La celebrazione dei Cinque Martiri di Gerace e l’importanza di “guardare oltre”

È stato presentato, a Gerace, il progetto di rievocazione e celebrazione dei moti reggini del 1847 e dei cinque Martiri di Gerace, con. l’obiettivo di sottolineare l’importanza dell’insurrezione mazziniana nel reggino e creare un laboratorio di comunità che possa ridare centralità alla storia comprensoriale.

L’incontro, moderato dal direttore responsabile del quotidiano online Métis Jacopo Giuca, è stato aperto dall’esecuzione dell’Inno di Mameli per celebrare la ricorrenza della Festa della Repubblica, quest’anno particolarmente sentita in quanto concomitante con il 75º anniversario della Costituzione Italiana, e dai saluti istituzionali del vicesindaco di Gerace Salvatore Galluzzo.

È stato dunque dato spazio agli interventi del presidente dell’agenzia di formazione accreditata dalla Regione Calabria Focs e agente di sviluppo territoriale, coach, mentore e orientatore scolastico Pierfrancesco Multari, dello storico e componente del Comitato Tecnico Scientifico del Progetto Vincenzo Cataldo e del coordinatore del progetto e responsabile del centro studi Focs Piero Multari, che hanno illustrato le modalità di svolgimento e le finalità del progetto, che si dipanerà attraverso un ciclo di incontri settimanali in programma tra il 2 settembre e il 2 ottobre.

Durante il suo intervento di saluto, il vicesindaco Galluzzo ha sottolineato l’importanza di un progetto che intende non solo rievocare la rilevanza dei moti risorgimentali del XIX secolo, ma anche, grazie alla prevista partecipazione delle classi dell’Istituto Comprensivo Cinque Martiri di Gerace, stimolare la conoscenza di un importante capitolo della storia comprensoriale tra gli studenti e sensibilizzare all’inserimento di un sezione dedicata a tali moti nei programmi ministeriali di apprendimento.

Pierfrancesco Multari, dunque, ha spiegato come, grazie al partenariato di Promocultura Edizioni e Promovideo, dell’accademia Ars Musicæ di Gioiosa Ionica, del Caffè Letterario Mario La Cava di Bovalino e all’importante contributo degli esperti, quali il presente professore Cataldo o l’avvocato Mimmo Romeo, anch’egli componente del Comitato Tecnico Scientifico, il progetto intenda sviluppare un’analisi a 360° della realtà storico/sociale locridea al tempo dei moti risorgimentali, in un percorso di studi che, in un’ottica di sviluppo territoriale, si dipani attraverso incontri organizzati nel periodo compreso tra la rievocazione dell’inizio dell’insurrezione Mazziniana di Reggio Calabria del 2 settembre 1847, e quella dell’esecuzione dei Cinque Martiri del 2 ottobre del medesimo anno.

A Cataldo è naturalmente toccato intervenire sull’incasellamento documentale dei moti reggini e sulle motivazioni che hanno spinto il Comitato Tecnico Scientifico a organizzare tale iniziativa proprio in questo periodo storico, in cui la società italiana pare essere chiamata alla realizzazione di un nuovo e deciso moto di stampo risorgimentale che, all’esito delle crisi politiche, sanitarie e sociali che hanno martoriato l’Europa e il Mondo, deve garantire alle nuove generazioni di poter guardare con rinnovata fiducia al futuro.

Di tutto questo, come dell’esito tragico della storia dei Cinque Martiri e delle vicende che hanno portato al ritrovamento dei loro presunti resti mortali, si parlerà ovviamente nel corso degli incontri del progetto, ha dunque concluso Piero Multari, che nel suo intervento ha voluto rimarcare l’importanza sociale dell’iniziativa e la volontà di rivolgersi in maniera particolare ai giovani del comprensorio, così convinti di fare parte di una realtà sociale marginale da non rendersi conto di quale ruolo di primo piano abbia invece rivestito la Calabria in generale e la Locride in particolare nelle vicende storiche della nostra Penisola.

