dalla dott.ssa Roberta Critelli di Fondazione Città Solidale.       

Ad entrare ancora più a fondo nella problematica dell’autismo gli interventi di Natalia Raione – Genitore e Presidente dell’Associazione Un futuro per l’Autismo e di Annamaria Lucchino – Genitore e membro dell’Associazione Oltre l’Autismo, testimonianze preziose di come le famiglie, coraggiosamente, supportano i figli nonostante una rete istituzionale che ancora oggi non riesce a dare risposte concrete. Un lavoro prezioso quello dei genitori che non vede alcuna pausa, nemmeno di fronte all’affiorare di sentimenti di solitudine dovuti ad una realtà sociale che vede nella disabilità un ostacolo e non una possibilità di un mondo diverso ma comunque prezioso. Gli interventi hanno messo in luce il prezioso contributo che si è avuto grazie alla costruzione di una rete delle famiglie che riescono ad aiutarsi ma che chiede a gran voce la costruzione di una fitta rete territoriale. 

Una “Rete” istituzionale che non può prescindere dagli enti comunali, sanitari e scolastici del territorio, rappresentati al Tavolo da Irene Cristofaro, vicesindaco e Assessore del Comune di Borgia, di Rosario Lostumbo, asssessore alle Politiche Sociali del Comune di Catanzaro, Valerio Geracitano  per il Comune di Soverato, dalle dott.sse Caloiero e Russo dell’Asp (in rappresentanza del Direttore Generale), dalla dott.ssa Maria Marino per l’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria. 

A chiudere i lavori del Tavolo Interstituzionale l’intervento di Padre Piero Puglisi, presidente di Città Solidale, che ha messo in evidenza come la Fondazione sia sempre di più legata al territorio e pronta a venire incontro, con risposte concrete, ai più bisognosi e alle famiglie, i cargivers naturali, in una Mission che non vuole lasciare nessuno indietro e che vuole essere pungolo delle Istituzioni affinchè si diano risposte efficaci alle persone con problematiche diverse.

La mattinata si è chiusa con la proiezione del video che vede protagonisti gli ospiti dei Centri Diurni gestiti da Fondazione Città Solidale che, con il loro sorriso e la loro intensa vitalità, sono riusciti a dare il senso al lavoro che, giorno dopo giorno, faticosamente ma con gioia e grande soddisfazione, si porta avanti. «C’è tanto ancora da lavorare» si concordava con i genitori e le Associazioni che si prendono cura di tanti autistici ma, la volontà di continuare su un cammino virtuoso e la speranza che anima tutti, consentirà di ottenere risultati nuovi, con a fianco le Istituzioni che si sono dette «pronte e disponibili a fare tutta la loro parte». (rcz)

CATANZARO – Concluso con successo il corso di formazione interno della Fondazione Città Solidale Onlus

Si è chiuso, con successo, il corso di formazione interno che ha visto i responsabili e viceresponabili di tutte le strutture e servizi gestiti dalla Fondazione Città Solidale Onlus di Catanzaro.

 A condurre il percorso formativo, il prof. Giovanni Sallemi, Docente di Metodi e tecniche di selezione e valutazione delle risorse umane, Promozione e tutela della salute e del benessere nei contesti organizzativi, Strutture e processi organizzativi presso l’Università Lumsa di Roma.

Le sessioni di lavoro hanno consentito ai partecipanti di prendere coscienza, ancora di più, di quanto sia necessario promuovere il benessere all’interno degli ambienti lavorativi, attraverso una gestione sistemica dei processi organizzativi che abbia come base e cardine la Mission e l’identità dell’Ente di appartenenza. Il Professor Sallemi, ripercorrendo anche vissuti personali e della sua esperienza lavorativa in strutture socio-sanitarie del Pubblico ed anche del Privato sociale, ha voluto mettere in evidenza come il fattore umano sia al centro della vita lavorativa e del servizio che offre un Ente, ed in questo senso bisogna porre in primo piano, oltre al bene comune, anche un livello di responsabilità collettiva che aiuti ogni singolo operatore ad essere consapevole delle mansioni che deve svolgere e delle ricadute che esse producono, in termini di efficacia, di produttività e di cambiamento, nel territorio in cui si opera.

