Sud e Futuri: a Scilla con la Fondazione Magna Grecia

Domani, lunedì 10 e martedì 11 luglio, a Scilla si terrà Sud e Futuri, la manifestazione organizzata dalla Fondazione Magna Grecia, guidata da Nino Foti, per immaginare i possibili futuri del Mezzogiorno.

Un evento, dunque, che è l’occasione per discutere e riflettere sul Mezzogiorno e le sue potenzialità di sviluppo e, come sempre, parterre di ospiti davvero d’eccezione. In attesa dell’International annual meeting che a settembre approderà a Paestum e Castellabate, nasce il primo Focus che negli anni diventerà un appuntamento stabile a Scilla: Un Sud “Green & Blue”, Risorse, Ostacoli e Opportunità. Quali sono i futuri possibili? Il Sud può diventare green? Come si racconta un territorio per rendere il turismo una vera leva di sviluppo?

Queste e altre suggestioni strategiche per il rilancio del Mezzogiorno emergeranno sotto la regia dei conduttori: Fabrizio Frullani, vicedirettore del Tg2, Alessandro Russo, direttore editoriale di LaC Network e Paola Bottero, direttore strategico di Pubbliemme-ViaCondotti21.

Primo appuntamento lunedì 10 luglio alle 10.30, con i saluti della Commissione straordinaria di Scilla e l’introduzione di Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia. Si parlerà del “Valore aggiunto della ricerca” con Fiammetta Pilozzi, responsabile del settore ricerca della Fondazione Magna Grecia e Simona Totaforti, prof. ordinario di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria.

Alle 12 si aprirà il panel “La grande sete del Sud e i dissesti idrogeologici”, con Salvatore Barbagallo, professore di Idraulica agraria dell’Università di Catania, Cataldo Calabretta, amministratore di Sorical, Antonello Colosimo, magistrato della Corte dei Conti e socio fondatore della Fondazione Magna Grecia, Erasmo D’Angelis, presidente Fondazione Earth and Water Agenda EWA e Massimo Sessa, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Sulle “Infrastrutture necessarie per cambiare il Sud Italia” si confronteranno – a partire dalle 15.30 – Pietro Busetta, professore di Statistica Economica dell’Università degli Studi di Palermo, Giusy Caminiti, sindaco di Villa S. Giovanni, Francesco Saverio Coppola, segretario generale dell’Associazione Internazionale Guido Dorso, Paolo Di Giannantonio, giornalista Rai, Dario Lo Bosco, presidente RFI, Saverio Romano, deputato e vicepresidente Fondazione Magna Grecia, Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, Silvio Greco, vice presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Francesco Russo, professore di Ingegneria dei Sistemi di Mobilità Sostenibile dell’Università degli Studi di Reggio Calabria, Luciano Pollichieni, analista per la Fondazione Med-Or e collaboratore di Limes, Carmelo Versace, presidente della Città Metropolitana di  Reggio Calabria e con Antonio Viscomi, giuslavorista, direttore Digit Lab Law dell’Università degli Studi Magna Grecia di Catanzaro.

Nella seconda giornata di incontri, martedì 11 luglio, si discuterà soprattutto di turismo. Come far diventare le ricchezze del Sud un vero volano per lo sviluppo? Come si narra un territorio in modo strategico perché i bellissimi borghi del Mezzogiorno si sviluppino, anche grazie alla grande occasione del Pnrr?

Alle 10.30 scopriremo come Narrare un territorio in chiave turistica: il valore della cultura e della comunicazione con Pierpaolo Bombardieri, segretario nazionale Uil, Pietro Busetta, professore di Statistica Economica dell’Università degli Studi di Palermo, Giancarlo Dell’Orco, destination manager ed esperto di reti locali, Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, Raffaele Greco, commissario straordinario dell’Ente Parchi Marini della Calabria, Giuseppe Zimbalatti, rettore dell’Università Mediterranea, Giorgia Bettaccini, manager di Comunità, Francesco Cicione, presidente di Entopan, Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, Raffaele Rio, presidente di Demoskopika e Ninni Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria.