Numerosi e sempre puntuali gli interventi della platea, che ha dimostrato, con domande pertinenti, quali e quanti possano essere i nodi da sciogliere in merito alla storia dei Cinque Martiri e, soprattutto, quanto fertile possa risultare il terreno socio-politico geracese per i semi di un confronto che coinvolgerà il capitale umano comprensoriale anche attraverso la creazione a Gerace di un laboratorio di comunità che possa stimolare i cittadini di domani anzitutto a riscoprire l’orgoglio dell’appartenenza a una realtà straordinaria, ma anche a svelare le opportunità che si possono cogliere imparando a “guardare oltre. (rrc)

GERACE – Al Museo Civico si rievocano i moti reggini e i 5 Martiri di Gerace

Venerdì 2 giugno, a Gerace, alle 17, al Museo Civico, si terrà la presentazione del progetto Rievocazione e celebrazione dei moti reggini del 1847 e dei 5 Martiri di Gerace – anno 2023, ideato e realizzato dall’Associazione Focs Formazione.

Il progetto mira alla valorizzazione e al recupero della memoria storica e allo sviluppo del capitale sociale del territorio attraverso la riscoperta e la condivisione dell’identità storica. Obiettivo che intende raggiungere attraverso la calendarizzaizione di un ciclo di incontri. (rrc)

GERACE (RC) – Ordine dei medici, importante corso di aggiornamento sul Covid

Si continua ancora a parlare di covid, ma questa volta dal punto di vista della prevenzione. Ed il corso di aggiornamento su “Prevenzione vaccinale e assistenza ai malati affetti da Sars-Cov-2”, organizzato dall’Ordine dei Medici della provincia di Reggio Calabria e svoltosi nella sala “Chiesa di San Francesco d’Assisi” di Gerace, ha, infatti, evidenziato la necessità di non abbassare la guardia rispetto a quella che è stata una vera e propria pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero.

«È importante ricordare che il covid, anche se meno pericoloso rispetto al passato, non è stato completamente debellato – ha evidenziato nel corso del suo intervento il presidente dell’Ordine, dottore Pasquale Veneziano – occorre sempre porre molta attenzione sulla prevenzione vaccinale e nel seguire tutti quei pazienti che, a distanza di tempo continuano ad avere delle sequele che debbono essere curate ancora per molto tempo. La presenza dell’Ordine dei Medici a Gerace rappresenta un ringraziamento a tutti coloro che proprio in questi luoghi e quindi in tutta la fascia ionica hanno operato con grande professionalità e spirito di sacrificio».

All’incontro erano presenti, oltre ai tantissimi medici che operano in zona, diversi studenti del Liceo Scientifico di Locri, proprio perché, come ha rimarcato lo stesso Presidente, «il messaggio di prevenzione vada diffuso anche ai ragazzi delle varie scuole».

Il presidente Veneziano ha inoltre ricordato come l’ospedale di Locri da qualche mese è diventato molto più sicuro perché al suo interno è stato istituito un vero e proprio servizio di Polizia, attivo 12 ore al giorno. «Questa decisione rende più sicura l’attività dei medici che, come si sa, lavorano in una situazione ad alto rischio, basta solo ricordare i numerosi episodi di violenza accaduti di recente. Diamo merito, quindi, alla direzione sanitaria per essersi impegnata a trovare una soluzione a questo grave problema».

Tornando al Corso di aggiornamento, il presidente Veneziano ha poi ricordato la divisione di Pneumologia dell’ospedale di Locri, diretta dal dottore Domenico Calabrò, che nel periodo del covid si è distinta riuscendo a fronteggiare la pandemia in tutto il territorio della ionica, tanto che la dottoressa Anna Maria Stanganelli, garante regionale della Salute, ha voluto dare un riconoscimento all’Ordine e, quindi, indirettamente a tutti coloro che hanno prestato servizio in quel periodo.

È stata poi la volta del direttore Soc di Pneumologia P.o. di Locri, dottore Domenico Calabrò, il quale ha ricordato non soltanto l’intensa collaborazione con l’Ordine dei medici nei quasi tre anni di pandemia ma anche con le diverse strutture italiane di pneumologia, allestendo, tra l’altro, nell’ospedale di Melito Porto Salvo, un reparto dedicato interamente alle problematiche conseguenti al covid.

«Abbiamo assistito i malati usando gli antivirali e con risultati davvero eccezionali – afferma il dottore Calabrò – perché agiscono all’interno del virus bloccando la replicazione, facendo si che tutti i pazienti a rischio di progressione di malattia potessero migliorare sensibilmente, allontanando i pericoli maggiori». Rispetto al Corso di aggiornamento, per il dottore Domenico Calabrò è stato molto utile perché tutti i medici coinvolti nell’assistenza a questo tipo di pazienti, nell’illustrare la propria esperienza acquisita durante la pandemia, «sono adesso pronti ad affrontare qualsiasi evenienza rispetto al covid».