La formazione ha ribadito, ancora una volta, che lavorare in un contesto di aiuto e di cura alla persona fragile richiede una forte motivazione (che va curata), passione e amore che devono sempre più coniugarsi con la professionalità, che è possibile solo con competenze adeguate alle sfide ed un aggiornamento costante.

Padre Piero Puglisi, Presidente di Fondazione Città Solidale, a conclusione della formazione, ha delineato gli aspetti salienti che sono emersi durate il lavoro e indicato le linee operative perché, dopo la teoria, l’approfondimento ed il confronto in aula, siano valorizzati gli elementi emersi e ritenuti importanti per migliorare l’Organizzazione e renderla sempre più orientata ai bisogni e capace di offrire risposte; migliorare le procedure, rendere più efficaci le azioni, interagire con il territorio, gli Enti, le Istituzioni e tutti i portatori di interesse, potenziare un agire trasparente, curare l’innovazione, la ricerca.

Il docente Sallemi ha ringraziato tutti i presenti per il clima di amore e di accoglienza che ha respirato nelle strutture che ha visitato in questi giorni, invitando tutti i presenti ad uno scambio futuro di esperienze nella sua terra di origine, il Veneto, dove lo stesso gestisce diverse strutture socio sanitarie. (rcz)

CATANZARO – È stato riaperto il Centro Diurno Minozzi

A Catanzaro è stato riaperto il Centro Diurno Minozzi, gestito dalla Fondazione Città Solidale Onlus, e voluto fortemente dall’assessore Rosario Lostumbo che, con grande sensibilità, ha voluto avanzare la promessa di prendere in carico la situazione di precarietà del servizio, per orientarlo ad una  stabilità doverosa nei confronti di tutto il gruppo.

«Non conoscevo la struttura fisicamente – ha dichiarato – e sono rimasto piacevolmente colpito da come viene gestita e come si dà il giusto spazio ad ogni attività laboratoriale, tutte azioni interessanti ed innovative. Sono sempre più determinato a continuare, fino alla fine del mio mandato, su questa direzione perché credo che ne valga la pena e che sia un obbligo verso questi ragazzi».

Questa notizia ha fatto “tirare un sospiro di sollievo” a tutti i presenti e fruitori del Centro che, con un sentito applauso, hanno voluto ringraziare, il rappresentante dell’Istituzione Comunale, per l’impegno e per il rispetto verso coloro che hanno veramente bisogno di potersi in qualche modo riscattare da una situazione, che per anni li ha rilegati in una condizione di emarginazione sociale.

Inoltre, nel corso della Giornata Mondiale del Malato, è stato organizzato nel quartiere di Catanzaro Lido, nella cappella “Maria Immacolata” e tutti i partecipanti hanno ascoltato la Parola con un forte spirito di gratitudine per il privilegio di essere unici nella propria condizione di disabilità.

La mattinata si è conclusa con un momento di convivialità ed allegria tra i presenti e con l’auspicio di un buon cammino per un servizio che pone al centro di tutto l’autonomia e la messa in gioco di persone che vivono situazioni di disabilità. (rcz)

CATANZARO – La Fondazione Città Solidale Onlus ha celebrato la Giornata della Memoria

Nella Sala Formazione della sede della Fondazione Città Solidale Onlus, insieme ai minori accolti nella struttura si è celebrata la Giornata della Memoria.

