A Gerace i direttori d’Albergo si riuniscono per rilanciare il turismo italiano con la Dieta Mediterranea

Interessante e ricco di spunti il convegno sulla Dieta Mediterranea e turismo organizzato a Gerace dall’Associazione dei Direttori d’Albergo che, per l’occasione, ha presentato il progetto ambizioso Enotria: da terra di vino a patria della Dieta Mediterranea.

L’obiettivo, infatti, è quello di rilanciare il turismo italiano con la Dieta Mediterranea e consolidare il brand del Made in Italy delle eccellenze enogastronomiche, salvaguardando la piramide alimentare che ha reso patrimonio immateriale dell’umanità il nostro stile di vita salutare. Per questo l’Associazione ha avviato un confronto con gli stakeholder dei prodotti  enogastronomici identitari, docenti di scienze dell’alimentazione.

Il segretario regionale calabrese e project manager, Marco Borgese, ha moderato l’incontro e presentato una visione turistica basata su due marcatori distintivi che riguardano la storia dell’antica Enotria – dal greco “terra di vino” – e la destinazione Calabria come patria che ha dato i natali alla Dieta Mediterranea.

«Il nostro obiettivo principale – ha evidenziato il project manager Borgese – è far conoscere la meta turistica calabrese come culla di cultura e meta ambita per i suoi prodotti identitari e stiamo cooperando con le associazioni dell’ampia filiera enogastronomica per programmare una valorizzazione degli studi scientifici effettuati a Nicotera negli anni ’50 dagli scienziati capitanati da Ancel Benjamin Keys, al fine di proporre agli ospiti dei menù che siano un viaggio sensoriale alla scoperta di uno stile di vita alimentare incentrato sull’equilibrio di nutrienti e il giusto apporto calorico dei cibi».

«Un’attenzione nei confronti della salute dell’ospite – ha aggiunto – che potrebbe essere riconosciuta da un “marchio” all’impresa turistica da parte del Centro Studi Manageriali “Raffaello Gattuso”. Siamo certi che la Dieta Mediterranea sia un patrimonio da non disperdere e potrà rappresentare un valore aggiunto per il territorio».

I saluti istituzionali sono stati affidati al delegato dell’amministrazione comunale che ha ospitato l’evento Rudi Lizzi e al sindaco di Ciminà Giusy Caruso, comune dell’area presìdio Slow Food del Caciocavallo. Un video che ritrae gli studi sulla Dieta Mediterranea effettuati a Nicotera dagli scientifici nel ‘57 è stato proiettato prima dell’intervento di Leone Giuseppe, delegato all’assessorato alla Cultura del Comune di Nicotera.

Gli interventi tecnici sono stati introdotti dal vice presidente nazionale di Ada Italia e delegato alla formazione del CSM Demetrio Metallo e dal presidente Ada Calabria Francesco Gentile. A seguire in ambito scientifico il professore Pier Luigi Rossi ha approfondito la genomica nutrizionale, le molecole nutrienti contenute negli alimenti in grado di modulare il nostro DNA cellulare e il vino alimento.

Di turismo esperienziale e come curare il benessere attraverso i prodotti enogastronomici identitari si è soffermata la naturopata e bioterapeuta nutrizionale Patrizia Pellegrini. Sono seguiti gli interventi di docenti delle tre università calabresi: Alfredo Focà dell’Università degli Studi Magna Graecia e ambasciatore dell’Accademia Internazionale del Bergamotto ha esposto gli aspetti medici del frutto; Andrea Proto dell’Università Mediterranea si è soffermato sulla produzione e risorse primarie per l’agricoltura; Tullio Romita dell’Unical e coordinatore del corso di Scienze Turistiche ha messo in evidenza le opportunità per il turismo dal PNRR.

Lo stile di vita della Dieta Mediterranea è stato tracciato da Antonio Leonardo Montuoro, presidente dell’Accademia Internazionale e dell’Osservatorio della Dieta Mediterranea. Il presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì, ha evidenziato le carenze territoriali e rimarcato le opportunità che il progetto dell’ADA potrà avere per la Riviera dei Gelsomini. Sulla formazione dei giovani operatori specializzati si è soffermato Marcello Spagnolo, referente dell’Istituto Tecnico Superiore Efficienza Energetica di Reggio Calabria.