Delle Opportunità del Pnrr: presentazione Bando Borghi e Bando Borghi Imprese discuteranno alle 15.30 Nicole Conte, consulente di finanza agevolata Sercam Advisory, Giancarlo Dell’Orco, presidente Coopera, Maria Cristina Leardini, Cofounder di Sharryland. (rrm)

Il 10 luglio a Scilla torna “Sud e Futuri” della Fondazione Magna Grecia

Lunedì 10 e martedì 11 luglio, a Scilla si terrà Sud e Futuri, la manifestazione organizzata dalla Fondazione Magna Grecia, guidata da Nino Foti, per immaginare i possibili futuri del Mezzogiorno.

Un evento, dunque, che è l’occasione per discutere e riflettere sul Mezzogiorno e le sue potenzialità di sviluppo e, come sempre, parterre di ospiti davvero d’eccezione. In attesa dell’International annual meeting che a settembre approderà a Paestum e Castellabate, nasce il primo Focus che negli anni diventerà un appuntamento stabile a Scilla: Un Sud “Green & Blue”, Risorse, Ostacoli e Opportunità. Quali sono i futuri possibili? Il Sud può diventare green? Come si racconta un territorio per rendere il turismo una vera leva di sviluppo?

Queste e altre suggestioni strategiche per il rilancio del Mezzogiorno emergeranno sotto la regia dei conduttori: Fabrizio Frullani, vicedirettore del Tg2, Alessandro Russo, direttore editoriale di LaC Network e Paola Bottero, direttore strategico di Pubbliemme-ViaCondotti21.

Primo appuntamento lunedì 10 luglio alle 10.30, con i saluti della Commissione straordinaria di Scilla e l’introduzione di Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia. Si parlerà del “Valore aggiunto della ricerca” con Fiammetta Pilozzi, responsabile del settore ricerca della Fondazione Magna Grecia e Simona Totaforti, prof. ordinario di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria.

Alle 12 si aprirà il panel “La grande sete del Sud e i dissesti idrogeologici”, con Salvatore Barbagallo, professore di Idraulica agraria dell’Università di Catania, Cataldo Calabretta, amministratore di Sorical, Antonello Colosimo, magistrato della Corte dei Conti e socio fondatore della Fondazione Magna Grecia, Erasmo D’Angelis, presidente Fondazione Earth and Water Agenda EWA e Massimo Sessa, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Sulle “Infrastrutture necessarie per cambiare il Sud Italia” si confronteranno – a partire dalle 15.30 – Pietro Busetta, professore di Statistica Economica dell’Università degli Studi di Palermo, Giusy Caminiti, sindaco di Villa S. Giovanni, Francesco Saverio Coppola, segretario generale dell’Associazione Internazionale Guido Dorso, Paolo Di Giannantonio, giornalista Rai, Dario Lo Bosco, presidente RFI, Saverio Romano, deputato e vicepresidente Fondazione Magna Grecia, Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, Silvio Greco, vice presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Francesco Russo, professore di Ingegneria dei Sistemi di Mobilità Sostenibile dell’Università degli Studi di Reggio Calabria, Luciano Pollichieni, analista per la Fondazione Med-Or e collaboratore di Limes, Carmelo Versace, presidente della Città Metropolitana di  Reggio Calabria e con Antonio Viscomi, giuslavorista, direttore Digit Lab Law dell’Università degli Studi Magna Grecia di Catanzaro.

Nella seconda giornata di incontri, martedì 11 luglio, si discuterà soprattutto di turismo. Come far diventare le ricchezze del Sud un vero volano per lo sviluppo? Come si narra un territorio in modo strategico perché i bellissimi borghi del Mezzogiorno si sviluppino, anche grazie alla grande occasione del Pnrr?

Alle 10.30 scopriremo come Narrare un territorio in chiave turistica: il valore della cultura e della comunicazione con Pierpaolo Bombardieri, segretario nazionale Uil, Pietro Busetta, professore di Statistica Economica dell’Università degli Studi di Palermo, Giancarlo Dell’Orco, destination manager ed esperto di reti locali, Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, Raffaele Greco, commissario straordinario dell’Ente Parchi Marini della Calabria, Giuseppe Zimbalatti, rettore dell’Università Mediterranea, Giorgia Bettaccini, manager di Comunità, Francesco Cicione, presidente di Entopan, Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, Raffaele Rio, presidente di Demoskopika e Ninni Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria.