La manifestazione ha visto come partner ideale l’A.N.P.I., comitato provinciale di Catanzaro. Nel corso della manifestazione è stata presentata la mostra Sterminio in Europa, curata  dall’Aned, l’Associazione degli ex deportati. La mostra ha aiutato i ragazzi a comprendere ancora meglio la storia del nazifascismo. Come raccontano ancora i pochi sopravvissuti ai campi di concentramento, attraverso le immagini e i fatti proposti, la mostra racconta la tragedia vissuta dai popoli d’Europa dal 1933 al 1945 ma anche ammonire gli uomini a riconoscere per tempo i pericoli che minacciano l’umanità.

Discriminazione razziale, fanatismo politico e religioso, violenza e arbitrio, guerra, fame e sottosviluppo, sfruttamenti e malattie mietono ancora vittime in tante parti del mondo. Ricordare, dunque, non solo per capire i pericoli e riconoscere le ingiustizie, ma per combatterle, in un grande movimento che unisca tutti gli uomini in un vincolo di solidarietà verso mete di pace, di uguaglianza, di libertà e di giustizia. Ad introdurre i lavori Padre Piero Puglisi, che ha ringraziato l’ANPI per l’opportunità che ha dato ai ragazzi, anche attraverso le immagini della mostra, ed ha auspicato che questi momenti di riflessione e di confronto si possano ripetere in futuro al fine di coinvolgere il maggior numero di persone.

Lo stesso Presidente ha sottolineato come la Fondazione dia un supporto alle fasce più deboli della società e agli emarginati, ma che e’ anche impegnata per informare e sensibilizzare le giovani generazioni. La società non si può permettere di dimenticare e di lasciare nell’oblio le tragedie che hanno contrassegnato il Novecento e non deve mai più permettere che le stesse riaccadano. Concetti questi ripresi dalla docente Pamela Stranieri che con la sua testimonianza, fatta non solo di numeri e di spiegazioni rispetto l’olocausto, ha emozionato i presenti ricordando suo nonno che non ha mai potuto conoscere perché morto durante il nazifascismo.

Mario Vallone, presidente dell’ANPI provinciale di Catanzaro ha sottolineato come è ormai divenuta una consuetudine quella di celebrare il Giorno della Memoria cercando di privilegiare quei luoghi che vedono protagonisti quotidianamente soprattutto i giovani: «Proprio verso le nuove generazioni è importante concentrare l’attenzione e l’impegno per far conoscere e non disperdere la memoria sul tragico periodo del nazifascismo. Ma vogliamo ricordarlo anche a noi stessi, a quelli che sanno, a quelli che non sanno, a quelli che fanno finta di non sapere».

L’evento è stato trasmesso anche in diretta FB per far partecipare anche esterni nel rispetto della normativa Covid.  (rcz)

CATANZARO – Il 2 dicembre Città Solidale inaugura nuove strutture d’accoglienza

Il 2 dicembre, alle 11, la Fondazione Città Solidale Onlus inaugura, a Catanzaro, le nuove strutture d’accoglienza Dopo di noi Simona, Centro Diurno DanielaCasa di riposo Maria Natalina.

Nel corso dell’evento, che prevede la proiezione di un video, la visita delle strutture, un momento artistico a cura dei Centri Diurni “Minozzi” e “Cassiodoro”, sarà impartita la benedizione di mons. Angelo Raffaele Panzetta, amministratore apostolico dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. (rcz)

 

SETTINGIANO (CZ) – Inaugurata la Casa di Accoglienza “Centro San Martino”

È stata inaugurata, nei giorni scorsi, a Settingiano, la Casa di Accoglienza “Centro San Martino”, che sarà gestita da Fondazione Città Solidale Onlus, e che ospiterà Minori Stranieri non accompagnati e rientra nella progettualità Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione).

Il progetto, di cui è titolare il Comune di Tirolo, verrà quindi ad inserirsi nei numerosi servizi di accoglienza ed integrazione che Fondazione Città Solidale sta portando avanti in favore dei migranti che insistono sul territorio della provincia catanzarese.

A presiedere la breve liturgia prima dell’inaugurazione Mons. Gregorio Montillo, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squllace, che ha portato i saluti dell’Amministratore Apostolico, mons. A.R. Panzetta.