Prima di concludere, Valerio Caparelli, direttore dell’Accademia Nazionale Italiana Tradizioni Alimentari ha promosso la tradizione e l’identità dei prodotti tipici italiani nel mondo. Il convegno si è chiuso con un caso studio presentato da Francesco Biacca della Comunità Slow Food “Ritmo Mediterraneo”: un modello replicabile per promuovere lo sviluppo dell’accoglienza e dell’ospitalità da parte delle comunità ospitanti. (rrc)

Gerace rappresenterà l’Italia al Best Tourism Villages

È una opportunità prestigiosa, per Gerace che, insieme a Rocca Pietore (Veneto) e San Ginesio (Marche), sono state scelte per rappresentare l’Italia al Best Tourism Villages dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO).

L’iniziativa, alla sua prima edizione, vuole individuare e incentivare programmi di sviluppo sostenibile nelle località rurali, che mettano a frutto le potenzialità del turismo per salvaguardare le piccole comunità e creare nuove opportunità, per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.

Nello specifico, si tratta di un riconoscimento «che sarà assegnato alle località che rappresentano una eccellenza assoluta come destinazione turistica rurale, con risorse culturali e naturali riconosciute, che protegge e valorizza prodotti e stili di vita rurali e di forte impatto identitario, con un rilevante impegno per l’innovazione e la sostenibilità in tutti gli ambiti (economico, sociale e ambientale».

Il Ministero del Turismo ha partecipato al bando, la cui scadenza era stata prorogata al 15 settembre, che consentiva agli Stati membri di candidare fino a 3 borghi, con un massimo di 15mila abitanti, caratterizzati dalla presenza di attività di forte impatto identitario, situati in un paesaggio con un’importante presenza di attività tradizionali.

L’Amministrazione Comunale di Gerace, guidata dal sindaco Giuseppe Pezzimenti, ha sottolineato la sinergia con la quale i funzionari amministrativi hanno operato per rendere possibile quello che, alla lettura del bando, «è sembrato una chimera, ma che è invece diventata una splendida realtà per la Città e i Geracesi che meritano questo importante riconoscimento internazionale, che dona lustro ad un impegno politico-amministrativo senza sosta, continuando sulla scorta di una visione globale per rendere Gerace un punto di riferimento turistico e culturale mondiale».

«Rappresentare l’Italia e, in particolare, il Sud in questo momento di rinascita dopo la pandemia – si legge in una nota – rappresenta per Gerace un motivo di orgoglio del quale tutti devono andare orgogliosi, perché questo successo di immagine è il successo di tutti i Geracesi e di tutti i coloro che amano questa Città che racchiude una storia millenaria in uno scrigno prezioso che, oggi, sente di poter realizzare un grande progetto di crescita che guarda al futuro di tutto il territorio».

«Un ringraziamento alla presidenza della Regione Calabria, guidata da Nino Spirlì – conclude la nota – che ha fortemente voluto questa candidatura e agli uffici regionali preposti guidati dalla dott.ssa Carmela Barbalace, che hanno avviato l’iter, completato successivamente con la collaborazione degli uffici comunali». (rrm)

 

GERACE (RC) – Il convegno “Tracce di Calabria in Israele”

Oggi, a Gerace, nel Comune, alle 17, il convegno Tracce di Calabria in Israele.

Parteciperanno Dror Eydar (Ambasciatore Israeliano in Italia), Eduardo Lamberti Castronovo (editore televisivo), Francesco Maria Spanò (organizzatore dell’evento), Klaus Davi (giornalista e autore della ricerca che verrà presentata), Nino Spirlì (Pres. f.f. Regione Calabria), Noemi Di Segni (Presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), Pasquale Faenza (storico dell’arte), Roque Pugliese (Ref. per la comunità Ebraica di Napoli – Resp. del Meridione). Interverranno anche studiosi e rappresentanti dello Stato di Israele e delle comunità Ebraiche. (rrc)

