Turismo, al via bando per viaggi d’istruzione destagionalizzati

È stato pubblicato, in pre-informazione, sul portale della Regione, l’Avviso pubblico “Viaggi di Istruzione per la promozione del turismo scolastico montano”, promosso dal Dipartimento Turismo. Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, invitando le Scuole ad attingere al contributo regionale, quale importante occasione per facilitare lo scambio culturale tra giovani di realtà locali diverse, rendendoli messaggeri di valori culturali, storici e ambientali differenti.

Il bando è rivolto a tutti gli Istituti scolastici (statali e paritari) con il fine di sensibilizzare gli studenti calabresi alla conoscenza diretta del proprio territorio per raggiungere una consapevole identità regionale.

E, dopo circa 2 anni di “isolamento sociale”, sarà un’opportunità di aggregazione e condivisione delle grandi bellezze che anche in chiave montana sa offrire la Calabria.

Ma c’è di più.

«La vera novità di questo avviso – ha spiegato Princi – sta nell’averlo rivolto anche agli istituti scolastici delle regioni limitrofe: Sicilia, Basilicata, Campania e Puglia. Con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dei nostri territori, incentivando anche un turismo scolastico destagionalizzato, occasione tra l’altro di forte impulso per il settore economico di tutta la Calabria».

+«Con il Presidente Roberto Occhiuto che detiene la delega al Turismo, abbiamo già avviato interlocuzioni con gli Assessori al ramo delle regioni interessate dal bando – ha aggiunto Princi – avviando percorsi di interesse comune, innescando un nuovo circuito di scambi culturali e reciproco supporto in termini di opportunità e sviluppo».

Sarà possibile programmare ed effettuare i viaggi entro la data del 30 giugno 2023. Gli istituti scolastici potranno presentare una sola richiesta di contributo, accedendo direttamente alla piattaforma dedicata. Il viaggio di istruzione dovrà ricadere all’interno di uno dei Comuni montani della Calabria, di cui all’elenco presente in piattaforma, ed essere articolato scegliendo obbligatoriamente una delle opzioni previste dal bando. (rcz)

 

Dalla Calabria parte il primo progetto sui disturbi dell’apprendimento

«Quello che presentiamo è un progetto pilota, primo in Italia, su disturbi che spesso creano deficit formativi per molti ragazzi, perché non diagnosticati in tempo e perché manca un percorso specifico nelle scuole». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto nel corso della presentazione del progetto in Cittadella regionale.

Insieme a lui, la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, l’assessore regionale al Welfare, Emma Staine e la direttrice dell’Ufficio Scolastico regionale, Antonella Iunti.

Disturbi che «impongono alle famiglie costi rilevanti per le diagnosi, attualmente fatte solo dal privato con un costo per le famiglie di 600 euro. In questo modo noi interveniamo offrendo la possibilità di colmare deficit formativi a bambini che ne hanno bisogno», ha continuato Occhiuto.

L’iniziativa prevede lo stanziamento di un milione e 100 mila euro nella prima fase a cui da aprile in poi si aggiungeranno altri sei milioni per il potenziamento delle risorse professionali dei servizi territoriali e l’assunzione di ulteriori figure specialistiche per rispondere in modo adeguato ai bisogni degli alunni.

In Calabria su una popolazione scolastica (16-18 anni) si stima siano 11.500 gli alunni portatori di un disturbo specifico dell’apprendimento (Dsa) e di questi solo 3.600 in possesso di una certificazione specifica, ha riferito la vicepresidente Princi.

«I disturbi specifici di apprendimento scolastico – ha spiegato la vicepresidente con delega all’Istruzione – oltre a essere rilevanti per le conseguenze socio-relazionali che comportano, sono anche molto frequenti. Il disturbo, se non individuato e adeguatamente compensato, può determinare rilevanti conseguenze funzionali, come il raggiungimento di un livello scolastico inferiore e un elevato disagio psicologico, incoraggiando spesso l’abbandono scolastico».

Su scala nazionale – è poi emerso in conferenza stampa – i disturbi specifici di apprendimento mostrano una prevalenza tra il 3 e il 4% della popolazione in età evolutiva, sono caratterizzati da diversità nel neurosviluppo che causano difficoltà in alcune aree specifiche dell’apprendimento scolastico. Sulla base dell’abilità interferita dal disturbo i Dsa assumono dunque denominazioni specifiche: dislessia (disturbo legato alla lettura), disgrafia (disturbo legato alla scrittura), discalculia (disturbo che interessa il calcolo matematico).

«In Calabria negli anni – ha detto Princi – non avendo potuto contare pienamente sul servizio pubblico sanitario per carenza di risorse e per insufficienza di organico, le famiglie hanno dovuto far ricorso al servizio privato, con costi a loro carico, per il riconoscimento e la certificazione del disturbo, condizione indispensabile perché le scuole potessero attivare i piani personalizzati».