Mons. Montillo ha sottolineato come la curia e la Chiesa catanzarese siano entusiaste di questa nuova iniziativa che vede la carità vissuta concretamente nei confronti degli ultimi, verso coloro che sono scappati dalle loro terre, proprio come fece Gesù per sfuggire alla prepotenza del tiranno di turno: «Una carità cristiana ed autentica che viene portata avanti da p. Piero Puglisi al quale tutti siamo grati».

Presente all’iniziativa anche la dott.ssa Richichi, dirigente della Prefettura, che ha portato i saluti del Prefetto di Catanzaro ed ha sottolineato come «questi progetti siano preziosi per tutto il territorio di Catanzaro ed in generale della Calabria che si trova in questi anni ad affrontare emergenze legate all’accoglienza dei migranti che giungono sulle nostre coste e che molte volte vedono sbarcare proprio i minori«.

«Giovani e giovanissimi – ha aggiunto – che hanno bisogno di entrare subito nei circuiti dell’accoglienza, al fine di poter offrire loro dei percorsi rivolti all’autonomia e all’integrazione».

E proprio sul concetto di integrazione che si è voluto soffermare il sindaco di Settingiano, comune dove è ubicata la casa di accoglienza San Martino, dott. Rodolfo Iozzo: «Oggi sono felice perché vedo rivivere questa struttura che, per diversi anni, ha visto crescere i piccoli abitanti di Settingiano».

«Ora – ha aggiunto – riveste un’altra funzione, quella di accogliere i Minori Stranieri non accompagnati, ed in questo senso sono sicuro che la comunità di Settingiano sia aperta all’accoglienza e all’integrazione degli stessi per far vivere loro un’esperienza positiva e completa».

Concetto, quello dell’accoglienza, che non può prescindere da quello dell’umanità, così come sottolineato dalla dott.ssa Paonessa Irene, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Tiriolo, ente titolare del progetto, che ha, inoltre, ribadito come lo stesso Comune sia orgoglioso di aver intrapreso questa strada rivolta ai minori stranieri.

I comuni, quindi, fanno rete e diventano promotori dei valori del Terzo Settore e del Sociale, come sottolineato dal dott. Rosario Lostumbo, assessore alle Politiche Sociali del comune di Catanzaro (comune capoambito): «Oggi sono felice di poter essere presente a questa inaugurazione, la mia esperienza di assessore è iniziata da poco ma devo dire che qualcosa si sta muovendo e stiamo iniziando a muovere i primi passi».

«Abbiamo ancora molto da fare – ha spiegato –  ma, se svestiamo i panni di amministratori e ci immergiamo nei concetti di umanità propri del Terzo Settore, possiamo dare quel valore aggiunto a iniziative di questo tipo».                     

«Un progetto, quello della casa di accoglienza San Martino, che non può prescindere dal lavoro di rete sul territorio, sia con il mondo del Volontariato che con quello del Terzo Settore», concetti questi ribaditi con forza sia dal presidente del CSV Calabria Centro Guglielmo Merazzi che da Beppe Apostoliti, presidente del Forum Terzo Settore Catanzaro-Soverato.

«Tale rete non può prescindere da un ruolo centrale che può rivestire la parrocchia in ogni luogo dove è presente un progetto di accoglienza», concetto abbracciato dal parroco di Settingiano, don Giuseppe Biamonte, che ha voluto specificare come sia fondamentale seminare il bene, anche se magari il frutto sarà raccolto dopo tanti sacrifici e dopo aver versato qualche lacrima. 

A precedere il taglio del nastro da parte della dott.ssa Richichi e della dott.ssa Paone, le parole del presidente di Fondazione Città Solidale, p. Piero Puglisi che ha voluto mettere in luce l’impegno costante della Fondazione a favore degli ultimi, con un approccio sempre di alto profilo professionale nel gestire l’accoglienza ma, soprattutto, nel favorire l’integrazione autentica sul territorio.