Una bella quasi inedita storia calabrese: quella dello stoccafisso

È una bella storia, per molti versi inedita, quella dello Stocco (stoccafisso) che a Mammola e Cittanova è diventato istituzione, una storia che non poteva non diventare libro: La Via italiana dello Stoccafisso a cura dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria, edizioni LYRIKS 2021, è stato presentato nell borgo di Gerace nella elegante location di Palazzo Sant’Anna  con il patrocinio del Comune di Gerace.Un’iniziativa voluta dal geracese doc avv. Francesco Maria Spanó direttore risorse umane presso LUISS Guido Carli nonchè Ambasciatore dell’ Accademia italiana del peperoncino – Alessandria.
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’associazione Leggendo Tra Le Righe e con il progetto Siamo tutti Ruggero – Gerace Città Normanna, ha visto la presenza del vice sindaco della Città Salvatore Galluzzo con i saluti di benvenuto e del giornalista Tonino Condò del TRG @RAI3 Calabria.
Un saluto speciale di accorata amicizia tra la Norvegia, paese produttore dello Stoccafisso, e l’Italia che ne è il suo massimo importatore, è arrivato da Karl Henrik Bingen della Reale Ambasciata di Norvegia che ha riservato affettuose parole di sostegno.
Sono intervenuti il prof. Ludovico Abenavoli, direttore della Scuola di specializzazione Malattie Apparato Digerente, Università “Magna Græcia” di Catanzaro e già coautore del prezioso libro, con un pregevole intervento di natura scientifica sulle numerose proprietà benefiche del merluzzo atlantico, molto diffuso sulle tavole del Sud Italia, e i suoi rapporti con la dieta mediterranea.
Francesco Maria Spanò
Francesco Maria Spanò ha ripercorso con un appassionato escursus le numerose peculiarità presenti nel libro a partire dal rapporto storico culturale tra l’Europa e la numerose testimonianza rimaste vive nel borgo di Gerace, dove lo Stoccafisso si cucina ancora oggi in maniera pregevole e dove la presenza Normanna è rappresentata in tutta la sua magnificenza dall’architettura presente, fino a rievocare lo storico incontro in piazza del Tocco tra il gran conte Ruggero d’Altavilla e il fratello Roberto il Guiscardo.
Tra gli interventi i saluti del vice presidente del’Accademia dello Stoccafisso di Calabria Nino Cannatà, curatore della pubblicazione, che ha messo in luce i valori della “Dichiarazione di Portonovo” sottoscritta nel 2015 da numerose accademie e confraternite sparse su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di promuovere l’aspetto storico-culturale legato alla diffusione dello Stoccafisso.
La proficua conferenza, viatico di un ulteriore incontro nel prossimo autunno con tanto di degustazione dello Stoccafisso, è stata moderata da Marisa Larosa, presidente di Leggendo Tra Le Righe

GERACE – Francesco Maria Spanò parla del libro dello Stoccafisso

Stasera a Gerace a Palazzo Sant’Anna la presentazione del libro La Via italiana dello Stoccafisso a cura dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria. Sua maestà il merluzzo atlantico, sovrano delle isole vichinghe Lofoten: la sua storia e i suoi rapporti con la dieta mediterranea dichiarata dall’UNESCO patrimonio scientifico e culturale dell’umanità.
Il libro, appena uscito per le edizioni LYRIKS, a cura dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria, ripercorre le circostanze storiche relative all’introduzione di “sua maestà lo stoccafisso” nel Sud Italia.

Proprio a Gerace, intorno al 1060, vi fu lo storico incontro, nella piazza del Tocco, tra i fratelli normanni Roberto d’Altavilla detto “il Guiscardo” e Ruggiero I il gran conte, nel quale fu stabilita la divisione della conquista della Calabria, prima di passare alla conquista della Sicilia.

Alla presentazione del pregevole libro interverranno alcuni dei coautori: il prof. Ludovico Montebianco Abenavoli, Università Magna Graecia di Catanzaro e Nino Cannatà, curatore del libro. Seguirà l’intervento di Francesco Maria Spanò, ambasciatore dell’Accademia italiana del Peperoncino e i saluti istituzionali di Karl Henrik Bingen, componente della Reale Ambasciata di Norvegia in Italia e di Giuseppe Pizzimenti, sindaco di Gerace.
Modera la presentazione Marisa Larosa, presidente dell’Associazione “Leggendo tra le Righe”.

La pubblicazione, che si avvale del patrocinio del Norwegian Seafood Council e del Seafood from Norway, della città Metropolitana di Reggio Calabria, della Camera di Commercio di Reggio Calabria, del FLAG dello Stretto Area Tirreno 2, del Comune di Cittanova e del Comune di Mammola, è stata realizzata grazie al sostegno di Stocco & Stocco, dell’Oleificio Fratelli Carbone, dell’Azienda Vinicola Tramontana e con il supporto de La VILLA Academy, di Cook in Med, della Nutraceutical Academy e dell’Associazione Culturale Magna Grecia, Pieve Emanuele.