«Obiettivo strategico della Giunta – ha continuato – è potenziare il servizio pubblico sanitario supportando le istituzioni scolastiche nella fase diagnostica ma anche in quella relativa alla certificazione al fine di aiutare gli studenti più fragili. Nasce con questo spirito il progetto pilota sui Dsa, un progetto ambizioso ma sostenibile che, condiviso con l’Usr, coinvolge i Dipartimenti Sanità, Istruzione e Politiche sociali». (rcz)

 

 

Usb Calabria: A rischio il diritto all’istruzione in Calabria

Usb Calabria ha denunciato come «in Calabria sia in atto un nuovo metodo di interpretazione delle  norme: quello personale, atto allo scopo che si vuole raggiungere che è quello di non nominare i supplenti temporanei sia docenti che Ata».

Una interpretazione che viene fatta anche quando «si è di fronte “a necessità obiettive non procrastinabili, improrogabili e non  diversamente rimediabili” (nota MIUR 2116/2015), casi in cui è possibile nominare  il collaboratore scolastico anche dal primo giorno di assenza del titolare. In tutti i casi in cui le suddette soluzioni normative (supplenze fino a15 giorni) non si rivelano idonee a sopperire alla sostituzione dei docenti assenti, al fine  primario di non incorrere in una sospensione della didattica nei riguardi degli  allievi interessati, i dirigenti scolastici possono provvedere, per periodi di assenza  anche inferiori a 15 giorni, alla nomina di personale supplente temporaneo.” (Nota  MIUR 14991/2009)».

Quando «non si è nella condizione – si legge nella nota – di “garantire ed assicurare il prioritario obiettivo del  diritto allo studio e della piena funzionalità delle attività didattiche in caso di assenza  temporanea del personale docente.” (Nota MIUR 9839/2010) “… possono  nominare supplenti nel caso di assenza del titolare per periodi inferiori a 5 giorni  nella scuola primaria, come previsto dall’art. 28, c. 5 del Ccnl e a 15 giorni nella  scuola secondaria, fermo restando quanto previsto in merito alla procedura  semplificata per la nomina del supplente nella scuola dell’infanzia e primaria per  assenze fino a 10 giorni… Appare opportuno richiamare l’attenzione  sull’opportunità di non ricorrere alla sostituzione dei docenti assenti con personale in servizio su posti di sostegno, salvo casi eccezionali non altrimenti risolvibili».

«Questa “forzata” interpretazione continua – si legge –. Utilizzando “La soluzione organizzativa di accorpare le classi in caso di assenze  brevi del personale docente; … ciò non solo non è previsto da alcun regolamento,  ma costituisce di fatto, sia pure in via temporanea, una modifica dell’organico  non autorizzata, la costituzione di pluriclassi e la violazione di qualsiasi  norma di sicurezza.” (Nota7934 /20210 Usr Basilicata). Utilizzando “ Il personale docente assegnato su posti di sostegno viene  impiegato per l’effettuazione di supplenze in sostituzione di colleghi assenti dal  servizio, della propria o di altre classi. …Tale situazione, ove rispondente a verità,  non appare uniformata a criteri di regolarità, tenuto conto che finisce per  distogliere l’insegnante di sostegno dal proprio compito istituzionale».

«Utilizzando i collaboratori scolastici – si legge – per sostituire i colleghi assenti durante il proprio  orario di servizio (intensificazioni delle prestazioni) per coprire tutto il servizio  pomeridiano che la scuola offre (scuole aperte) nonostante l’organico di questo  personale sia calcolato sull’orario scolastico delle ore curriculari (tempo normale,  tempo prolungato, tempo pieno) e non per coprire tutte le attività extracurriculari e  quanto viene offerto con il servizio delle “Scuole Aperte”».

«È evidente – viene evidenziato – che in questa situazione viene meno la vigilanza e sicurezza degli alunni e  drasticamente ridotto il servizio di assistenza all’H. violando l’intesa tra Miur e le  OO.SS sulle funzioni aggiuntive del 9/11/2001: ”Vanno comunque garantite, anche  attraverso particolari forme di organizzazione del lavoro e l’impiego di funzioni aggiuntive o  l’erogazione di specifici compensi, le attività di ausilio materiale agli alunni portatori di H…ai bambini e bambine della scuola materna nell’uso dei servizi igienici e nella cura  dell’igiene personale”». 

«Dalle succitate norme – continua Usb – emerge con chiarezza che i responsabili del conferimento delle  supplenze brevi sono i Dirigenti scolastici.  A loro spettano tutte le valutazioni per garantire la continuità dell’azione amministrativa,  l’efficacia e l’efficienza del servizio scolastico, la garanzia ed il diritto allo studio degli  alunni, la piena funzionalità delle attività didattiche. Basterebbe fare un semplice controllo incrociato per ogni singola scuola (assenze del  personale al Sidi, supplenti interni ed esterni a copertura delle assenze) per verificare che il monte ore annuale curriculare è violato privando gli alunni dei loro sacrosanti diritti e  riducendo l’efficienza dell’azione amministrativa, la quale deve sempre ispirarsi al rispetto  del principio della legalità».

 Per questo l’Unione Sindacale di Base ha indetto una manifestazione pubblica per giovedì 26 gennaio, alle 10, alla sede dell’Usr Calabria e chiede al direttore generale di «ricevere, in occasione della manifestazione una delegazione sindacale insieme ad  una rappresentanza dei manifestanti». 