Per il dottore Antonino Zema, libero professionista in Neurochirurgia e componente della Commissione regionale per la formazione e l’aggiornamento, la speranza è che non si verifichi mai più, in modo così eclatante, un problema di salute così grave.

«Nonostante la fine ufficiale della pandemia, certificata dalla Oms, occorre rispettare quelle regole basiche del vivere sociale, senza dimenticare quanto successo. Chiudiamo con il passato ma con un bagaglio d’esperienza enorme, una esperienza dal punto di vista medico-scientifica che servirà per curare altre patologie, compresi i tumori».

Infine la riflessione del vicepresidente dell’Ordine dei medici, dottore Giuseppe Zampogna, sintetica ma molto efficace.

«Questo convegno è utile per gli insegnamenti acquisiti nel corso della pandemia e dagli errori, quindi come concetto di “risk management”, possiamo prepararci ad eventuali insorgenze di future pandemie con l’augurio che non si manifestino». (rrc)

L’OPINIONE / Rudi Lizzi: Escluso da Giunta di Gerace, ma a testa alta

di RUDI LIZZI – Escluso dalla Giunta, ma a testa alta, consapevole delle tante cose fatte per Gerace e con l’amarezza d’aver subito una scelta che, solo per il momento, interrompe un’azione di governo votata alla crescita ed allo sviluppo della comunità geracese.

Non ero d’accordo con la candidatura a sindaco di Salvatore Galluzzo, ovviamente non per questioni personali, ma per una convinzione nata dopo aver ascoltato e recepito la volontà della cittadinanza. Nella mia esperienza ho sempre ritenuto supremo l’indirizzo che arriva dalla base, dalla gente che vive, opera e lavora per lo sviluppo di Gerace. Insomma, non sono a credere che una sintesi su Galluzzo possa essere sbagliata, ma è una chiara e netta sensazione emersa dai cittadini. Questo l’ho detto in numerose riunioni interne, sottolineando allo stesso Galluzzo così come agli altri consiglieri che, una buona parte della cittadinanza, si era espressa criticamente rispetto ad una sua discesa in campo. Ho pagato, se così si può dire, per aver difeso e dato peso alla volontà popolare.

Non ho nulla da rimproverarmi e porto con me un numero infinito di attività, progetti, lavori e risultati che, in questo ultimo anno e mezzo in cui ho svolto le veci del sindaco, spesso assente per motivi personali ed a cui rinnovo il mio più grosso in bocca al lupo, hanno contribuito a migliorare l’assetto di Gerace nel presente e in un’ottica di sviluppo nel medio-lungo termine.

Ho sempre pensato Gerace divisa in quattro macro-aree: il centro, l’area montana, il borgo e l’area di Merici. L’impegno che avevo immaginato su cinque anni prima che mi venisse revocato l’incarico, ha prodotto risultati straordinari se guardo, per esempio, al progetto portato avanti con la Città Metropolitana rivolto all’ultimazione della piazza davanti la Chiesa, a Merici, dotata di tutti gli arredi urbani necessari e di un parco giochi che la rendesse, finalmente, un punto di ritrovo ed accoglienza. Come dimenticare, poi, la realizzazione dei campi di padel e di calcio comprensivi di ogni servizio possibile.

Opere che verranno cantierizzate nell’arco di un mese o poco più. Per non parlare, ancora, del finanziamento da 1,5 milioni di euro per il “Borgo smart”, un progetto che andrà ad incidere sui sottoservizi del centro storico con l’interramento di tutti i cavi. Idee che hanno avuto un’eco internazionale e che hanno spinto l’immagine di Gerace fuori dai confini nazionali.

I 390 mila euro destinati al miglioramento delle strade interne e la scelta di voler intervenire massicciamente nelle aree montane interessate, proprio adesso, da lavori che finiranno entro luglio. Come per esempio la rifunzionalizzazione, dopo 20 anni, del depuratore. Si tratta di risultati concretissimi, nonostante le difficoltà come il rallentamento dei lavori sulla scuola “Contrada Vene” a causa di un’interdittiva che ha colpito la ditta esecutrice. Avrei voluto che si spingesse forte sui lavori della chiesa perché il territorio montano necessita di un luogo di culto degno di questo nome e fortemente identitario. È un’idea che non mollo e che porterò avanti con tutte le mie forze.