Si tratta di un libro affascinante, riccamente illustrato, presentato in anteprima al festival “Tipicità” di Fermo lo scorso dicembre: nelle sue pagine, tra storia, scienza e gastronomia, si dipana la storia di un alimento che, proveniente dai gelidi mari del Nord, si è via via diffuso come cibo europeo delle classi meno agiate divenendo anche parte integrante della dieta mediterranea.

Secondo la versione fino ad oggi più accreditata, fu il veneziano Pietro Querini, in seguito al naufragio della sua nave sulle Isole Lofoten, a portare lo stoccafisso nel nostro Paese nel 1432. La ricerca che ha portato alla pubblicazione de “La via italiana dello Stoccafisso” ha offerto, pur sulla base di una documentazione fin qui frammentaria, una nuova ricostruzione. Infatti fonti relative alla I e alla II crociata narrano di impressionanti quantità di merluzzo secco stipato nelle stive delle navi che dai porti dell’Italia Meridionale partivano alla volta della Terra Santa.

Come sottolinea nell’introduzione lo chef Enzo Cannatà, il libro nasce da una “ricerca collettiva e pluridisciplinare, che stravolge la storia del lungo viaggio dello stoccafisso in Europa e in Italia, anticipandone di alcuni secoli l’arrivo e collocandone il primo approdo proprio lungo le coste tirreniche del Sud Italia, grazie a quel popolo di “barbari geniali” che furono i Normanni, discendenti dei valorosi Vichinghi, cioè gli “inventori” del metodo di conservazione del merluzzo tramite essiccazione dal quale lo stoccafisso deriva.

“La Via italiana dello Stoccafisso – scrive da storico Saverio Montebianco Abenavoli nella dotta relazione contenuta nel volume – è inequivocabilmente e con estrema chiarezza documentata dalla storia delle nostre regioni del Sud: Campania, Calabria e Sicilia. Numerosi storici e molte prove scientifiche testimoniano senza ombra di dubbio l’uso del merluzzo nell’Italia Meridionale al tempo della conquista normanna e nell’epoca di Federico II. La “carta geografica” dell’irradiazione dell’uso del “pescestocco” in Europa e nell’Italia meridionale è perfettamente sovrapponibile alla “carta storica” della conquista dei Vichinghi e dei loro discendenti, i Normanni.”

Ricorda ancora Abenavoli che, in continuità con lo stile di vita ereditato, le regioni meridionali d’Italia conquistate dai Normanni conservarono le stesse abitudini alimentari (delle quali faceva parte l’uso dello stoccafisso) anche nelle epoche angioine, aragonesi e borboniche, tanto che l’Italia Meridionale ancora oggi è la principale importatrice di stoccafisso e che tale primato è in stretto rapporto con la conquista normanna nei secoli XI e XII.

Come sottolinea Otello Fabris, autore della più importante monografia sull’argomento, “Certamente c’è moltissimo da consultare negli archivi delle regioni dei regni di Napoli e della Sicilia, alla luce delle denominazioni antiche del nostro pesce”, ma il primo passo, quello decisivo, è stato compiuto.

A chi si chiedesse com’è nato un libro così originale, risponde il curatore Nino Cannatà, regista e scenografo oltre che vice presidente dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria: “La via italiana dello Stoccafisso” prima ancora di diventare un libro, è “un progetto partito da lontano che ha percorso idealmente l’Europa, dalla Norvegia alla Calabria, fino al centro del Mediterraneo. L’idea, nata con la “Dichiarazione di Portonovo” (Ancona, 15 agosto 2015) e sottoscritta dalle confraternite, dalle accademie e dalle associazioni che hanno deciso di valorizzare lo stoccafisso in un’unica rete nazionale, ha preso forma ed è cresciuta anche in Calabria grazie all’omonima conferenza svoltasi il 16 giugno 2019 presso la Villa Academy di Cittanova (RC). Un’iniziativa culturale e, naturalmente, anche gastronomica, in cui lo stocco è stato riconosciuto come alimento cardine della dieta mediterranea e come fattore culturale che ha orientato l’alimentazione e la cultura alimentare già mille anni or sono”.