Il sindacato ha chiesto, inoltre, «al personale della scuola e alle famiglie di mobilitarsi, per dare il contributo dei calabresi alle richieste, a livello nazionale, della  trasformazione dell’organico di diritto in organico di fatto, della stabilizzazione del  personale precario docente e ATA, della revisione delle tabelle di calcolo dell’organico Ata (almeno un CS in più per ogni plesso diverso da quello principale, l’inserimento di  nuovi parametri relativi alle tipologie degli edifici, piani, planimetrie, laboratori, palestre, cortili e alla quantità di ore che giornalmente la scuola resta aperta». (rcz)

Il Consigliere Cirillo al lavoro per offrire ai giovani dell’Area Jonica un futuro grazie al sistema Its

Il sistema Its per offrire ai giovani dell’Area Jonica un futuro. È l’ambizioso progetto su cui sta lavorando il consigliere regionale Salvatore Cirillo che ha incontrato a Caulonia la Fondazione Mask, la Scuola, gli imprenditori e le istituzioni per verificarne la fattibilità.

«Il territorio dell’Area ionica – ha spiegato Cirillo – dispone molte più opportunità di quanto si possa immaginare, perciò, tale affermazione, non credo sia più etichettabile come pura utopia ma occorre sostanziarla con la concretezza. Di conseguenza, l’idea di avviare dal basso una strutturale fase di rilancio, ci pone una duplice sfida nella quale sarà indispensabile superare i modelli praticati in passato, abbandonando di fatto quell’individualismo che non ci ha consentito di poter agire, praticando tutte le opportunità generate quando è attiva la collaborazione; dall’altra dovremo avviare, presto e insieme, un percorso nel quale sia possibile condurre il nostro territorio verso uno sviluppo reale ed il conseguente superamento della disoccupazione giovanile».

«Tutto ciò potrebbe essere una realtà grazie al modello che ha dato vita all’istituzione degli Istituti Tecnici Superiori – ha proseguito – nati con l’intento di creare sinergie operative tra mondo imprenditoriale, scuola e istituzioni territoriali per formare le Risorse Umane da assumere e innalzare gli standard qualitativi e produttivi».

All’incontro è stata significativa la presenza e la disponibilità manifestata dal Sindaco di Caulonia e dal Presidente del Consorzio di Bonifica dell’Alto Jonio reggino. Inoltre, sia il contributo di idee apportato durante i lavori dalla Dirigente dell’Istituto ITA di Caulonia sia la visione operativa condivisa grazie alla presenza di una delegazione della Fondazione dell’Istituto Tecnico Superiore “Mask”, composta dall’ing. Domenico Vecchio, tra l’altro Presidente di Confindustria di Reggio Calabria e dal dr. Domenico Napoli, Direttore del Cefris, Ente di Formazione Professionale e ricerca sociale con sede a Gioia Tauro, hanno reso possibile un maggiore ed esteso approfondimento.

«Seppur l’iniziativa sia ancora in una fase embrionale e non formalizzata – ha detto ancora il consigliere Cirillo – la risposta ottenuta dai singoli partecipanti potrebbe veder sorgere proprio a Caulonia Marina una sede distaccata dell’Its, appartenente alla Fondazione Mask di Gioia Tauro e il conseguente avvio, proprio in questo territorio, vista la mancanza di questo ambito formativo da Reggio Calabria a Soverato,  di tutte quelle azioni formative che andrebbero a generare una sinergia operativa con risultati sicuramente privi di precedenti».

«Difatti – ha continuato Cirillo – grazie ai numerosi spunti condivisi durante l’incontro, occasione che ne ha reso possibile un approfondito confronto, declinato in una chiave particolarmente intrisa di forte disponibilità nel cogliere la sfida lanciata, l’occasione si è rivelata utile per convenire sulla necessità di poter lavorare in tale direzione, conferendo al progetto una straordinaria valenza dal quale si auspica di poter registrare nel medio periodo una serie di indicatori di segno positivo sia a favore dell’occupazione giovanile sia nel migliorare gli standard produttivi delle aziende che aderendo a questa nuova esperienza potranno diventare i protagonisti di quel cambiamento già concretizzato in alcune regioni d’Italia».

«Adottando questo modello di lavoro – ha concluso Cirillo – numerosi giovani potrebbero conseguire il super diploma rilasciato direttamente dal Ministero dell’Istruzione e potrebbero superare il paradosso della disoccupazione mediante l’assunzione resa possibile grazie all’acquisizione di specifiche competenze e soprattutto senza dover continuare a fare la valigia per cercare altrove lavoro». (rrc)

 

Alla Calabria 70 mln per renderla una regione a misura di bambino

Sono oltre 70 milioni di euro la somma «per fare della Calabria una regione a misura di bambino». È quanto ha dichiarato la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, nel corso dell’incontro con i diversi attori istituzionali  competenti per verificare lo stato di attuazione in Calabria delle risorse del Piano nazionale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di Istruzione, per le annualità 2018, 2019 e 2020.