Al centro, come detto, ci sono il parco giochi per bambini al Castello e la Ztl. Ma anche l’auditorium in Cittadella Vescovile, i 20 milioni per la Porta del sole, le numerose fiere e l’efficientamento energetico di Palazzo Grimaldi per 145 mila euro. L’attenzione nella parte montana ha riguardato, fra le altre cose, «il contenimento delle frane, l’ammodernamento e l’efficientamento energetico delle case popolari, la Strada Doria per 50 mila euro ed il depuratore Zomino.

Quindi, l’area di Merici con gli interventi di completamento sulla strada Modi Badessa, l’asilo, la strada Cricini e quella dietro la chiesa Azzurria, i 450 mila euro del piano della Città del Mare col campo Padel, la piazza e il parco giochi». Ed ancora: «Il borgo è stato al centro della riqualificazione del convento dei cappuccini per 700 mila euro; di un copioso lavoro di illuminazione dal borgo a San Filippo; del muro del cimitero e del computo di 120 loculi, della progettazione, per 21 mila euro, del tetto della chiesa dello stesso camposanto, fino ai giochi per l’asilo Maroncelli, i 28.500 euro del progetto Sport inclusione sociale e le attrezzature per la scuola, l’avvio del primo lotto del parcheggio meccanizzato, il rifacimento di numerose vie, i 50 mila euro per la strada Barbara-Tre Ulivi e l’ammissione, senza finanziamento, della riqualificazione di Largo piana per altri 700 mila euro.

Ogni area, insomma, è stata costantemente tenuta in debita considerazione. In qualità di vice sindaco, spesso reggente del Comune, mi sono speso con passione e la chiara volontà di servire la mia comunità che, quotidianamente, riconosce la bontà e l’efficacia della mia azione amministrativa che non si risolve di certo con la revoca dell’incarico, ma che continuerà per il bene di Gerace ed i geracesi.

All’epoca il percorso intrapreso era una scommessa nella speranza di poter contribuire ad aprire una nuova stagione politica così da garantire una maggiore attenzione al paese, sacrificando la vita privata cosciente anche dell’altro incarico che mi vede delegato al Consiglio metropolitano. Di questo ringrazio, in primis, una persona che mi ha fatto da guida, offrendomi gli input necessari per arrivare sin qui : il commissario metropolitano di Azione dott. Santo Danilo Suraci, che mi è stato vicino dalla campagna elettorale fino al passaggio in Azione, sfociato poi nella delega assegnatami dal sindaco metropolitano.

Non posso non citare, quindi, l’affetto, la stima e il rispetto con cui il sindaco avv. Giuseppe Falcomatà mi ha accolto, prima come consigliere e, poi, nella maggioranza quale consigliere delegato. Così come il facente funzioni, avv . Carmelo Versace, che mi sostiene in ogni problematica che riguarda Gerace, aiutandomi a risolvere ogni questione con lo stesso spirito di un geracese e  promuovendo qualsivoglia attività a supporto della nostra comunità.

A differenza di chi resta chiuso in pensieri piccoli o subordinati io ho sempre agito pensando di allargare il più possibile le mie conoscenze, creando rete e facendo parte di un team che potesse aiutarmi nella crescita e nella rinascita di Gerace e di tutto il territorio. Anche il mio ruolo a Palazzo Alvaro, infatti, va considerato come un fattore importante nell’interesse di Gerace che ha un valido punto di riferimento nella massima istituzione territoriale.

In un anno e mezzo si sono tradotti, fra le altre cose, nella realizzazione  di un Piano di protezione civile, nella pulizia di numerosi valloni, negli oltre dieci attacchi antincendio per i Vigili del Fuoco sparsi su tutto il territorio, nelle manutenzioni e nel rifacimento di lunghi tratti della rete idrica per un risparmio notevole di acqua e la garanzia del servizio a “Campo-Zarioti-Liscio”, nel parcheggio Barbara, nella “Green comunity” ammessa ma ancora non finanziata per 4,3 milioni e nella Sp1 Locri-Gioia Tauro.

Su ognuno di questi interventi – ha concluso Rudi Lizzi – c’è il mio impegno e la mia volontà di far crescere Gerace. E non sarà la revoca di un incarico a distogliermi da un patto che, ad ottobre del 2021, ho firmato con i geracesi. (rl)

Rai Isoradio è approdata a Gerace con “Le Casellanti”

Rai Isoradio, con il programma Le Casellanti, è approdata a Gerace. A condurre la diretta, da Piazza del Tocco, Ivan Cardia.

La grande scommessa è portare la radio tra le persone e renderle protagoniste nella valorizzazione del territorio.