Delle Opportunità del Pnrr: presentazione Bando Borghi e Bando Borghi Imprese discuteranno alle 15.30 Nicole Conte, consulente di finanza agevolata Sercam Advisory, Giancarlo Dell’Orco, presidente Coopera, Maria Cristina Leardini, Cofounder di Sharryland. (rrc)

Lunedì 27 marzo a Palermo la giornata dedicata al Ponte sullo Stretto della Fondazione Magna Grecia

Lunedì 27 marzo, a Palermo, al Teatro Massimo, si terrà una giornata sul tema Il Ponte sullo Stretto: una sfida necessaria, organizzata dalla Fondazione Magna GreciaFondazione Sicilia.

«Mai come ora il Ponte sullo Stretto sembra essere una realtà a portata di mano», ha dichiarato il presidente della Fondazione Magna Grecia, Nino Foti. «Questo significa che le istituzioni locali, e gli attori sociali e politici, i protagonisti del mondo dell’impresa e dell’università devono unire le forze per far sì che questa essenziale infrastruttura europea non subisca intoppi e rallentamenti. Il Ponte può rappresentare una svolta nell’economia italiana e del Mezzogiorno, ma anche un risarcimento per due regioni, Sicilia e Calabria, che hanno un colpevole deficit infrastrutturale».

«Il Ponte non è alternativo all’Alta velocità o alla Statale 106 – ha concluso – alle reti viarie e agli investimenti portuali, ma ne rappresenta la naturale e necessaria cerniera strategica».

«Da troppi anni si dibatte sull’importanza di realizzare il Ponte sullo Stretto», ha affermato il presidente della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore.

«È ormai giunto il momento di passare dalle parole ai fatti, prendendo consapevolezza che questa grande opera può e deve essere realizzata, non soltanto a beneficio della Sicilia, ma di tutta l’Italia. Per queste ragioni, la Fondazione Sicilia, in collaborazione con la Fondazione Magna Grecia, ha organizzato, promosso e sostenuto il convegno Il Ponte sullo Stretto: una sfida necessaria».

«Un’occasione imperdibile – ha continuato – per mettere a confronto le migliori energie del nostro Paese, per fornire un contributo concreto e costruttivo che dia impulso alla realizzazione di un’opera straordinaria. Lo sforzo comune richiesto è altrettanto straordinario, e sono certo che il convegno, per la qualità dei relatori e di tutti coloro che, a vario titolo, interverranno e parteciperanno, saprà catalizzare l’attenzione nazionale e offrire quegli spunti di riflessione che mi auguro permettano al nostro Paese di raccogliere questa sfida eccezionale, ma possibile con il concorso di tutti».

Una giornata di discussione organizzata in partnership con il Gruppo Pubbliemme-Diemmecom, ViaCondotti21-LaCapitale, LaC Network e coordinata da Alessandro Russo, direttore editoriale del Network e Paola Bottero, direttore strategico del Gruppo, che introdurranno i quattro panel. Altri media partner dell’iniziativa sono AdnKronos e Italpress.

Un evento nel quale eccellenze di diversi settori strategici per l’Italia del sud analizzeranno le molteplici sfide che una grande infrastruttura come il Ponte che collegherà Calabria e Sicilia comporterà: una sfida infrastrutturale, politica, sociale ed economica.

Un’analisi eterogenea che offrirà diversi punti di vista, importanti spunti di riflessione sulla centralità dei grandi investimenti in infrastrutture e mobilità nel Mezzogiorno, anche in considerazione delle prospettive connesse all’attuazione del Pnrr.

Dopo i saluti del presidente della Fondazione Magna Grecia, Nino Foti, del presidente della Fondazione Sicilia Raffaele Bonsignore e del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, la prima sessione, La sfida sociale, sarà moderata dalla giornalista Barbara Romano, e vedrà dialogare Vincenzo Fortunato, amministratore della Società Ponte sullo Stretto, Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo e Lino Morgante, presidente e direttore editoriale di S.E.S. Società Editrice Sud.