Una somma di cui disporrà la Calabria « per fronteggiare, entro i prossimi anni, la povertà educativa territoriale legata all’infanzia, in una Regione nella quale solo il 3% di bambine e bambini usufruisce di asili nido o servizi integrativi per l’infanzia finanziati dai Comuni, un dato ben al di sotto della media nazionale che si attesta al 14,7%», ha spiegato Princi.

All’iniziativa sono intervenuti anche la direttrice dell’ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, la dirigente generale del Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari opportunità, Maria Francesca Gatto, e la dirigente del settore Istruzione e Diritto allo studio, Anna Perani. In collegamento il segretario dell’Anci Francesco Candia.

Presenti i rappresentanti dei Comuni calabresi capofila degli Ambiti territoriali «convocati – ha specificato la vicepresidente nell’ottica di stabilire insieme una corretta programmazione dei servizi educativi e delle strutture per l’infanzia, partendo dalla condivisione degli esiti del monitoraggio dei servizi educativi per l’infanzia calabrese, promosso dalla Regione, da cui è emerso che su 401 Comuni che hanno partecipato alla rilevazione, gli enti con servizi sono solo 112 ( il 27%), a fronte di un 72% di comuni sprovvisti di servizi».

Le risorse destinate agli enti locali potranno finanziare: nuove strutture per l’infanzia, ampliamento dei servizi educativi (posti e orari), riduzione delle rette a carico delle famiglie. A questi interventi strutturali, si legheranno protocolli d’intesa con Usr e Anci che prevedono imponenti azioni di formazione del personale educativo e docente delle scuole prescolari pubbliche e private e formazione dei coordinatori pedagogici. La quota di cofinanziamento regionale, oltre che alla formazione, verrà destinata all’istituzione di poli educativi per l’infanzia e di coordinamenti pedagogici e all’attivazione di nuove sezioni primavera.

«Pertanto, l’incontro di oggi con i diversi attori istituzionali competenti – ha rimarcato Princi – è finalizzato a fornire un compiuto supporto a tutte le Amministrazioni cercando di definire insieme le diverse criticità da risolvere e le opportunità da cogliere nella programmazione futura dei servizi per l’infanzia».

«Il dipartimento Istruzione, infatti – ha spiegato ancora – con il suo personale tecnico e amministrativo accompagnerà i Comuni supportandoli nelle fasi attuative con l’obiettivo di fare della Calabria una regione a misura di bambino, garantendo a tutti i bambini dell’età prescolare pari opportunità di sviluppo e di superamento delle disuguaglianze e delle barriere territoriali, sociali, culturali ed economiche. L’ampliamento, nonché l’accessibilità dei servizi regionali per l’infanzia, sono proprio una delle più importanti mission del presidente Occhiuto e di tutta la Giunta regionale».

«Le disuguaglianze tra i bambini, per quanto riguarda l’acquisizione di capacità e competenze – ha concluso – si formano già nei primissimi anni di vita, ben prima dell’ingresso a scuola, e frequentare l’asilo nido, i servizi educativi per l’infanzia, si dimostra un fattore determinante in grado di ridurre le numerose disparità».

«Con la vicepresidente Princi – ha evidenziato la direttrice Iunti – ci siamo sempre rapportate con un approccio collaborativo e operativo. La ringrazio molto perché anche sul sistema educativo dell’infanzia stiamo avendo un forte supporto con l’obiettivo comune di dare impulso ad un percorso che, in realtà non è solo normativo, ma penso sia uno dei tanti elementi strategici di rilancio del territorio che passa anche attraverso il sistema educativo scolastico 0-6».

«Nelle regioni dove già questo sistema è realtà – ha concluso – si è dimostrato che attraverso gli stimoli che i bambini ricevono alle scuole per l’infanzia il futuro successo formativo è migliore di quei ragazzi che non ne hanno potuto usufruire. Per questo la giornata di oggi è molto importante. In Calabria siamo all’inizio, ma insieme ce la faremo». (rcz)

In Cittadella mercoledì incontro sul sistema integrato di educazione e istruzione

Mercoledì 12 ottobre, alle 10, in Cittadella regionale, è in programma un incontro tra la Regione Calabria, Anci, Comuni e Ufficio Scolastico Regionale per  verificare lo stato di attuazione in Calabria delle risorse del Piano nazionale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di Istruzione, per le annualità 2018, 2019 e 2020.

L’iniziativa nasce dall’esigenza di continuare a supportare i Comuni nelle attività di caricamento delle schede di monitoraggio dei fondi ministeriali e regionali ricevuti per l’annualità 2018, senza le quali si rischierebbe di non ottenere i fondi ministeriali dell’esercizio finanziario 2022.

«Occorre proseguire senza sosta, e con la giusta attenzione, su quanto realizzato e quanto da programmare – ha evidenziato Giusi Princi, vicepresidente della Regione –, per fornire un compiuto supporto a tutti i Comuni al fine di potenziare i servizi educativi-integrativi per l’infanzia riducendo, così, le disuguaglianze tra bambini. Pertanto, abbiamo deciso di promuovere un questo incontro con l’Ufficio scolastico regionale, con l’Anci Calabria e con tutti i Comuni capofila degli ambiti territoriali, per capire nel dettaglio perché molti hanno utilizzato le risorse solo parzialmente e per inquadrare insieme le criticità da risolvere e le opportunità da cogliere nella programmazione futura dei servizi per l’infanzia».