Il programma,  che va in onda dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle 12, è  una vera vetrina per le località del nostro paese. Proprio attraverso il racconto di chi quei luoghi li vive tutti i giorni, si possono disegnare le bellezze e le particolarità, invogliando gli ascoltatori a visitare quel determinato posto.

Si toccano tante tematiche da quella geografica a quella storica, passando per l’enogastronomia e i dialetti. Il tutto con un registro simpatico, leggero, ricco di energia, trasversale. Facendo uscire il lato più bello di ogni persona, quello umano e genuino, il tutto sempre con un’ ironia pulita e trasversale.

Sono intervenuti Giuseppe FragomeniSandro Tropeano, uno dei fondatori di Radio Terme, Giuseppe Rinaldis del Bar del Tocco, che ha raccontato della sua famosa granita. E ancora, Fortunato Prosperino, storico abitante del borgo, Michele Orlando che ha parlato del dialetto, l’artista Luciano Saro del Laboratorio creazioni di Gerace, Tina Macrì, presidente della Pro Loco di Gerace, Pasquale Panetta, geracese di adozione. Tea Toma che si è trasferita a Gerace, scoprendo un amore sconfinato per il borgo, e tante altre persone sul posto.

Insomma, una puntata in cui Ivan Cardia ha raccontato le bellezze e le emozioni che un borgo straordinario come Gerace può offrire. Una piccola perla dello Jonio, che custodisce tradizioni, colori e una vista da levare il fiato. (rrm)

Rai Isoradio sarà a Gerace con “Le Casellanti”

Domani mattina, in Piazza del Tocco di Gerace, ci sarà Rai Isoradio col programma Le Casellanti, il programma che promuove i territori.

Il programma che va in onda dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle 12, è nato per valorizzare i territori attraverso il racconto delle persone, attraverso la voce della gente che vive la località tutti i giorni.

«Parleremo – si legge in una nota – della geografia del luogo, daremo le indicazioni per raggiungerlo, quali strade, valorizzeremo la cultura, le radici, le tradizioni, i dialetti, le eccellenze enogastronomiche e tutte le peculiarità che il territorio ci offre. Questo format è una vera e propria scommessa, al fine di portare la radio in mezzo alla gente e renderla protagonista della valorizzazione del territorio».

«Da Gerace – si legge – ci collegheremo in diretta con Roma – Saxa Rubra, creando una “radio che si vede”. Una vera e propria promozione delle bellezze del nostro Paese, andando alla scoperta dei borghi più belli. Sul posto Ivan Cardia, mentre a veicolare dallo studio di Roma ci saranno le voci di Max Bernardi, Nicoletta Simeone ed Alessandro Cavalieri».

Rai Isoradio può essere ascoltata sulla frequenza 103.3 fm , oppure scaricando l’ APP “rai play sound” e cliccando su Rai Isoradio.

Inoltre ci sono i canali social Instagram e Facebook, dove potete seguire tutti i contenuti video estrapolati dalle puntate. (dc)

GERACE (RC) – L’8 marzo la Calabria Film Commission presenta “Il mio posto è qui”

L’8 marzo, a Gerace, alle 11, al Comune, sarà presentato il film Il mio posto è qui, prodotto da Orisa Produzioni e finanziato dalla Calabria Film Commission.

Alla conferenza stampa parteciperanno i co-registi Cristiano Bortone e Daniela Porto, i protagonisti Ludovica Martino e Marco Leonardi, il sindaco di Gerace Giuseppe Pizzimenti e il Commissario Straordinario della Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande.

Alla conferenza stampa seguirà un tour delle location del film (con la ricostruzione delle ambientazioni degli anni ’40) e pranzo a base di prodotti locali. (rrc) 

Gerace diventa un set cinematografico

di ARISTIDE BAVA – Da qualche tempo il “grande cinema” ha scoperto  la Calabria come luogo ideale per i set cinematografici. Ed è fuori di dubbio che in Calabria esistono località di notevole  impatto visivo atte a garantire anche alle grandi case di produzione la possibilità di offrire personaggi caratteristici e storie originali.

Una di queste è certamente Gerace, splendido borgo antico del retroterra della riviera ionica che fa anche parte dei “borghi più belli d’Italia” dove, appunto, nei prossimi giorni inizieranno le riprese di un film diretto da Cristiano Bortone, uno dei registi emergenti del cinema Italiano, già vincitore di un David di Donatello.