Alle 12 appuntamento con La sfida economica e i relatori Michele Battaglia, dottore commercialista e partner Studio BCC, Pietro Massimo Busetta, professore di Statistica economica all’Università degli Studi di Palermo, Dario Lo Bosco, ordinario di Strade, Ferrovie ed Aeroporti e Head della FS Academy di FSI, Maurizio Lupi, deputato già ministro dei Trasporti e Francesco Profumo, presidente Acri, già ministro dell’Istruzione.

La terza sessione, moderata dal giornalista Fabrizio Frullani alle 15, sarà incentrata su La sfida infrastrutturale e vedrà la partecipazione di Alessandro Aricò, assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione Siciliana, Marco Marchese, direttore investimenti Sud di RFI, Tullio Giuffrè, professore di Strade, Ferrovie ed Aeroporti dell’Università degli Studi di Enna Kore e di Francesco Russo, docente di Ingegneria dei Sistemi di Mobilità Sostenibile dell’Università degli Studi di Reggio Calabria.

Ultimo appuntamento alle 17 con il panel La sfida politica,che ospiterà le riflessioni di Riccardo Di Stefano, presidente Giovani Imprenditori di Confindustria, del ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, del deputato Saverio Romano, vicepresidente della Fondazione Magna Grecia e di Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana. (rrm)

Giovedì a Roma il convegno “Mezzogiorno strategico” della Fondazione Magna Grecia

Si intitola “Mezzogiorno strategico – L’Italia del Sud: Una sfida politica, economica, culturale ed etica”, il convegno in programma domani a Roma, a La Lanterna di Via Tomacelli e organizzato dalla Fondazione Magna Graecia, presieduta da Nino Foti.

Il convegno è diviso in tre sessioni: la prima parte alle 10.15 ed è dedicata a Il valore della cultura. Coordina il giornalista Francesco Verderami.

Intervengono: Biagio Mazzotta, Ragioniere Generale dello Stato, Adriano Giannola, Presidente Svimez, Francesco Cicione, Presidente Entopan – Smart Networks & Strategies, Antonello Colosimo, Magistrato della Corte dei Conti e Socio Fondatore Fondazione Magna Grecia, Cristina Costarelli, Presidente Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e Alte Professionalità dello Stato, Regione Lazio, Giorgio Sotira, Ceo Civita Mostre e Musei.

La seconda sessione partirà alle 15, e tratterà il tema “I giovani e lo sport al Sud. Una sfida per il futuro del Mezzogiorno”. Introduce il presidente Foti. Coordina Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport.

Intervengono Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani, Gabriele Gravina, Presidente Figc, Mauro Balata, Presidente della Lega Serie B, Giuseppe Capua, Presidente Commissione Antidoping Figc.

L’ultima sessione, in programma alle 17, sarà su Infrastrutture e mobilità: da e verso l’EuropaAlta velocità, Aeroporti, Porti, Innovazione tecnologica e Ponte sullo Stretto.

Coordina Fabrizio Frullani, giornalista del Tg2. Introduce il presidente Foti.

Intervengono Saverio Romano, deputato e vice presidente Fondazione Magna Grecia, Carlo Borgomeo, presidente Assaeroporti, Fabrizia Favara, chief strategist officer Ferrovie dello Stato Italiane; Dario Lo Bosco, presidente Gruppo Publiemme – Diemmecom, Giuseppe Romano, commissario straordinario Zes Campania e Calabria, Francesco Russo, prof. ingegneria dei Sistemi di Mobilità Sostenibile Università Mediterranea, Vera Fiorani, amministratrice delegata e direttrice generale Rfi, Roberto Occhiuto, presidente Regione Calabria, Raffaele Fitto, ministro per le pOlitiche Europee, Coesione e Pnrr. (rrm)

SUD, DA SCILLA LE IDEE DI RINNOVAMENTO
LA SFIDA È GIA AVER SCELTO LA CALABRIA

di SANTO STRATI – La prima sfida già sta nella scelta della location: la Calabria, Scilla. Convocare un super “pensatoio” par parlare di Sud in Calabria spiega chiaramente l’idea di Mezzogiorno che porta avanti la Fondazione Magna Grecia guidata dall’ex deputato Nino Foti: «la Calabria è il luogo migliore – ha detto la giornalista Paola Bottero in apertura dei lavori – per immaginare un futuro diverso che sappia valorizzare le ricchezze del territorio».