«L’incontro – ha rimarcato la vicepresidente – sarà importante perché getterà le basi di una nuova strategia di programmazione delle future risorse destinate alla fascia 0/6, nonché di quelle non spese e quindi da riprogrammare, che saranno destinate non solo alla formazione del personale docente e degli educatori o alle attività di ristrutturazione dei locali che ospiteranno i bambini, ma anche, se non soprattutto, a nuove sezioni primavera alla creazione di poli per l’infanzia e all’abbattimento dei costi a carico delle famiglie attraverso la notevole riduzione delle rette scolastiche, un concreto supporto per le famiglie meno abbienti».

Parteciperanno all’iniziativa anche la dirigente generale del Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari opportunità, Maria Francesca Gatto, e la dirigente del settore Istruzione e Diritto allo studio, Anna Perani(rcz)

INIZIA LA LUNGA MARATONA DELLE SCUOLE
IN CALABRIA ANCORA TROPPE CRITICITÀ

di GUIDO LEONEAncora qualche settimana di vacanze e poi per gli studenti calabresi delle scuole di ogni ordine e grado, così come per altri loro colleghi di buona parte delle regioni italiane, si riapriranno le porte delle aule per l’inizio delle lezioni fissato a mercoledì 14 settembre.

Nelle scuole superiori, poi, negli ultimi  giorni si sono svolte  le operazioni di verifica dei debiti scolastici che gli studenti  hanno dovuto dimostrare di avere  recuperato entro il 31 agosto. Si tratta di quelle prove che una volta erano chiamati esami di riparazione. Interessano mediamente  centinaia di studenti che nello scrutinio di giugno hanno avuto il  cosiddetto giudizio sospeso, cioè non sono stati né promossi né bocciati e che, pertanto, hanno dovuto sostenere le prove nelle materie insufficienti.

Intanto giovedì 1 settembre per il mondo della scuola è l’inizio  del nuovo anno scolastico. Anche quest’anno ci sarà una nuova ripartenza, la terza dall’inizio della pandemia da Covid-19, nel quale, ancora una volta, bisognerà confrontarsi con nuove abitudini e stili di vita che hanno impresso, nel corso degli ultimi anni,  una svolta epocale nel modo di essere e fare scuola, grazie anche al massiccio ricorso alle nuove tecnologie che ha colmato l’isolamento imposto dalle restrizioni per arginare il fenomeno Covid. 

La ripartenza è caratterizzata dalle novità contenute nel documento ministeriale che regolamenta il rientro degli studenti a scuola

Gli alunni frequenteranno regolarmente le lezioni in assenza di sintomi covid o febbre, con eccezione per il raffreddore, considerato una condizione stagionale e troppo frequente per impedire la regolare frequentazione; gli studenti con sintomi lievi e niente febbre possono frequentare ma con mascherina, sia chirurgica sia FFP2, mascherine che restano obbligatorie per le persone fragili. Non sarà necessario il distanziamento. Le scuole dovranno provvedere alla sanificazione, sia quella ordinaria e periodica, sia quella straordinaria in caso di casi confermati, con cambi d’aria frequenti e regolari. Nel caso di aumento dei contagi, si provvederà a misure aggiuntive come distanziamento, e obbligo di mascherina.

Stop anche all’obbligo di vaccinazione del personale scolastico.

I numeri della scuola reggina 

Lo scenario scolastico 2022- 2023, che si apre il 1° settembre, inizia per dirigenti, docenti e personale amministrativo, come al solito, con tutta una serie di operazioni di natura collegiale, relativamente a decisioni per la organizzazione delle condizioni di sicurezza negli istituti, anche per  la rivisitazione del piano dell’offerta formativa e la preparazione delle attività di accoglienza per le matricole reggine dei vari ordini di scuola, così distribuiti: 3.382 per l’infanzia ,4.208 per la primaria, 4.920 per la media e 6.009 per le superiori.

Ciò che andrebbe evitata è la fretta di sedersi alla cattedra e al banco, di riprendere a insegnare per recuperare il tempo perduto, lasciando le vite di prima, le vite del vuoto scolastico, fuori dalle aule.

Il progetto educativo della ripresa avrebbe bisogno di tre passaggi: accoglienza, narrazione, rimodulazione.

In tutto gli studenti della nostra provincia nell’anno scolastico 2022-2023 saranno 74.473, così distribuiti fra i vari ordini di scuola: 8.921 infanzia, 22.040 primaria,14.930 media, 28.582 superiore. Cui vanno ad aggiungersi gli allievi delle scuole paritarie. Resta,purtroppo,la tendenza, che si registra da tempo ad una diminuzione della popolazione scolastica anche nella nostra provincia.

Nel Reggino ad affrontare i prossimi esami di maturità, che avranno inizio mercoledì  21 giugno 2023, nelle scuole superiori statali saranno 5.252 allievi, mentre nella scuola media inferiore saranno 5.029.