Il titolo del film è Il mio posto è quì, tratto dall’omonimo romanzo di Daniela Porto, apprezzata sceneggiatrice che collaborerà direttamente alla produzione del film. Abbiamo incontrato Cristiano Bortone a Siderno all’interno del Cinema Nuovo dove il regista aveva portato sua figlia, la piccola Margherita, a vedere un cartone animato appena uscito ovvero Mummie – A spasso nel tempo.

E proprio a Siderno il regista si trova perché la città è sede della “Obiettivi creativi casting” fondata dal sidernese Lele Nucera, che ha selezionato numerose comparse che prenderanno parte alla produzione, Cristiano Bortone sta mettendo a punto tutte le incombenze prima di dare l’avvio alle riprese del film.

Nella location di Gerace sono stati scelti attentamente alcuni spazi dove saranno ricostruite ambientazioni legati al periodo in cui si svolte la storia del lungometraggio. Il film narra, infatti,  una storia ambientata in Calabria negli anni 40 e racconta di una amicizia particolare  tra una ragazza madre e un organizzatore locale di matrimoni  con tutta una serie di situazioni che portano la ragazza a sfidare i pregiudizi della collettività per poi trovare  il suo posto nel mondo.

«È una storia forte – dice Cristiano Bortone – che certamente piacerà al pubblico . E abbiamo trovato  nella bellissima Gerace il posto giusto per girare  quasi tutte le scene del film che avrà, poi, una appendice anche in Puglia».

Cristiano Bortone, sul film non dice di più e rimanda ogni approfondimento alla conferenza stampa ufficiale che avrà luogo – ci anticipa – l’ 8 marzo a Gerace con la presenza anche di attori ed esponenti della Film Commission Calabrese che supporta il film. Ci tiene, però, ad evidenziare la bellezza della Locride e le pregevoli località che ha scoperto in questi giorni oltre soprattutto al “fascino” che ha scoperto a Gerace, «un luogo molto suggestivo  al quale deve essere dato il merito di essere stato conservato in maniera ideale». 

Una considerazione perfettamente azzeccata visti gli scempi che l’uomo ha fatto in molti dei borghi antichi di cui è piena la Calabria. Ma questa è un’altra storia. Adesso si attende la conferenza stampa e il primo ciak di Il mio posto è quì.  Cristiano Bortone, come si diceva ha vinto un David di Donatello, conquistato con il film Rosso come il cielo. Ha al suo attivo anche altri due film che hanno avuto un buon successo di pubblico ovvero Caffè e 10 regole per fare innamorare.

Il regista è nato a Roma nel 1968; è anche sceneggiatore e produttore cinematografico per la Orisa film che curerà, appunto, la produzione del film Il mio posto è quì(ab)

LOCRIDE: IGNORATA LA STORIA MILLENARIA
MA LA CALABRIA FA “CULTURA” DA SEMPRE

di ARISTIDE BAVARammarico ma anche nuovi stimoli per continuare un importante percorso di rilancio del territorio nella consapevolezza che nessuno può mettere in discussione l’immenso patrimonio storico, culturale, archeologico e paesaggistico che la Locride si porta appresso.

L’esclusione della Locride dalle 10 finaliste a Capitale della cultura italiana 2025, probabilmente non è stata una grande sorpresa anche se in molti speravano che, almeno questo primo step sarebbe stato superato. Ma anche se è finito anzitempo un sogno “bello ma impossibile”, come è stato  più’ volte detto e scritto, la vera forza di questa candidatura è  il progetto di rilancio e valorizzazione del territorio che è stato preparato per supportare la richiesta. 

Lo stesso documento diffuso a caldo dai responsabili del Gal porta nel titolo il cammino continua e riassume quello che è stato, e rimane, il vero obiettivo della candidatura. Una candidatura preceduta dalla considerazione che si è partecipato con la consapevolezza delle complessità e delle difficoltà oggettive che si portava appresso ma anche dalla speranza che grazie a questa candidatura il territorio potesse dare – cosa che realmente  ha fatto – una prova di forte coesione che non era per niente scontata e ha finito per rinvigorire quel senso di autostima che, probabilmente per tutta una serie di vicende si era notevolmente affievolito. Quello che è certo, e adesso sono in molti a dirlo, è che il percorso iniziato con questa candidatura non si deve interrompere. Resta infatti la validità del progetto di largo respiro presentato e forse è proprio adesso il momento di riscoprire l’orgoglio di essere calabresi e cittadini della Locride perché le potenzialità di questa terra , piaccia o non piaccia, ci sono e non ce le può togliere nessuno.