C’è un potenziale incredibile in questa terra e, soprattutto, occorre fare una profonda opera reputazione per restituire la vera immagine di una regione come, purtroppo, in tantissimi non la vedono. La Calabria come terra di crescita e sviluppo, di formazione, di intelligenze e di risorse umane che, ovunque nel mondo, hanno mostrato capacità e competenze. Il merito del convegno Sud-e-Futuri è proprio questo: aver messo la Calabria al centro dell’attenzione pubblica, sotto riflettori di luce positiva, che diano al territorio le giuste chances di ripresa. È questo il punto di inizio: la ripartenza, soprattutto alla luce dei miliardi messi a disposizione dall’Europa e disponibili con il “Piano di ripresa e resilienza” perché si possano finalmente offrire vere opportunità ai nostri giovani.

Discutere di sviluppo non è mai un esercizio inutile: serve focalizzare idee e proposte, finalizzare iniziative, sviluppare e portare avanti progetti che siano concreta dimostrazione che stavolta si fa sul serio. Anche perché – sia ben chiaro – questa è l’ultima occasione. Come il Piano Marshall ha fatto risorgere l’Italia (ed erano risorse minime rispetto a quelle di oggi), così il PNRR se intelligentemente utilizzato offre un’opportunità straordinaria per tutta la regione, per i calabresi che ci vivono e per quelli (tantissimi) disponibili a tornarci (con l’ansia dell’assai gradito ritorno a casa).

Occorre guardare con molta attenzione ai risultati questi tre giorni (il convegno si chiude oggi) per valutarne i suggerimenti e analizzare le idee, cosa che la nostra classe politica e dirigente ha sempre mancato di fare. Serve una visione di futuro, una strategia che metta insieme le tante problematiche del Mezzogiorno e indichi le soluzioni per sanità, mobilità, lavoro: è quest’ultimo l’obiettivo principale che dovrebbe occupare i pensieri del futuro governatore della Calabria. Creare occasioni e opportunità di lavoro per i tantissimi laureati e diplomati che hanno il trolley pronto per partire, con la morte del cuore, perché non ci sono le condizioni di welfare che permettano di progettare un qualunque futuro, mettere su famiglia, comprarsi una casa, offrire ai figli che verranno condizioni di vita adeguate. I nostri governanti – non lo dimentichino i calabresi che il 3 e 4 ottobre andranno al voto (e speriamo rinunceranno ad astenersi) – hanno rubato il futuro ai nostri ragazzi: interrompiamo questo “furto” e guardiamo con ottimismo al domani.

Non è un caso che il tema della tre giorni di Scilla sia stato (R)innoviamo il Mezzogiorno, dove il rinnovamento fa il paio con l’innovazione, vera chiave di sviluppo per una terra che utilizza appena il 5% delle sue risorse. Uno degli obiettivi del meeting era quello di agevolare i contatti tra le varie realtà, italiane e non solo, per creare una rete che sappia garantire sviluppo e progresso: vedremo nei prossimi mesi se sarà adeguatamente capitalizzato questo contributo di idee. Di iniziativa importante ha parlato la viceprefetto vicario Maria Stefania Caracciolo: «in linea con gli obiettivi di chi vuole che la nostra terra non sia più terra di ‘ndrangheta. Dobbiamo cominciare a guardare la parte piena del bicchiere, il positivo smettendo di piangerci addosso. Bisogna chiedersi perché l’imprenditoria non decolla in questa nostra regione. La criminalità non può essere sconfitta con interdittive e certificazioni, ma serve uno sforzo corale e collettivo, un cambio di natura culturale».