Cosa prevede il nuovo calendario scolastico: una lunga maratona di 203 giorni

 Questo è il ventunesimo anno della devolution nel quale le Regioni autonomamente  fissano la data d’inizio e il termine delle lezioni.

In Calabria il termine è stato decretato per sabato 10 giugno 2023.

Le attività educative nella scuola dell’infanzia, invece, termineranno in quasi tutte le regioni venerdì 30 giugno 2023.

Per tutti, giorno più giorno meno, una lunga maratona di nove mesi di lezione, 203 giorni per la Calabria, fatto salvo il minimo dei 200 giorni di lezione.

I giorni di festa (escluse le domeniche) previsti dal calendario ministeriale sono al momento 11, vincolanti su tutto il territorio nazionale.

E cioè il 1° novembre, festa di tutti i Santi; l’8 dicembre, Immacolata Concezione; il 25 dicembre, Natale; il 26 dicembre; l’1 gennaio, Capodanno; il 6 gennaio, Epifania; il giorno di lunedì dopo Pasqua; il 25 aprile, Anniversario Liberazione; l’1 maggio, Festa del Lavoro; il 2 Giugno, Festa nazionale della Repubblica; la festa del Santo Patrono. 

Il decreto del Presidente della Regione Calabria stabilisce, poi, che non si effettueranno lezioni  lunedì 31 ottobre 2022 ponte della festa di tutti i Santi, il 2 novembre 2019 (ponte festività Ognissanti), dal venerdì 9 al sabato 10 Dicembre 2022 – Ponte della Festa dell’Immacolata Concezione; – dal venerdì 23 Dicembre 2022 al sabato 7 Gennaio 2023 – Vacanze natalizie; – dal giovedì 6 al martedì 11 Aprile 2023 – Vacanze pasquali; – il lunedì 24 Aprile 2023 – Ponte dell’Anniversario della Liberazione; – il sabato 3 Giugno 2023 – Ponte della Festa Nazionale della Repubblica.  

Il nuovo calendario, così come prevede l’autonomia scolastica , è , comunque, flessibile e dà la possibilità alle scuole di proporre gli adattamenti che possono riguardare anche la data di inizio delle lezioni , nonché la sospensione, in corso di anno scolastico, delle attività educative e delle lezioni prevedendo, ai fini della compensazione delle attività non effettuate, modalità e tempi di recupero in altri periodi dell’anno. Sicchè anche le scuole della nostra provincia potrebbero  iniziare le lezioni ancor prima del 14 settembre.

L’esordio di nuovi dirigenti scolastici nella città di Reggio Calabria

Novità, poi come capita ogni anno, per le dirigenze scolastiche. A Reggio, in particolare, lasciano  per raggiunti limiti di età  le presidi Anna Nucera, Maria Rosaria Rao e Margherita Nucera alle quali va, insieme agli altri  dirigenti della nostra provincia, un doveroso ringraziamento per l’impegno profuso in tanti anni al servizio della scuola .Hanno  svolto con grande professionalità il loro lavoro contribuendo alla crescita qualitativa di tante generazioni. Le new entry cittadine riguardano i dirigenti Gueli Maria (I.C. Gallico),Martino Giuseppe (IC Ravagnese), Lucisano Carmela (Liceo Classico Campanella), Ubaldini Antonino (I.C. Moscato), Marino Teresa (Istituto Tecnico  Panella), Zavettieri Lucia (I.C Galilei Pascoli). 

Sono 66 ,invece, di cui 18 in provincia di Reggio, le scuole calabresi che avranno un dirigente part time come reggente e che dovranno dividersi fra due scuole talvolta abbastanza distanti tra loro.

In città il Liceo scientifico “Da vinci” sarà retto dal dirigente Franco Praticò

Continua a permanere la tendenza al colore rosa nei numeri della dirigenza scolastica calabrese e reggina in particolare e l’abbassamento dell’età media dei responsabili degli istituti. 

Le criticità

Il Covid–19 ha accentuato e messo a nudo i problemi che la scuola italiana manifestava da tempo. Non è un caso che la scuola italiana si presenti così male davanti ad una crisi pandemica senza precedenti, ma anche davanti ad un periodo di profondo cambiamento tecnologico.

Incredibilmente, tuttavia, il dibattito di questi giorni si concentra su aspetti certamente importanti ma non centrali,  vaccini, distanziamenti, mascherine, aereazione dei locali ecc. Si badi bene: queste vicende sono decisive e possono essere dirimenti per garantire la continuità scolastica, ma non affrontano i nodi rimasti irrisolti.

Dall’annosa penuria di docenti alla qualità della formazione e dell’offerta formativa, dalla abbondanza delle classi pollaio alle modeste condizioni retributive e lavorative, alla mancata riforma della carriera degli insegnanti, alla assenza di interventi per migliorare l’efficienza ed efficientamento energetico in strutture ad elevatissimo consumo e dispendio energetico. Le risorse destinate al sistema scolastico diminuiscono nell’indifferenza di tutti. La scuola, invece, deve essere la priorità perché ne va del nostro futuro.