Prima di chiudere la mattinata, tutti gli ospiti hanno visitato la struttura, completamente rinnovata e resa accogliente e “calda”, e dopo hanno condiviso un momento di convivialità e di augurio per suggellare l’ennesimo passo in avanti che il territorio della provincia di Catanzaro ha fatto nell’accoglienza dei tanti minori che, ormai, quotidianamente, giungono sulle nostre coste. (rcz)

CATANZARO – Riprendono le attività del Centro Diurno Minozzi

Il Centro Diurno Minozzi di Catanzaro Lido, gestito dalla Fondazione Città Solidale Onlus, riapre le sue porte per volontà del Presidente, Padre Piero Puglisi, e di tutta la famiglia di Città Solidale con l’obiettivo di continuare a sostenere le famiglie nel percorso di autodeterminazione e inclusione dei propri cari.

La riapertura è stata possibile grazie alla Fondazione Città Solidale Onlus, che ha deciso di autofinanziarsi, a seguito della chiusura della struttura a fine luglio, in quanto il progetto era terminato e il finanziamento “a pioggia”, ritagliato per un servizio diurno per loro indispensabile, non c’era possibilità di proroga.

Un servizio, quello del Centro Diurno, che offre risposte così importanti ad un territorio sprovvisto di punti di riferimento per le persone con disabilità non può restare chiuso oltre, ne è consapevole Padre Piero Puglisi, e se ciò sfugge ai meccanismi di una politica impegnata in altro, non può lasciare indifferente chi dell’accoglienza ne ha fatto i pilastri della propria esperienza. (rcz)

 

SOVERATO (CZ) – S’inaugura la mostra “Scatti Umani”

Il 2 agosto, a Soverato, all’Ex Comac, s’inaugura la mostra Scatti Umani di Francesco Malvolta, e visitabile fino al 7 agosto.

Un’iniziativa che si inserisce nel programma della giornata organizzata dalla Fondazione Città Solidale onlus di Catanzaro e che affronterà il delicato argomento del pregiudizio e degli stereotipi. Gli scatti di Malvolta, infatti, sono una testimonianza delle migrazioni e del loro evolversi, concentrandosi sui loro protagonisti, «ogni scatto, un racconto», che «Fondazione Città Solidale ha voluto abbracciare, non solo come strumento di sensibilizzazione ma anche come testimonianza di quello che vivono molte volte gli ospiti delle strutture di accoglienza ed in particolare dei Sai (Sistema di Accoglienza Integrato) che vengono gestiti dalla stessa onlus nel territorio calabrese».

Malavolta è un fotogiornalista iscritto all’Odg della Calabria, impegnato da oltre vent’anni nella documentazione dei flussi migratori che interessano il nostro continente. Gli ultimi flussi sono stati segnati da un intensificarsi senza precedenti. Un lavoro svolto in un contesto spazio-temporale in costante mutamento che lo ha portato a viaggiare lungo i confini di un’Europa sempre più blindata e difficile da raggiungere via terra o via mare.

Malavolta, da nove anni, collabora con la Comunità Europea, con l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, con varie agenzie di stampa internazionale, come Associated Press, nonché organizzazioni internazionali quali Unhcr e Oim. Il suo lavoro è contraddistinto dalle emozioni impresse nella pellicola che il fotografo ha sapientemente immortalato, facendo emergere la drammaticità che vivono migliaia di persone ogni anno durante i “Viaggi della speranza”. Immagini che molte volte vedono come protagonisti i bambini e minori, anche loro vittime di guerre e di situazioni di marginalità estrema. Dalle parole di Malavolta emerge la passione per il lavoro che svolge:

«L’incontro con la fotografia è stato casuale – ha spiegato il fotografo –. Potremmo dire che sia stata lei a scegliere me. Da sempre sono stato appassionato di immagine in senso lato, ma non avevo sviluppato una vera consapevolezza oltre la passione». (rcz)