Idee chiare, a proposito, di un Sud che non trova la sua dimensione imprenditoriale in una terra che – secondo il giornalista Antonio Padellaro presidente de Il Fatto Quotidiano – che vede imperare una triangolazione di potere. Un vertice di questo triangolo è rappresentato dall’Unione Europea con i fondi stanziati per l’emergenza e le garanzie richieste per potere realizzare i progetti. I finanziamenti potrebbero essere interrotti se non si rispettano gli impegni presi. Il secondo vertice del triangolo è il governo di Mario Draghi garante per l’Italia nel mondo e garante del Pnrr. La classe politica che verrà eletta alle prossime elezioni regionali in Calabria – ha ammonito Padellaro – sarà sotto osservazione per evitare che i finanziamenti possano finire nelle tasche della malavita. Il vertice alto del triangolo è il presidente Sergio Mattarella che sta intervenendo più che con moniti, con precise richieste. Così come è avvenuto con la richiesta di mettere un freno alle manifestazioni violente dei no vax. Questo il quadro di riferimento in cui dobbiamo muoverci».

Accanto a Padellaro un altro grande giornalista italiano, Paolo Mieli,  ha offerto un contributo di non poco conto concordando sulla necessità di investire  sulla cultura della cura del territorio  (introdotta dal vicecapo della Protezione Civile Immacolata Postiglione): «È corretta – ha detto Mieli – la declinazione dell’emergenza al plurale. Devo dire, però, che il colpo d’occhio che ho avuto arrivando in Calabria è stato molto positivo. Questa regione, che sembrava dovesse essere la prima a soccombere per la pandemia dopo il cambio dei commissari alla sanità di un anno fa, ha invece resistito. Ha dato una prova di civiltà e responsabilità maggiore rispetto ad altre regioni. Adesso si andrà al voto e, compatibilmente alle norme covid, più si vota meglio è». Mieli ha poi sottolineato la necessità di una riforma costituzionale rifacendosi a quanto fatto da De Gaulle che, secondo il giornalista, presenta molti profili comuni a Mario Draghi. «La nostra Costituzione sarà anche la più bella del mondo – ha detto ancora Mieli – ma siamo stati commissariati due volte con Monti e Draghi, per non parlare delle anomalie sulla prosecuzione dei mandati dei presidenti della Repubblica.Siamo davanti a una grave crisi costituzionale e si deve stare attenti alle ripartenze calate dall’alto. L’unico meccanismo virtuoso è quello di coinvolgere il popolo, non solo quando deve vaccinarsi, ma anche per scegliere la classe dirigente».

C’è – è evidente – ha sottolineato il presidente della Fondazione Magna Grecia Nino Foti – il rischio che i finanziamenti destinati al Sud vadano dispersi o acquisiti dalla criminalità. «La mancanza di civismo e, invece, la presenza di una struttura sociale che non osserva le regole hanno dato spazio libero alla criminalità organizzata di crescere indisturbata. Serve poi uno svecchiamento e il rinnovamento della burocrazia nazionale e regionale che sono state, spesso, di ostacolo alla spesa pubblica per la loro arretratezza».

Gli interventi sono stati tanti e altri sono in programma oggi. Il vicepresidente della Regione Sicilia Gaetano Armao ha parlato della «grande opportunità per recuperare gravi gap strutturali, perché la ripresa è tangibile, con prospettive importanti per i prossimi quattro anni», mentre l’amministratore delegato della Consap (la Concessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici) Vincenzo Sanasi D’Arpe ha sottolineato che «serve un duplice ruolo di controllo sia sulla liceità che sulle modalità operative di gestione dei fondi. Oltre il 50% di questi sarà destinato a infrastrutture, alta velocità e porti. Si tratta di un intervento dello Stato nel mercato che il governo dovrà gestire usando strumenti di programmazione economica.  Accanto a questi occorrono misure straordinarie per la crisi e il risanamento d’impresa». E di innovazione tecnologica, tra gli altri, hanno parlato il Rettore della Mediterranea Santo Marcello Zimbone, il giornalista Giuseppe Smorto, Francesco Caporaso di Anas Calabria, Luigi De Vecchis di Huawei Italia, Giovanni Ferigo ad di Inwit.