Perciò è necessario pensare una scuola nuova con modelli metodologici e valutativi rivisti in profondità e con una reale personalizzazione dei percorsi. Serve un cambio di passo per garantire pari opportunità e successo formativo a ogni studente. Solo così potremo pensare di dare risposte ai bisogni formativi dei ragazzi che affollano le nostre scuole, preparandoli alle esigenze del mondo, del lavoro e delle università.

Messi in fila, questi dati raccontano di un ritardo preoccupante della regione calabrese  e risultati ancora peggiori in alcune realtà locali . La principale criticità della scuola in Italia riguarda infatti la qualità degli apprendimenti degli studenti, inferiore a quella degli altri paesi avanzati, così come sono inferiori quelli degli allievi calabresi in confronto ai colleghi del Centro-Nord Italia, come costantemente evidenziano gli esiti delle prove Invalsi soprattutto nelle insufficienti competenze in lingua italiana, matematica e scienze.

La grave perdita di apprendimenti generata, ancor più dal lockdown, per cui passeranno un paio di anni per un reale recupero, è la goccia che ha fatto traboccare un vaso, già colmo ben prima. Le politiche degli ultimi anni hanno indebolito il sistema d’istruzione nel nostro Paese. I nostri governanti hanno dimenticato che la scuola non è solo governo (autonomia, ministero, organi collegiali), ma anche struttura (ordinamenti) e cultura (programmi) e se non si interviene sinergicamente su questi tre elementi si possono provocare più guasti di quelli che si vogliono riparare. Alla scuola servono, idee, strumenti e risorse per ridefinirne la mission.

Colpisce l’assenza di iniziative da parte ministeriale ma anche della direzione dell’Ufficio scolastico regionale in questi ultimi anni. Ci saremmo aspettati da parte dell’U.S.R. una seria riflessione sulla scuola calabrese e sulle sue emergenze, dandole un senso, un significato, un orizzonte, unitamente alla Regione Calabria.

I nostri territori sono segnati, peraltro, da profonde differenze in termini di  opportunità spazi, servizi, attività integrative, di condizioni culturali, sociali e quant’altro, tutti aspetti ineludibili che condizionano fortemente gli stessi risultati. Ecco, necessita che l’Assessorato alla P.I. faccia una diagnosi puntuale dell’attuale condizione scolastica calabrese per capire quale può essere la terapia da affrontare per le nostre permanenti emergenze. (gl)

253 Licei italiani hanno sposato il percorso di Biomedicina partito da Reggio Calabria

Il percorso di Biomedicina nei Licei, progetto partito dal Liceo “Leonardo Da Vinci” di Reggio Calabria, è diventato un vero e proprio modello nazionale: sono, infatti, 253 i Licei italiani che lo hanno “sposato”, per un totale di oltre 30mila studenti e 105 Ordini Provinciali dei Medici coinvolti, per un totale di oltre 10mila medici impegnati.

Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, che ha espresso soddisfazione, sottolineando come «la Calabria si distingue oggi più che mai come modello per tutta Italia. Dobbiamo andarne veramente fieri. Un dato che ci inorgoglisce e ci proietta con concretezza al futuro».

La vicepresidente, infatti, ha partecipato alla riunione d’insediamento a Roma della cabina di regia nazionale, guidata congiuntamente da Ministero dell’Istruzione e la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. Oggetto principale della riunione l’individuazione dei nuovi licei scientifici e classici da coinvolgere nel grande progetto di biomedicina ideato ed avviato per la prima volta dal Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”, oggi capofila, e dall’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, guidato dal Dr. Pasquale Veneziano, tutt’ora coinvolti nell’organizzazione del percorso. 

«L’orgoglio non è quello personale di averci creduto fin dall’inizio – ha precisato Giusi Princi – ma piuttosto di vedere oggi la Calabria e Reggio in particolare prese come modello dalle scuole di tutto il Paese. Oggi sono 19 i licei calabresi coinvolti, di cui 3 appena selezionati; 46  in totale le new entry su campo nazionale».

«Si conferma la formula che prevede, a partire dal terzo anno di Liceo – ha proseguito – l’introduzione nel piano di studi di 150 ore di insegnamenti aggiuntivi tra lezioni frontali tenute da docenti di biologia, lezioni pratiche con i medici e visite ad ambulatori, ospedali, laboratori di ricerca e studi specialistici. L’obiettivo è quello di fornire risposte concrete alle esigenze di orientamento degli studenti che intendono intraprendere il percorso sanitario. Il progetto, infatti, nato per accompagnare gli studenti verso gli indirizzi universitari medico-scientifici, dando loro di fatto la possibilità sia di prepararsi in vista di temuti test di accesso sia di valutare la personale attitudine e propensione al settore, mira pure a preparare al meglio la classe sanitaria del futuro».