A questo proposito sono significative le centinaia di testimonianze arrivate sui social dopo la notizia della mancata ammissione della Locride tra le finaliste. Testimonianze che provengono da ogni strato sociale e dai più disparati centri della Calabria, e non solo della Calabria, perché la candidatura si portava appresso anche la voglia di riscatto del Mezzogiorno.

Testimonianze scritte d’impatto nella immediatezza della notizia dell’esclusione,  da artisti, scrittori, professionisti, politici e semplici cittadini; nomi noti e meno noti ma tutti accomunati da un filo conduttore che rimane la voglia di riscatto e la valorizzazione del territorio. Tra gli altri abbiamo estrapolato alcune delle tante considerazioni: Bruna Filippone  (scrittrice e poetessa) «La cultura della Locride ha radici profonde di un passato nobile che ha visto il susseguirsi nei secoli di culture e popoli diversi, dai Greci ai Romani, ai Bizantini. Siamo il cuore della cultura Mediterranea…».

Silvana Fonti, docente, «Grande amarezza ma adesso è ancora più forte il bisogno di continuare a lottare per non distruggere quel che si è fatto sin’ora. La Calabria è molto bella e suggestiva e quando riesce ad attirarti non la lasci più». Antonino Napoli, avvocato, «Le sfide si possono vincere o perdere, l’importante è, dopo la delusione riuscire a conservare le forze positive che si sono coalizzate intorno al progetto».

Titta Parisi, psicoterapeuta napoletana, «Ogni sconfitta segna un nuovo inizio. Avanti tutta». Angela Guarnieri, medico di Genova, «Non vediamo l’esclusione come un sogno infranto ma come un inizio da cui tutto riparta». Domenico Laruffa, editore reggino «La Locride avrebbe meritato di più. Credo che la giuria non abbia valutato con la necessaria attenzione. Ci rifaremo». Francesco Ferraro «Credo che sia giusto portare avanti il progetto con più forza e determinazione. La conurbazione penso sia una cosa valida».

Franco Crinò, ex senatore e vicesindaco di Casignana «Candidarsi ad essere capitale italiana della cultura era e resta la volontà di affermare che la Locride vuole essere protagonista in positivo nel panorama Italiano e internazionale. Il mancato inserimento tra le finaliste deve spronarci ancora di più per mettere in campo la nostra offerta culturale per il 2025». Antonio Marte, medico chirurgo di Napoli «Il riscatto del Sud passa attraverso la cultura e la valorizzazione dei territori. Non bisogna rinunciare a battersi”. Cinzia La Scala, presidente Fidapa Siderno, «Andiamo avanti lo stesso con tutte le nostre attività».

Antonella Avellis, avvocato, «La candidatura era solo l’inizio di un percorso che di sicuro non può fermarsi ora. Bisogna continuare, crederci e lavorare con convinzione». Rita Todaro, odontoiatra di Vibo Valentia «La Locride è culla di cultura come poche. Guardiamo in positivo. Si troverà più forza e determinazione per renderla più accattivante e ricca di offerte». Sandra Polimeno, già consigliere provinciale «L’idea era sicuramente ambiziosa da  percorrere. Il progetto che di fatto è partito per promuovere la valorizzazione del nostro patrimonio culturale va sicuramente supportato  in tutte le sedi istituzionali».

Gabriella Sorrenti di Cittanova «Peccato; però non bisogna mollare!». Antonio Tallura, attore di Locri trapiantato a Roma «Un vero peccato… ma l’idea va portata avanti». Franco Scarpino, Governatore del Distretto Lions «Siamo sempre più motivati a rilanciare il nostro Mezzogiorno, escluso e dimenticato da molti. Andiamo avanti ancora più motivati». Francesco Ferraro, di Bovalino, ex primario di medicina «Credo sia giusto portare avanti il progetto con più forza».

Sergio Esposito, imprenditore di Battipaglia «Rinunciare mai. È solo con la nostra volontà e coscienza di uomini del sud che possiamo valorizzare il nostro territorio. Prodotti tipici, beni culturali, turismo sono le tre carte vincenti. Viva la Locride, viva la Calabria». Giuseppe Veraldi da Catanzaro: «Adesso ancora di più si deve lavorare per portare avanti il progetto». Giusy Russo, medico chirurgo di Vibo «C’è un po di amarezza ma tutte le iniziative fatte per promuovere le grandi potenzialià e le bellezze del territorio devono assolutamente andare avanti per poter dare opportunità di crescita e lavoro alla nostra terra».  