Ma la pandemia continuerà a costringerci nell’emergenza? Secondo Franco Romeo, direttore di Cardiologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, va rifiutata «la narrazione, spesso eccessivamente critica del sistema sanitario calabrese, e difeso la tenuta complessiva della Calabria. Abbiamo resistito meglio di quanto si poteva immaginare alla pandemia. In Calabria ci sono stati 1302 morti dall’inizio dell’emergenza Covid. Avevamo 140 posti di terapia intensiva contro i 500 della Lombardia, in linea quindi con la consistenza della popolazione e mai si sono riempite. Anche l’indice di letalità, il rapporto cioè tra numero morti e pazienti che hanno avuto la malattia, si è attestato all’1.3, rispetto alla media nazionale sopra il 3. È vero che c’è stato disordine, ritardi nella vaccinazione, ma non c’è mai stato paziente che non abbia trovato posto in ospedale. Sicuramente, però, nell’anno appena passato ci saremmo aspettati investimenti maggiori nella sanità calabrese».

Naturalmente si è parlato anche di mobilità (carente al massimo in Calabria) e del Ponte sullo Stretto. L’Università Mediterranea per voce di Marina Tornatora, docente del dipartimento Arte, ha espresso un punto di vista ababstanza coerente con la visione offerta a suo tempo dal fondatore di Architettura a Reggio Ludovico Quaroni: «Il corridoio scandinavo deve avere una strategia di territorio che dà un’attenzione precisa a tutte le realtà interconnesse non solo al ponte». Bisogna «ristabilire degli equilibri di infrastrutture» perché il Sud non parta svantaggiato: «Se Roma-Milano si fa in tre ore e mezza dobbiamo pretendere Roma-Catania in tre ore e mezza. Il ponte deve farci riflettere su una strategia ampia: guardare al Sud come uno spazio di baricentro nel Mediterraneo». «Il ponte – secondo Dario Lo Bosco, presidente di Trainose del Gruppo FS – è una cerniera strategica di un grande corridoio plurinazionale. Interconnettere le reti significa dare valore aggiunto anche all’economia e al pil. Oggi il ponte è una scommessa anche per incrementare l’economia dopo il Covid».

Economia e scippo al Sud: il direttore del Quotidiano del Sud Roberto Napoletano ha ribadito le sue convinzioni, ormai note e condivise a tutti i livelli: «Noi abbiamo avuto tutti questi soldi perché siamo quelli messi peggio: siamo il grande malato d’Europa. Questa è l’ultima occasione» per cui più che mai necessario sarebbe per le regioni «affidarsi a strutture di progettazione. Sul ponte: non ho le competenze tecniche per potermi esprimere sulle tre campate – ha concluso –  ma, per quanto riguarda l’aspetto economico, il ponte ad una campata era stato approvato in tutte le discussioni».

Il Ponte, grande sogno, probabile nuova incompiuta anche di questo Governo che guarda all’innovazione e al futuro. Provocatoriamente l’ex ministro Saverio Romano ha chiesto «Ma siamo sicuri che i siciliani e i calabresi vogliono questo ponte? Abbiamo vissuto tutti quanti una stagione in cui ad ogni campagna elettorale si parlava di ponte sullo Stretto. C’è stata una gara, un aggiudicatario (che è stato anche risarcito) e non c’è stato nessun moto rivoluzionario tra Sicilia e Calabria. I siciliani e i calabresi ritengono che questo ponte sia indispensabile? Le ragioni del no dovrebbero riguardare siciliani e calabresi» mentre quelle del «sì potrebbero avere altri interessi che potrebbero avere un panorama largo». «Prima ancora del ponte abbiamo bisogno di costruire un ponte tra fabbisogno e consapevolezza. Questo ponte che ha mille ragioni per essere realizzato non viene realizzato perché la minoranza si è rivelata più forte della maggioranza. Penso che nessuno di noi in futuro vedrà realizzato il ponte sullo Stretto nonostante sia necessario come erano necessarie molte cose prima di noi nessuno ha visto».

Ponte, mobilità (in primo luogo la statale 106) digitalizzazione, innovazione tecnologica: un carnet “rovente” per una regione che non soffre solo di sanità insufficiente e “malata”. Dove manca – non ci stancheremo mai di ripeterlo – una visione di futuro. Fosse la volta buona che da Scilla parta la scintilla per attivare il sacro fuoco della dovuta attenzione alla Calabria e ai calabresi? (s)