«Un settore su cui il presidente Roberto Occhiuto sta investendo molto – ha evidenziato –. Formare bene gli studenti di oggi significa ritrovarsi poi già in casa dirigenti sanitari e medici competenti, motivati e che conoscono bene il contesto. Un investimento nel futuro che come Giunta abbiamo sposato pienamente. Non è un caso che l’estensione del percorso stia facendo registrare anno dopo anno un boom di richieste da parte dei licei di ogni regione. I risultati e la documentazione sono al vaglio del Ministero dell’Istruzione e dell’Università quale strumento per regolamentare l’accesso alle Facoltà di Medicina e materie sanitarie». 

«Da quest’anno – ha concluso – il coordinamento della rete di Licei italiani, a cura della Scuola capofila, è affidato al nuovo Dirigente scolastico Francesco Praticò che, insieme alla referente nazionale dei licei coinvolti, Francesca Torretta, al referente nazionale della componente medica, Domenico Tromba, al presidente dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, Pasquale Veneziano, al Segretario generale della Federazione nazionale Ordini dei Medici Roberto Monaco, avrà l’onere di gestire la complessa macchina organizzativa, che sono certa sarà gestita con la consueta abnegazione. Un particolare ringraziamento a loro ed a tutti i medici che a titolo gratuito da tanti anni garantiscono la formazione a migliaia di giovani calabresi». (rrc)

REGGIO – L’assessore Nucera incontra i dirigenti scolastici in vista dell’inizio della Scuola

L’assessore comunale all’Istruzione del Comune di Reggio, Lucia Anita Nucera, ha incontrato i dirigenti degli istituti scolastici reggini al fine di programmare con loro le future attività.

«Una riunione proficua con la collaborazione di tutte le componenti presenti, in vista della ripresa delle attività scolastiche» l’ha definita Nucera, spiegando che «sono stati inseriti in bilancio i fondi per l’accatastamento, per l’ agibilità e la capienza degli istituti scolastici, per le manutenzioni, il verde ecc.».

Inoltre, in vista della ripartenza della scuola  si sono approfondite le circolari del Mir. «Ho dato  massima disponibilità – ha sottolineato l’assessore – per affrontare le difficoltà che eventualmente si presenteranno».

Nel corso della riunione, che si è  svolta attraverso l’ascolto di tutti i dirigenti per le criticità in atto, per il completamento di alcuni lavori e il rilancio di strategia per l’abbattimento della dispersione scolastica, l’assessore Nucera  ha poi elencato le  diverse possibilità legate al Pnrr e i progetti già presentati e che riguardano: mensa, trasporto e l’orchestra e il coro delle scuole della città di Reggio Calabria.  È previsto, inoltre, l’avvio da parte dell’ assessorato di una serie di incontri in tutti gli istituti comprensivi avente come temi: autostima, diritti umani, la pace, legalità, storia, cultura e minoranze linguistiche.

La riunione molto partecipata, si è tenuta alla presenza  del  dirigente del settore istruzione e sport la dott.ssa Daniela Roschetti e il delegato del dirigente del lavori pubblici e manutenzioni ing. Postorino.

«Auspico una collaborazione concreta per un bene dei nostri ragazzi – ha concluso l’assessore Nucera – le riunioni con i dirigenti saranno a cadenza mensile e a seconda delle problematiche sarà prevista eventualmente la partecipazione anche  di altre istituzioni». (rrc)

Saccomanno (Lega): In arrivo 72 mln per Istituti primari e secondari in Calabria

Dal ministero dell’Istruzione sono aSono 72 milioni di euro la somma destinata agli Istituti primari e secondari della Calabria, assegnati dal ministero dell’Istruzione nell’ambito del Piano Scuola 4.0.

Lo ha reso noto il commissario della LegaGiacomo Saccomanno, che ha ribadito che «questo provvedimento è stato fortemente sostenuto dalla Lega e frutto dell’importante impegno del sottosegretario Sasso. Il piano prevede la trasformazione di classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento e la creazione di laboratori per le professioni del futuro, e ciascuna scuola potrà decidere in autonomia come utilizzare le risorse».

«I dirigenti scolastici, in collaborazione con l’animatore digitale e il team per l’innovazione – ha spiegato Saccomanno – potranno costituire un gruppo di progettazione insieme a docenti e studenti per pianificare gli interventi. A disposizione di ogni istituto ci saranno strumenti di accompagnamento, come il Gruppo di supporto al Pnrr, costituito al ministero dell’Istruzione e negli Uffici scolastici regionali, oltre che la Task force scuole, gestita in collaborazione con l’Agenzia per la coesione territoriale».

«Nello specifico – ha spiegato ancora – arriveranno risorse sia per la scuola primaria che per la scuola secondaria per un importo complessivo di 12.481.938,11 di euro per la provincia di Catanzaro, 26.543.651,14 per la provincia di Cosenza, 6.973.301,75 di euro per la provincia di Crotone, 19.761.017,08 per la provincia di Reggio Calabria, 6.630.232.,05 di euro per la provincia di Vibo Valentia. Ancora una volta, mentre gli altri chiacchierano, la Lega lavora per i cittadini e per dare risposte concrete alle richieste che arrivano dai territori di tutta Italia, a partire dalla nostra regione. Un passo in più per una scuola rinnovata e innovativa, capace di tutelare i ragazzi, le famiglie e i docenti». (rrm)