Grazie alla partecipazione degli illustri ospiti e qualificati relatori, sono confluiti nel volume i contributi di Saverio Montebianco Abenavoli, già Direttore emerito del’UOC di Epatologia del Policlinico Universitario di Germaneto (Catanzaro), autore di diversi saggi storici, che collega l’introduzione dello stoccafisso nel Sud Italia all’avvento dei Normanni, diretti discendenti dei Vichinghi; Otello Fabris, storico della gastronomia del Medioevo e del Rinascimento, autore della più importante ricognizione italiana sullo stoccafisso; Antonio Longo, già sindaco di Mammola (RC), autore di un recente volumetto sullo stocco mammolese; Ludovico Montebianco Abenavoli, autore di numerose ricerche scientifiche, professore di Gastroenterologia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro; Rosario Previtera, agronomo ed esperto di sviluppo locale e delle filiere agroalimentari multiregionali, fondatore della Nutraceutical Academy. Presentazione, premessa e introduzione sono rispettivamente di Trym Eidem Gundersen, Direttore Italia del Norwegian Seafood Council, di Bruno Gambacorta, giornalista RAI, ideatore e conduttore di Eat Parade e dello chef Enzo Cannatà, Presidente dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria.

Trym Eidem Gundersen, ringraziando l’Accademia dello Stoccafisso di Calabria per il prezioso contributo nel custodire e diffondere la tradizione di questo prodotto nel Sud Italia, sottolinea come il suo commercio abbia dato vita a profondi legami tra il nostro Paese e la Norvegia.

Per Bruno Gambacorta, infine, il libro presenta una interessantissima visione sull’epoca e sulle modalità dell’approdo del pescestocco nella nostra penisola.

Il volume, utile strumento di conoscenza, racconta “il leggendario percorso culturale, scientifico e gastronomico del prezioso merluzzo atlantico lungo il Belpaese fin dalle incursioni normanne nel Sud Italia” e rappresenta un primo momento di confronto e di studio delle fonti più remote per recuperare e rafforzare la stretta relazione tra storia, territorio, tradizione, cultura gastronomica e dimensione identitaria di un cibo che, come pochi altri, è stato “risorsa di civiltà” e ingrediente di un’alimentazione che ha accomunato e accomuna ancora oggi molti dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo.

La Via Italiana dello Stoccafisso potrebbe inoltre rappresentare un ideale volano per un nuovo turismo gastronomico, con il fil rouge tracciato e aperto dalla Calabria nei confronti dei Paesi scandinavi, aree fortemente interessate al nostro territorio. Occorrerebbe, per così dire, ‘cavalcare’ la popolarità di un alimento ritenuto tra i più salubri, piatto ‘mediterraneo’ per eccellenza e, come si è visto, anche piatto della tradizione, il cui impiego variegato in cucina e la cui promozione potrebbero essere fattori attrattivi in ​​grado di ampliare il flusso di turisti verso la Calabria e le altre regioni del Sud Italia. (rrc)

Ebraismo, il 20 agosto a Gerace l’evento sull’affinità tra Calabria e Israele

Il 20 agosto, a Gerace, alle 18.30, è in programma un dibattito sulle affinità tra lo Stato di Israele e la Calabria, che «sono molto forti e radicate, più di quanto si possa pensare».

L’evento, organizzato da Francesco Maria Spanò, direttore People & Culture Università Luiss, e Klaus Davi, giornalista e massmediologo, vedrà la partecipazione di Nino Spirlì, presidente f.f. della Regione Calabria, e numerosi accademici esponenti della comunità ebraica nazionale.

L’invito di partecipazione è stato inviato anche all’ambasciata israeliana a Roma. Gerace, come noto, è stata una delle cittadine della Locride in cui si è fatta sentire in maniera forte e significativa la presenza di una comunità ebraica che visse lì per almeno 10 secoli, per poi scomparire nella prima metà del 1500 dopo che gli spagnoli scacciarono tutti gli ebrei dal Sud Italia. (rrc)

GERACE (RC) – La presentazione della “Guida ai siti archeologici del Parco Nazionale dell’Aspromonte”

Domani pomeriggio, a Gerace, alle 17.30, nella Piazzetta delle Tre Chiese, la presentazione della Guida ai Siti Archeologici del Parco Nazionale dell’Aspromonte di Lino Licari, guida ufficiale del Parco.

Alla presentazione, oltre all’autore, interverranno il Presidente dell’Ente Parco, Leo Autelitano, il sindaco di Gerace, Giuseppe Pezzimenti, il Funzionario Delegato dell’Ente Parco, Silvia Lottero, Stefano Scaravilli e Andrea Gennaro della Soprintendenza Archeologica e Domenico Re, vicedirettore Nazionale Gruppi Archeologici. L’incontro sarà moderato da Filippo Arillotta, direttore editoriale della Casa Editrice.