Gelsomina Vono, ex senatore della Repubblica «… comunque comincia una sfida».  Pasquale Bruno da Salerno «Non bisogna demordere; il territorio merita». Cosimo Pasqualino, già presidente dell’associazione provinciale cuochi «Crederci è l’unica cosa reale che c’è. Bisogna combattere chi ti impedisce di alzarti».

E, l’elenco potrebbe continuare all’infinito ma quello che va messo in evidenza è il fatto che la candidatura era una semplice tappa di un percorso intrapreso, finalmente insieme, dai 42 Comuni del comprensorio Locrideo. Un percorso che continuerà sino al 2025 per mettere in atto un importante processo di valorizzazione del territorio che unanimamente, ormai,  viene invocato dalla gente  e che la Locride, francamente, merita; per il suo immenso patrimonio e per la sua millenaria storia. (ab)

A Gerace successo per il concerto natalizio “Gold Ensemble”

di ARISTIDE BAVA – Lo hanno battezzato “Gold ensemble” e lo hanno sapientemente incorniciato nelle manifestazioni del “borgo incantato” di Gerace. Ed è stato un concerto di grande respiro imperniato sulle più celebri melodie natalizie che ha avuto per protagonisti 4 eccellenti professionisti musicali della Locride in una location d’eccezione, ovvero, il complesso monumentale di San Francesco d’Assisi. Un concerto che ha richiamato un folto pubblico il quale ,a più riprese, è stato piacevolmente coinvolto nelle popolari musiche eseguite. Protagonisti, come si diceva, i componenti di un quartetto che, come ha rimarcato Rudy Lizzi, consigliere metropolitano e  sindaco facente funzioni, hanno rappresentato appieno la vena musicale del territorio della Locride.

I loro nomi, d’altra parte. sono abbastanza noti nel panorama musicale del comprensorio, e non solo: la cantante Manuela Cricelli, talentuosa ” voce”  di Roccella, ben nota per la sua recente  esibizione canora dinanzi al presidente Mattarella, in diretta su Rai uno, nell’ambito della giornata internazionale della donna, i musicisti Barbara Franco, clarinettista e Cosimo Ascioti, alla tromba, entrambi di Gerace, coniugi  che condividono la passione per la musica  e si sono perfezionati, dopo aver conseguito la laurea  presso il Conservatorio di Musica  statale “F.Cilea” di Reggio Calabria, con  grandi musicisti del campo della musica classica e  hanno collaborato insieme in qualità di Professori d’orchestra con il Teatro dell’Opera di Roma, l’Orchestra “Mosaico Barocco” di Venezia.

E, infine, il bovalinese Peppe Platani ben noto per i notevoli virtuosismi che riesce a fare  con la sua chitarra e che nel corso dei suoi 50 anni di carriera,  ha partecipato a concerti  con Franco Battiato, Lorenzo Cherubini (Jovanotti), Niccolò Fabi ed è stato co-fondatore del gruppo musicale “Quarta Aumentata”, con il quale vanta un’intensa attività concertistica nel mondo e numerosi lavori discografici.

Un quartetto d’eccezione che ha polarizzato l’attenzione del pubblico (ri)creando  la magia del Natale, appena trascorso, attraverso  le più celebri melodie natalizie, molte delle quali  conosciute in tutto il mondo ma che si è fatto fortemente applaudire anche per alcuni  brani natalizi della tradizione popolare locale, bene interpretati dalla stupenda voce di Manuela Cricelli.  

E, bene ha fatto Rudy Lizzi a rimarcare nel suo intervento di ringraziamento la potenzialità dei quattro talenti della Locride e, quindi, la necessità di coinvolgere  e valorizzare nelle manifestazioni che si organizzano sul territorio proprio gli artisti locali soffermandosi sul fatto, tutt’altro che trascurabile, che i quattro protagonisti della serata riescono a incidere  con il loro lavoro, in maniera positiva sull’immagine del territorio sia a livello nazionale che internazionale, rendendo giustizia ad una Locride che per troppo tempo è stata trascurata e conosciuta solo per rtaluni aspetti negativi che certamente hanno influito negativamente sul suo percorso di sviluppo.

Un grande concerto, in definitiva, che non solo ha esaltato gli artisti ma che è servito anche ad offrire un piacevole  “spaccato” sociale di Gerace, splendido borgo antico dell’entroterra ionico,  e del territorio della Locride impegnato, come è noto, nella candidatura come capitale Nazionale della cultura per il 2025. (ab)