Il libro, edito da Kaleidon, è una raccolta delle numerose presenze antropiche risalenti ai tempi delle popolazioni più antiche e consente un approccio di tipo storico-archeologico che si accompagna alle accurate indicazioni escursionistiche. (rrc)

Gerace partecipa al progetto ‘Smart Heritage’ per la fruizione ‘intelligente’ del patrimonio culturale

Rendere più smart la fruizione del patrimonio culturale ai fini turistici. È questo l’obiettivo del progetto Smart Heritage, finanziato dal programma di cooperazione europea Interreg Adrion, che è stato presentato a Gerace, al Convento di San Francesco.

Obiettivo del progetto, favorire e sostenere lo sviluppo economico e sociale sostenibile nelle aree adriatiche e ioniche, attraverso la creazione di crescita e occupazione, il miglioramento dell’attrattività, della competitività e della connettività, la protezione e valorizzazione del patrimonio cultuale.

L’Amministrazione comunale di Gerace, che considera una priorità assoluta tutelare e valorizzare il vasto e unico patrimonio culturale che caratterizza il suo borgo storico, partecipa come partner al progetto, che vede coinvolti soggetti europei e non europei dell’area adriatico-ionica come l’Agenzia di sviluppo di Evia (Chalkida – Grecia), il comune di Forlì, il ministero per lo Sviluppo albanese con il dipartimento “Albanian Development Fund” di Tirana, l’Università di Mostar (Bosnia) e l’agenzia di sviluppo Zadra Nova (Croazia).

Con Smart Heritage, dunque, è prevista la realizzazione di attività strettamente connesse alla valorizzazione e fruizione turistica intelligente dei beni culturali, tra cui la creazione di un itinerario culturale (cultural route) che colleghi il patrimonio delle città coinvolte attraverso la storia e la gastronomia. Si mira a creare un itinerario culturale da candidare per il riconoscimento o l’inserimento tra gli itinerari culturali del Consiglio d’Europa.

La conferenza stampa, iniziata con i saluti del sindaco di Gerace, Giuseppe Pezzimenti, ha visto la presentazione del progetto a cura di Loredana Panetta, team leader per Gerace del progetto. Lo storico Attilio Spanò, invece, ha parlato della storia dell’antico borgo. La valorizzazione del patrimonio culturale normanno è stata sviluppata grazie al contributo della Pro loco della Città di Gerace con il presidente Tina Macrì.

A chiudere l’evento, la presentazione del prodotto video-storytelling The Norman Dream, dedicato al sogno di Ruggero e curata da Lavinia Barletta per Polonio Video, con la direzione di Daniele SguraFrancesco Sgura.

A conclusione della mattinata, una degustazione dedicata ai giornalisti dei prodotti tradizionali del centro storico calabrese. (rrc)

Il trailer di “The Norman Dream”

GERACE (RC) – L’evento “The Norman dream/Il sogno normanno”

Domani, a Gerace, è in programma l’iniziativa The Norman dream/Il sogno normanno, un vero e proprio salto nel tempo e nella storia organizzato dal Comune di Gerace e dalla locale Pro Loco.

L’iniziativa rientra in un progetto di cooperazione europea interregionale, supportato dal programma europeo Interreg Adrion, denominato Smart Heritage, che si concluderà con la creazione di un itinerario culturale da candidare per il riconoscimento tra gli itinerari culturali del Consiglio d’Europa.

Si tratta di un’esperienza unica, finalizzata a presentare alla stampa un innovativo video-storytelling promozionale sul personaggio di Ruggero​ il Normanno e il periodo normanno a Gerace. Il viaggio permetterà di valorizzare e far apprezzare anche oltre i confini regionali il patrimonio storico-architettonico del borgo storico. ​

Alle 10.30, dunque, è prevista la partenza da Piazza della Repubblica, per poi proseguire con uno stoytelling per le vie del Borgo storico guidati dal personaggio di Ruggero il Normanno. Alle 12, alla Chiesa Monumentale di San Francesco, la presentazione del Borgo di Gerace e del progetto Smart Heritage, la conferenza stampa di presentazione del video-storytelling The Norman dream/Il sogno normanno e, infine, la relazione sulla valorizzazione del patrimonio culturale di epoca normanna a Gerace. (rrc)